È davvero possibile essere salvati credendo in Dio con il cuore e confessandoLo con la bocca?

È davvero possibile essere salvati credendo in Dio con il cuore e confessandoLo con la bocca?
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Traduzione di Thea Marazzita

Domanda: Nella Bibbia è scritto: “Perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati” (Epistole di S. Paolo ai Romani 10: 9-10). Così, crediamo di esser stati salvati dalla nostra fede nel Signore Gesù, e che una volta salvati, saremo salvi per sempre. Quando il Signore arriverà, entreremo nel Regno dei Cieli. Ma abbiamo ragione?

Risposta: La maggior parte dei credenti oggi interpreta le Scritture sopra riportate in questo modo: credendo nel Signore, verremo salvati. Se ci aggrapperemo al nome del Signore Gesù in qualsiasi momento e sopporteremo fino alla fine qualunque sofferenza dovessimo incontrare, allora verremo salvati. Quando il Signore arriverà, ci condurrà nel Regno dei Cieli. Questo pensiero è sostenibile? È conforme alla verità? Riflettiamo su questa domanda.

“Perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati” (Epistole di S. Paolo ai Romani 10: 9-10). Tutti sappiamo che questi versetti sono le parole dell’apostolo Paolo, ma vanno completamente contro la parola del Signore. Egli non disse mai che il Regno dei Cieli è garantito con la salvezza ottenuta tramite la fede. Al contrario, Egli disse: “Ma chi fa la volontà del Padre mio che ène’ cieli” (Matteo 7:21). Solamente il Signore Gesù è di guardia ai cancelli del Regno; solamente la Sua parola, e non quella dell’uomo, è la verità e la legge che dobbiamo rispettare per accedervi. Diciamo che siamo “salvati dalla fede”, ma questa “salvezza” significa solamente che i nostri peccati sono perdonati e che non subiremo sentenze né saremo condannati a morte. Questo non significa che mettendo in pratica la parola di Dio ci siamo liberati dal peccato o che siamo stati purificati e, ancor meno, che abbiamo il permesso di entrare nel Regno dei Cieli. Credendo nel Signore Gesù, abbiamo ricevuto il perdono per i nostri peccati, ma in noi rimane comunque la natura che resiste a Dio e Lo tradisce. Quando ci troviamo di fronte a qualcosa di spiacevole, come i disastri naturali o causati dall’uomo, la malattia, la persecuzione e la tribolazione, diamo la colpa a Dio, non Lo capiamo. Alcune persone, pur credendo da tempo nel Signore, seguono comunque le mode terrene, godono con cupidigia della felicità derivante dal peccato, e spesso peccano e oppongono resistenza a Dio. Come potrebbero queste persone entrare nel Regno dei Cieli? Il Signore è santo e giusto, perciò non fa eccezioni. Il Signore Gesù disse: “In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. Or lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figliuolo vi dimora per sempre” (Giovanni 8:34-35). Ovviamente, se non riusciamo a liberarci dal peccato, non potremo entrare nel Regno dei Cieli. Quindi, l’asserzione “Ottenuta la salvezza tramite la fede, si ottiene l’accesso al Regno dei Cieli” va contro la parola del Signore Gesù. Altrimenti, Egli non avrebbe detto queste parole: “Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che ène’ cieli” (Matteo 7:21).

Ma allora, da dove è venuto il concetto dell’“essere salvati”? Il vero significato di questa espressione corrisponde a ciò che immaginiamo? Ripensandoci, quando Dio creò Adamo ed Eva, la morte non esisteva; perciò, per loro, non esisteva nemmeno il concetto di “essere salvati”. Dopo il loro peccato, la morte iniziò a scendere sull’uomo. Fu allora che nacque il concetto di “essere salvati”. Quando gli Israeliti erano schiavi in Egitto, Dio chiese a Mosè di liberarli dalla schiavitù del faraone e di condurli nella terra promessa di Canaan. Al tempo, gli Israeliti vennero salvati dalla schiavitù del faraone d’Egitto. Quando Dio emanò le leggi e i comandamenti per guidare la vita dell’uomo sulla terra, si poteva essere salvati osservandoli e offrendo sacrifici a Dio dopo aver peccato. Perciò, “essere salvati” nell’Età della Legge significava ottenere benedizione e protezione da Dio, osservando le leggi di Jahvè. Questa salvezza ha permesso alle persone di capire cosa fosse il peccato, ma la loro indole peccaminosa non fu estirpata allora. Pertanto, sul finire dell’Età della Legge, l’uomo non era in grado di osservare le leggi e offriva in sacrificio sull’altare bovini e pecore deboli o ciechi. Secondo la legge, sarebbero stati condannati a morte. Ciononostante, siccome Dio non riuscì a sopportare l’idea che morissero tutti per mano della legge, si rese carne per la prima volta e fu crocifisso, offerto in sacrificio per riscattare i peccati dell’uomo. Di conseguenza, l’uomo doveva solo pregare, pentirsi e confessarsi al Signore Gesù per essere perdonato per i suoi peccati ed evitare la condanna e l’esecuzione previste dalla legge. Questo è ciò che significava essere salvati durante l’Età della Grazia.

