il profumo dei ciclamini – Quarta parte

Buttai via le due piante senza fiori. Quella che stava fiorendo, non ebbi il coraggio di buttarla e la portai al negozio. Il boscaiolo era fuori. Parlava con una donna. Da una veloce scansione non potetti dedurre molto. Dall’abbigliamento, inconfondibilmente tirolese, pensai che fosse la ragazza del boscaiolo o forse la sorella. Il trolley mi suggerì che era appena arrivata o fosse in partenza.
Avevo fretta e non mi feci scrupolo d’interrompere la loro conversazione.
“Buongiorno, scusatemi posso interrompere un attimo?”, e rivolgendomi al boscaiolo, “devo dare questa ad Agrippina”, gli dissi.
“Non c’è”
“Non importa, quando la trovo?”
“Vorrei saperlo, sono tre giorni che non viene”, mi disse. Pensai di essere stato fortunato, con me era venuta.
“Ha provato a chiamarla?”, gli chiesi.
“Non ho il suo recapito, è sempre lei a chiamare me… Numero Privato, quindi nulla”
“Uhm… il suo indirizzo?”
“Non ce l’ho”
“Non è mai andato a casa sua?”
“No”
“Capito… senta io le devo solo lasciare questa pianta…”
“Entri pure, la lasci sul tavolo. Magari ci metta un biglietto…”
Annuii ed entrai. Poggiai la pianta sul tavolo e cercai un biglietto.
“Certo che Agrippina è un nome strano”, disse.
Sollevai la testa. Era la tirolese, non mi ero accorto che fosse entrata.
“Sì, infatti”, le dissi guardando oltre lei.
“No, lui è andato a fare una consegna e fuori mi scocciava di aspettare”.
“Ah, il tuo nome, invece?”
“Io mi chiamo Quarta ”, disse.
“Ah, a differenza di Agrippina il tuo non è un nome strano…”
“Eheh… mi passi un biglietto e la penna?”, mi chiese.
Le allungai un biglietto e la penna. Si chinò sul tavolo e scrisse qualcosa.
“Questo è per lui. Glielo lascio qua. Ciao.”
“Ciao. Fai buon viaggio”
“Grazie”, prese il trolley ed uscì.
Lessi il suo biglietto. Poche parole:
“Quarta parte, se ti va di salutarla vieni in stazione prima delle 11”.
Cazzi loro pensai. Mi spiaceva solo averla usata per dare un senso al titolo del post. Lasciai la mia pianta sul tavolo ed andai via.
il profumo dei ciclamini – Quarta parteultima modifica: 2022-05-03T19:13:54+02:00da arienpassant

13 pensieri riguardo “il profumo dei ciclamini – Quarta parte”

  1. Qui sei ricorso pure al coup de théâtre (finale). Bello, mi piace, sorprende (tutto l’insieme). C’è ritmo e freschezza (con buona pace delle “due piante senza fiori”) e quel doppio senso (“con me era venuta”) non risulta forzato. Mannaggia a te 🙂 ma dimmi: devo aspettarmi una “Quinta”?

  2. No, non ci sarà una Quinta, la Seconda è già un trionfo per me :)))
    In effetti volevo fosse questa, ma una telefonata mi ha tagliato la vena e, approfittando che in Italia si può ancora farlo (chissà per quanto ancora), ho abortito il post. Così piuttosto che cestinarlo, ho messo la Quarta velocizzando il tutto e l’ho pubblicato perché mi piaceva quel nonsense che spesso accomuna me e i miei post. 🙂

  3. Pazzo di un Arien 🙂
    Vedo che al di là del nonsense resti in contatto con la contemporaneità (aborto, gas, tirannie varie)

  4. Pazzo di un Arien 🙂
    Vedo che al di là del nonsense resti in contatto con la contemporaneità (aborto, gas, tirannie varie)

  5. ‘spetta fannì, risistemo prima la tua frase: “Vedo che al di là della contemporaneità, resti in contatto col nonsense (aborto, gas, tirannie varie)”. Così va meglio e ti rispondo “Sì” 🙂

  6. Fremo di disappunto, che c’è da risistemare?
    Osserva:
    “Vedo che al di là del nonsense resti in contatto con la contemporaneità (aborto, gas, tirannie varie)” (mia)
    “Vedo che al di là della contemporaneità, resti in contatto col nonsense (aborto, gas, tirannie varie)” (tua)
    Non vedi che sono la stessa cosa?
    Ho capito, vuoi esacerbare gli animi…

  7. eheh, risistemare per il semplice motivo che “aborto (proibirlo), gas e tirannie varie (anche quelle dei “regimi” cosiddetti “democrazie”” sono il vero nonsense.
    Lungi da me esacerbare gli animi (anima mia), volevo solo esacerbare il concetto :))

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