Cambia il modo di vendere la casa: ora a scegliere come farlo è il cliente

Immobiliare. Tra proptech e agenti 4.0 la vera innovazione è nel servizio

Real estate in grande fermento. Un vero e proprio ecosistema di startup, completamente online, ispirate al nuovo modello di agenzia immobiliare anglosassone, sollecita il settore a colpi di algoritmi, intelligenza artificiale e sofisticatissime app. È il cosiddetto proptech: il digitale al servizio dell’immobiliare. L’innovazione del settore immobiliare è dunque una sfida meramente tecnologica?

“Oggi il cliente chiede servizi digitali e, rispetto al passato, una grossa fetta dei prospect (potenziali clienti) arriva direttamente dal web”, ammette Sergio Candeloro, Ceo di Mediem Agency e da 40 anni nel settore immobiliare. “Tuttavia, la tecnologia, pur velocizzando i processi e portando una ventata di opportunità, che anche noi stiamo cavalcando, non è l’unico driver di innovazione nel real estate. Non basta offrire servizi digitali per portare un reale e profondo cambiamento e miglioramento.

Per creare un nuovo paradigma serve un diverso approccio al mercato, una metodologia che non disumanizzi troppo il servizio e metta al centro il cliente, con le sue specifiche esigenze. Mediem ha analizzato e interpretato i cambiamenti in corso e le nuove esigenze di personalizzazione del servizio. Ad oggi siamo l’unica agenzia immobiliare in Italia che consente di scegliere la modalità migliore per vendere casa tra 4 possibilità a zero provvigioni”.

Un unico referente, quattro diverse modalità di vendita: così cambia il modo di fare compravendita immobiliare e il nuovo paradigma è la libertà di scelta. “Sembrerà paradossale – evidenzia Candeloro – ma le agenzie attualmente sul mercato, sia quelle tradizionali, sia quelle che si definiscono online, offrono un unico specifico prodotto. Sono i clienti a doversi adattare all’agenzia, e non viceversa”.

Quali sono, invece, le diverse opzioni a disposizione di un proprietario che intenda vendere casa? Con Mediem Agency si va dal mandato tradizionale conferito all’agenzia (Vendita Professionale), alla vendita online in autonomia con supporto di un consulente immobiliare dedicato (Vendita Autonoma).

Nel caso in cui il cliente intenda vendere casa per comprarne una più in linea con le sue esigenze, vi è invece Cambio Casa: l’unico servizio che attualmente in Italia consente realmente di vendere e comprare contemporaneamente. Infine, per chi avesse l’esigenza di monetizzare subito il suo immobile, esiste la Vendita a Realizzo: in questo specifico caso, Mediem Real Estate, agendo da instant buyer, acquista direttamente la casa per rimetterla sul mercato e il cliente ha subito la liquidità di cui necessità, eliminando i tempi di attesa.

La vera innovazione è dunque nel servizio e il nuovo modello di agenzia immobiliare che va affermandosi è quello ibrido: in parte smaterializzata rispetto alla sede fisica e in grado di sfruttare tutte le potenzialità del web, ma senza perdere contatto con il territorio e rimettendo il fattore umano al centro del villaggio.

Citterio presenta la nuova coinvolgente campagna multi canale su TV, digital e stampa per Unduetris Merenda, lo spuntino per bambini con protagonista ALVINNN!!! And the Chipmunks

6.600 spot su 20 canali kids e generalisti, campagna digital, Topolino e progetti speciali

 

Citterio presenta la campagna multicanale su TV, digital e stampa a supporto di UnDueTris Merenda e conferma la propria collaborazione con ALVINNN!!! And the Chipmunks, la simpatica rockband di scoiattoli che dal 2016 sono testimonial del prodotto.

 

Commenta l’Azienda: “Per Unduetris Merenda, in questo anno così particolare, abbiamo ideato una campagna articolata a 360° gradi che coinvolge i bambini e le loro famiglie prevedendo non solo più mezzi, ma anche iniziative e partnership. Il risultato è molto coinvolgente e sottolinea il concetto chiave di Merenda Buona e Completa, con bastoncini di salame 100% italiano, gustosi grissini e purea di frutta”.

 

Oltre 6.600 gli spot TV che saranno trasmessi su oltre 20 canali kids (es. Boing, Frisbee, Cartoonito, …) e generalisti (Dmax, RealTime, TV8, ecc.).

Inoltre, ad integrazione della video strategy, è prevista una campagna digital con spot in pre-roll e una campagna social, unitamente all’attivazione di alcuni progetti speciali.  Completano la strategia una campagna stampa su Topolino e sui mensili Disney.

 

La creatività della campagna è a cura di EGGERS e pianificata da AdExtra del gruppo Adtelier.

 

UnDueTris Merenda è lo spuntino di Citterio, anche senza glutine, composto da deliziosi bastoncini di cotto o di salame, croccanti grissini e frutta: deliziosa purea di mela o frullato gusto pesca, in un appetitoso mix di proteine, vitamine e carboidrati. Inoltre, le pratiche confezioni, personalizzate con il volto di Alvin, contengono card da ritagliare e colorare, da collezionare e da scambiare con gli amici oppure un simpatico gioco memory per tutta la famiglia.

UnDueTris Merenda è studiato per soddisfare le esigenze dei più piccoli durante le loro attività quotidiane durante la scuola, lo sport e il tempo libero: è facile da trasportare e si conserva a lungo fuori dal frigo (4 ore quello con i bastoncini di cotto e 8 quelli con il salame).

 

Per informazioni:

Encanto public relations 02 66983707

Veronica Carminati veronica.carminati@encantopr.it – cell. 334 3782823

Ultimi giorni per partecipare a “Trova la Corea”, il concorso per gli instagrammer italiani dell’Istituto Culturale Coreano

Siamo circondati dalla Corea sotto forma di oggetti, alimenti e persone. Il concorso “Trova la Corea” dell’Istituto Culturale Coreano premia i post più creativi con buoni acquisto di Amazon

 

 

Parte il concorso “Trova la Corea” dedicato a tutti gli ‘instagrammer’ d’Italia. Dal 15 al 29 settembre sarà possibile partecipare pubblicando una fotografia sul proprio account Instagram che abbia come soggetto la “Corea”.

