Georg Scholz, Self-Portrait in front of an Advertising Column, 1926
La mostra appena inaugurata alla Neue Galerie di New York esamina, attraverso una settantina di opere di circa trenta artisti, il genere dell’autoritratto dalle avanguardie del primo Novecento alla metà del secolo, attingendo soprattutto al panorama tedesco e austriaco.
Käthe Kollwitz, Frontal Self-Portrait, 1910
L’antologica consente una fruizione più immediata della sfera emotiva degli artisti: dagli autoritratti di Schiele che ossessionato dal proprio corpo si concentrò sull’emotività di volti e pose, a quelli di Max Beckmann che con pennellate dense si ritrasse davanti a una tenda rossa con un corno in mano, alla ricerca di un io segreto nelle continue mutazioni della vita.
Paula Modersohn-Becker, Self-Portrait with Two Flowers in Her Raised Hand, 1907
Essenziale anche l’apporto delle artiste come dimostrato dai lavori di Paula Modersohn-Becker che raffigurò se stessa con grande impatto visivo e da Käthe Kollwitz col suo silenzio indagatore e la disillusione nei confronti del mondo.
Max Beckmann, Self-Portrait with a Cigarette, 1923
Otto Dix, Self-Portrait with Easel, 1926
Egon Schiele, Self-Portrait in Brown Coat, 1910
L’autoritratto è sempre molto personale. Fra i vari selfie, quello di Beckmann, forse per l’espressione claustoforbica, mi riporta alle cabine dell’autoscatto per le fototessere. 🙂
L’autoritratto è comunque molto più veritiero di qualsiasi autobiografia (considerazione tra me e me)