La Bellezza dell’artigianato coreano in mostra alla Design Week

A Palazzo Litta la Korea Craft Design Foundation presenta All about Attidude, mostra che valorizza la relazione tra esiste tra artigiani, strumenti, natura e luogo di lavoro, osservati come un ecosistema unico

 

Artigiano Coreano 2021_ All about Attitude

Palazzo Litta in Corso Magenta 24 Milano

Sett. 4-10 2021

10:00-20:00

 

Il tema della mostra <All about Attitude> si allontana dalle opere e dai manufatti “degli esseri umani, fatti dagli esseri umani e destinati gli esseri umani” e cerca relazioni orizzontali e paritarie tra i numerosi soggetti coinvolti nel processi di creazione (materiali, oggetti/ macchinari, lavoratori, ambiente, ecc.).

Questa mostra vuole essere un’opportunità per riflettere insieme sia sul ruolo dei manufatti che sulle pratiche sociali, attraverso un’introspezione fondamentale sugli esseri umani che può essere condivisa da tutte le persone che stanno vivendo e soffrendo in questo periodo di crisi dovuto alla pandemia. L’artigianato è l’insieme di una vasta gamma di prodotti in cui uomo, oggetti e natura vengono intermediati e combinati.

L’atteggiamento che rispetterà e coinvolgerà tutti gli esseri viventi oltre all’essere umano, consiste nella nuova etica e pratica sociale dei manufatti di questa era. Allo stesso tempo, questo potrà essere il modo per ripristinare l’esistenza e il valore di manufatti e/o artisti che sono stati emarginati e isolati dall’antropocene e dal capitalocene.

Stiamo vivendo oggi un momento di estrema crisi nella storia del pianeta. Il cambiamento climatico e la pandemia che ne è scaturita, sono diventati il momento più critico di questa era. La pandemia è il primo caso in cui tutta l’umanità, indipendentemente dal Paese, dalla razza, dalla condizione economica, ha dovuto affrontare un nemico comune. Nell’era dell’”antropocene” e del “capitalocene”, dove sia la terra che il mare sono inquinati dai rifiuti di plastica e i virus si diffondono nell’aria che respiriamo, il mondo è stato riempito dei nostri desideri, dei nostri prodotti e della nostra immondizia. L’unione tra il capitalismo e la civiltà dei combustibili fossili, che perseguono solo efficienza e profitto, rappresenta l’innesco di una bomba ad orologeria che spazzerà via ogni specie vivente dalla terra.

Questa crisi richiede un processo di riflessione fondamentale sull’essere umano. Insieme alla consapevolezza che gli esseri umani sono solo uno dei tanti soggetti di una complessa rete in cui tutti gli esseri e le cose sono strettamente connessi, ovunque vi sono tentativi per ridefinire il rapporto che gli esseri umani hanno con gli oggetti e la natura, in una relazione orizzonatale e paritaria. Lo stesso fenomeno si verifica anche nel mondo dell’artigianato. Avvertiamo un bisogno autentico di recupero del rispetto degli oggetti e della vita, che abbiamo trattato come materia inanimata. Nutriamo la consapevolezza che le crisi ambientali sono causate dalla caccia eccessiva, dal depredamento delle risorse naturali e dall’abuso di materiali artificiali (ad esempio la plastica). Promuoviamo le pratiche etiche e sociali nell’artigianato per contrastare la “globalizzazione unilaterale” e il “capitalocene” incentrati sull’individuo, e sosteniamo gli artisti le cui opere coesistono con gli “organismi meccanici” (Intelligenza Artificiale o l’Internet delle Cose).

Il tema della mostra <All about Attitude> si allontana dalle opere e dai manufatti “degli esseri umani, fatti dagli esseri umani e destinati gli esseri umani” e cerca relazioni orizzontali e paritarie tra i numerosi soggetti coinvolti nel processi di creazione (materiali, oggetti/ macchinari, lavoratori, ambiente, ecc.). I manufatti realizzati per gli esseri umani sono ovviamente necessari, ma questo non è sufficiente. L’atteggiamento che rispetterà e coinvolgerà tutti gli esseri viventi oltre all’essere umano, consiste nella nuova etica e pratica sociale dei manufatti di questa era. Allo stesso tempo, questo potrà essere il modo per ripristinare l’esistenza e il valore di manufatti e/o artisti che sono stati emarginati e isolati dall’antropocene e dal capitalocene. Questa mostra vuole essere un’opportunità per riflettere insieme sia sul ruolo dei manufatti che sulle pratiche sociali, attraverso un’introspezione fondamentale sugli esseri umani che può essere condivisa da tutte le persone che stanno vivendo e soffrendo in questo periodo di crisi dovuto alla pandemia.

 

 

Tema 1

Oggetti legati alla Terra

L’artigianato è l’insieme di una vasta gamma di prodotti in cui uomo, oggetti e natura vengono intermediati e combinati. Le varie interrelazioni tra di essi cambiano costantemente di significato e vengono continuamente create ex- novo nel processo di combinazione. L’artigianato non si compone

solamente di oggetti fissi, ma è un organismo che produce costantemente simboli attraverso incontri e combinazioni di vari soggetti come esseri umani

/ cose / materiali / macchinari..

 

Tema 2

Oggetti da compagnia

Gli oggetti-compagni rimangono per tutta la vita con gli esseri umani. Contengono numerosi ricordi, segreti e narrazioni che trascendono il tempo e lo spazio. Non sono prodotti usa e getta, da usare una volta sola, ma manufatti belli e preziosi che possono durare cento o mille anni. Sono ancora oggetti che hanno esistenza e valore, e trascendono gli stessi limiti biologici dell’essere umano. Non solo connettono gli individui con gli individui, ma anche le generazioni con civiltà diverse.

 

 

Tema 3

Oggetti della postura

È un tentativo di tramandare e modernizzare la cultura dello “stare seduti” tipica della Corea. La cultura del sedersi sul pavimento o ondol sono uno stile di vita davvero unico e ingegnoso ed esistono solo in Corea. Presentando manufatti che combinano elementi tipici coreani con diversi stili di vita, gli oggetti legati alla moda di sedersi sul pavimento ed alla meditazione, possono servire da antidoto per il corpo e la mente, alle persone dell’era moderna abituate al modo di sedersi proprio delle culture occidentali..

 

La mostra dell’artigianato coreano a Milano 2021 si svolge sia online tramite la piattaforma Fuorisalone a tema <All About Attitude>, sia offline in presenza presso Palazzo Rita durante il periodo della Milano Design City (4-10 Settembre 2021).

 

Questa nona rassegna è promossa e supervisionata dal Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo e dalla Fondazione coreana per l’artigianato e il design della Corea. L’allestimento della mostra di quest’anno è stata eseguita dal regista Kang Jae- Yeong che ha diretto molti progetti e mostre di scambio intergenere che attraversano le arti, i manufatti e il design.

 

 

Il Direttore Artistico                          Jaeyoung Kang

 

Jaeyoung Kang ha conseguito la laurea e il master in studi artistici presso la Hongik University. Ha iniziato la sua carriera come curatrice al Whanki Museum e in seguito ha assunto il ruolo di capo curatore presso la Korea Ceramic Foundation. Ha diretto la Commemorazione del 25° Anniversario

<Odd to White Porcelain> (1999) al Whanki Museum, la 3° Mostra Mondiale della Biennale della Ceramica <Trans-Ceramic-Art> e la 4° Mostra Mondiale della Biennale della Ceramica <Ceramic, The Skin of Asia> (2007 ). Nel 2008 è stata nominata co-curatrice della Nanjing Triennale a Nanjing (Cina).

In anni più recenti, dal 2017 al 2018 è stata direttrice artistica di F1963 Cultural Renovation of Abandoned Industrial Properties a Busan (Corea) e successivamente, nel 2018, direttore artistico di <Salt: the Soul of color, Flavor and Style> presso KCDF (Corea); nel 2019 ha poi diretto Craft Week Exhibition <Beautiful or Useful> alla Culture Station Seoul 283.

Jaeyoung è attualmente CEO di Mangrove Artworks, è coinvolta in vari progetti e mostre che percorrono una vasta gamma di generi.