 

Obiettivo di questo concorso è far scoprire di quanta Corea siamo circondati. In Italia, negli ultimi anni, l’interesse per questo Paese asiatico è andato in crescendo: sono aumentate le importazioni di beni in settori come elettronica, automobili, cosmetici e alimentari. Noodles istantanei provenienti dalla Corea si trovano sempre più spesso nei negozi, molti italiani hanno imparato ad apprezzare il kimchi e altre salse fermentate, il numero di ristoranti coreani è aumentato e nelle grandi città è facile trovarli. Negli anni pre-pandemia la Corea era diventata una meta turistica, un interesse ricambiato dall’arrivo in Italia di molti coreani. Con la fine dell’emergenza sanitaria si spera di tornare a viaggiare liberamente per scoprire in loco le bellezze di questo Paese asiatico.

 

Per partecipare al concorso “Trova la Corea” e provare a vincere un buono d’acquisto Amazon è semplice: basta possedere un account Instagram, avere fantasia e spirito d’osservazione. Guardarsi attorno e cercare un oggetto, una persona, una situazione legata alla Corea in Italia. Fotografarla, pubblicarla sul proprio profilo e mettere l’hashtag #trovacorea e il tag @istitutoculturalecoreano. Naturalmente bisognerà spiegare perché si è scelto proprio quel soggetto. L’Istituto Culturale Coreano valuterà ogni immagine e sceglierà i post più originali e creativi.

 

Durata

 

Dal 15 al 29 settembre 2021

 

Premi

 

  • Primo classificato: Buono Amazon 400 euro
  • Secondo classificato: Buono Amazon 200 euro
  • Terzo classificato: Buono Amazon 100 euro
  • Premio ‘Trovatore’ (6 persone): Buono Amazon 50 euro

 

 Encanto public relations – tel. 02 66983707

 Veronica Carminati – cell. 334 3782823 – veronica.carminati@encantopr.it

 

La Bicipolitana a Milano in mostra con la realtà aumentata all’Istituto Numen

Mercoledì 22 settembre all’Istituto di Innovazione Digitale in via Lambruschini in Bovisa si potrà vedere in anteprima l’innovativa proposta di mobilità di Gabriella Bruschi, capolista di Civica AmbientaLista 

Grazie alla tecnologia messa a punto dalla società VRtualize sarà possibile percorrere la prima linea (virtuale)

All’Istituto Numen, Istituto di Innovazione Digitale, mercoledì 22 settembre sarà possibile vedere con la realtà aumentata la Bicipolitana a Milano, un progetto per le ciclabili che si ispira alla metropolitana ma, al posto delle rotaie, ha i percorsi ciclabili e invece delle carrozze le biciclette, già attiva con 9 linee a Pesaro.

Dall’idea di Gabriella Bruschi, capolista di Civica AmbientaLista per le prossime elezioni comunali nasce la speciale installazione che sarà in mostra al quartiere Bovisa in un percorso virtuale realizzato da VRtualize, società specializzata nel campo della “realtà aumentata” e realtà virtuale.

L’esposizione sarà visibile mercoledì 22 settembre dalle 11 alle 21, in Via Lambruschini, 36 a Milano, sede dell’Istituto Numen.

“Quando si parla di idee e progetti – spiega Gabriella Bruschi – si rischia che questi rimangano nel libro dei sogni. Con questa iniziativa vogliamo provare a renderla una realtà dapprima virtuale e, in seguito, se premiata dai milanesi, la realizzeremo. Si tratta di un tassello di un disegno più ampio di mobilità integrata pensato per Milano “La bicicletta è un’esperienza piacevole, che dà senso di libertà e accorcia i tempi, ma perché ciò accada occorre fornire strumenti e strutture adatte ai cittadini”.

La Bicipolitana è stata già realizzata in città come Pesaro e l’incentivo all’uso della bicicletta come mezzo di spostamento è già nei programmi di molte realtà europee e non, quali Parigi e Londra che stanno realizzando quartieri a basso traffico con aree dove l’accesso alle auto è limitato, per favorire una mobilità basata sulla bicicletta e pedonale.

“E’ un vanto per noi di Pesaro essere tra le prime città in Europa e la prima in Italia ad avere una rete così importante – 9 linee – e così ben organizzata da sembrare una metropolitana – spiega Emanuele Gambini consigliere comunale di Prima c’è Pesaro – È un progetto sempre in evoluzione nonostante i suoi 70 km, a breve anche i quartieri periferici, che sono a 9 km di distanza dal centro, avranno un loro collegamento con il cuore della città. Un modello replicabile anche a Milano”.

“Ho sempre descritto questa proposta – conclude Gabriella Bruschi – come il progetto smart, facile e sicuro che i cittadini si meritano e che può proiettare Milano verso il futuro. Ora il futuro possiamo anche vederlo grazie alla tecnologia”.

Numen è un istituto di formazione nel campo dell’innovazione digitale che, a partire da ottobre, offre corsi nella sua sede in zona Bovisa a tutte le persone che vogliono avvicinarsi ad un uso corretto della comunicazione creativa grazie a professionisti del settore. https://www.istitutonumen.it/

 I corsi che vengono offerti sono: Design 4.0 pensato per coloro che vogliono imparare a progettare, modellare e realizzare prototipi usufruendo di stampanti 3D, Videomapping 3D usata per trasformare qualsiasi tipo di superficie in un display dinamico tramite l’utilizzo di luci e immagini che vengono proiettati sugli edifici, Sound Design che è un corso pensato con lo scopo di insegnare l’uso corretto di strumenti come PC e microfoni per avvicinare di più le persone al mondo della comunicazione audiovisiva e alla consulenza musicale.

 L’Istituto Numen con questi corsi che offre gratuitamente, vuole specializzare figure nel mondo del Digital Innovation e nell’industria 4.0 https://www.istitutonumen.it/. “Il mondo del lavoro negli ultimi anni è cambiato diventando sempre più digitale portando alla nascita nuove figure professionali, ma trasformando anche quelle professioni già esistenti in ottica tecnologica.  – sottolinea Salvo Trovato direttore dell’Istituto – In Italia, se facciamo un confronto con gli altri paesi, siamo ancora molto indietro nell’ investire nel mondo digitale, ma possiamo constatare come negli ultimi periodi ci siamo avvicinati di più nel digital e nelle tecnologie emergenti iniziando ad usufruire dell’intelligenza artificiale e dell’ausilio di nuove tecnologie per l’organizzazione di eventi”.

