#testdrive: Ruba la scena la nuova #Hyundai Santa Fe Hybrid

Un look elegante ma deciso con contenuti premium

Il modello di gamma alta dimostra la versatilità della Casa coreana

Ricordo di avere provato una quindicina d’anni fa la Hyundai Santa Fe di allora, un Suv importante, spazioso, comodo e già avanti rispetto alla sua categoria. Questa volta, e siamo arrivati alla versione 2023, quando me ne è stato proposto il #testdrive mi sono subito reso conto che è stata realizzata per trattenere il ruolo leader nella sua fascia di appartenenza. Ho provato il modello ibrido plug-in capace di

percorrere quasi 60 km in modalità elettrica,

viaggiando sempre spinta dall’unità elettrica fino a 130 km/h, e se richiesto, di possedere ancora una riserva di spunto, da utilizzare dove non ci sono limiti, non in Italia, o per motivi di sicurezza.

Accelerazione, spunto, ripresa che sinceramente non ci si aspetterebbe da un’auto a sette posti, comoda, assistita da un sistema elettronico che oltre a permetterci di viaggiare in sicurezza su tutti i tipi di fondo fuoristrada, ma anche di scendere autonomamente a velocità controllata dalle discese più ripide, è in grado di

ovattare qualsiasi sensazione che potrebbe essere percepita bruscamente.

Ma andiamo per ordine, altrimenti, se vi svelo tutto nella prima puntata…

Vedrete che non correremo affatto questo pericolo, perché non si finiscono mai di scoprire i contenuti della nuova Santa Fe. La calandra con il marchio in grande al centro fa intuire l’orgoglio della Casa coreana per questo prodotto, che vuole dimostrare come Hyundai non voglia dire soltanto auto performanti o da corsa, ma anche auto di alto livello, veloci, stradali e cross over. Sulle quali sono installati sistemi di assistenza alla guida (ADAS) che la portano tra i modelli ‘premium class’. Il motore termico è a benzina di 1600 cc e assieme al motore elettrico, alimentato da una potente batteria ai polimeri di litio, eroga 230 CV, ma è capace, proprio grazie all’unità elettrica, di contenere i consumi.

La batteria viene ricaricata in decelerazione con la frenata rigenerativa, che è un ausilio alla guida perché mentre mette da parte energia per noi facilita il rallentamento dell’auto, rendendo la Santa Fe docile al volante nonostante le dimensioni. Per le prestazioni, il motore è turbo a benzina a iniezione diretta e il sistema ibrido passa dal motore elettrico a quello convenzionale senza che ce ne accorgiamo, oppure li utilizza assieme; opzioni che sceglie automaticamente a seconda delle condizioni di guida.

Da quello che abbiamo riscontrato si adatta perfettamente alle nostre attese e a ciò che sta accadendo sotto alle ruote. Nel caso non foste paghi di queste rivelazioni, la Santa Fe Hybrid sarà lieta di assecondare le vostre richieste e abitudini e si lascerà spingere lasciando a voi decidere la marcia più adatta tra le sei a disposizione selezionandola con le palette al volante.

Basse emissioni e modalità elettrica ci permetteranno di viaggiare in città a costo zero se disporremo di un impianto fotovoltaico nostro o domestico, ma ci consentiranno anche di entrare nel centro storico delle città. specialmente in tal caso, in modalità elettrica emette un suono di riconoscimento inconfondibile e udibile al pari o forse di più di un motore termico. Da dove cominciamo?

Saliamo a bordo. La posizione della seduta è sufficientemente alta per i non più giovani che trovano scomodo doversi chinare per salire a bordo di un’auto sportiva.

La nuova Santa Fe ha il tettuccio interamente finestrato, e apribile. Se la osservassimo dall’alto vedremmo che le due poltroncine per conducente e passeggero sono davvero confortevoli. Il tunnel centrale finisce verso la plancia con una folta presenza di comandi, suggestivi al buio, e sotto cela un ampio vano portaoggetti. Tra il confortevole poggia gomiti e i comandi delle funzioni di guida si apre uno sportello che rivela il caricabatterie wireless molto efficace e singolare: riparata da un mini coperchio a molla una fessura grande abbastanza per contenere il cellulare si apre per la ricarica. Torniamo ai sedili: è come essere in un buon cinema, dove lo schermo è rappresentato dal grande parabrezza e dai vetri laterali come dal tettuccio trasparente. I sedili della seconda fila, con configurazione 40/60 per adattarli alle esigenze di trasporto passeggeri e al carico, si scostano al tocco di un pulsante per permetterci di accedere ai due posteriori, non meno comodi degli altri. Ai loro occupanti, vista la ’distanza’ da quelli anteriori è dedicato un comando per la climatizzazione che è molto curata. Sia i sedili anteriori che quelli posteriori, come il volante, sono riscaldabili. Quelli anteriori sono IMG_4298 IMG_4297 IMG_4268 IMG_4286 IMG_4515 IMG_4293 IMG_4270 IMG_4282 IMG_4378 IMG_4379 IMG_4446 IMG_4357 IMG_4358 IMG_4360 IMG_4387anche raffrescabili. I sedili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