L’opera di Dio si compie secondo l’età e il luogo. È in continuo mutamento, e per questo l’uomo deve essere al passo con essa. Se non riusciamo a seguire le orme di Dio, non possiamo essere salvati, e finiremo solo per essere eliminati dalla Sua opera.

Quando il Signore Gesù iniziò la Sua opera, i farisei non conoscevano il principio alla base di essa, ma vivevano secondo un concetto immaginario di verità, attenendosi alle parole contenute nelle Scritture: “E avverrà che chiunque invocherà il nome di Jahvè sarà salvato” (Gioele 2:32). Essi credevano che per essere salvati bastasse osservare la legge. Perciò, non cercarono né investigarono la nuova opera realizzata dal Signore Gesù; al contrario, la rifiutarono e le resistettero. Alla fine, furono puniti e maledetti da Dio. Ciò che è certo è che non furono salvati, nonostante la loro certezza della verità di quella credenza. Le conseguenze per i farisei non sono forse degne della nostra riflessione? Considerando i versetti “Perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato” (Epistole di S. Paolo ai Romani 10:9-10), qui la salvezza si riferisce al perdono dei peccati dell’uomo durante l’Età della Grazia, che consentì all’uomo di presentarsi al cospetto di Dio e pregare, sentirsi spiritualmente in contatto con Lui, e godere della Sua abbondante grazia e verità. Ma la radice del peccato nell’uomo non è stata estirpata ed egli può ancora peccare infinitamente; per questo non è possibile dire che l’uomo sia stato salvato veramente.

Oggi, fratelli e sorelle di tutte le denominazioni e nazioni vivono inconsciamente nel peccato, nessuno escluso. L’indole satanica, dell’arroganza, dell’avidità, della malizia, dell’egoismo e della furbizia, può trovarsi dentro di noi, e ci siamo già abituati ad essa. Chi crede nel Signore da anni sa una cosa: sebbene i nostri peccati siano perdonati dal Signore, possiamo comunque commetterne senza l’intenzione di farlo. Raccontiamo comunque bugie per ottenere fortuna, notorietà e posizione. Siamo arroganti e non accettiamo la verità. Quando veniamo colpiti dalle calamità, tradiamo Dio lamentandocene. Nonostante parliamo spesso di onorare Dio in quanto magnifico, in realtà nei nostri cuori adoriamo e seguiamo l’uomo. A volte, per ottenere una certa posizione, cerchiamo di esaltare le nostre doti, sostituendoci a Dio e facendo in modo che gli altri ci prendano ad esempio. Quel che è peggio è che ci separiamo in fazioni, formiamo combriccole e istituiamo il nostro regno indipendente. È evidente che, avendo una natura satanica, non possiamo entrare nel Regno dei Cieli, nemmeno se i nostri peccati vengono perdonati. Queste manifestazioni sono sufficienti a provare che siamo ancora di Satana, non ancora salvi, nemici di Dio, e per questo Egli ci condannerà e punirà sicuramente.

L’indole di Dio è giusta e santa, perciò Egli ci chiede di liberarci dal peccato, di purificarci e cambiare. Viene detto più volte nella Bibbia “Procacciate pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Epistola agli Ebrei 12:14). “E nella bocca loro non è stata trovata menzogna: sono irreprensibili” (Apocalisse 14:5). “Voi dunque siate perfetti, com’è perfetto il Padre vostro celeste” (Matteo 5:48). Questi versetti ci dicono chiaramente che le persone ammesse nel Regno dei Cieli sono senza peccato, pure e integre. Pensateci: come può Dio ammettere uomini così vili e corrotti nel Suo Regno? Queste persone sono degne di esservi ammesse? Riguardo a questo, la parola di Dio ci mostra la risposta esatta. Dio dice: “Hai saltato un passaggio della tua fede in Dio: sei stato solo redento, non sei stato trasformato. Perché tu sia secondo il cuore di Dio, l’opera di trasformazione e di purificazione deve essere compiuta personalmente da Lui; se sei solo redento, non sarai in grado di raggiungere la santità. Di conseguenza, non sarai qualificato per prendere parte alle sante benedizioni di Dio, perché hai saltato un passaggio nell’opera di Dio per la gestione dell’uomo, ossia il passaggio principale per la trasformazione e la perfezione. Pertanto tu, peccatore che è stato solo redento, non puoi ricevere direttamente l’eredità di Dio”. “All’epoca, l’opera di Gesù era la redenzione di tutta l’umanità. I peccati di tutti coloro che credevano in Lui venivano perdonati; bastava credere in Lui, perché Egli ti redimesse; se credevi in Lui, non eri più un peccatore, venivi liberato dei tuoi peccati. Questo è ciò che significava essere salvati ed essere giustificati per mezzo della fede. Eppure, in coloro che credevano rimaneva ciò che era ribelle e contrario a Dio, e che doveva lentamente essere rimosso. La salvezza, infatti, non significava che l’uomo fosse stato completamente guadagnato da Gesù, ma che l’uomo non era più sotto il dominio del peccato, ossia che gli erano stati perdonati i peccati: se l’uomo credeva in Gesù, non sarebbe mai più stato schiavo del peccato”. Le parole di Dio sono molto chiare. La radice del peccato è ancora dentro di noi, nonostante i nostri peccati siano stati perdonati. Sebbene nessuno di noi abbia la volontà di peccare andando contro al Signore, pecchiamo senza l’intenzione di farlo. È come cercare di estirpare le erbacce: le strappi una volta, e poi di nuovo… Ma tornano ogni volta. Di conseguenza, abbiamo ancora bisogno di Dio per liberarci dell’indole corrotta dentro di noi, quella che ci fa resistere e disobbedire a Lui.

