prospettive verticali

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Fra le pieghe di un discorso o fra quelle di una foto, qualcuna è sempre diversa dall’altra. Qualcuna più familiare. Qualcun’altra no. Ma non è questo il punto. Adoro il baccalà, soprattutto fritto ed anche questo non è il punto. In effetti pensavo alla scala dei miei colori preferiti. Se volessi farla la farei in legno.
prospettive verticaliultima modifica: 2019-02-23T11:49:51+01:00da arienpassant

17 pensieri riguardo “prospettive verticali”

  1. Dire senza dire palesemente: anche questa è una virtù, sottile. Oltretutto, non è questo il caso o forse sì, esprimersi in questi termini è anche divertente o almeno lo è per me, perché ogni lettore si sente destinatario del messaggio cifrato. Che in caso di capolavoro neppure c’è.

  2. Mi dici una sola cosa che si possa scrivere evitando che abbia un destinatario. Te ne dico alcune io per aiutarti, puoi aggiungercene altre:
    lettera, post, mail, articolo, poesia, racconto, romanzo, diario, rubrica telefonica, didascalia, post-it, lista della spesa, nome di una strada, numero civico, un commento non scritto, etichetta dei jeans, bugiardino, manifesto, biglietto del tram, 1 cent, 20 cent, 25 euro/kg, accetto messaggi solo dagli amici, torno subbito, atenti al cane…

  3. Alle volte per evitare di ascoltare i miei pensieri alzo il volume nelle cuffiette. Se non ho le cuffiette scrivo un post come questo. 🙂

  4. Tra tutti i destinatari da te citati, non dimentichiamo il destinatario supremo, ovvero il mittente…comunque hai fatto finta di non capire dove volevo andare a parare ma va bene così 🙂 P.S. L’elenco dei possibili destinatari è frutto di un’associazione di idee a cascata? ha un che di conturbante…e gli errori/orrori finali, perché?

  5. certo che no, il mittente è spesso anche il destinatario. L’elenco è un misto di associazioni e gli errori/orrori sono per la tua matita 🙂 Credo di non aver saltato nulla.

  6. Sei un vero gentleman, pensa che per una volta la matita non mi è venuta in mente, ero ancora alle prese con la gomma (e poi dicono che le donne sono multitasking :))).

  7. Confesso che da negazionista della cultura visuale quale sei, riesci tuttavia a turbarmi spesso con le tue immagini, però non vorrei fare la fine dei commenti del post La ragazza del Treno, ma io qui lo vedo bene il tuo colore ed è il segno morbido di un fianco, ometto il verso. Comunque in genere io mi alzo cinestetica e il mondo lo vedo così, come la tua immagine. Ps: a che punto sono con i recuperi commenti? Non sono obbligata, ma disponibilmente coinvolta eh. Buon 24 Oscar

  8. “riesci tuttavia a turbarmi spesso con le tue immagini”, bingo!
    In effetti negazionare ovvero mettere in discussione ogni cosa, a cominciare dal farmi mettere continuamente in discussione dagli altri, è nel mio dna. E farlo, assieme agli altri, è qualcosa di diverso dal guardare il mondo da un oblò o attraverso il buco della serratura. Empatia è aprire gli orizzonti, non delimitarli. O no?
    Si dice che gli occhi dicano molto. Non crederci. Per leggere qualcosa di reale devi prima tenere una persona all’altezza delle spalle, agitarla ben bene in modo da smuovere il fondo e poi davvero puoi leggerle dentro. Quello che riescono a fare alcuni quando intervistano qualcuno. Alrimenti si resta sulla difensiva ed è tutto scontato. O no?

  9. Concordo giriamo tutto al piccolo giornalista; e chi comincia: [o no?] Abbiamo cominciato anzi ricominciato mille volte quel giro di basso che(ti) strozza l’anima in gola, a giorni dispari nelle settimane pari e viceversa. Dopo tre mesi pari e due dipari il pezzo era sinergico avvilupava sviluppato. Quanto tempo era passato? Quanti secondi hai per rispondere?

  10. Guarda Arien dirti che ho smesso di ridere ora dalle due di stanotte che ti ho letto nemmeno vale …perchè ora riprendo a ridere ah ah ahhh e (diciamolo) ridere fa bene

  11. Eh, lo dici a me? Io sono un cultore del riso. Una cosa che forse non sai, è quanto faccia bene l’acqua di riso che va preparata facendo macerare per tre ore, in mezzo litro d’acqua, un pugno di chicchi, dopodiché devi far bollire l’acqua per un’ora, sempre tenendo il riso stretto nel pugno. Dopo togli il pugno dall’acqua e, usando l’altra mano, la filtri e la bevi. E’ ideale per chi deve mettersi in viaggio o riprendere il lavoro subito dopo aver mangiato. E’ lenitiva anche per le scottature.

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