 

Curator                     Yeonwoo Kim, Hyerim Hwang

Project Consultant                          Monica Moonjung Go

 

Artist                 Mina Kang, Heeseung Koh, Seulgi Kwon, Seayoung Kim, Joonyong Kim, Wookjae Maeng, Jonggun Park, JongSun Bahk, Yesun Shin, Hyejung Sin, Serin Oh, Kajin Lee, Sanghyeob Lee, Keumhee Lim, Jaenyoung Jang, Hoyeon Chung, Sungho Cho, Hyunyoung Cho, Sowon Joo, Yohan Ji, Rimm Chae

 

Hosted by               Ministry of Culture, Sports and Tourism, Republic of Korea

Organized by                     Korea Craft and Design Foundation

 

INFO                 email  :      kcdf.pressmilano@gmail.com

 

Artwork Images                 http://www.dropbox.com/sh/tbxi3z10xavk40w/AACrS0ID gxW2xFrgPNbKK-Z0a?dl=0

 

 

Yohan Ji

 

Un video che mette in luce l’inclinazione verso l’essere umano, le cose, la natura e lo spazio, nonché i diversi tipi di relazioni tra essi.

 

L’acqua, il fuoco, la terra, l’aria, il vento e il suono della natura sono i materiali elementari per tutti gli esseri e le cose. Questo video considera il manufatto artigiano non come un prodotto finito, ma si concentra sul processo di creazione attraverso le relazioni dei diversi materiali e di artisti esperti, restituendo valore a fattori che sono stati nel tempo trascurati o sacrificati. Proprio come ogni essere ed ogni cosa sono avvolti da elementi invisibili e intangibili come l’aria e il suono, questo video mostra un generoso sforzo di riformare l’intero rapporto tra oggetti, esseri viventi e materiali attraverso l’affinità e l’accoglienza..

 

 

Joonyong Kim

 

Cambi di colore magici, deformità sobrie, paesaggi naturali ed il tempo, catturati dalla trasparenza del vetro.

 

Un paesaggio all’alba avvolto nella nebbia umida e nella penombra. il sole al tramonto, lo scenario della natura alterato dalla luce e dal tempo sono i contenuti di questo lavoro. L’artista crea magici cambiamenti di colore e sobrie deformazioni con il suo metodo di lavoro unico, che combina il vetro colorato con tecniche abrasive e di soffiatura. La luce e la scena di un paesaggio sono rappresentate dalla trasparenza e tramatura che solo il vetro può esprimere, con le gradazioni di colore ed i suoi cambiamenti dovuti alla luce. Il suo lavoro si completa attraverso un arduo processo che colorerà un nuovo spazio nel momento in cui la luce lo attraversa.

 

 

Wookjae Maeng

Artigiano Coreano 2021 _ All about Attitude

Artist 3 of 21

 

 

Un’installazione in ceramica con creature mutanti che mettono in evidenza i problemi e le crisi ecologiche e ambientali in una foresta bianca.

 

Quest’opera sembra una foresta abitata da bellissimi fiori e piante, oltre che da alberi e uccelli. La terra raffigurata verosimilmente in bianco, suscita una sensazione di terrore e smarrimento a mano a mano che ci si avvicina. Questa paura è ulteriormente rafforzata dalla delicatezza degli oggetti in porcellana bianca realizzati con la tecnica dello slipcasting (colata ad impasto umido o microfusione), proponendo allo spettatore una “foresta bianca” con forme di vita mutanti che danno risalto a una crisi ecologica e ambientale. Il candore della bellezza pura è sostituito dall’impotenza degli esseri viventi e la sua fragilità resa allo spettatore da ibridi, deformità mutanti ed eccessi. Attraverso questo paradosso e il rovesciamento di significato, l’artista rivela una riflessione sul rischio e la crisi provocati da prospettive e idee umano-centriche, cercando una vita in accordo con la natura, ovvero la convivenza tra umani e non-umani.

 

Jongsun Bahk

 

Mobili che filtrano nelle persone e nello spazio con la bellezza estetica di una struttura minimale.

 

Jongsun Bahk intende realizzare mobili che reagiscono in modo flessibile ai cambiamenti delle stagioni e del tempo e si adattano naturalmente sia alle persone che allo spazio, basandosi sulla sua conoscenza del tradizionale mobilio in legno di Joseon. Trovate in un tempio in rovina situato vicino al suo laboratorio, lapidi e rovine di basamenti ornamentali intrisi del tempo irradiano una presenza pacifica, in armonia con le creste montuose e il paesaggio circostante. Il sito del tempio non è un luogo solitario di rovine, ma uno spazio riempito di vuoto di profonda illuminazione. Ispirato da questo sito, Bahk ha scelto di concentrarsi sulle strutture minimali, prendendo unicamente in considerazione la loro composizione corale. Il suo lavoro, che considera il rapporto dell’utente con la struttura minimale e racconta un modo per porsi in armonia con la natura.

 

Yesun Shin

 

Un’installazione in tessuto che innesca una comunicazione tra umano e non- umano.

 

La maglia non ha un unico centro o punti fissi, ma una serie di punti interconnessi che nascono da un filo singolo che diventa tessuto. La struttura rettangolare di quest’opera non è un muro solido, ma piuttosto la rete di Indra, simbolica dell’interconnessione di persone, oggetti e spazio. Questa correlazione è un tema che attraversa i diversi pezzi dell’artista. Con la forma umana che si intreccia con la forma animale, questo lavoro innesca la connessione e la comunicazione tra una serie di interpreti come le persone, le cose e la natura, andando oltre le loro dimensioni e i loro confini..

 

 

Kajin Lee

 

Un’installazione in ceramica a forma di goccia che enfatizza l’interpretazione contemporanea del colore céladon (acquamarina).

 

Questo lavoro è un’reinterpretazione del colore céladon (acquamarina) in chiave contemporanea ed attraverso ceramiche a forma di di gocce d’acqua con la massima tensione superficiale. Rompendo con il metodo preesistente che enfatizzava la forma o la tecnica, l’artista reinterpreta lo sviluppo del colore céladon con l’esplorazione dello smalto usato qui come materia, non solo come materiale di finitura. La

forma di una goccia d’acqua, scelta per enfatizzare il cambiamento di effetto cromatico dello smalto lungo la superficie che scorre dall’alto verso il basso, contribuisce a infrangere ogni dicotomia tra forma e materia. Questo sforzo è un tentativo di decostruire i confini tra tradizione e modernità, forma e materia, natura e non-natura.

 

 

Sanghyeob Lee

 

Un oggetto d’argento che tratta la connessione ed il flusso tra punti e linee, verticali ed orizzontali.

 

Affincheè un foglio d’argento bidimensionale diventi un vaso d’argento di 1 mm di spessore sono necessarie decine di migliaia di martellate e bruciature a fuoco. La bellezza dell’oggetto così prodotto è proporzionale alla fatica impiegata per la sua esecuzione. Innumerevoli segni incisi sulla superficie sembrano essere una metafora degli innumerevoli incontri tra esseri umani ed oggetti, o di infinite connessioni. In queste tracce fatte di punti e linee, verticali e orizzontali e a volte ondulate, possiamo sentire il suono del martello ripetuto all’infinito. Un suono simile allo strumento a percussione di un monaco che offre le preghiere del mattino.

 

 

Jaenyoung Jang

 

Porcellana bianca che svela toni colorati attraverso le proprietà della terra, considerando la temporalità propria della materia.

 

Il suolo, che ricopre la superficie terrestre, è una miscela di materia inorganica di origine rocciosa e di materia organica di animali e piante che si può dire donino agli oggetti la propria tonalità. Pertanto, la terra sarà composta da ingredienti diversi a seconda del tempo, dell’ambiente e della cultura. Anche nell’argilla bianca classificata come “porcellana bianca”, il colore ha sfumature diverse a causa di componenti sottilmente diversi del terreno argilloso. Jang cerca di trasmettere le sfumature tenui che il terreno conserva. Egli, dopo aver forgiato una forma completamente simmetrica mediante il tornio da vasaio, elimina la parte superiore creando una linea organica, non perfetta, dove la leggera imperfezione esprime il cambiamento.

 

 

Rimm Chae

 

Pittura scultorea o pittura di gemme che cattura i colori della natura e lo scorrere del tempo.