posteriori emergono con un comando dedicato dal pianale di carico, che altrimenti rimane interamente a disposizione. Si parte. Come? Lo vedremo nella prossima puntata.

#charlieinauto3/328           #provavintage

#testdrive : Opel Nuovo Granland SUV versatile e superaccessoriato

Guida sostenibile e confortevole anche in montagna

Versatile e sicura anche grazie alla coppia bassa: 230 Nm a soli 1750 g/m

Un SUV confortevole che conferisce sicurezza alla guida grazie alla stabilità assicurata da un assetto ben calibrato e dall’equilibrio tra la parte ciclistica, il peso dell’auto, la scelta delle ruote da 18’. Ma la facilità di guida, quando ci si mette al volante della Opel Nuovo Granland, specialmente nel misto e in montagna, deriva soprattutto dalla elasticità di un motore di soli 1200 cc, a tre cilindri, turbo, realizzato interamente in alluminio, che già a 1.750 giri dispone di una coppia massima di 230 Nm. La spinta è dunque inusualmente elevata già a bassi regimi di giri. Per semplificare il concetto, l’auto capace di riprendere la trazione anche in salita subito dopo che si è affrontato un tornante stretto sarà certamente

in grado di rispondere ai vostri comandi e di dirigere le ruote

verso dove le chiedete di andare. Così nel misto, se risponderà prontamente all’acceleratore vi porterà in sicurezza da una curva all’altra. D’aiuto è il cambio, automatico a 8 marce, assistito sequenziale con palette al volante. Oppure, se preferite e volete che il Granland risponda subito alle vostre necessità, il cambio si può usare manualmente agendo sul comando a cloche sul tunnel centrale. Questa Opel è quindi pensata per assecondare le scelte di diverse tipologie di automobilisti e diverse scelte e tecniche di guida. È supportato da una ampia e completa dotazione di servizi di assistenza attiva alla guida anche notturna, che come abbiamo visto arriva fino a proiettarvi i pericoli improvvisi sotto il naso, sul cruscotto, arrivando fino ad arrestare autonomamente l’auto in caso di reale emergenza. Per mettere, almeno in parte, alla prova tutto questo non ci resta che andare in montagna. Una decisione che possiamo prendere serenamente, perché Granland nella sua ampia gamma di accessori, monta anche i sedili riscaldabili e regolabili, in parte, elettronicamente. Non c’è ancora la neve sulla strada, quindi passiamo dall’opzione Eco, quella più sostenibile, all’opzione Sport. Ci conviene saltare per necessità di tempo la funzione di guida Normal e puntiamo direttamente all’opzione Sport.

Il SUV della Opel di fascia media scala agilmente la strada di montagna,

con passo deciso e aggressiva quanto basta per risalire con grinta quella che potrebbe essere ancora una prova speciale. Rimane infatti ben aggrappato all’asfalto e ci invita alla riprova in discesa, quando l’auto sarà ancor più sollecitata. Dopo una breve pausa di ristoro ritorniamo a valle. Proviamo a spingere un po’. Alla prova è ora il sistema frenante. Proviamo un paio di staccate e Opel Nuovo Granland regge alla guida più spinta fino in fondo, senza andare in sofferenza. Com’è andata? Bene,

sembra che la Granland sia stata realizzata per affrontare questi percorsi.

Lo ha fatto con la stessa versatilità e stabilità con la quale abbiamo percorso le strade di pianura. I consumi in montagna non hanno subito variazioni significative rispetto alle scorse settimane. Chiaro che se avessimo tenuto sempre schiacciato il pedale dell’acceleratore, in salita, e l’auto ci invitava a farlo, sarebbero saliti sensibilmente. Ma non è stato necessario perché grazie al tiro ai bassi e all’azzeccata selezione degli 8 rapporti del cambio ci ha permesso di affrontare e sfruttare al meglio la strada, anche con consumi sostenibili.

