Desiderio

Un desiderio quanto può durare…
Un giorno,un ora,una settimana,una vita?
Ed è più piacevole il desiderare quel desiderio o realizzarlo?
Finalmente vederlo concretizzato…
Avere
Possedere
Sentire che il medesimo desiderio
Lo stesso ardore batte all’ altro capo
Batte in altro differente da te
E allora cosa resta?
Cosa può esserci di più forte del desiderare?
Desiderarsi?
No,
incontriamoci a metà strada
Nel mezzo del nostro desiderio comune
Desideriamoci.

Riflessi

Che mal di testa.
Ho finito le sigarette e mi ostino a fumare i mozziconi sparsi per casa.
Le dita si sono fatte più gialle e l’odore è difficile da togliere.
Giro in pigiama per casa da due settimane e il caffè è finito.
Dovrei lavare le lenzuola ma non ho voglia.
In questa nebbia che mi avvolge l’unico pensiero pulito è lei.
Chiudo gli occhi e lei è come i capelli appena lavati, l’odore fresco nell’aria.

Mi manca
Mi mancano anche le sue manie, come la sua fissa di ritagliare i giornali di moda.
Da qualche parte ho ancora qualche suo ritaglio.
Ritagliare…
Ricordo da piccolo quando le maestre me lo facevano fare con quelle stupidissime forbici con la punta tonda.
Quanto ne vorrei ricomprare un paio e magari anche delle matite e delle gomme e dei quaderni nuovi… ma  a che servirebbero, non li userei.
Queste stronzate fanno felici un bambino

Che schifo di macello qua dentro.
Il pavimento è lurido, c’è polvere ovunque e anche lo specchio all’ingresso è ridotto una merda
Questo specchio….una volta mi riconoscevo riflettendomi.
Adesso rifletto su quello che vedo.
Che male la testa.
Mi pulsa, mi batte.
Un martello incessante nel mio cranio

Dove sono?
Dove cazzo sono?
Eccole.

Lunghe forbici appuntite.
Credo che se facessi così starei meglio.

Prese le forbici e con un colpo netto le conficco nel cranio e poi con forza ne fece il giro o così voleva ma non riuscì e cadde prima.
Lo trovarono solo dopo 4 giorni davanti a quello specchio con la testa mezza aperta ,sangue e cervello.
Dissero che era depresso, dissero che era un tipo strano, dissero tante cazzate.

Io non lo conoscevo affatto e lessi la sua storia sul giornale.
Ma l’immagine di quell’uomo morto in modo così strano davanti allo specchio mi fece pensare.
Credo che forse il mal di testa di cui raccontarono i suoi vicini di casa, fosse dovuto alla mole di pensieri che riempivano la calotta cranica e che avevano bisogno di uscire.
Uscire davanti a uno specchio per potersi riconoscere.
Di tutti i giornali che ritagliai quel giorno, quell’ articolo fu l’unico che lasciai intatto.

Milano

Mi hanno detto che Milano è una città fredda,una città grigia,una città bagnata.
Una città caotica, snob, con tante contraddizioni.
Una città che accoglie,una città che ti dice addio con un calcio nel culo.

Milano.
Un uomo avvolto nel suo cappotto,troppo leggero per il freddo che c’è intorno.
Un uomo che aspetta l’ autobus.
Il solito autobus che tutti i giorni lo porta a lavoro.
Come sempre intorno a se grigio.
Questo uomo ha un vestito fatto di malinconia,un abito che si è cucito in anni di ricordi.
Ha scarpe fatte di fragilità.
Occhiali di cinismo
e guanti di tenerezza.
Gli occhi sono nascosti dal cinismo,ma restano occhi da fanciullo.
Si toglie un guanto ,le sue mani sono le mani di un bambino che ancora ama costruire,inventare.
Afferra il cellulare.
Legge un sms:

“Qui a Roma c’è un cielo stupendo,celeste,senza nuvole,ti piacerebbe”

Un sorriso sulle labbra sottili.
Alza la testa,il solito grigio…
Un sospiro…
Osserva distrattamente la mano,che intanto diventa sempre più rossa.
Quelle mani da bambino,diventano mani da uomo nel momento in cui ricorda come toccava lei.
Lei…giusto,ma quale Lei,quante Lei…?
Tante.
Occhi di donne che si sovrappongono,seni,cosce,che non hanno più volti ma solo sensazioni….
E poi quella strana fitta al cuore, cuore di una donna.
La consapevolezza che forse non tutte,ma alcune si,quelle più attente,se ne siano accorte.
Accorte che il sesso spesso era solo una scusa,una scusa per poter dormire addosso a loro.
Per sentirsi meno solo.
Per sentirsi compreso
Capito.
Forse amato
Amato come si può amare una creatura splendida.
Basta rimettersi un paio di occhiali per nascondere quei pensieri.
Il bus sta arrivando.

Milano,mi dicono sia una città grigia,una città fredda,umida….
Milano è un uomo che sta aspettando un bus.