 

Rimm Chae sperimenta le proprie possibilità artistiche, utilizzando l’Ottchil (lacca naturale), le cui sfumature di colore sono diverse a seconda della temperatura, dell’umidità e dello scorrere del tempo, e la madreperla, che si forma lentamente, con pazienza e perseveranza. Il suo metodo di lavoro sperimentale è saldamente basato sul suo rispetto della natura e del tempo. Le sue opere, che abbandonano il metodo scultoreo esistente di ottimizzazione dello spazio, abbracciano generi diversi e si compongono tramite l’impiego di ornamenti, della pittura e talvolta del disegno spaziale. Esse rappresentano il passare del tempo come il processo di

crescita di un albero o di fiori che sbocciano. L’artista sviluppa le sue opere in tre dimensioni, attraverso diversi processi di saldatura in cui i fili di ottone diventano fiori o ramoscelli.

 

 

Mina Kang

 

Gioielli in ramiè che riscoprono gli aspetti introspettivi e meditativi del ricamo con un’estetica moderna.

 

Mina Kang ha sperimentato la struttura tridimensionale del tessuto con il jogakbo (patchwork tradizionale coreano). Attraverso il suo ricamo estemporaneo ed intuitivo, i pezzi colorati di tessuto in ramiè sono collegati organicamente e hanno uno sviluppo tridimensionale, grazie alla rigidità ed elasticità della struttura di base in metallo. Proprio come sua madre che cuciva il jogakbo pregando per la buona sorte, l’artista nel suo lavoro esprime un desiderio di stabilità e di conforto nel nostro tempo.

 

 

Heeseung Koh

 

Un gioiello che esplora la qualità estetica di un paesaggio urbano.

 

Heeseung Koh ha costantemente raccolto, modificato e assemblato strutture di cantiere, segni di ruote di automobili ed oggetti vari corrosi dallo scorrere del tempo. Crepe, macchie e grani sono spesso considerati oggetti di rimozione. Eppure, l’artista vede tali cicatrici e resti come prova dell’esistenza e del tempo. Koh era solita indovinare l’accumulo del tempo o dell’esistenza di qualcuno dalla superficie di un oggetto corroso e di una pozzanghera in un vicolo. Cerca di ricreare tali tracce del passato in un gioiello attraverso l’osservazione e la sperimentazione.

 

 

Seulgi Kwon

 

Un gioiello organico che combina la struttura della ‘cellula’ e materiali artificiali.

 

La cellula è l’unità biologica di base di tutti gli organismi nei cicli di creazione, crescita ed estinzione. Le cellule hanno strutture complesse e generano energia nelle proprie centrali elettriche, scambiano sostanze con l’esterno, si connettono e comunicano con altre cellule, formano gradi tessuti e preservano la vita. L’artista attinge al mistero di questo ciclo organico, al dinamismo ed alla vitalità insiti in esso. Il silicone, che ha proprietà elastiche simili alla pelle, è impiegato come materiale per definire forme e trame di un processo vitale in continua evoluzione.

 

 

Hyejung Sin

 

La natura raffigurata in gioielli che combinano tecniche di goffratura dell’argento con oggetti trovati per caso.

 

Hyejung Sin sente calore per gli oggetti posti silenziosamente nei suoi dintorni. Presta attenzione a cose insignificanti spesso trascurate nella propria vita quotidiana come ramoscelli, foglie e pietre. Queste sono cose che le parlano senza alcun gesto o linguaggio pomposo e sono tuttavia esseri presenti nei cicli di crescita ed estinzione. L’artista ridona un nuova vita agli oggetti naturali, combinati in strutture e forme delicate realizzate in argento. Una foglia d’argento sbalzata delicatamente appesa ad un ramo secco rappresenta il dialogo con la natura, la guarigione che cura il senso di smarrimento e l’infusione di vita nella quotidianità.

 

 

Serin Oh

 

Un’opera che rinasce come oggetto dal significato estetico, artistico, attraverso una commistione con oggetti banali.

 

Serin Oh raccoglie le cose più banali come prodotti di basso valore, accessori di moda facilmente acquistabili per strada e mandarini deperiti e li combina con altri oggetti rielaborandoli in opere d’arte tramite fusione. A causa della sua forma intricata, lo stampo di assemblaggio viene inevitabilmente distrutto estraendolo dalla colata. Ora il suo significato si è capovolto da una raccolta di cose banali a un’opera d’arte originale. In questo modo, l’artista solleva interrogativi sull’originalità di un’opera d’arte ed insinua un’arguta presa in giro dei valori del capitalismo.

 

 

Sowon Joo

 

Raffinati gioielli cresciuti come da semi che condividono la memoria della meraviglia della vita.

 

La forma audace cattura immediatamente l’attenzione dello spettatore. Gli anelli e le collane, audaci ma delicati e realizzati con squisita lavorazione a maglia da 0,24 a 0,3 mm in argento, si ispirano alla vita splendida ma fragile della natura. Opere al confine tra alta gioielleria e gioielleria artistica. Fiori e boccioli lavorati a maglia in sottile filo d’argento suggeriscono la delicatezza della vita appena nata così

come l’ordine e l’equilibrio della natura. Come i ricordi di anelli e braccialetti fatti con i quadrifogli trovati nel cortile, Sowon Joo cerca di condividere e collegare le proprie esperienze ed i propri ricordi con chi indossa il frutto del suo lavoro.

 

 

Hoyeon Chung

 

Gioielli che rappresentano il tempo (memoria) e immagini attraverso la stratificazione di tessuti traslucidi.

 

Hoyeon Chung ritrae i vari strati di “memoria e immagine” attraverso la sovrapposizione di strati di poliestere traslucido, come se il tempo si fosse accumulato strato dopo strato. Poiché il processo di stratificazione dei ricordi è simile al processo di creazione della natura, il suo lavoro utilizza forme geometriche e organiche. I tocchi di pennello sono resi sul tessuto come elementi visivi per sottolineare il tempo in un’immagine condensata. La sfumatura e la velocità delle sue pennellate documentano lo stato d’animo e le emozioni della giornata. Parti di tessuto di diverse forme e dimensioni, sono state combinate come fasci di ricordi con inizio e fine sconosciuti per formare un bellissimo oggetto.

 

 

Seayoung Kim

 

Porcellana nera che esplora la “tissotropia”, un processo in cui la materia si trasforma attraverso il punto metamorfico del fuoco

 

Per Seayoung Kim, il fuoco è un processo che infonde vita all’argilla. Un fuoco di oltre 1.350℃ che nel forno risveglia i colori dei minerali nascosti nel materiale e fa danzare

le forme. L’artista cattura il momento in cui una forma viene distorta dal fuoco, spingendosi in uno spazio sconosciuto come chiave del proprio lavoro. In questa sfida, l’artista cattura l’ultima variabile che l’uomo non riesce a controllare completamente ed abbraccia i cambiamenti naturali di forma e colore procurati dal fuoco. È anche il punto in cui possiamo intravedere il suo essere persistente che cerca l’armonia con la natura (il fuoco).

L’artista ha recentemente dato prova della sua arte lungo una vasta gamma di generi, da ciotole da tè e vasi a forma di luna, fino a dipinti e sculture.

 

 

Jonggun Park

 

Jangdo, un piccolo coltello carico di spirito ed eleganza coreana che rappresenta valori elevati come la lealtà, la pietà filiale e la rettitudine.

Lo Jangdo (粧刀) è un piccolo coltello con un fodero lungo circa una spanna. Sebbene noto come proprietà esclusiva della donna e simbolo di castità e fedeltà, questo

coltello era essenziale e veniva portato da ciascuno sin dalla dinastia Goryeo, indipendentemente dal sesso o dallo status. L’iscrizione su questo Gwangyang Jangdo

(光陽粧刀), “unicità di cuore” (一片心) rappresenta anche valori elevati come la lealtà, la

pietà filiale e la rettitudine. Questo coltello per l’autodifesa è anche usato come come oggetto ornamentale è si può dire sia l’essenza del mestiere artigiano, quale simbolo di pace personale e di delicata bellezza. Lo Jangdo sontuosamente impreziosito come regalo con lacche in oro, argento, avorio o madreperla è il manufatto artigianale tradizionale rappresentativo della Corea.