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#provavintage

 

#testdrive: Opel Nuovo Granland un SUV confortevole e tecnologico

Guida assistita high tech rafforzata da una telecamera frontale termica: avvista gli ostacoli

La vista anteriore sul cruscotto interamente digitale e se serve l’auto frena      

Ma chi lo sa com’è iniziata la storia della Opel? La Casa automobilistica tedesca che ha fatto parte dal 1929 al 2017 del gruppo Ford, passando poi a PSA, oggi a Stellantis, ha avuto origine 160 anni fa da una fabbrica di macchine per cucine, fondata sempre in Germania da Adam Opel. Il marchio sintetizza un fulmine che attraversa orizzontalmente un cerchio. In tedesco fulmine si dice ‘bliz’, nome che sarà dato al primo modello di bicicletta uscita dalla Opel oltre un secolo fa. Il marchio ufficiale Opel diverrà stile matt in rilievo su uno sfondo giallo vivace chiamato ‘Neon Opel Yellow‘. Che sarò il colore delle squadre ufficiali Opel nei mitici rally degli anni ’70, preparate dal ‘mago’ Virgilio Conrero con a bordo delle Ascona e Commodore Michi Biasion, Tony Fassina, Angelo Presotto, Salvatore Brai, Franco Savio. Ma Opel allora avvalendosi dell’esperienza sportiva, oggi della ricerca, ha mantenuto il target dell’affidabilità e sicurezza, assieme al confort del conducente e dei passeggeri. Elementi che ritroviamo nel Nuovo Granland che abbiamo provato. Un SUV di classe media, spazioso e superaccessoriato.

A benzina, 1199 cc., 130 CV, 3 cilindri a trazione anteriore, cambio a 8 marce assistito sequenziale

con comando a palette al volante. I sedili sono avvolgenti, riscaldabili e parzialmente regolabili elettronicamente, con il sostegno lombare adattabile elettronicamente e la seduta allungabile. In città, i nostri primi passi con la Granland, apprezziamo la modalità di guida Eco che riduce l’arco di curvatura della sterzata in manovra, ottima soluzione per i parcheggi e per districarsi tra il traffico della metropoli. I cerchi in lega sono da 18’, il che trasmette fin dal primo approccio un senso di sicurezza al volante, amplificato dai sistemi di sicurezza attiva, anticollisione anche posteriore e laterale (rafforzato dai segnalatori a Led arancio dell’avvicinamento di un altro mezzo, utile nelle uscite dai parcheggi, e altri dei quali parleremo in seguito.

Display centrale, touch screen, ben definito e di adeguate dimensioni,

nel quale troviamo tutte le indicazioni utili per la marcia. Ora però ci soffermiamo sul cruscotto. Di primo acchito l’avevamo trascurato. Caratterizzato da una buona grafica, all’altezza dello stile scelto per l’auto con la carrozzeria bicolore, tetto neo e scocca bianca con cerchi in lega neri, poteva risultare apparentemente minimale rispetto al ricco display.  In realtà forse più largo del display è interamente digitale. Un orologio centrale pone in primo piano il contachilometri digitale: la cifra del tachimetro è circondata da un fisco di colore verde che indica il livello di guida ‘green’ assicurato dal nostro piede sull’acceleratore. Ai lati l’indicatore del serbatoio e il contagiri. Ma la sorpresa arriverà proprio da lì: innanzitutto non ci eravamo accorti che si tratta di uno schermo full digital. Sul quale si può riprodurre la mappa del viaggio, le schermate dei suggerimenti Eco, e molto altro, perché non appena un ciclista è comparso all’improvviso accanto al marciapiede il cruscotto è divenuto uno schermo in bianco e nero, che fa da sfondo ai tre orologi principali.

Sullo schermo l’immagine dettagliata del possibile ostacolo.

Lo stesso accade poco più avanti per un pedone sceso improvvisamente dal marciapiede. Ovviamente l’evento viene immediatamente evidenziato da avvisi acustici e sonori, e all’occorrenza da un colpo di freno autonomo. L’immagine è raccolta da una telecamera in HD all’infrarosso, che in seguito scopriremo molto efficace in caso di nebbia: vede persone e animali distanti anche 100 m utilizzando la differenza termica con l’ambiente circostante e rilevando anche la loro direzione di marcia. Il sistema ‘Night vision’ si coordina con il sistema di frenata di emergenza. Ora però per finire la puntata, ci rilassiamo un po nel cuore di Milano.

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