Lezioni

LEZIONI – Libreria Spazio Libri La Cornice

La maestra gli sedeva accanto sullo sgabello lungo. Viso pieno, schiena dritta, profumata, severa. Una bellezza occultata dai modiNon si accigliava mai, non sorrideva. Secondo certi bambini era pazza, ma lui ne dubitava.

Fece un errore nel solito punto, l’errore che faceva sempre e lei si chinò piú vicina per mostrarglielo. Il suo braccio sodo e tiepido gli premeva sulla spalla, le mani, le unghie laccate gli poggiavano in grembo. Sentí un tremendo pizzicore sottrargli la concentrazione.

– Ascolta. È un suono semplice, un’onda.

Ma suonando, lui non sentiva nessuna onda semplice. Il profumo di lei gli confondeva i sensi, assordandolo. La fragranza era dolciastra, una cosa dura, levigata come un ciottolo di fiume, che gli premeva forte sui pensieri. Tre anni dopo scoprí che era acqua di rose.

– Riprova –. Lo disse nel tono crescente di un avvertimento.

[…]

Insieme ascoltarono le note stonate spegnersi nel silenzio ronzante.

– Mi scusi, – mormorò fra sé.

Lo scontento di lei si presentò sotto forma di una rapida espirazione dalle narici, una snasata inversa che aveva già sentito prima. Le dita trovarono il suo interno coscia all’altezza dell’orlo dei pantaloncini grigi, e pizzicarono forte. La sera ci sarebbe stato un piccolo livido azzurro in quel punto. Il tocco di lei era fresco e la mano salí sotto i pantaloncini fin dove l’elastico delle mutande incontrava la pelleLui scattò in piedi dallo sgabello, tutto rosso in viso.

– Siediti. Ricomincia!

[…]

Corse via da lei, lungo un colonnato di mesi finché non ebbe tredici anni, ed era sera tardiPer mesi lei era comparsa nelle sue fantasie pre-sonnoMa quella volta era diverso, una sensazione violenta, un senso freddo di vuoto allo stomaco che doveva essere quel che la gente chiamava estasi. Ogni cosa era nuova, buona o cattiva che fosse, ed era tutta sua. Niente gli aveva mai procurato un’eccitazione piú forte che superare il punto di non ritornoTroppo tardi, impossibile fermarsi, ma che importa? Sbalordito venne nella sua mano per la prima volta. Quando si riprese, si rizzò a sedere nel buio, scese dal letto, raggiunse i servizi del dormitorio, i cosiddetti «pantani», per esaminare il grumo biancastro sul palmo della sua mano di bambino“.

Ian McEwan, Lezioni

In un agguerrito pomeriggio di pioggia, niente di meglio di un buon libro. Ed è una fortuna che il loro congiungersi abbia avuto luogo in giornate nel complesso irregolari, dagli intervalli differiti. Se l’attesa stanca perché ti costringe ad un’altalena di pronostici ora teatrali ora reticenti, la seduzione intellettuale rinfranca.

Lezioniultima modifica: 2023-05-02T12:15:35+02:00da hyponoia

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