 

 

Keumhee Lim

 

Dahoe e Mangsu presentano splendidi motivi colorati con l’anima in un unico filo di seta.

 

Il maestro artigiano Keumhee Lim è stato in grado di ripristinare parte della tecnica tradizionale per dahoe e mangsu, conducendo ricerche storiche nel corso degli

ultimi 30 anni. Dahoe (多繪) si riferisce collettivamente a corde realizzate

attorcigliando fili di ramiè, cotone o seta da utilizzare nell’abbigliamento. Mangsu (罔繡) è riferito a una corda larga ed è stato adottata per vari usi come abbellimento

per costumi, come cordoncino per ciondoli decorativi e come cordoncino per un piccolo coltello. Il processo di tessitura del filo è considerato un’arte di resistenza chiamata l’arte della perseveranza, che cattura un’estetica coreana sontuosa e dignitosa. Dahoe compare ancora negli accessori contemporanei che utilizzano una varietà di materiali come pietre preziose e oro, mostrando nuove possibilità di impiego.

 

 

Sungho Cho

 

Un’opera in metallo che racchiude i ricordi del tempo in una finissima colata.

 

Partendo dalla domanda “È possibile realizzare una fusione sottile e leggera?”, Sungho Cho supera i limiti del procedimento di fusione sviluppando una propria tecnica. Ha creato oggetti di 0,8 mm di spessore catturando le trame superficiali di simboli storici come il muro di Berlino e oggetti naturali con una varietà di tecniche di texturizzazione, come lo stampaggio e il disegno. Non solo la sua esperienza sensoriale, ma anche la sua memoria del tempo filtra in fusioni così sottili, possibili grazie alle proprietà di duttilità e deformità della cera lavorata tramite sfregamento.

 

 

Hyunyoung Cho

 

Mobili in legno tradizionale coreano che utilizzano le venature del legno e ne sottolineano la pura bellezza.

 

Poiché ci sono chiari anelli annuali contenuti nel fusto del legno coreano per merito di quattro stagioni distinte, possiamo apprezzare la bellezza degli anelli nei tronchi degli alberi così come la natura li ha formati. Tra questi, l’”albero del drago” (zelkova) è ovviamente il migliore. Il seoan (tavolo di scrittura tradizionale) di Hyunyoung Cho, un tavolino basso utilizzato per scrivere o leggere, è realizzato con legno stagionato di zelkova di almeno 400 anni. La forma semplice ed elegante ha il senso estetico dei tradizionali mobili in legno Joseon. Il suo tavolo è finemente rifinito con lacca naturale senza nascondere le venature. Inoltre, non c’è distinzione tra la parte anteriore e quella posteriore. Il fondo della sponda che tocca il pavimento è traforato a forma di fiore, e racchiude le caratteristiche semplici ed eleganti della Cisgiordania. Cho ha perseguito la bellezza elegante, concentrandosi principalmente sulla bellezza delle venature del legno naturale e respingendo qualsiasi decorazione artificiale.

Una volta il futuro era migliore? Luci e ombre di un tempo nuovo. Le risposte di accademici, scienziati, pensatori ed economisti insieme al SAPIENS FESTIVAL 2021

10 Settembre – 9 Ottobre 2021 Bergamo, Brescia, lago d’Iseo

 

Fra settembre e ottobre una rassegna con 13 incontri tra Bergamo e Brescia. Dal vivo, su prenotazione. Per “fare il punto” e interrogare 14 sapienti, per capire, per immaginare un futuro, per tornare a mettere al centro la competenza.

 

Una volta il futuro era migliore? Il festival Sapiens prende a prestito il titolo di un recente saggio di Sabino Cassese e ci aggiunge un punto interrogativo: davvero ci sono stati periodi della storia in cui il futuro sembrava più promettente? La pandemia, i progressi tecnologici, la conquista della libertà han minato o alimentato la nostra fiducia nel domani?

Spunti, riflessioni e quesiti a cui proveranno a rispondere, insieme al pubblico, 14 sapienti del nostro tempo. Fra settembre e ottobre, sul palco allestito in sei diversi Comuni bresciani e bergamaschi si alterneranno studiose e studiosi, pensatrici e pensatori, accademiche e accademici, esperte ed esperti: per rimettere al centro saperi e competenze, per trovare bussole che orientino in un tempo nuovo.

Gli incontri (tutti ad ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria sul sito www.sapiensfestival.it) abbracceranno temi diversi, spesso interconnessi: scienza e medicina, economia, storia e filosofia, sport, benessere e – naturalmente – attualità.

Appuntamenti che coinvolgeranno il pubblico fra Bergamo, Brescia e il loro baricentro, il lago d’Iseo. Claudia Mangili, presidente dell’associazione Reading – Voci dal lago che organizza la rassegna: “Sapiens Festival torna con la sua seconda edizione, e mantiene saldo l’obiettivo con cui è nato, lo scorso anno, in piena pandemia: portare le frontiere del sapere nelle comunità, per contribuire alla loro e alla nostra crescita, per seminare cultura e futuro, stimolare nuove idee e prospettive, generare conoscenze e benessere. Esperti, accademici e pensatori raggiungeranno i territori della provincia, territori custodi del desiderio di sapere e di interrogarsi”.

 

Sapiens festival è promosso dall’associazione Reading – Voci dal lago, con il supporto della Fondazione Istituti educativi di Bergamo, della Provincia di Bergamo, di Fedabo e dei Comuni di Sulzano, Costa Volpino e Paratico.

 

PROGRAMMA E BIO

 

La rassegna si apre con

STEFANO MANCUSO – 10 settembre h 20.30, Parco delle erbe danzanti, Paratico

Plant Revolution: le piante hanno già inventato il nostro futuro

Incoronato dal New York Times “world changer”, uno degli uomini destinati a cambiare il mondo, Mancuso è docente all’Università di Firenze dove ha fondato il laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale. I suoi studi, di grande impatto, guardano al futuro del mondo vegetale, e non solo: nel progetto Plantoïd Mancuso ha preso parte alla creazione di un robot bio-ispirato (imitando alcune capacità delle radici), robot che potrebbe – ma è solo un esempio – esplorare un terreno contaminato da un incidente nucleare o da un attacco batteriologico. Al festival lo scienziato porterà il pubblico in un viaggio dentro la società vegetale, società che ha imparato – con successo – l’arte della resistenza, della sopravvivenza e della convivenza. Una società da cui, qualche lezione, la può imparare anche l’uomo.

 

Non può mancare parlando di futuro chi si occupa e preoccupa di economia, conti pubblici, sostenibilità della spesa.

CARLO COTTARELLI – 15 settembre h 20.30, Monastero di S.Pietro in Lamosa, Provaglio d’Iseo

Dall’inferno e ritorno. Dove andiamo noi, l’economia, i mercati

Cottarelli è direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano. Dopo aver lavorato in Banca d’Italia ed Eni, dal 1988 è al Fondo monetario internazionale. È stato commissario straordinario per la revisione di spesa, nominato dal governo italiano, da ottobre del 2013 a novembre 2014. Ha scritto numerosi articoli, saggi accademici e volumi diventati best- seller, fra cui, l’ultimo, “All’inferno e ritorno. Per la nostra rinascita sociale ed economica”. Dal palco di Sapiens Cottarelli sviscererà l’economia post-Covid, stretta fra la necessità di tornare a correre, e l’esigenza di farlo in maniera sostenibile dal punto di vista sociale, finanziario e ambientale.

Quale strada imboccare, in un periodo storico in cui la pandemia ha accentuato le disuguaglianze?

 

Spente le luci sulle Olimpiadi di Tokyo, Sapiens incontra un protagonista assoluto dello sport

CHECCO BRUNI – 19 settembre h 15.30, Circolo Ans, Sulzano

Dominare gli elementi. La carezza di Luna Rossa

Bruni è un velista italiano, protagonista di quattro edizioni della Coppa America con i team Luna Rossa e Artemis: l’atleta – cinque volte campione del mondo, già campione europeo, 12 volte campione italiano in diverse classi – è stato il timoniere di Luna Rossa nell’edizione 2021 della più celebre regata di vela, l’America’s Cup. Bruni conosce molto bene il mondo a cinque cerchi: il velista ha partecipato a ben tre olimpiadi (1996;2000; 2004), e chi meglio di lui può raccontare il futuro dello sport, fra impegno e tecnologia. Con lui, sul palco di Sapiens salirà anche Marcello Persico, patron dell’omonima Persico, l’azienda bergamasca (di Nembro) che costruisce lo scafo di Luna Rossa.

