Tutti i dipinti sono di Evgeny Lushpin.
E tanto basta.
Se c’è magia, le parole non servono.
Tutti i dipinti sono di Evgeny Lushpin.
E tanto basta.
Se c’è magia, le parole non servono.
Robert Doisneau, Bacio all’Hotel de Ville, Parigi, 1950
Pur venendo meno la leggenda che attribuiva a questo scatto la potenza della casualità, la magia resta inalterata perché il bacio dei due studenti di teatro che posano per Doisneau sembra sospendere il tempo. Ma non è quello che dicono tutti gli innamorati? Gli stessi che, prima o poi, si ritrovano a fare i conti proprio col tempo che non di rado li costringe a riconoscersi inetti all’amore. E quindi a ricominciare. In una spirale di deliranti epifanie.
Francesco Hayez, Il bacio
Rodin, Il bacio
Klimt, Il bacio
Marc Chagall, Gli amanti in blu, Gli amanti in verde, Gli amanti in rosa
Edvard Munch, Il bacio alla finestra
…ovvero, come recita il nome della mostra, Mondrian Evolution. Perché il Nostro non è stato soltanto il pittore dell’astrazione, ma anche un sottile osservatore dei paesaggi, resi attraverso alcuni motivi ricorrenti come le fattorie riflesse in specchi d’acqua, i mulini a vento e ancora alberi e piante.
Albero rosso (1908-10)
Fattoria a Duivendrecht (1916 circa)
Il Mulino di Oostzijde al crepuscolo (1907-1908)
Melo in fiore (1912)
Donna con il fuso (1893-96)
Sullo sfondo di questo dipinto una finestra con una griglia di vetri quadrati. Elemento precursore?
Composizione n. II (1920)
Composizione con giallo e blu (1932)
New York City 1 (1941 circa)
Mondrian aderì alla Teosofia per cui, sin dal 1908, nelle sue opere cercò la sintesi tra l’individuale e l’universale, l’interiore e l’esteriore. Una ricerca spirituale che investì la coscienza e il rigore mentale.