 Vrtualize è una startup innovativa milanese che progetta e realizza nuove forme di comunicazione attraverso innovative esperienze interattive VR ed AR. La società è specializzata nello sviluppo di tecnologie applicate all’industria che integrano rendering fotorealistico, animazione 3D, realtà virtuale e realtà aumentata, garantendo ai propri clienti efficacia comunicativa e miglioramento dei processi di vendita.

www.vrtualize.eu

Bucato profumato che rispetta salute e ambiente. Nasce il profumatore green per bucato ideale per lavatrice e asciugatrice

Un bucato profumato che rispetta la salute delle persone e l’ambiente che ci circonda. Nasce il nuovo profumatore green per bucato ideale per lavatrice e asciugatrice, ipoallergenico perché realizzato senza allergeni e non classificato come pericoloso per chi lo utilizza e per il pianeta.

Realizzato da Winni’s, marchio della detergenza ecologica leader di mercato, ha una fragranza formulata con il 98% minimo di materie prime biodegradabili, ed è nichel, cobalto e cromo tested. I tensioattivi presenti nel prodotto sono inoltre facilmente, rapidamente e completamente biodegradabili (in base al regolamento 648/2004/CE), sono di origine vegetale e in più vengono trasformati dai microrganismi presenti nell’acqua in sostanze naturali.

«Il nostro profumatore per bucato, oltre a rispecchiare la nostra filosofia green, è uno dei pochi prodotti a scaffale non pericoloso per la salute e l’ambiente perché può vantarsi di non avere presente sul proprio packaging i pittogrammi di pericolo – spiega Cristian Versari, Marketing Manager di Madel S.P.A.-. In più è un prodotto che dona un’esplosione di profumo delicato e persistente sui capi».

Come tutti i prodotti Winni’s, anche il packaging rispetta l’ambiente essendo completamente riciclabile e realizzato con oltre il 30% di plastica riciclata.

Il nuovo profumatore, disponibile in tre nuove fragranzePeonia e Ylang Ylang, Patchouli e Argan, Vaniglia e Fiori di Pesco, è ideale in lavatrice, ma può essere utilizzato anche per profumare i capi in asciugatrice aggiungendo un tappo di prodotto ad un panno di cotone pulito, inserendolo nell’asciugatrice prima di avviare il ciclo di asciugatura.

La Bellezza dell’artigianato coreano in mostra alla Design Week

A Palazzo Litta la Korea Craft Design Foundation presenta All about Attidude, mostra che valorizza la relazione tra esiste tra artigiani, strumenti, natura e luogo di lavoro, osservati come un ecosistema unico

 

Artigiano Coreano 2021_ All about Attitude

Palazzo Litta in Corso Magenta 24 Milano

Sett. 4-10 2021

10:00-20:00

 

Il tema della mostra <All about Attitude> si allontana dalle opere e dai manufatti “degli esseri umani, fatti dagli esseri umani e destinati gli esseri umani” e cerca relazioni orizzontali e paritarie tra i numerosi soggetti coinvolti nel processi di creazione (materiali, oggetti/ macchinari, lavoratori, ambiente, ecc.).

Questa mostra vuole essere un’opportunità per riflettere insieme sia sul ruolo dei manufatti che sulle pratiche sociali, attraverso un’introspezione fondamentale sugli esseri umani che può essere condivisa da tutte le persone che stanno vivendo e soffrendo in questo periodo di crisi dovuto alla pandemia. L’artigianato è l’insieme di una vasta gamma di prodotti in cui uomo, oggetti e natura vengono intermediati e combinati.

L’atteggiamento che rispetterà e coinvolgerà tutti gli esseri viventi oltre all’essere umano, consiste nella nuova etica e pratica sociale dei manufatti di questa era. Allo stesso tempo, questo potrà essere il modo per ripristinare l’esistenza e il valore di manufatti e/o artisti che sono stati emarginati e isolati dall’antropocene e dal capitalocene.

Stiamo vivendo oggi un momento di estrema crisi nella storia del pianeta. Il cambiamento climatico e la pandemia che ne è scaturita, sono diventati il momento più critico di questa era. La pandemia è il primo caso in cui tutta l’umanità, indipendentemente dal Paese, dalla razza, dalla condizione economica, ha dovuto affrontare un nemico comune. Nell’era dell’”antropocene” e del “capitalocene”, dove sia la terra che il mare sono inquinati dai rifiuti di plastica e i virus si diffondono nell’aria che respiriamo, il mondo è stato riempito dei nostri desideri, dei nostri prodotti e della nostra immondizia. L’unione tra il capitalismo e la civiltà dei combustibili fossili, che perseguono solo efficienza e profitto, rappresenta l’innesco di una bomba ad orologeria che spazzerà via ogni specie vivente dalla terra.

Questa crisi richiede un processo di riflessione fondamentale sull’essere umano. Insieme alla consapevolezza che gli esseri umani sono solo uno dei tanti soggetti di una complessa rete in cui tutti gli esseri e le cose sono strettamente connessi, ovunque vi sono tentativi per ridefinire il rapporto che gli esseri umani hanno con gli oggetti e la natura, in una relazione orizzonatale e paritaria. Lo stesso fenomeno si verifica anche nel mondo dell’artigianato. Avvertiamo un bisogno autentico di recupero del rispetto degli oggetti e della vita, che abbiamo trattato come materia inanimata. Nutriamo la consapevolezza che le crisi ambientali sono causate dalla caccia eccessiva, dal depredamento delle risorse naturali e dall’abuso di materiali artificiali (ad esempio la plastica). Promuoviamo le pratiche etiche e sociali nell’artigianato per contrastare la “globalizzazione unilaterale” e il “capitalocene” incentrati sull’individuo, e sosteniamo gli artisti le cui opere coesistono con gli “organismi meccanici” (Intelligenza Artificiale o l’Internet delle Cose).