 

Impossibile guardare al domani senza chiedersi che ne sarà della pandemia in corso: i vaccini ci regaleranno un futuro migliore?

SERGIO ABRIGNANI – 22 settembre h. 20.30, palazzo della Provincia, Bergamo

Si vis pacem, para bellum: i vaccini spiegati bene

Appena insediato, Mario Draghi lo ha voluto – subito – nel Comitato tecnico scientifico: Abrignani è infatti uno dei massimi esperti di immunologia in Italia, dopo una vita trascorsa a studiare il virus dell’epatite C, fianco a fianco con il premio Nobel per la Medicina 2020 Michael Houghton.

Ordinario di Patologia generale all’Università di Milano, dal 2006 Sergio Abrignani è direttore scientifico dell’Istituto nazionale di genetica molecolare “Romeo ed Enrica Invernizzi” di Milano, ente no-profit i cui soci fondatori sono la Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e il Ministero della Salute. In Italia e

negli Stati Uniti Abrignani si è occupato di vaccini e malattie infettive, per 15 anni in ambito accademico e per 20 anni in ambito industriale. La sua attività di ricerca si è focalizzata principalmente sullo studio dell’interazione fra virus e cellule umane.

Membro (dal 2019) del Consiglio superiore di sanità del Ministero della Salute, nel 2004 è stato insignito dal presidente della Repubblica italiana della medaglia d’oro al merito della salute pubblica. Sul palco di Sapiens Abrignani racconterà l’enorme impresa che sta dietro alla formulazione dei vaccini. Ma anche quale futuro ci aspetta.

 

Un salto indietro di quarant’anni con

MARCO CIMMINO/TINO PALESTRA – 23 settembre h. 20.30, palazzo della Provincia, Bergamo

La battaglia dei bar: gli anni di piombo a Bergamo

Marco Cimmino, bergamasco, è uno storico e saggista specializzato in storia militare; ha dedicato numerose pubblicazioni alla Prima e alla Seconda guerra mondiale e alla storia bergamasca.

Insegnante, collabora con diverse testate giornalistiche locali e nazionali.

Tino Palestra, magistrato bergamasco, è stato giudice istruttore del «processone» a Prima linea celebrato di fronte al tribunale di Bergamo nella prima metà degli anni Ottanta; già presidente del Tribunale di Trento, il suo ultimo incarico è stato a capo della sezione Gip del Tribunale di Bergamo. La serata sarà dedicata a una riflessione sugli «anni di piombo» a Bergamo: tra partecipazione trasversale e lotta armata, una stagione che ha segnato la memoria collettiva della terra orobica.

 

Si torna poi sulla medicina con lo scienziato bergamasco

GIUSEPPE REMUZZI – 24 settembre h. 18.30, palazzo della Provincia, Bergamo

E’ tutto scritto nei geni. La migliore delle letture

Bergamasco, membro del Consiglio Superiore di Sanità (dal 2019), Giuseppe Remuzzi è direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, istituto di cui coordina tutte le attività di ricerca della sede di Bergamo e del Centro di ricerche cliniche per le malattie rare ‘Aldo e Cele Daccò’ a Ranica. Proprio a Ranica il professor Remuzzi e i suoi collaboratori stanno conducendo uno studio di grande importanza sulla correlazione fra genetica e malattia da Covid-19, per accertare se la gravità dell’infezione è determinata dai geni degli individui. Remuzzi, che nel 2006 ha ricevuto il riconoscimento di Commendatore della Repubblica italiana ed è tutt’ora l’unico italiano ad essere membro del Comitato di redazione delle riviste “The Lancet” e “New England Journal of Medicine”

, è stato fra i primi italiani a ricevere il vaccino contro il Covid-19: era il 27 dicembre 2020, in quell’ospedale di Alzano Lombardo divenuto tristemente celebre in tutto il mondo.

Al pubblico di Sapiens lo scienziato bergamasco farà il punto sulle sue ricerche, e suggerirà quali lezioni il mondo può trarre dalla pandemia.

 

C’è futuro senza sorriso?

FEDERICO PALMAROLI – 25 settembre h 18.30, sala eventi del Circolino, Bergamo (Città Alta)

Le più belle frasi di Osho, daje che tutto passa

Maestro di satira, Palmaroli è il creatore della seguitissima pagina social Le più belle frasi di Osho, pagina che su Facebook ha oltre un milione di seguaci a cui, anche durante la pandemia, ha saputo strappare sorrisi e risate. Le sue vignette satiriche non risparmiano nessuno, e sono ospiti fisse del salotto di Bruno Vespa di Raiuno e di Barbara Palombelli di Rete4. A Sapiens Palmaroli racconterà l’arte della satira, e come in questi mesi bui l’ironia di Osho sia riuscita a stemperare tensioni e regalare briciole preziose di luce e leggerezza.

Per guardare al domani, Sapiens dà spazio anche ai filosofi, maestri del pensiero. ELENA ESPOSITO – 27 settembre h 20.30, Salone delle terme, Darfo Boario Terme Intelligenza artificiale. Una macchina penserà meglio di noi?

Esposito è professoressa di Sociologia all’Università di Biefeld (Germania) e di Bologna. Ha condotto studi sulla teoria dei sistemi sociali, pubblicando molti testi sulla teoria della società, dei media, della memoria e anche sulla sociologia dei mercati finanziari. Negli ultimi anni si occupa in particolare della questione degli algoritmi predittivi e di intelligenza artificiale: la sua attuale ricerca sulla previsione algoritmica è finanziata da Advanced Grant dello European Research Council. Il suo ultimo libro, Artificial Communication: How Algorithms Produce Social Intelligence, sarà pubblicato nel 2021 da MIT Press. A lei il pubblico potrà indirizzare molte domande sul

domani: la tecnologia rimpiazzerà l’uomo? Che ne sarà delle competenze, del mestiere artigiano, del sapere collettivo? Ci sarà ancora spazio per i sapiens?

 

Il tema del festival l’ha ispirato lui.

SABINO CASSESE –  28 settembre h 18, evento in streaming

Una volta il futuro era migliore?

Giurista, accademico italiano e giudice emerito della Corte costituzionale, Sabino Cassese è stato Ministro per la Funzione Pubblica del 50° Governo della Repubblica italiana, presieduto da Carlo Azeglio Ciampi. Professore emerito della Scuola Normale di Pisa, Cassese ha pubblicato il saggio “Una volta il futuro era migliore” (I Solferini) che ha ispirato la seconda edizione di Sapiens. Al festival il giurista racconterà i grandi cambiamenti di un Paese nel corso di più di un secolo, partendo da storie esemplari e da casi attuali che illustrano le ombre della situazione odierna, ma che ricordano anche come l’Italia nel passato sia stata capace di rinnovarsi e rinascere più volte. Un incontro fra storia, politica, istituzioni ed economia: una lezione sul declino nazionale e sul futuro possibile.

 

Un altro maestro del pensiero, a Sapiens

MASSIMO CACCIARI – 29 settembre h 20.30, Audtorium comunale, Costa Volpino

Futuro

Filosofo, Massimo Cacciari nasce a Venezia nel ’44, dov’è stato a lungo ordinario di Estetica. Nel 2002 fonda la Facoltà di Filosofia dell’Università “Vita Salute” del San Raffaele di Milano, di cui è il primo preside; politico di lungo corso, è stato deputato della sinistra tra il ’76 e l’83 e sindaco di Venezia fra il 1993 e il 2000. È membro di diverse istituzioni filosofiche europee, tra cui il Collège de philosophie di Parigi. Tra le sue opere più recenti, Occidente senza utopie (Il Mulino, 2016), La mente inquieta. Saggio sull’Umanesimo (Einaudi, 2019), Della cosa ultima (Alelphi, 2019), Le sette parole di Cristo. Dialogo con Massimo Cacciari, con Riccardo Muti (Il Mulino, 2020).

