Storia del tè

La parte sudoccidentale della Cina è considerata la culla del tè. Fu lì che provarono per la prima volta questa bevanda. Una delle prime menzioni cade nel terzo millennio a.C. Secondo la leggenda, l’imperatore cinese Chen Nung gettò accidentalmente alcune foglie della pianta nell’acqua bollente, quindi decise di provare ciò che ne veniva fuori. Gli piaceva il gusto insolito e l’aroma delicato. Successivamente, Chen Nung emanò un decreto speciale, secondo il quale i sudditi dovevano conservare foglie speciali e prepararne una bevanda per l’imperatore e il suo entourage.

C’è un’altra leggenda sull’origine del tè. I giapponesi credono che il cespuglio di tè sia stato scoperto per la prima volta nel luogo in cui caddero le palpebre del principe Daruma, che tagliò per non addormentarsi durante la meditazione.

Il tè è stato portato in Europa nel XVI-XVIII secolo da mercanti portoghesi e olandesi. Molto rapidamente, il tè cominciò a essere considerato un bene prezioso, la sua popolarità era così ampia. Il tè è popolare fino ad oggi: è una delle bevande più comuni al mondo.

Varietà di tè

Siamo abituati a distinguere tra poche varietà di tè che si possono trovare in qualsiasi negozio. Cinese, Ceylon, nero, verde, frutta: tutto è meglio in ordine.

Tè alla frutta. Una bevanda che include pezzi di frutta secca. Difficilmente si può chiamare tè, piuttosto è composta, perché non contiene erbe.

Tè aromatizzati. Appartengono al tipo di tè a foglia lunga (i Bai Hua sono fiori bianchi sugli alberi del tè). La sua composizione di solito include speciali impurità chimiche, dopodiché la bevanda acquisisce un aroma chiaro e pronunciato. Esistono due modi per aromatizzare: manuale e con l’ausilio di essenze sintetiche. Il primo metodo è noto fin dall’antichità. Consiste nel fatto che al tè finito vengono aggiunti fiori, semi e radici di piante. Dopo l’essiccazione, il tè e gli altri ingredienti vengono sparsi e mescolati insieme. Dopo un po’, gli aromi vengono rimossi manualmente, lasciando solo le foglie di tè che hanno assorbito vari aromi. Il secondo metodo è più economico, poiché speciali composti chimici diventano un’alternativa alla raccolta manuale delle impurità aromatiche, che conferiscono un gusto insolito.

Tè pressato e bustine. Viene prodotto principalmente da steli, foglie vecchie e polvere di tè. Questa composizione viene pressata in piastrelle di varie dimensioni e forme, e poi venduta in sacchi. Per la prima volta, l’idea di produrre tale tè venne agli americani nel 1904. Decidendo di risparmiare sull’imballaggio, iniziarono a vendere il tè non in un barattolo, ma in speciali sacchetti di cotone. Gli acquirenti hanno deciso che questo era previsto e hanno iniziato a abbassare il tè in una tazza per la preparazione direttamente in tale confezione.

Tè estratto. Hanno iniziato ad essere utilizzati solo di recente. Estratti speciali consentono di velocizzare e semplificare il processo di preparazione della birra. Le foglie in una tale bevanda sono spesso mescolate: nere, verdi, che hanno portato alla loro separazione in gruppi speciali con i nomi “English Breakfast” (English Breakfast) o, ad esempio, “Grey Earl” (Earl Grey).

Tè nero. Le foglie di tale bevanda hanno attraversato le seguenti fasi della loro lavorazione: appassimento, laminazione, fermentazione, essiccazione e successiva cernita. I tè neri, a loro volta, si dividono in tipologie: foglia (grande), spezzata (media) e piccola (briciole).

Tè verde. Fogli di questo tipo vengono solo arrotolati ed essiccati, senza fermentazione. La bevanda ha un colore dorato chiaro o ambrato, ha un gusto aspro e un aroma delicato.