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Apprestandomi a salutare definitivamente questo 2020 così vituperato e maledetto, faccio due considerazioni. La prima è che, dopo essermi pizzicato per controllare se sono ancora vivo, stasera abbraccerò il 2020 salutandolo con lo stesso affetto col quale ho salutato tutti quelli che l’hanno preceduto perché guardandomi intorno e leggendo i numeri non posso negare di aver avuto più culo di tanti altri. Certo, anche sulla leggenda metropolitana della migliore sanità al mondo ci sarebbe da fare qualche considerazione, ma ho detto che ne avrei fatte solo due e mantengo la promessa.
Leggendo qua, la seconda considerazione è sull’omelia del 27 marzo che pronunciò Francesco nella solitudine di piazza San Pietro:

Cari fratelli e sorelle, da questo luogo, che racconta la fede rocciosa di Pietro, stasera vorrei affidarvi tutti al Signore, per l’intercessione della Madonna, salute del suo popolo, stella del mare in tempesta. Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo scenda su di voi, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio. Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta“.

Ora a distanza di nove mesi, considerando sempre il crudele cinismo dei numeri, mi pare abbastanza evidente che Francesco non sia molto ben visto e considerato nelle alte sfere celesti. Vista la dimensione planetaria che ha assunto il Covid e pensando alla tradizione con la quale i Papi poi diventano Santi, credo che la sera di quel 27 marzo lui si sia giocato tutti i jolly.
Lo stesso anch’io, con la differenza che i miei jolly li ho finiti da un bel po’.
Che poi, a dirla tutta, la santità come i monumenti non essendo stati approvati dal defunto, sono un abuso se non una violenza rispetto al diritto d’immagine. Certo che abbiamo una mente non so se più contorta o semplicemente bacata. Finché sei in vita ti negano il diritto al suicidio, ma quando sei morto decidono allegramente cosa farne di te. Una piazza, un vicolo, una stazione. Tutto fa brodo e, ti piaccia o no, ti sei assicurato una vita pressoché eterna.

jollyultima modifica: 2020-12-31T15:05:15+01:00da arienpassant

13 pensieri riguardo “jolly”

  1. Alle volte credo che chi ha fede possegga una sorta di valore aggiunto: non rientro in questa cerchia di eletti 🙂 per cui non ho mai creduto che la tempesta possa finire per miracolo.
    Senza vergogna di ammetterlo ho paura perchè sono umana e non credo nella sanità migliore.
    Ho anche la consapevolezza che girando il calendario domani non vedrò realisticamente cambiamenti sostanziali.
    Tante belle cose a te e un inno al tuo ottimismo! Ciao 🙂

  2. Ti lascio solo i miei auguri, sul resto sorvolo anche perchè la cena è quasi pronta 🙂

    p.s. come mai arrivo al tuo blog solo perchè ce l’ho sui preferiti? dal tuo profilo non ci si arriva.

  3. Infatti… il famoso libero arbitrio… una delle tante risposte, tipo la fede, che sono una non-risposta.

  4. Quindi sei d’accordo con me, non esiste il libero arbitrio? (se non esiste, da cosa sono governati gli eventi della vita, dalla casualità?)

  5. La casualità non esiste, se sono spesso d’accordo con te non è per caso. Sulla parte restante della seconda domanda “da cosa sono governati gli eventi della vita”, la risposta non può essere una sola proprio perché gli eventi sono intimamente l’uno diverso dall’altro. Quindi essi saranno governati:
    – dalle emozioni (sono romantico);
    – dall’ambizione (carattere);
    – dall’educazione (personalità/eleganza);
    – dall’interesse (egocentrismo/materialismo);
    – dall’essere o meno gregge (cultura);
    – da quello in cui crediamo, dai sogni che coltiviamo, da come ci svegliamo, dal punto da cui partiamo… e ancora ancora…

  6. – dagli incubi;
    – dai dolori;
    – dalla paura (persino della felicità);
    – dalle delusioni;
    (uno sporco lavoro, la mia lista, ma qualcuno doveva pur farla)

  7. “una vita pressoché eterna”, alla mercé degli escrementi umani e animali. Almeno si lasciasse al “trapassato”, prima che diventi tale, la facoltà di scegliere. A te come piacerebbe essere ricordato? Bada bene, non toccarti che ti vedo 🙂

  8. Bello. La nostalgia indicherebbe che chi conserva il ricordo di te, ti ha amato, e il sorriso, invece, che sei stato una buon compagno di viaggio 🙂

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