 

Di spazio-tempo, categorie superate? parlerà

GUIDO TONELLI – 30 settembre h 20.30, Audtorium comunale, Costa Volpino

Il sogno di sconfiggere Chronos

Fisico del Cern, Tonelli è professore di Fisica all’Università di Pisa ed è uno dei protagonisti della scoperta del Bosone di Higgs proprio al Cern di Ginevra. Per il suo contributo a questo importante risultato, ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il Fundamental Physics Prize, il Premio Enrico Fermi e la medaglia d’onore del Presidente della Repubblica. Apprezzato divulgatore tra scienza e filosofia, ha dato alle stampe diversi best sellers tra cui, fra i più recenti, Genesi. Il grande racconto delle origini (Feltrinelli, 2019) e Tempo. Il sogno di uccidere Chrònos (Feltrinelli, 2021).

Di fiducia nel futuro parlerà il “bambino che voleva costruire l’auto più bella del mondo” HORACIO PAGANI – 1 Ottobre h 18.30, Audtorium comunale, Costa Volpino Supercar: scienza, tecnica, arte, passione. E la potenza del sogno

Horacio Pagani è Fondatore e Chief Designer della celebre Pagani Automobili, a Modena, dove si creano le supercar più costose del mondo. La storia di Horacio Pagani è la storia delle determinazione a realizzare il proprio sogno. Figlio di emigranti italiani in Argentina, Pagani nasce a Casilda, cuore della pampa argentina. All’età di 21 anni costruisce integralmente una monoposto di F2 Argentina che partecipa al campionato ufficiale di Formula 2, catturando l’attenzione del campione del mondo di F1 Juan Manuel Fangio, grazie al quale si trasferirà in Italia nel 1983. Inizia a lavorare presso Lamborghini come operaio di terzo livello, fino a ricoprire il ruolo, negli ultimi anni di collaborazione, di responsabile della Divisione Compositi e divenendo il Designer interno di Automobili Lamborghini. Da lì inizia l’avventura dell’Atelier Pagani: nato inizialmente dal sogno di un singolo individuo, è composto oggi da un team di oltre 170 persone, tra cui tecnici, ingegneri ed artigiani che insieme condividono quella stessa passione e ne tramandano concetti e metodologie. Una storia di determinazione, passione, e talento: ma anche la storia di chi ce l’ha fatta, conservando la sapienza e l’umiltà degli inizi.

 

Il cibo ci salverà? A Sapiens Festival ne parlerà

ELIANA LIOTTA – 9 ottobre h 18.30, Salone delle terme, Darfo Boario Terme

Cibo e salute, cibo e ambiente, in tavola c’è il nostro futuro

Giornalista, scrittrice, divulgatrice scientifica, Eliana Liotta è autrice di libri best seller dedicati a cibo, salute, benessere. Il suo ultimo lavoro, intitolato Il cibo che ci salverà (La nave di Teseo) , è dedicato alla svolta ecologica a tavola che aiuta il pianeta e la salute ed è scritto in collaborazione con lo European Institute on Economics and Environment (Eiee) e il progetto Eat della Fondazione Gruppo San Donato. Per Sonzogno (gruppo Marsilio-Feltrinelli) Liotta ha ideato e dirige la collana editoriale Scienze per la vita. Tra i riconoscimenti: premio Montale per la saggistica, Premiolino (il più antico premio giornalistico italiano), Vivere a spreco zero, Bologna Award per la comunicazione della sostenibilità ambientale, premio Cicerone e premio Giuditta per la saggistica. Pianista, è vicepresidente del Teatro Dal Verme di Milano

A corredo della “prima” di Sapiens Festival, due appuntamenti per i più piccoli e uno per tutti.

  • 10 settembre h 14.30, Parco Taxodi, Paratico Laboratorio tra piante, fogli e fiori
  • 11 settembre h 11 Arboreto Fenaroli di Tavernola:

Nel cortile di Villa Elena, la giornalista Fabiana Tinaglia terrà una narrazione per bambini intitolata “Voglio crescere come una pianta!”. Nel frattempo, mamme, papà e nonni potranno partecipare alla visita guidata da Maria Fenaroli all’Arboreto Fenaroli, eccezionalmente aperto per l’occasione. Anche questi tre appuntamenti saranno ad ingresso libero, ma con prenotazioni obbligatorie sul sito www.sapiensfestival.it

Folklore coreano e balletto classico nel nuovo appuntamento gratuito promosso dall’Istituto Culturale Coreano

Il 25 giugno alle ore 19.00 lo spettacolo Shim Cheong sarà in streaming sul canale YouTube dell’Istituto Culturale Coreano

 

Una storia d’amore e pietà filiale che prende spunto dal folklore coreano e si combina con elementi del balletto classico. Questo in sintesi lo spettacolo di danza Shim Cheong che sarà trasmesso venerdì 25 giugno alle ore 19 in streaming gratuito sul canale YouTube dell’Istituto Culturale Coreano.

Creato nel 1986, lo spettacolo della compagnia Universal Ballet, una delle più importanti in Asia, parla della dedizione di Shim Cheong verso il padre cieco, dopo aver perso la madre alla nascita.  Dopo aver appreso che la donazione di 300 sacchi di riso al tempio locale permetterà al padre di recuperare la vista, Shim Cheong si vende volontariamente al capitano di una nave, che la sacrificherà per proteggere la sua nave dall’ira del Re Drago Marino.

Scesa nel regno acquatico del Re del Mare, Shim Cheong chiede di poter tornare in superficie per ritrovare suo padre. La sua devozione viene ricompensata dal re di Corea, che decide di farne la sua regina e suo padre alla fine riacquista la vista.

Shim Cheong è il primo a rappresentare il fenomeno dell’hallyu (ondata coreana) nell’ambito del balletto e si tratta di una produzione internazionale dove hanno partecipato alla produzione artisti di varie nazionalità tra cui la coreografa Adrienne Dellas, prima direttrice artistica della compagnia Universal Ballet Universal che si è dedicata alla promozione del balletto in Corea negli anni ’80, i direttori artistici Roy Tobias, Oleg Vinogradov e Brian Yoo, il compositore e musicista americano Kevin Barber Pickcard e la designer dei costumi Sylvia Taalson, figlia di padre americano e madre coreana che è riuscita a unire nel suo lavoro la cultura orientale e occidentale.

Shim Cheong

Data e ora: venerdì 25 giugno 2021, ore 19.00

Luogo: Canale YouTube “ISTITUTO CULTURALE COREANO”

Link Streaming : https://youtu.be/LgXs-4XVGHI

Coreografia Adrienne Dellas

Messa in scena Brian Yoo

Balletto revisionato Roy Tobias, Brian Yoo, Oleg Vinogradov

Musica  Kevin Barber Pickard

Sceneggiatura Yongku Park

Scenografia: Myungho Kim,  Yonghan Hong

Costumi: Sylvia Taalson, Oleg Vinogradov, Hangyul Oh

Prima mondiale 1986, Teatro Nazionale di Corea

In Another Country, Isabelle Huppert si fa in tre nel film di Hong Sang-Soo, gratuito e in streaming

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Dopo tanti noir, il consueto appuntamento con il cinema coreano organizzato dall’Istituto Culturale Coreano è dedicato alla commedia con In Another Country, film applauditissimo al Festival di Cannes nel 2012. Il film del regista Hong Sang-Soo sarà trasmesso da mercoledì 28 Aprile ore 16.00 a giovedì 29 Aprile ore 16.00 previa iscrizione alla newsletter dell’Istituto inviando una email all’indirizzo cinemacoreano.icc@gmail.com entro le 12:00 del 29 aprile.

Ecco la sinossi. Una giovane donna si rifugia nella cittadina balneare di Mohang insieme alla madre a causa dei debiti che le opprimono. Per cercare di calmare i suoi nervi, comincia a scrivere un racconto con protagoniste tre donne straniere, tutte e tre di nome Anne. Le tre Anne, in tre differenti momenti nel tempo, visitano Mohang, alloggiano nello stesso posto ed esplorano i medesimi luoghi, conoscendo anche le stesse persone, compreso un misterioso bagnino che vaga irrequieto su e giù per la spiaggia vicina. Tre Isabelle Huppert. Tre passeggiate al faro. Tre variazioni sulla seduzione in spiaggia, collegate in un’infinità di sfumature e di risvolti.