Il tema della mostra <All about Attitude> si allontana dalle opere e dai manufatti “degli esseri umani, fatti dagli esseri umani e destinati gli esseri umani” e cerca relazioni orizzontali e paritarie tra i numerosi soggetti coinvolti nel processi di creazione (materiali, oggetti/ macchinari, lavoratori, ambiente, ecc.). I manufatti realizzati per gli esseri umani sono ovviamente necessari, ma questo non è sufficiente. L’atteggiamento che rispetterà e coinvolgerà tutti gli esseri viventi oltre all’essere umano, consiste nella nuova etica e pratica sociale dei manufatti di questa era. Allo stesso tempo, questo potrà essere il modo per ripristinare l’esistenza e il valore di manufatti e/o artisti che sono stati emarginati e isolati dall’antropocene e dal capitalocene. Questa mostra vuole essere un’opportunità per riflettere insieme sia sul ruolo dei manufatti che sulle pratiche sociali, attraverso un’introspezione fondamentale sugli esseri umani che può essere condivisa da tutte le persone che stanno vivendo e soffrendo in questo periodo di crisi dovuto alla pandemia.

 

 

Tema 1

Oggetti legati alla Terra

L’artigianato è l’insieme di una vasta gamma di prodotti in cui uomo, oggetti e natura vengono intermediati e combinati. Le varie interrelazioni tra di essi cambiano costantemente di significato e vengono continuamente create ex- novo nel processo di combinazione. L’artigianato non si compone

solamente di oggetti fissi, ma è un organismo che produce costantemente simboli attraverso incontri e combinazioni di vari soggetti come esseri umani

/ cose / materiali / macchinari..

 

Tema 2

Oggetti da compagnia

Gli oggetti-compagni rimangono per tutta la vita con gli esseri umani. Contengono numerosi ricordi, segreti e narrazioni che trascendono il tempo e lo spazio. Non sono prodotti usa e getta, da usare una volta sola, ma manufatti belli e preziosi che possono durare cento o mille anni. Sono ancora oggetti che hanno esistenza e valore, e trascendono gli stessi limiti biologici dell’essere umano. Non solo connettono gli individui con gli individui, ma anche le generazioni con civiltà diverse.

 

 

Tema 3

Oggetti della postura

È un tentativo di tramandare e modernizzare la cultura dello “stare seduti” tipica della Corea. La cultura del sedersi sul pavimento o ondol sono uno stile di vita davvero unico e ingegnoso ed esistono solo in Corea. Presentando manufatti che combinano elementi tipici coreani con diversi stili di vita, gli oggetti legati alla moda di sedersi sul pavimento ed alla meditazione, possono servire da antidoto per il corpo e la mente, alle persone dell’era moderna abituate al modo di sedersi proprio delle culture occidentali..

 

La mostra dell’artigianato coreano a Milano 2021 si svolge sia online tramite la piattaforma Fuorisalone a tema <All About Attitude>, sia offline in presenza presso Palazzo Rita durante il periodo della Milano Design City (4-10 Settembre 2021).

 

Questa nona rassegna è promossa e supervisionata dal Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo e dalla Fondazione coreana per l’artigianato e il design della Corea. L’allestimento della mostra di quest’anno è stata eseguita dal regista Kang Jae- Yeong che ha diretto molti progetti e mostre di scambio intergenere che attraversano le arti, i manufatti e il design.

 

 

Il Direttore Artistico                          Jaeyoung Kang

 

Jaeyoung Kang ha conseguito la laurea e il master in studi artistici presso la Hongik University. Ha iniziato la sua carriera come curatrice al Whanki Museum e in seguito ha assunto il ruolo di capo curatore presso la Korea Ceramic Foundation. Ha diretto la Commemorazione del 25° Anniversario

<Odd to White Porcelain> (1999) al Whanki Museum, la 3° Mostra Mondiale della Biennale della Ceramica <Trans-Ceramic-Art> e la 4° Mostra Mondiale della Biennale della Ceramica <Ceramic, The Skin of Asia> (2007 ). Nel 2008 è stata nominata co-curatrice della Nanjing Triennale a Nanjing (Cina).

In anni più recenti, dal 2017 al 2018 è stata direttrice artistica di F1963 Cultural Renovation of Abandoned Industrial Properties a Busan (Corea) e successivamente, nel 2018, direttore artistico di <Salt: the Soul of color, Flavor and Style> presso KCDF (Corea); nel 2019 ha poi diretto Craft Week Exhibition <Beautiful or Useful> alla Culture Station Seoul 283.

Jaeyoung è attualmente CEO di Mangrove Artworks, è coinvolta in vari progetti e mostre che percorrono una vasta gamma di generi.

 

Curator                     Yeonwoo Kim, Hyerim Hwang

Project Consultant                          Monica Moonjung Go

 

Artist                 Mina Kang, Heeseung Koh, Seulgi Kwon, Seayoung Kim, Joonyong Kim, Wookjae Maeng, Jonggun Park, JongSun Bahk, Yesun Shin, Hyejung Sin, Serin Oh, Kajin Lee, Sanghyeob Lee, Keumhee Lim, Jaenyoung Jang, Hoyeon Chung, Sungho Cho, Hyunyoung Cho, Sowon Joo, Yohan Ji, Rimm Chae

 

Hosted by               Ministry of Culture, Sports and Tourism, Republic of Korea

Organized by                     Korea Craft and Design Foundation

 

INFO                 email  :      kcdf.pressmilano@gmail.com

 

Artwork Images                 http://www.dropbox.com/sh/tbxi3z10xavk40w/AACrS0ID gxW2xFrgPNbKK-Z0a?dl=0

 

 

Yohan Ji

 

Un video che mette in luce l’inclinazione verso l’essere umano, le cose, la natura e lo spazio, nonché i diversi tipi di relazioni tra essi.

 

L’acqua, il fuoco, la terra, l’aria, il vento e il suono della natura sono i materiali elementari per tutti gli esseri e le cose. Questo video considera il manufatto artigiano non come un prodotto finito, ma si concentra sul processo di creazione attraverso le relazioni dei diversi materiali e di artisti esperti, restituendo valore a fattori che sono stati nel tempo trascurati o sacrificati. Proprio come ogni essere ed ogni cosa sono avvolti da elementi invisibili e intangibili come l’aria e il suono, questo video mostra un generoso sforzo di riformare l’intero rapporto tra oggetti, esseri viventi e materiali attraverso l’affinità e l’accoglienza..

