L’Angelo

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La pura contemplazione, la tensione, il gemito dell’anima che si ritrova sola, ma non è sola, a ciascun giorno la sua malinconia, la vita, il sogno e il gioco.

Sognatore spirituale, dalle ali impigliate nella mia poesia e utopia, sono la tua orma, ma stai qui nella tua interezza, si tratta solo di riscoprirla, lasciando che si manifesti secondo i tuoi modi, consapevole che è sempre il cuore che vince. Lo dichiari apertamente in una partita di rispecchiamenti, che vanno e vengono e mutano entrambi.

Sei luce, io notte.

Profondo e tenero, da fare un calco del tuo cuore e reinventarlo per me, sei la grazia della mia razionalità, la buona lotta, la generosità a costo del sacrificio, fedeltà lunga e tenace, esigenza implacabile di rivelazione, sei l’angelo nascosto dentro me.

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Ombre bianche

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– Auguste Rodin, La piccola fata delle acque, Maquette, 1903 –

Le bianche ombre delle ore del miraggio non mancheranno all’appuntamento, fuggitiva illusione dei miei occhi, espressione e proiezione di mani che sporgono da una vetusta ciotola, come dalle soglie di un antico sogno.

Le sue mani, la mia ombra, figure sottili. L’altra chimera, la mia illusione, la fata silenziosa della vita, l’ombra galante dell’amore.

Fantasma cavaliere, materia con mantelli di sostanza, la mia veste bianca, chimera anche io, demone del mio sogno.

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