Non possiamo salvare noi stessi, perciò dobbiamo accettare la salvezza di Dio. Nella Bibbia è scritto: “Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede…” (Epistole di S. Paolo agli Efesini 2:8). Da questo versetto, possiamo capire che “essere salvati” è possibile, da un lato, tramite la salvezza che arriva all’uomo da Dio, e dall’altro, tramite la nostra fede. Vale a dire, quando l’opera di salvezza di Dio arriva a noi, per essere salvati, dobbiamo credervi e seguirla. La parola di Dio dice: “La carne dell’uomo è di Satana, è pervasa da un’indole disobbediente, è deplorevolmente immonda, è qualcosa di impuro. Le persone bramano troppo i piaceri della carne, la carne si manifesta eccessivamente, e perciò Dio disprezza in un certo senso la carne. Quando gli esseri umani abbandonano le cose immonde e corrotte di Satana, ottengono la salvezza di Dio. Ma se restano incapaci di liberarsi dell’immondizia e della corruzione, continuano a essere sotto il dominio di Satana. La connivenza, la falsità e la disonestà delle persone sono cose di Satana; salvandoti, Dio ti separa da queste cose e l’opera di Dio non può essere errata ed è interamente volta a salvare gli esseri umani dalle tenebre. Quando la tua fede avrà raggiunto un certo livello, sarai in grado di liberarti della corruzione della carne e non sarai più incatenato da tale corruzione, non sarai forse stato salvato? Se vivi sotto il dominio di Satana, sei incapace di manifestare Dio, sei qualcosa di immondo e non riceverai l’eredità di Dio. Una volta purificato e reso perfetto, sarai santo, sarai normale e sarai benedetto da Dio e gradito a Dio”. Le parole di Dio ci mostrano il sentiero per il Regno dei Cieli. Solamente accettando questa fase di giudizio e castigo dell’opera di Dio alla fine dei giorni potremo essere purificati e salvati, e accedere al Regno dei Cieli. Se ci consideriamo soddisfatti di essere salvati tramite la fede, stiamo semplicemente aspettando passivamente la distruzione. Perché questa fase dell’opera di Dio alla fine dei giorni è necessaria a porre fine ad un’età, e per separare tutti secondo l’indole di ciascuno, ricompensando i buoni e punendo i cattivi. Si tratta dell’ultima opera per salvare l’umanità, e porterà tutto ad una conclusione. Coloro che sono incompatibili con Dio e si rifiutano di accettare la Sua opera alla fine dei giorni, così come i dannati che Gli resistono, tutti finiranno per essere distrutti, e questo destino è inalterabile dall’uomo. La parola di Dio dice: “Al compimento dell’opera di Dio, tra tutte le Sue creature ci saranno coloro che saranno distrutti e coloro che sopravvivranno. Questo è un inevitabile evolversi della Sua opera di gestione. Nessuno può negarlo. Gli operatori di iniquità non possono sopravvivere; coloro che Gli obbediscono e Gli restano fedeli fino alla fine certamente sopravvivranno. Poiché tale opera riguarda la gestione dell’umanità, ci saranno coloro che rimangono e coloro che vengono eliminati. Si tratta di esiti diversi per tipi diversi di persone, e questi sono i piani più adatti alle Sue creature”. Le parole di Dio ci dicono chiaramente che ci saranno creature che saranno distrutte e creature che sopravvivranno, una volta che la Sua opera sarà conclusa. Oggi, Dio ha rivendicato l’opera dello Spirito nell’intero universo, e ha lavorato su questo gruppo di persone che hanno accettato la Sua opera finale. Solamente quando seguiremo le orme di Dio, accetteremo il Suo giudizio e il Suo castigo, e le nostre corruzioni saranno diminuite, solamente quando ameremo davvero Dio e Gli obbediremo, senza più disobbedirGli o resisterGli, verremo davvero salvati.

Fonte: Investigare la Bibbia

 

È davvero possibile essere salvati credendo in Dio con il cuore e confessandoLo con la bocca?ultima modifica: 2019-05-23T17:17:33+02:00da liuming