NOI NON SIAMO COME JAMES BOND – Un film di Mario Balsamo e Guido Gabrielli

Share on Twitter

“Un film in cui c’è una gran voglia di raccontare e soprattutto ironia: una dote smarrita in molti film
Paolo Sorrentino

“Un gioiello di rara poesia. Una prova di grande coraggio. Un insegnamento su come affrontare il passaggio di una grande avversità”
Carlo Verdone

Che si fa dopo una malattia grave? Un film, per esempio. Questo! Dove quell’incidente di percorso c’entra, ma solo come spunto. Perché Noi non siamo come James Bond è piuttosto la storia vera di una grande amicizia (la mia con Guido, “tumorato” più di me e prima di me), da cui nasce un bizzarro on the road, tra intese, bisticci, affettuosità e scherzi. Mentre noi due inseguiamo 007, diciamo la nostra, tra il serio e il faceto, nientepopodimeno che su esistenza e mortalità; divertendoci un bel po’ a suonare ad Umbria Jazz, a ballare in balera, a giocare a rubabandiera sulla spiaggia più bella del mondo… Sarà questo il segreto della vita?? E soprattutto: che c’azzecca la spia più desiderata al mondo, James Bond?
Mario Balsamo

A proposito di scrittura… e di musica

Share on Twitter

MURAKAMI [… Secondo me, invece, chi non possiede ritmo non ha alcun talento letterario. Ma è solo una mia teoria, naturalmente.
OZAWA Lei pensa che noi lettori, mentre leggiamo, percepiamo questo ritmo?
MURAKAMI Certo. Il ritmo si crea dal modo in cui si mettono insieme le parole, le frasi, i periodi. Dall’alternanza tra dolcezza e durezza, leggerezza e intensità, equilibrio e squilibrio. Dall’uso della punteggiatura, dal tono. Si potrebbe anche parlare di “poliritmia” nella musica. Se non si ha un buon orecchio, non lo si sa fare. E chi ci riesce ci riesce, chi non ci arriva, non ci arriva. Però è qualcosa che con lo sforzo, con lo studio, può migliorare, naturalmente. Adoro il jazz ed è dal jazz che ho acquisito un buon senso del ritmo. Scrivo come si compone la musica: scelgo gli accordi e poi comincio a improvvisare.
OZAWA Non sapevo che la scrittura potesse avere un ritmo. E non riesco ancora a capire bene in cosa consista.
MURAKAMI Ecco… diciamo che il ritmo è un elemento importante sia per chi legge, sia per chi scrive. Quando si scrive, se in una frase non c’è ritmo, la frase seguente non viene. E la storia non avanza. Il ritmo della frase è il ritmo della storia. Quando c’è il testo avanza da solo. Scrivendo automaticamente pronuncio le frasi nella mia testa e il ritmo si crea in modo spontaneo. Un po’ come nel jazz… si improvvisa su un motivo, e lo si lega naturalmente a un altro motivo.

tratto da MURAKAMI HARUKI-OZAWA SEIJI – ASSOLUTAMENTE MUSICA pp. 102