 

 

Joonyong Kim

 

Cambi di colore magici, deformità sobrie, paesaggi naturali ed il tempo, catturati dalla trasparenza del vetro.

 

Un paesaggio all’alba avvolto nella nebbia umida e nella penombra. il sole al tramonto, lo scenario della natura alterato dalla luce e dal tempo sono i contenuti di questo lavoro. L’artista crea magici cambiamenti di colore e sobrie deformazioni con il suo metodo di lavoro unico, che combina il vetro colorato con tecniche abrasive e di soffiatura. La luce e la scena di un paesaggio sono rappresentate dalla trasparenza e tramatura che solo il vetro può esprimere, con le gradazioni di colore ed i suoi cambiamenti dovuti alla luce. Il suo lavoro si completa attraverso un arduo processo che colorerà un nuovo spazio nel momento in cui la luce lo attraversa.

 

 

Wookjae Maeng

Artigiano Coreano 2021 _ All about Attitude

Artist 3 of 21

 

 

Un’installazione in ceramica con creature mutanti che mettono in evidenza i problemi e le crisi ecologiche e ambientali in una foresta bianca.

 

Quest’opera sembra una foresta abitata da bellissimi fiori e piante, oltre che da alberi e uccelli. La terra raffigurata verosimilmente in bianco, suscita una sensazione di terrore e smarrimento a mano a mano che ci si avvicina. Questa paura è ulteriormente rafforzata dalla delicatezza degli oggetti in porcellana bianca realizzati con la tecnica dello slipcasting (colata ad impasto umido o microfusione), proponendo allo spettatore una “foresta bianca” con forme di vita mutanti che danno risalto a una crisi ecologica e ambientale. Il candore della bellezza pura è sostituito dall’impotenza degli esseri viventi e la sua fragilità resa allo spettatore da ibridi, deformità mutanti ed eccessi. Attraverso questo paradosso e il rovesciamento di significato, l’artista rivela una riflessione sul rischio e la crisi provocati da prospettive e idee umano-centriche, cercando una vita in accordo con la natura, ovvero la convivenza tra umani e non-umani.

 

Jongsun Bahk

 

Mobili che filtrano nelle persone e nello spazio con la bellezza estetica di una struttura minimale.

 

Jongsun Bahk intende realizzare mobili che reagiscono in modo flessibile ai cambiamenti delle stagioni e del tempo e si adattano naturalmente sia alle persone che allo spazio, basandosi sulla sua conoscenza del tradizionale mobilio in legno di Joseon. Trovate in un tempio in rovina situato vicino al suo laboratorio, lapidi e rovine di basamenti ornamentali intrisi del tempo irradiano una presenza pacifica, in armonia con le creste montuose e il paesaggio circostante. Il sito del tempio non è un luogo solitario di rovine, ma uno spazio riempito di vuoto di profonda illuminazione. Ispirato da questo sito, Bahk ha scelto di concentrarsi sulle strutture minimali, prendendo unicamente in considerazione la loro composizione corale. Il suo lavoro, che considera il rapporto dell’utente con la struttura minimale e racconta un modo per porsi in armonia con la natura.

 

Yesun Shin

 

Un’installazione in tessuto che innesca una comunicazione tra umano e non- umano.

 

La maglia non ha un unico centro o punti fissi, ma una serie di punti interconnessi che nascono da un filo singolo che diventa tessuto. La struttura rettangolare di quest’opera non è un muro solido, ma piuttosto la rete di Indra, simbolica dell’interconnessione di persone, oggetti e spazio. Questa correlazione è un tema che attraversa i diversi pezzi dell’artista. Con la forma umana che si intreccia con la forma animale, questo lavoro innesca la connessione e la comunicazione tra una serie di interpreti come le persone, le cose e la natura, andando oltre le loro dimensioni e i loro confini..

 

 

Kajin Lee

 

Un’installazione in ceramica a forma di goccia che enfatizza l’interpretazione contemporanea del colore céladon (acquamarina).

 

Questo lavoro è un’reinterpretazione del colore céladon (acquamarina) in chiave contemporanea ed attraverso ceramiche a forma di di gocce d’acqua con la massima tensione superficiale. Rompendo con il metodo preesistente che enfatizzava la forma o la tecnica, l’artista reinterpreta lo sviluppo del colore céladon con l’esplorazione dello smalto usato qui come materia, non solo come materiale di finitura. La

forma di una goccia d’acqua, scelta per enfatizzare il cambiamento di effetto cromatico dello smalto lungo la superficie che scorre dall’alto verso il basso, contribuisce a infrangere ogni dicotomia tra forma e materia. Questo sforzo è un tentativo di decostruire i confini tra tradizione e modernità, forma e materia, natura e non-natura.

 

 

Sanghyeob Lee

 

Un oggetto d’argento che tratta la connessione ed il flusso tra punti e linee, verticali ed orizzontali.

 

Affincheè un foglio d’argento bidimensionale diventi un vaso d’argento di 1 mm di spessore sono necessarie decine di migliaia di martellate e bruciature a fuoco. La bellezza dell’oggetto così prodotto è proporzionale alla fatica impiegata per la sua esecuzione. Innumerevoli segni incisi sulla superficie sembrano essere una metafora degli innumerevoli incontri tra esseri umani ed oggetti, o di infinite connessioni. In queste tracce fatte di punti e linee, verticali e orizzontali e a volte ondulate, possiamo sentire il suono del martello ripetuto all’infinito. Un suono simile allo strumento a percussione di un monaco che offre le preghiere del mattino.

 

 

Jaenyoung Jang

 

Porcellana bianca che svela toni colorati attraverso le proprietà della terra, considerando la temporalità propria della materia.

 

Il suolo, che ricopre la superficie terrestre, è una miscela di materia inorganica di origine rocciosa e di materia organica di animali e piante che si può dire donino agli oggetti la propria tonalità. Pertanto, la terra sarà composta da ingredienti diversi a seconda del tempo, dell’ambiente e della cultura. Anche nell’argilla bianca classificata come “porcellana bianca”, il colore ha sfumature diverse a causa di componenti sottilmente diversi del terreno argilloso. Jang cerca di trasmettere le sfumature tenui che il terreno conserva. Egli, dopo aver forgiato una forma completamente simmetrica mediante il tornio da vasaio, elimina la parte superiore creando una linea organica, non perfetta, dove la leggera imperfezione esprime il cambiamento.

