Qualcosa di raro si è posato sul mio cuore, questa notte, il contorno della tua mente, lasciando sorpresa la mia immaginazione. Se chiudo gli occhi riesco ad inventarti e crearti. La mia mano da la misura alla tua esistenza, la dimensione del tuo petto, la realtà del tuo corpo. Non sono innocente, gioco nell’amore, passo lentamente dalla luce all’ombra e dall’ombra alla luce, dalla guerra al poema. La carne non si presta alla poesia, ma conserva la concretezza.
Non ti faccio nascere diverso, desiderato o desiderante, ti conferisco solo la suggestiva atmosfera che combina insieme elementi di diversa natura e provenienza, intuizioni di vicinanze senza segreti.
Esci fuori, ora sono in piedi.
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