Appoggi la testa allo schienale della sedia e spingendo con le mani sul bordo della scrivania, te ne stacchi fissando l’orologio alla parete. Come prenderti una pausa; l’orologio però è il meno indicato perché, osservando la vita sessuale di quelle due lancette, scopri che in 24 ore si accoppiano 24 volte. Una volta ogni 65 minuti. Un menage che, più che invidiabile, sa di ossessivo.
Dopo ogni accoppiamento, lui se ne va, ma lei sa che tornerà.
“Cos’hai fatto, amore?”, le chiederà.
“Quattro passi, e tu?”
“Io ho fatto un giro”, risponde lui.
Dopo ogni accoppiamento, lui se ne va, ma lei sa che tornerà.
“Cos’hai fatto, amore?”, le chiederà.
“Quattro passi, e tu?”
“Io ho fatto un giro”, risponde lui.
Meglio lasciar perdere l’orologio e tornare alla scrivania.
pauseultima modifica: 2020-05-09T00:11:12+02:00da
Bello nella sua essenzialità (comincio da qui, per il post precedente ci vuole tempo).
Anche l’immagine ha un suo perché, non tanto per via dell’orologio, scontato nel contesto, ma per il gatto, capacissimo di fissare per molti minuti ciò che in quel momento lo interessa o che suscita il suo affetto.
Ho scritto “orologio” ed ho lasciato a Google Immagini di fare il lavoro sporco. Dovevo solo scegliere e quando ho visto quella col gatto non potevo lasciarla là. C’è tenerezza in quell’immagine. Direi poesia, ma forse esagero. Ci sono immagini che meriterebbero un post tutto per loro.
No, non esageri, c’è poesia e delicatezza, immagine rarefatta e tuttavia evocativa.
“Cos’hai fatto, amore?”, le chiederà.
“Un nuovo post, e tu?”
“Niente, aspettavo tue notizie”.
“Be’, se è per quello ci sono già”.
“Dimmi”.
“Controlla la posta e lo scoprirai”.
“Grazie, amore”, le rispose. 🙂