 

 

Rimm Chae

 

Pittura scultorea o pittura di gemme che cattura i colori della natura e lo scorrere del tempo.

 

Rimm Chae sperimenta le proprie possibilità artistiche, utilizzando l’Ottchil (lacca naturale), le cui sfumature di colore sono diverse a seconda della temperatura, dell’umidità e dello scorrere del tempo, e la madreperla, che si forma lentamente, con pazienza e perseveranza. Il suo metodo di lavoro sperimentale è saldamente basato sul suo rispetto della natura e del tempo. Le sue opere, che abbandonano il metodo scultoreo esistente di ottimizzazione dello spazio, abbracciano generi diversi e si compongono tramite l’impiego di ornamenti, della pittura e talvolta del disegno spaziale. Esse rappresentano il passare del tempo come il processo di

crescita di un albero o di fiori che sbocciano. L’artista sviluppa le sue opere in tre dimensioni, attraverso diversi processi di saldatura in cui i fili di ottone diventano fiori o ramoscelli.

 

 

Mina Kang

 

Gioielli in ramiè che riscoprono gli aspetti introspettivi e meditativi del ricamo con un’estetica moderna.

 

Mina Kang ha sperimentato la struttura tridimensionale del tessuto con il jogakbo (patchwork tradizionale coreano). Attraverso il suo ricamo estemporaneo ed intuitivo, i pezzi colorati di tessuto in ramiè sono collegati organicamente e hanno uno sviluppo tridimensionale, grazie alla rigidità ed elasticità della struttura di base in metallo. Proprio come sua madre che cuciva il jogakbo pregando per la buona sorte, l’artista nel suo lavoro esprime un desiderio di stabilità e di conforto nel nostro tempo.

 

 

Heeseung Koh

 

Un gioiello che esplora la qualità estetica di un paesaggio urbano.

 

Heeseung Koh ha costantemente raccolto, modificato e assemblato strutture di cantiere, segni di ruote di automobili ed oggetti vari corrosi dallo scorrere del tempo. Crepe, macchie e grani sono spesso considerati oggetti di rimozione. Eppure, l’artista vede tali cicatrici e resti come prova dell’esistenza e del tempo. Koh era solita indovinare l’accumulo del tempo o dell’esistenza di qualcuno dalla superficie di un oggetto corroso e di una pozzanghera in un vicolo. Cerca di ricreare tali tracce del passato in un gioiello attraverso l’osservazione e la sperimentazione.

 

 

Seulgi Kwon

 

Un gioiello organico che combina la struttura della ‘cellula’ e materiali artificiali.

 

La cellula è l’unità biologica di base di tutti gli organismi nei cicli di creazione, crescita ed estinzione. Le cellule hanno strutture complesse e generano energia nelle proprie centrali elettriche, scambiano sostanze con l’esterno, si connettono e comunicano con altre cellule, formano gradi tessuti e preservano la vita. L’artista attinge al mistero di questo ciclo organico, al dinamismo ed alla vitalità insiti in esso. Il silicone, che ha proprietà elastiche simili alla pelle, è impiegato come materiale per definire forme e trame di un processo vitale in continua evoluzione.

 

 

Hyejung Sin

 

La natura raffigurata in gioielli che combinano tecniche di goffratura dell’argento con oggetti trovati per caso.

 

Hyejung Sin sente calore per gli oggetti posti silenziosamente nei suoi dintorni. Presta attenzione a cose insignificanti spesso trascurate nella propria vita quotidiana come ramoscelli, foglie e pietre. Queste sono cose che le parlano senza alcun gesto o linguaggio pomposo e sono tuttavia esseri presenti nei cicli di crescita ed estinzione. L’artista ridona un nuova vita agli oggetti naturali, combinati in strutture e forme delicate realizzate in argento. Una foglia d’argento sbalzata delicatamente appesa ad un ramo secco rappresenta il dialogo con la natura, la guarigione che cura il senso di smarrimento e l’infusione di vita nella quotidianità.

 

 

Serin Oh

 

Un’opera che rinasce come oggetto dal significato estetico, artistico, attraverso una commistione con oggetti banali.

 

Serin Oh raccoglie le cose più banali come prodotti di basso valore, accessori di moda facilmente acquistabili per strada e mandarini deperiti e li combina con altri oggetti rielaborandoli in opere d’arte tramite fusione. A causa della sua forma intricata, lo stampo di assemblaggio viene inevitabilmente distrutto estraendolo dalla colata. Ora il suo significato si è capovolto da una raccolta di cose banali a un’opera d’arte originale. In questo modo, l’artista solleva interrogativi sull’originalità di un’opera d’arte ed insinua un’arguta presa in giro dei valori del capitalismo.

 

 

Sowon Joo

 

Raffinati gioielli cresciuti come da semi che condividono la memoria della meraviglia della vita.

 

La forma audace cattura immediatamente l’attenzione dello spettatore. Gli anelli e le collane, audaci ma delicati e realizzati con squisita lavorazione a maglia da 0,24 a 0,3 mm in argento, si ispirano alla vita splendida ma fragile della natura. Opere al confine tra alta gioielleria e gioielleria artistica. Fiori e boccioli lavorati a maglia in sottile filo d’argento suggeriscono la delicatezza della vita appena nata così

come l’ordine e l’equilibrio della natura. Come i ricordi di anelli e braccialetti fatti con i quadrifogli trovati nel cortile, Sowon Joo cerca di condividere e collegare le proprie esperienze ed i propri ricordi con chi indossa il frutto del suo lavoro.

 

 

Hoyeon Chung

 

Gioielli che rappresentano il tempo (memoria) e immagini attraverso la stratificazione di tessuti traslucidi.