Tutù in stile Hanbok e musiche di Tchaichovsky nel balletto che reinventa una delle storie più romantiche della Corea

Il 26 marzo alle ore 19.00 lo spettacolo The Love of Chunhyang sarà gratuito e in streaming sul canale dell’Istituto Culturale Coreano

Una delle più famose storie d’amore coreane ballata su arrangiamenti delle musiche di Tchaichovsky e con costumi che riprendono l’Hanbok, il costume tradizionale del Paese asiatico che, grazie ad un uso sapiente di spacchi e trasparenze non nasconde, anzi enfatizza i movimenti. Questo in sintesi The Love of Chunhyang, balletto di una delle compagnie più famose dell’Asia, l’Universal Ballet, che sarà trasmesso gratuitamente il 26 marzo alle ore 19.00 sul canale YouTube dell’Istituto Culturale Coreano.

La storia d’amore di Chunhyang è ispirata a una nota opera della letteratura coreana che racconta le vicende tra il figlio di un nobile locale e funzionario governativo Lee Mong-ryong e la protagonista, la bella figlia di una cortigiana.

In due atti, con le coreografie di Brian Yoo, il balletto racconta del loro incontro e dell’innamoramento; del dispiacere del padre di Lee per la loro relazione, della loro separazione quando lei viene inviata in un’altra città e dell’imprigionamento e della tortura di lei per aver rifiutato di essere la concubina del nuovo governatore. Tutto però si risolve perché a differenza di Giselle o Romeo e Giulietta o Manon, in questo balletto c’è un lieto fine.

The Love of Chunhyang è arricchito da costumi e scenografie che aggiungono ulteriore fascino allo spettacolo.

Il designer dei costumi Jeongwoo Lee ha applicato i criteri tradizionali della stratificazione dei tessuti, che tendono a nascondere. Nonostante ciò, grazie all’applicazione di spacchi e l’utilizzo di tessuti trasparenti, è riuscito sottolineare i movimenti della danza. Per fare in modo che i colori dei costumi delle Gisaeng (intrattenitrici), variassero a seconda dei loro movimenti, l’artista ha tinto a mano le gonne e per rappresentare fedelmente la descrizione di “Chunhyang”, riportata nella letteratura classica coreana, sono stati utilizzati i colori giallo e rosa che ricordano la forsizia e le azalee.

 

Il regista Sooho Jang, utilizzando schermi LED, ha aggiunto velocità alla sequenza della storia. Il risultato è uno spettacolo d’avanguardia dove le scene dinamiche come le raffiche di vento e il cambio delle stagioni, sono state rappresentate con delle immagini video.

Encanto public relations – tel. 02 66983707

Veronica Carminati – cell. 334 3782823 – veronica.carminati@encantopr.it

 

 

STREAMING YOUTUBE – BALLETTO “THE LOVE OF CHUNHYANG”

 Quando Venerdì 26 marzo 2021, ore 19.00

Dove Canale YouTube “ISTITUTO CULTURALE COREANO”

Link Streaming: https://youtu.be/5coNC4jq6Hk

 

 

SCHEDA TECNICA

Sceneggiatura Bo Hi Park

Coreografia Brian Yoo

Musica Pyotr Ilyich Tchaikovsky

Arrangiamento musicale Fumiyo Motoyama

Scenografia Jingyu Choi

Costumi Jungwoo Lee

Luci Kyoungwon Seo

Video di scena Suho Jang

Prima mondiale Maggio 2007, Goyang Aram Nuri Arts Center

Balletto revisionato Settembre 2014, Sejong Grand Theater

Cinema e danza. Torna (on line e gratuita) la cultura coreana

Dal 24 al 26 febbraio, sul canale youtube dell’Istituto Culturale Coreano, “Il prigioniero coreano” del regista Kim Ki-duc e Giornata del Palazzo Reale, spettacolo di danza tradizionale

L’Istituto Culturale Coreano chiude il mese di febbraio con due imperdibili spettacoli per tutti gli amanti della cultura coreana: il film Il prigioniero coreano del regista Leone D’Oro, appena scomparso, Kim Ki-du e La Giornata del Palazzo Reale, danza tradizionale coreana che dal 2015 è tra gli spettacoli più apprezzati nei teatri di tutta Europa. Gli eventi saranno trasmessi gratuitamente dal 24 al 26 febbraio sul canale youtube dell’Istituto.

Il prigioniero coreano è uno dei film più interessanti di Kim Ki-duk, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e montatore sudcoreano.

Questa in sintesi la trama. Nam Chul-woo è un pescatore nordcoreano che nella sua barchetta ha l’unica proprietà e l’unico mezzo per dare da mangiare alla sua famiglia. Un giorno durante una battuta di pesca, una delle reti si aggroviglia attorno all’elica, il motore si blocca e la corrente trascina lentamente ed inesorabilmente il povero Nam oltre la zona di confine con la Corea del Sud.

Qui viene messo sotto torchio dalle forze di sicurezza che lo scambiano per una spia, ma alla fine viene rispedito in Corea del Nord. Prima di lasciare il Sud, Nam però vedrà la grande metropoli moderna e tecnologica di Seul, riuscendo a percepire quanto sia sviluppato quel Paese rispetto al suo. Il suo ritorno a casa, tanto sognato e agognato, prevederà lo stesso tipo di trattamento da parte delle autorità nordcoreane, le stesse indagini, la stessa trafila.

Per iscrivervi è sufficiente mandare una mail a cinemacoreano.icc@gmail.com entro le 12:00 del giorno 25 Febbraio. Il film sarà visualizzabile sul sito dell’Istituto Culturale Coreano per 24 ore. da mercoledì 24 Febbraio ore 16.00 a giovedì 25 Febbraio ore 16.00

La Giornata del Palazzo Reale del Gugak National Center è l’altro spettacolo proposto che esprime attraverso la danza tradizionale coreana le vicende del viaggio di un ispettore reale inviato dal re che, preoccupatosi della pace all’interno del Palazzo Reale e della vita quotidiana del suo popolo, gli ordina di viaggiare ed osservare la situazione del popolo.

Dopo la prima rappresentazione del 2015, il concerto è sempre più amato dal pubblico ed è stato molto apprezzato anche a Berlino (presso la sala dell’hotel Intercontinental e presso il Teatro Tempodrom), Madrid (presso il Teatro del Canal), Londra (presso il Teatro Sadler’s Wells), Budapest (presso il Teatro Nazionale) ed altre tappe del tour nei paesi esteri.

Lo spettacolo ‘Giornata del Palazzo Reale’ sarà trasmesso venerdì 26 febbraio alle ore 19.00 in diretta streaming sul canale YouTube “Istituto Culturale Coreano.

Blockchain e Made in Italy

La software house milanese specializzata in soluzioni blockchain affianca l’e-commerce per certificare e valorizzare a livello globale i prodotti Made in Italy.

Milano, novembre 2020 – Mangrovia Blockchain Solutions e Saporare Italian Food Boutique danno vita ad una collaborazione con l’obiettivo di difendere e trasmettere i valori della cultura gastronomica italiana in tutto il mondo.

L’idea prende vita dalla volontà di esaltare e dare il giusto riconoscimento alla tradizione Made in Italy, oggi spesso vittima di contraffazione, con fenomeni come l’ ”Italian Sounding” (uso di parole, immagini, combinazioni cromatiche, riferimenti geografici per promuovere e commercializzare prodotti che in realtà non sono Made in Italy) ormai pericolosamente comuni soprattutto negli Stati Uniti, in Canada e in Australia.

Nasce così una piattaforma e-commerce che riunisce piccole imprese locali e diversi collaboratori in ogni Paese con la finalità di tracciare i prodotti fin dalle prime fasi della produzione e guidare i consumatori alla scoperta della tradizione, delle sfumature e degli impieghi di ciascun alimento.

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La componente di innovazione fondamentale è la blockchain: tale tecnologia, grazie alle sue specifiche proprietà garantisce trasparenza, immutabilità e sicurezza, rendendo efficiente, verificato e certo il tracciamento di filiera.

