E’ tempo di votare per il nostro Progetto!

Il Consorzio Malventum partecipa al Bando Coltiviamo Agricoltura Sociale edizione 2017. Ecco in dettaglio il Nostro Progetto.

Votalelo! C’è tempo fino al 29 Novmbre 2017…cliccate il link del sito e seguite le indicazioni.

Il progetto “Con le nostre mani” nasce dall’Idea che non vi possa essere piena Integrazione del cittadino immigrato nel tessuto sociale che lo ospita, inteso nei suoi aspetti civili, politici e culturali, senza Autonomia. L’agricoltura sociale può promuovere il passaggio da un concetto di servizi basati sulla logica dell’assistenzialismo, verso una visione di “cura” e di presa in carico dei soggetti deboli basata su di una loro partecipazione attiva alla vita sociale ed economica.

Ripartire: con le nostri mani

Il Corso di Italiano è il primo passo..

Il primo passo per entrare col piede giusto all’interno di un nuovo contesto culturale è conoscere la lingua del posto. A volte nei nostri Centri si fa molta fatica a far capire ai ragazzi ospiti che imparare l’italiano è fondamentale per cercare di integrarsi nel nostro Paese. Sempre ci meraviglia quando qualcuno di loro ritiene del tutto secondario imparare l’Italiano. Succede più di quanto si possa immaginare e al nostro invito a frequentare i Corsi appositi talvolta ci sentiamo rispondere: “..a me non serve l’italiano, serve un lavoro!”.
Il più delle volte però i nostri sforzi vengono premiati e succede che soprattutto i nuovi arrivati trovino il tempo di cercare di comprendere i segreti della nostra lingua. Quando questo succede, anche il nostro ruolo di operatori ed educatori trova senso.

E’ sempre bello osservare questi giovani ragazzi nel loro sforzo di imparare e ci fa sorridere ascoltare il loro italiano che all’inizio è così incerto diventare sempre più fluente!

Oggi portiamo l’esempio di Damasco13 e dell’impegno di Dimitri con un gruppo di ragazzi della Nigeria, del Mali e della Costa d’Avorio. A tal proposito abbiamo chiesto ad alcuni di loro che impatto hanno avuto con la nuova lingua e tutti ci rispondono: “La lingua italiana è molto bella e non sembra difficile anche se a volte ci sono parole che è difficilissimo pronunciare, come ad esempio la parola -diciassette- che loro continuano a pronunciare “-disessette” perchè la difficoltà è nel distinguere la lettera C con la lettera S!

Col tempo i ragazzi impareranno!

Damasco 13

Senegal. Il fascino misterioso dell’Isola di Gorèe

Oggi ci siamo fatti raccontare da alcuni ospiti senegalesi del Centro “Damasco 13” sulla bellezza e sul fascino della loro terra di origine: il Senegal. Ci sono molti motivi per essere attratti e sognare di fare un viaggio verso quella lussureggiante terra, dalle spiagge incontaminate che si affacciano sull’Oceano Atlantico fino alla caotica e variopinta Capitale, la città di Dakar con la sua Piazza degli Obelischi, i grattacieli moderni e la musica di Mbalakh in tutti gli angoli delle strade. Ma, quello che più ha colpito la nostra fantasia è il racconto che il nostro amico Waguè ci ha fatto dell‘Isola di Gorèe.

Questa piccola isola al largo di Dakar, è famosa per la sua triste storia legata alla tratta degli schiavi che dall’Africa venivano deportati nelle nuove terre d’America. Sull’isola è ancora visibile la famigerata “Masion des Esclaves”, una sorta di Centro Smistamento da dove sono transitate milioni di persone costrette a lasciare la propria terra per vivere in schiavitù a migliaia di chilometri di distanza.
Oggi questa Isola è diventata Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco e ospita diversi musei che testimoniano le atroci sofferenze a cui erano soggette queste persone. Ancora oggi è viva la memoria di quegli eventi (durati fino al 1848) nella mente di tutti i Senegalesi e spesso le scuole organizzano visite guidate per mostrare alle nuove generazioni che cosa ha significato perdere il valore della libertà per i loro avi.

A questo proposito si racconta una leggenda tra le popolazioni locali: chi ha il cuore cattivo non può sbarcare e restare per troppo tempo sull’isola perchè, l’Isola stessa, ha la capacità di riconoscere il cuore degli uomini e scacciare le persone malvagie attraverso tutta una serie di disavventure per l’imprudente avventore.

Attenti quindi a venire in Senegal col cuore in pace!

Damasco 13

La musica Blues nasce dal Mali

Il nostro amico Lansi, ospite maliano di Damasco 13, oggi vuole condividere con noi la sua passione per la musica. In Mali la musica più ascoltata è la “Bambara Music”. Non si tratta del sound più in voga del momento ma di musica più tradizionale.

In Africa  la musica Bambara è differente a seconda dei luoghi e delle regioni. Uno dei cantanti attuali più noti è IBA ONE (vedi video) di cui Lansi è un fan sfegatato!
Altra moda del momento è un mix musicale tra Bambara e HipHop che viene proposta con molto successo il cantante rapper TAL B.

A Bamako, la capitale del Mali, la musica si ascolta ovunque, soprattutto in strada durante i momenti di festa. La musica è così radicata che molti studiosi fanno nascere il Blues Americano addirittura dai primi deportati africani che hanno solcato l’oceano e che da questi posti provenivano. Un grande regista come Martin Scorsese ne ha parlato in uno splendido docufilm dal titolo: “Dal Mali al Mississippi” che racconta dei “Griots”, i musicisti-cantastorie che da sempre portano in giro per l’Africa i suoni, le storie e le leggende della terra natia.
I nuovi griots sono gruppi come i SUPER SIX o il chitarrista HABIB KOITE’, considerato lo Jimi Hendrix africano.

Noi ascoltiamo con piacere il suono di questa musica tanto lontana e vogliamo condividerla con tutti voi mentre al nostro amico Lansi brillano gli occhi, orgoglioso com’è di mostrarci una delle perle della sua amata terra del Mali.

I Damasco 13 Group.