 

Hoyeon Chung ritrae i vari strati di “memoria e immagine” attraverso la sovrapposizione di strati di poliestere traslucido, come se il tempo si fosse accumulato strato dopo strato. Poiché il processo di stratificazione dei ricordi è simile al processo di creazione della natura, il suo lavoro utilizza forme geometriche e organiche. I tocchi di pennello sono resi sul tessuto come elementi visivi per sottolineare il tempo in un’immagine condensata. La sfumatura e la velocità delle sue pennellate documentano lo stato d’animo e le emozioni della giornata. Parti di tessuto di diverse forme e dimensioni, sono state combinate come fasci di ricordi con inizio e fine sconosciuti per formare un bellissimo oggetto.

 

 

Seayoung Kim

 

Porcellana nera che esplora la “tissotropia”, un processo in cui la materia si trasforma attraverso il punto metamorfico del fuoco

 

Per Seayoung Kim, il fuoco è un processo che infonde vita all’argilla. Un fuoco di oltre 1.350℃ che nel forno risveglia i colori dei minerali nascosti nel materiale e fa danzare

le forme. L’artista cattura il momento in cui una forma viene distorta dal fuoco, spingendosi in uno spazio sconosciuto come chiave del proprio lavoro. In questa sfida, l’artista cattura l’ultima variabile che l’uomo non riesce a controllare completamente ed abbraccia i cambiamenti naturali di forma e colore procurati dal fuoco. È anche il punto in cui possiamo intravedere il suo essere persistente che cerca l’armonia con la natura (il fuoco).

L’artista ha recentemente dato prova della sua arte lungo una vasta gamma di generi, da ciotole da tè e vasi a forma di luna, fino a dipinti e sculture.

 

 

Jonggun Park

 

Jangdo, un piccolo coltello carico di spirito ed eleganza coreana che rappresenta valori elevati come la lealtà, la pietà filiale e la rettitudine.

Lo Jangdo (粧刀) è un piccolo coltello con un fodero lungo circa una spanna. Sebbene noto come proprietà esclusiva della donna e simbolo di castità e fedeltà, questo

coltello era essenziale e veniva portato da ciascuno sin dalla dinastia Goryeo, indipendentemente dal sesso o dallo status. L’iscrizione su questo Gwangyang Jangdo

(光陽粧刀), “unicità di cuore” (一片心) rappresenta anche valori elevati come la lealtà, la

pietà filiale e la rettitudine. Questo coltello per l’autodifesa è anche usato come come oggetto ornamentale è si può dire sia l’essenza del mestiere artigiano, quale simbolo di pace personale e di delicata bellezza. Lo Jangdo sontuosamente impreziosito come regalo con lacche in oro, argento, avorio o madreperla è il manufatto artigianale tradizionale rappresentativo della Corea.

 

 

Keumhee Lim

 

Dahoe e Mangsu presentano splendidi motivi colorati con l’anima in un unico filo di seta.

 

Il maestro artigiano Keumhee Lim è stato in grado di ripristinare parte della tecnica tradizionale per dahoe e mangsu, conducendo ricerche storiche nel corso degli

ultimi 30 anni. Dahoe (多繪) si riferisce collettivamente a corde realizzate

attorcigliando fili di ramiè, cotone o seta da utilizzare nell’abbigliamento. Mangsu (罔繡) è riferito a una corda larga ed è stato adottata per vari usi come abbellimento

per costumi, come cordoncino per ciondoli decorativi e come cordoncino per un piccolo coltello. Il processo di tessitura del filo è considerato un’arte di resistenza chiamata l’arte della perseveranza, che cattura un’estetica coreana sontuosa e dignitosa. Dahoe compare ancora negli accessori contemporanei che utilizzano una varietà di materiali come pietre preziose e oro, mostrando nuove possibilità di impiego.

 

 

Sungho Cho

 

Un’opera in metallo che racchiude i ricordi del tempo in una finissima colata.

 

Partendo dalla domanda “È possibile realizzare una fusione sottile e leggera?”, Sungho Cho supera i limiti del procedimento di fusione sviluppando una propria tecnica. Ha creato oggetti di 0,8 mm di spessore catturando le trame superficiali di simboli storici come il muro di Berlino e oggetti naturali con una varietà di tecniche di texturizzazione, come lo stampaggio e il disegno. Non solo la sua esperienza sensoriale, ma anche la sua memoria del tempo filtra in fusioni così sottili, possibili grazie alle proprietà di duttilità e deformità della cera lavorata tramite sfregamento.

 

 

Hyunyoung Cho

 

Mobili in legno tradizionale coreano che utilizzano le venature del legno e ne sottolineano la pura bellezza.

 

Poiché ci sono chiari anelli annuali contenuti nel fusto del legno coreano per merito di quattro stagioni distinte, possiamo apprezzare la bellezza degli anelli nei tronchi degli alberi così come la natura li ha formati. Tra questi, l’”albero del drago” (zelkova) è ovviamente il migliore. Il seoan (tavolo di scrittura tradizionale) di Hyunyoung Cho, un tavolino basso utilizzato per scrivere o leggere, è realizzato con legno stagionato di zelkova di almeno 400 anni. La forma semplice ed elegante ha il senso estetico dei tradizionali mobili in legno Joseon. Il suo tavolo è finemente rifinito con lacca naturale senza nascondere le venature. Inoltre, non c’è distinzione tra la parte anteriore e quella posteriore. Il fondo della sponda che tocca il pavimento è traforato a forma di fiore, e racchiude le caratteristiche semplici ed eleganti della Cisgiordania. Cho ha perseguito la bellezza elegante, concentrandosi principalmente sulla bellezza delle venature del legno naturale e respingendo qualsiasi decorazione artificiale.

Una volta il futuro era migliore? Luci e ombre di un tempo nuovo. Le risposte di accademici, scienziati, pensatori ed economisti insieme al SAPIENS FESTIVAL 2021

10 Settembre – 9 Ottobre 2021 Bergamo, Brescia, lago d’Iseo

 

Fra settembre e ottobre una rassegna con 13 incontri tra Bergamo e Brescia. Dal vivo, su prenotazione. Per “fare il punto” e interrogare 14 sapienti, per capire, per immaginare un futuro, per tornare a mettere al centro la competenza.

 

Una volta il futuro era migliore? Il festival Sapiens prende a prestito il titolo di un recente saggio di Sabino Cassese e ci aggiunge un punto interrogativo: davvero ci sono stati periodi della storia in cui il futuro sembrava più promettente? La pandemia, i progressi tecnologici, la conquista della libertà han minato o alimentato la nostra fiducia nel domani?