Queste caratteristiche sono alla base del progetto di Saporare: grazie alla creazione di un collegamento tra etichetta, blockchain e autenticità del prodotto e mediante tag RFID e chip NFC o semplice QR Code, chiunque potrà visualizzare sul proprio device tutte le informazioni riferite all’alimento, accompagnate da uno storytelling attento e accurato che valorizzerà la qualità el’italianità dello stesso con un linguaggio semplice, moderno e accattivante.

Tutto ciò è reso possibile da una webapp sviluppata da Mangrovia e un marchio S|Trace track your business, dedicato al servizio di tracciabilità, in particolare per il settore food ma che sta riscuotendo notevole interesse anche nel settore industriale.

“L’eccellenza italiana dell’agrifood è costantemente sotto la minaccia della contraffazione. Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto con Saporare che ci vede coinvolti in un percorso di innovazione e crescita eccezionale” – dichiara Daniele Morisco Managing Director di Mangrovia blockchain solutions – “dove la tecnologia blockchain è protagonista garantendo sicurezza e trasparenza”

“Grazie alle soluzioni tailor-made di Mangrovia Blockchain Solutions,” – prosegue ancora Morisco, “rendiamo accessibile l’innovazione portata da blockchain ad ogni azienda, indipendentemente dal settore, dalle dimensioni o dalla complessità dei processi, affinché la tecnologia possa diventare uno strumento fondamentale per proteggere ed accrescere il mercato del Made in Italy”.

“Siamo molto soddisfatti dell’interesse che questo progetto sta suscitando, è dinamico e in continua evoluzione, grazie anche all’ottimo rapporto di collaborazione che è nato tra le figure del team.” – dichiara Maria Vellani, COO e cofondatrice dell’iniziativa – “Saporare ha elementi di unicità sia per la tipologia di mercati e prodotti che per la modalità con cui vengono proposti, in particolare la webapp S|Trace. Diversi fornitori di pregio hanno compreso la particolarità del progetto e vi stanno aderendo. Chi ne viene a conoscenza per la prima volta lo definisce spesso ambizioso e originale, anche grazie ad elementi di attenzione al sociale e all’ambiente tutti da scoprire.”

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A breve verranno registrati e certificati in blockchain, mediante la webapp S|Trace, il polline e un miele DOP della Lunigiana, spesso oggetto di contraffazione e di conseguenza vittima di danni all’identità e alla reputazione dei marchi e di problemi legati alla sicurezza. Nel mondo, il valore del falso Made in Italy agroalimentare è salito ad oltre 100 miliardi di euro con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio. Lo ha rivelato Coldiretti in occasione dell’introduzione delle norme sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti (legge n.12 dell’11 febbraio 2019).

La piattaforma si rivolge prevalentemente al consumatore finale mediante distribuzione al dettaglio, ma comprende anche un’area dedicata ai clienti del settore Horeca in ottica B2B. L’area geografica di riferimento sarà inizialmente l’Europa, con successivaespansione a USA, Canada, Inghilterra, Giappone ed Emirati Arabi.

Tratto distintivo dell’offerta è anche la logistica green: a breve, ogni cliente sarà libero di scegliere tra la spedizione “prime”, rapida ma più costosa e più impattante a livello ambientale, e la spedizione “slow”, più economica e socialmente ed ambientalmente sostenibile, oltre ad un packaging a basso impatto ambientale.

“Inefficienze, sprechi e contraffazione sono solo alcuni dei problemi che Mangrovia si offre di risolvere tramite l’implementazione della tecnologia distributed ledger (DLT).” – afferma Angelomario Moratti, Presidente Esecutivo di Mangrovia Blockchain Solutions – “I settori di applicazione chiamati in causa sono molteplici e diversi tra loro: Energy, Supplychain, Fintech. La soluzione proposta con Saporare rappresenta una sorta di Trust-as-a-service per i partecipanti all’ecosistema.”

La tecnologia sviluppata da Mangrovia è rappresentata da un registro aperto e distribuito che tiene traccia delle transazioni tra due o più attori in maniera efficiente, verificabile, permanente e trasparente. Tutte le informazioni raccolte vengono poi elaborate associando all’etichetta un QR Code collegato ad un link descrittivo del lotto e allo storytelling del prodotto/produttore.

“Riusciamo a tutelare e a raccontare il meglio dei prodotti enogastronomici italiani mediante un unico strumento. Un software, costruito ad hoc per noi da Mangrovia, estremamente flessibile, semplice nel suo utilizzo e dal potenziale ancora da esplorare, anche in ambiti diversi da quello alimentare. Un mix di certificazione di prodotto e marketing 4.0. Particolarmente affascinante il contrasto tra il meglio dell’antica tradizione agrifood italiana unita alla tecnologia più innovativa del momento.” – aggiunge Francesco Colli, CEO e cofondatore del progetto Saporare.

La blockchain, introdotta come attore super partes, alza in definitiva il livello di sicurezza. In questo contesto il web, oltre a fungere da piattaforma di collegamento, diventa una piattaforma di servizi integrati e fruibili da dispositivi fissi e mobili, accessibili a chiunque e totalmente trasparenti ed affidabili.

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Il Natale 2020 è l’occasione giusta per supportare i piccoli produttori ed artigiani locali, lasciando che questi raccontino la propria storia ed i propri valori. Quale strumento se non la blockchain può fungere da diario condiviso, passato di mano in mano dall’agricoltore al destinatario del regalo?

MANGROVIA BLOCKCHAIN SOLUTIONS

Mangrovia Blockchain Solutions è tra i leaders italiani nello sviluppo e integrazione di soluzioni di tecnologia distribuita, con soluzioni proprietarie nell’ambito del fintech, dell’energy, del ticketing e della supply-chain, e riconoscimenti di primo piano a livello europeo.

SAPORARE

Saporare – Italian Food Boutique è una startup innovativa di Franceschi srl che fornisce un servizio blockchain per favorire la difesa del Made in Italy e, mediante una propria piattaforma e-commerce, agevola l’esportazione di prodotti food and beverage 100% italiani, provenienti da piccoli produttori.

KOREA WEEK 2020: lo show “Harmony of Light” chiude la prima edizione online

La Korea Week, la settimana di eventi gratuiti organizzata dall’Istituto Culturale Coreano, si conclude con un duplice appuntamento venerdì 30 ottobre ore 19.00 e sabato 31 ottobre ore 19.00 con lo spettacolo Harmony of Light, show registrato appositamente per l’Italia del SDG crew. Si tratta di una performance visual con video e luci, che riunisce vari campi dell’arte con il Media Art.

 

Il risultato è un’esibizione dalla profondità tridimensionale che va oltre il palco con effetti visivi che stimolano l’immaginazione del pubblico, dove si fondono diverse tipologie di performance artistiche con effetti visivi spettacolari che utilizzano la tecnologia media. La fantasia dello spettatore viene stimolata con un’arte futuristica che travalica lo spettacolo ordinario utilizzando laser e performance di danza tradizionale combinata con i LED. La tecnologia incontra l’arte performativa per un risultato che è una gioia per gli occhi e le orecchie

 

La SDG Crew nasce nel 2002 da un gruppo di giovani artisti con l’intento di dar vita a spettacoli nuovi e creativi che si basano su diversi generi dell’arte e della cultura. La SDG Crew è frutto della fusione del Saeng Dong Gam Crew, dell’Ara Dance Company e del Team Video Pixel, per creare un contenuto che travalica i generi artistici cercando di avvicinarsi in maniera nuova al pubblico di ogni nazionalità.

 

Dopo aver ideato per la prima volta in Corea la <LED TRON DANCE>, è saltata all’attenzione del grande pubblico a seguito di partecipazioni a programmi televisivi come “SBS Star King” e “Korea’s Got Talent 2” e a numerosi inviti da parte di vari enti. Inoltre nel 2014 è stata invitata al programma “THE BEST Le Meilleur Artiste”, organizzata dall’emittente televisiva francese TF1, alla quale hanno partecipato ben 64 paesi, dove è arrivata seconda divenendo il primo gruppo asiatico ad arrivare alle finali. Ogni anno si esibiscono in più di 200 spettacoli, anche all’estero, cercando di migliorare in maniera creativa ogni esibizione.