300!!! Siamo arrivati alla trecentesima puntata al settimo anno di #charlieinauto

300!

Tante sono le puntate del nostro blog #charlieinauto su www.libero.it .

Sette anni anche da blogger, oltre che da giornalista professionista,

con un matrimonio con il mondo del volante che prosegue e non risente della proverbiale crisi. Se ho iniziato il mio percorso da giornalista nelle radio pirata, nel 1977, tra Radio Alfanord ed RAN Stereo, poi a Canale 49, il via di #charlieinauto alla fine del 2016, con una puntata di prova. Poi, dopo una lunga e proficua telefonata al Capo ufficio stampa della Fiat, a metà del mese di gennaio 2017 ecco la prima auto in prova, già il secondo coronamento di un sogno, il primo era questo blog: la nuova Fiat 124 Spider.

Sono seguite esperienze emozionanti, avventure impreviste, un lunga ‘navigazione’ nel mondo dell’auto che ci ha permesso, e vi ha consentito di tastare il polso della situazione dell’automotive. Ma anche, spero, di sceglier e l’auto più confacente alle vostre attese e alle vostre attitudini. Certo, spesso ci sono state assegnate auto superaccessoriate, capaci di coccolarci con sedili massaggianti, riscaldati, raffrescati…

Ma come avrete capito la priorità che abbiamo assegnato al nostro percorso di test driver è quella di verificare la sostenibilità e la sicurezza, la docilità e agilità ai comandi delle auto in prova.

Credo ci siamo riusciti, anche suffragando le prove con immagini suggestive oltre che probanti dei test, che, lo noterete in un reel rievocativo che manderemo in rete su Instagram e anche su Facebook, sono il riflesso anche della evoluzione dei telefoni cellulari: se nelle prime puntate la qualità era già buona ma nelle immagini in condizioni critiche si sentiva l’assenza di una reflex, siamo arrivati alle tecniche UHD, 4K e per i video anche in modalità Cinema.

Le auto? Beh, anche se è un compito impegnativo, vi sarà sufficiente scorrere le nostre puntate su quattro livelli del blog di libero.it, necessarie al riempimento dello spazio di ciascun profilo passando da #charlieinauto , a #charlieinauto2 , a #charlieinauto3 , a #provavintage , per ricostruire questo entusiasmante percorso, che ha rappresentato una lunga serie di tappe tutte a sorpresa. Per le dinamiche del mondo dell’auto e per le esigenze diverse delle numerose testate giornalistiche del pianeta del volante, ma anche per le esigente e necessità oggettive del parco auto delle varie Case automobilistiche, il ritiro delle auto in prova spesso è avvenuto a scatola chiusa, ovvero concordando con gli uffici stampa soltanto modello e date di ritiro e di riconsegna. Colore, allestimento, motorizzazione spesso erano un vera sorpresa da svelare al momento, a dire il vero sempre in termini positivi.

Come ha visto chi ci ha seguito fedelmente, abbiamo provato spider, berline, coupé, pickup, SW, sportive, destinate alla pista, supercar, ecc.

Ma sempre a sorpesa. Ovvero, una volta consegnate le chiavi e l’auto, non abbiamo ricevuto alcuna spiegazione sulle modalità d’uso. In realtà, oltre a stimolare la capacità di adattamento alla guida, ciò non ha fatto altro che consentirci di dedurre l’intuibilità dell’accesso, della guida, del controllo delle auto in prova.

Grazie dell’attenzione che ci avete prestato, grazie al mio team, anche di ripresa, interamente familiare, e a presto con nuovi test.

Carlo MorandiniIMG_5276IMG_4989IMG_3739IMG_0123IMG_0586IMG_3075IMG_4613IMG_2218IMG_1927IMG_1920IMG_2222IMG_0218IMG_0063IMG_7382IMG_9852IMG_2658IMG_2533IMG_1033IMG_7920

#testdrive: Hyundai Kona N cavallo di razza che sa essere l’auto di famiglia

Bagagliaio spazioso e posti comodi in una super car performante da 280 CV

Mentre tiriamo le briglie lei gioca le sue carte ma è presto per scoprirle

Abbiamo parlato di cavallo di razza da domare. La Hyundai Kona N lo è, con il suo motore a benzina di 1998 cc, turbo, da 280 CV e 392 Nm di coppia. Di carattere ne ha da vendere. Nel contempo però, sa essere un’auto per la famiglia, perché è spaziosa quanto serve, facile anche per la guida sulle strade di ogni giorno, dotata dei sistemi di assistenza alla guida che consentono a tutti di spostarsi in sicurezza sulle strade urbane come quelle extraurbane. Un’escursione che compiamo in tutto relax, assecondati dall’ottimo impianto di intrattenimento di bordo Krell dotato di subwoofer.

Riepilogando, Kona N monta un motore 2.0 T-GDI cambio DCT a 8 marce.

Le sue prestazioni ci consentono di spostarci agilmente anche nel traffico, semplicemente grazie alla curva di coppia di un motore turbo a benzina che inizia a spingere da subito. Ma c’è un altro ausilio che monta quest’auto della Casa coreana e che si può rivelare utile soprattutto in condizioni di scarsa aderenza, permettendoci gli spostamenti in piena sicurezza su ogni tipo di fondo stradale e con tutte le condizioni metereologiche, anche le più avverse: è il differenziale elettronico a slittamento limitato (E-LSD). Che cosa fa?

Controlla meccanicamente il trasferimento di potenza alle ruote anteriori.

