Poesia “Punk”

Fabbriche dismesse, palazzi abbandonati,

binari morti e parchi caduti nell’incuria.

Vetro, acciaio, cemento e asfalto;

tra siringhe e preservativi usati,

tra vino in cartone e bottiglie di birra rotte,

psicofarmaci per dormire in strada,

pavimento duro e tanto freddo,

pochi spiccioli di elemosina,

si ruba il formaggio al supermercato,

soldi risparmiati per la dose di eroina,

metadone al mercato nero.

Il Punk percorre la sua via senza giudicare nessuno,

tra due giorni in galera e la notte in dormitorio,

si spera in un futuro migliore sulle montagne,

chitarra in mano e un libro usato

preparo lo zaino e scaldo il caffè.

Poesia “Punk”ultima modifica: 2018-02-23T14:37:51+01:00da hackeremzeze