La fotografia è una narrazione della realtà che fa a meno di parole e suoni, e tuttavia la sospensione temporale che la connota, e che istintivamente decliniamo in un eterno presente, offre una chiave di lettura per ciò che è accaduto immediatamente prima e immediatamente dopo, sebbene non ne rechi tracce. La definiresti un’operazione chirurgica se non sapessi che il suo nome è poesia.
Ma per chi già trema alla sola idea che la stagione a venire fa del rigore la sua cifra, troverà consolazione in questi versi di Camus:
Ho compreso, infine,
che nel bel mezzo dell’inverno
vi era in me
un’invincibile estate.
E che ciò mi rende felice.
foto di Michael Kenna