In questo modo gestisce la sterzata e la stabilità anche sulle curve ad alta velocità. Dunque, quando salirete a bordo non vi dovrete lasciar intimidire dal volante grintosissimo dal design N, dal pomello del cambio e dalla pedaliera in metallo, dai sedili sportivi con cuciture rosse, perché la Kona N si può guidare anche ‘normalmente’. Certo, è un peccato doversi accontentare del test stradale, perché, per esempio, la Kona N è dotata di due display touchscreen da 10,25’, con grafiche ispirate al motorsport. La modalità N di quest’ultimo modello è dotata di opportunità elettroniche intriganti, come i tempi su giro. Oltre alla mappa con design N, ecco i pulsanti personalizzabili per poter scegliere tra due modalità predefinite.

In modalità Sport o N compare un’esclusiva grafica HUD da corsa,

che ci informa sulla velocità, sui giri del motore, sulla marcia inserita per non distogliere lo sguardo dalla strada. Compito che è agevolato dal sistema Hyundai SmartSense, che comprende il Rear Cross-traffic Collision-Avoidance Assisti (RCCA), il Blind Sport Collision-Enverance Assist (BCA) e il Forward Collision-Evitance Assist. Sistemi, che a loro volta ci aiutano a individuare per tempo vetture, pedoni e cicli con i quali saremmo a rischio di collisione. Ah già… eravamo partiti per una gita nella Riviera friulana. Attraversiamo splendide strade in aperta campagna, tra distese di campi coltivati che si allungano a perdita d’occhio. Un tempo queste campagne erano zone paludose, e le terre oggi agricole sono utilizzabili perché negli anni ’20 del secolo scorso iniziò una massiccia azione di bonifica. Tutt’oggi, se le idrovore sparse sul territorio fossero spente, parte di queste zone sarebbe nuovamente ricoperta dalle acque. Paludi che erano costellate di una particolare varietà di canne, oggi a rischio di scomparsa a causa della siccità che impoverendo la portata dei fiumi consente all’acqua della laguna e del mare di risalire il loro corso, alterando l’habitat ideale dei canneti. Ci troviamo a Torviscosa, comune dell’ex Provincia di Udine, fondato a seguito della realizzazione di un centro abitato di servizio all’industria nei pressi dello stabilimento SNIA, nel centro del Paese, nel quale, dalle canne raccolte in laguna si produceva il tessuto interamente naturale Viscosa. La particolare architettura della cittadina rivierasca, che replica il modello dell’antica Roma, ha creato diversi angoli e scorci turisticamente appetibili. Da qui, lungo le suggestive strade arginali, in parte sterrate, ci dirigiamo verso la Costiera triestina, affacciata sui golfi di Panzano e di Trieste e rivolta a Grado e alla Riviera friulana, che si sviluppa anche sopra le suggestive falesie di Duino.

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#testdrive: Hyundai Bayon nel test della sostenibilità prima tra le mild-hybrid di categoria

Lo spazioso urban SUV coreano si muove su una media di 26 km/l

#testroad ad Aquileia l’antica città romana nel cuore della Riviera friulana

Ma l’auto ibrida, mild o full, conviene? Dal punto di vista della gestione della propria mobilità, calcolando i costi vivi quotidiani, trascurando gli algoritmi che tengono conto del costo d’acquisto e di altri fattori più complessi, alcune vetture ibride divengono davvero sostenibili. Ma la mobilità elettrica o quella ibrida rappresentano un futuro prossimo o ci saranno ulteriori evoluzioni ancor più sostenibili? Per il momento ciò non è ancora facilmente prevedibile. Ma ritorniamo alle vetture ibride, quelle nelle quali una tecnologia digitale assieme a un motore elettrico ausiliario assiste il propulsore a benzina, a volte un motore sempre endotermico ma diesel, per un migliore rendimento, prestazioni più elevate ma soprattutto minori consumi. Ci sono Case che hanno saputo da subito individuare soluzioni efficaci. Provando la Hyundai Bayon 1.0 mild hybrid, assieme

alle doti già descritte ne abbiamo costatato da subito la sostenibilità,

migliorata ulteriormente rispetto alla versione precedente provata un anno fa. Viaggiando sulle strade di ogni giorno ha superato i venticinque km/l. Quindi i suoi consumi si aggiravano intorno ai 3,7 l/100 km. Ciò senza rinunciare a prestazioni adeguate per poter viaggiare in sicurezza. Dotata di cambio manuale a sei marce, il suo motore di 1000 cc eroga 100 CV con il supporto del motore elettrico 48V. Dicevamo che si tratta di un urban SUV spazioso, lungo 4,18 m del peso di 1.120 kg, ed è forse l’auto più spaziosa della sua categoria. Questa volta ci siamo fatti aiutare dalle prove comparative effettuate da tester certificati, anche se le vetture paragonate le avevamo già provate anche su questo blog (#charlieinauto). Considerando le auto a benzina della stessa categoria, la Hyundai Bayon si è classificata al quarto posto, ma di gran lunga al primo posto tra le mild hybrid. Per avere un ulteriore riscontro sulle sue capacità ora ci spostiamo verso il mare,

fermandoci ad Aquileia (Ud), antica città romana

della quale ancor oggi si possono ammirare resti suggestivi: dai mosaici alle ville patrizie, al porto fluviale, o ammirare lo splendido mosaico che è protetto dalla grande basilica di stile romanico. Abbiamo parcheggiato la Hyundai Bayon proprio alle spalle della basilica, e il suo stile avveniristico non sfigurava in equilibrato contrasto con l’architettura romana. I cerchi in lega da 18’ le conferiscono la grinta di una vettura che appare essere di categoria superiore. Mentre la colorazione bicromatica, con la vernice di colore micalizzato e il tetto a contrasto risalta con efficacia ma senza stonare tra il verde circostante e le antiche vestigia.

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