#testdrive : #full-hybrid migliore spunto e miglior rendimento

Sulla #Hyundai Kona guida brillante e bassi consumi

La versione 2022 migliorata anche nelle dotazioni per la sicurezza attiva

Full hybrid: che cosa significa? Innanzitutto che non è ‘plug-in’, ovvero che per utilizzare le risorse non endotermiche, in questo caso l’elettricità, quindi per ricaricare le batterie, non deve essere collegata alla rete fissa, ma genera la corrente da sola. Il più delle volte in frenata, altre in decelerazione. In questo caso, con l’intensità che è commisurata non soltanto a quella della frenata che chiederemo all’auto, ma anche all’intensità del rallentamento necessario a seconda delle condizioni del traffico. Il test, anche questa settimana si riferisce alla Hyundai Kona 1.6 HEVw2, un modello che dispone di una tecnologia sofisticata sotto il profilo della sicurezza attiva. E che è evoluta anche sotto il profilo dell’energia. Infatti, dispone di due comandi a paletta al volante che nelle auto a motore endotermico servono per cambiare le marce. In questo caso, innanzitutto perché le vetture elettriche non utilizzano il cambio dei rapporti tra il movimento dell’albero motore e quello da imprimere alle ruote. Poi, perché sono utilizzate per scegliere rapidamente, appunto come se stessimo cambiando marcia, il livello d’intensità del rallentamento e della frenata. Ciò significa che possiamo decidere la quantità di energia che il generatore collegato al movimento delle ruote trasmetterà alla batteria e quindi al motore. In questo caso è evidente che quest’auto, la Hyudai Kona 1.6 HEVw2, offrirà un

rendimento maggiore se sarà utilizzata in montagna,

o su un percorso misto, o nel traffico. Per cominciare, facciamo un giro per i colli morenici del Friuli, verso Moruzzo, Santa Margherita del Gruagno, dove raggiungiamo il Forte di Santa Margherita e quello gemello  di Col Roncone, realizzati durante la 1.Guerra mondiale, e poi Fagagna. Dove le strade in saliscendi sommano al piacere della guida la possibilità di ricaricare più rapidamente la batteria. Nel misto, anche in discesa verso il Golf Club Villaverde, a Fagagna, sul cruscotto gli strumenti che ci danno il quadro delle funzioni connesse al sistema del motore elettrico da 48 V sussidiario al motore a benzina a 4 cilindri di 1580 cc, ci evidenziano un livello di ricarica elevato. Per semplificare, se per la Kona full hybrid la Casa coreana dichiara un’autonomia di oltre 480 km, un risultato ottenibile senza difficoltà con una guida lineare, senza forzature, su strade come queste la Kona full hybrid assicura

notevoli soddisfazioni al volante senza sacrificare l’autonomia.

La sensazione di sicurezza che ci regala la guida utilizzando assieme all’acceleratore le palette al volante per decelerare è paragonabile a quelle che abbiamo provato al volante della Kona completamente elettrica, anche se in questo caso la potenza a nostra disposizione è un po’ inferiore (141 CV) ma sufficiente per una guida sicura. A rendere brillante la guida nel misto e sui saliscendi, assieme al motore elettrico ausiliario il cambio automatico a doppia frizione, che probabilmente influisce positivamente anche sui consumi: abbiamo raggiunto i 26 Km/l.

#charlieinauto3/269    

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