Spunti, riflessioni e quesiti a cui proveranno a rispondere, insieme al pubblico, 14 sapienti del nostro tempo. Fra settembre e ottobre, sul palco allestito in sei diversi Comuni bresciani e bergamaschi si alterneranno studiose e studiosi, pensatrici e pensatori, accademiche e accademici, esperte ed esperti: per rimettere al centro saperi e competenze, per trovare bussole che orientino in un tempo nuovo.

Gli incontri (tutti ad ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria sul sito www.sapiensfestival.it) abbracceranno temi diversi, spesso interconnessi: scienza e medicina, economia, storia e filosofia, sport, benessere e – naturalmente – attualità.

Appuntamenti che coinvolgeranno il pubblico fra Bergamo, Brescia e il loro baricentro, il lago d’Iseo. Claudia Mangili, presidente dell’associazione Reading – Voci dal lago che organizza la rassegna: “Sapiens Festival torna con la sua seconda edizione, e mantiene saldo l’obiettivo con cui è nato, lo scorso anno, in piena pandemia: portare le frontiere del sapere nelle comunità, per contribuire alla loro e alla nostra crescita, per seminare cultura e futuro, stimolare nuove idee e prospettive, generare conoscenze e benessere. Esperti, accademici e pensatori raggiungeranno i territori della provincia, territori custodi del desiderio di sapere e di interrogarsi”.

 

Sapiens festival è promosso dall’associazione Reading – Voci dal lago, con il supporto della Fondazione Istituti educativi di Bergamo, della Provincia di Bergamo, di Fedabo e dei Comuni di Sulzano, Costa Volpino e Paratico.

 

PROGRAMMA E BIO

 

La rassegna si apre con

STEFANO MANCUSO – 10 settembre h 20.30, Parco delle erbe danzanti, Paratico

Plant Revolution: le piante hanno già inventato il nostro futuro

Incoronato dal New York Times “world changer”, uno degli uomini destinati a cambiare il mondo, Mancuso è docente all’Università di Firenze dove ha fondato il laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale. I suoi studi, di grande impatto, guardano al futuro del mondo vegetale, e non solo: nel progetto Plantoïd Mancuso ha preso parte alla creazione di un robot bio-ispirato (imitando alcune capacità delle radici), robot che potrebbe – ma è solo un esempio – esplorare un terreno contaminato da un incidente nucleare o da un attacco batteriologico. Al festival lo scienziato porterà il pubblico in un viaggio dentro la società vegetale, società che ha imparato – con successo – l’arte della resistenza, della sopravvivenza e della convivenza. Una società da cui, qualche lezione, la può imparare anche l’uomo.

 

Non può mancare parlando di futuro chi si occupa e preoccupa di economia, conti pubblici, sostenibilità della spesa.

CARLO COTTARELLI – 15 settembre h 20.30, Monastero di S.Pietro in Lamosa, Provaglio d’Iseo

Dall’inferno e ritorno. Dove andiamo noi, l’economia, i mercati

Cottarelli è direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano. Dopo aver lavorato in Banca d’Italia ed Eni, dal 1988 è al Fondo monetario internazionale. È stato commissario straordinario per la revisione di spesa, nominato dal governo italiano, da ottobre del 2013 a novembre 2014. Ha scritto numerosi articoli, saggi accademici e volumi diventati best- seller, fra cui, l’ultimo, “All’inferno e ritorno. Per la nostra rinascita sociale ed economica”. Dal palco di Sapiens Cottarelli sviscererà l’economia post-Covid, stretta fra la necessità di tornare a correre, e l’esigenza di farlo in maniera sostenibile dal punto di vista sociale, finanziario e ambientale.

Quale strada imboccare, in un periodo storico in cui la pandemia ha accentuato le disuguaglianze?

 

Spente le luci sulle Olimpiadi di Tokyo, Sapiens incontra un protagonista assoluto dello sport

CHECCO BRUNI – 19 settembre h 15.30, Circolo Ans, Sulzano

Dominare gli elementi. La carezza di Luna Rossa

Bruni è un velista italiano, protagonista di quattro edizioni della Coppa America con i team Luna Rossa e Artemis: l’atleta – cinque volte campione del mondo, già campione europeo, 12 volte campione italiano in diverse classi – è stato il timoniere di Luna Rossa nell’edizione 2021 della più celebre regata di vela, l’America’s Cup. Bruni conosce molto bene il mondo a cinque cerchi: il velista ha partecipato a ben tre olimpiadi (1996;2000; 2004), e chi meglio di lui può raccontare il futuro dello sport, fra impegno e tecnologia. Con lui, sul palco di Sapiens salirà anche Marcello Persico, patron dell’omonima Persico, l’azienda bergamasca (di Nembro) che costruisce lo scafo di Luna Rossa.

 

Impossibile guardare al domani senza chiedersi che ne sarà della pandemia in corso: i vaccini ci regaleranno un futuro migliore?

SERGIO ABRIGNANI – 22 settembre h. 20.30, palazzo della Provincia, Bergamo

Si vis pacem, para bellum: i vaccini spiegati bene

Appena insediato, Mario Draghi lo ha voluto – subito – nel Comitato tecnico scientifico: Abrignani è infatti uno dei massimi esperti di immunologia in Italia, dopo una vita trascorsa a studiare il virus dell’epatite C, fianco a fianco con il premio Nobel per la Medicina 2020 Michael Houghton.

Ordinario di Patologia generale all’Università di Milano, dal 2006 Sergio Abrignani è direttore scientifico dell’Istituto nazionale di genetica molecolare “Romeo ed Enrica Invernizzi” di Milano, ente no-profit i cui soci fondatori sono la Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e il Ministero della Salute. In Italia e

negli Stati Uniti Abrignani si è occupato di vaccini e malattie infettive, per 15 anni in ambito accademico e per 20 anni in ambito industriale. La sua attività di ricerca si è focalizzata principalmente sullo studio dell’interazione fra virus e cellule umane.

Membro (dal 2019) del Consiglio superiore di sanità del Ministero della Salute, nel 2004 è stato insignito dal presidente della Repubblica italiana della medaglia d’oro al merito della salute pubblica. Sul palco di Sapiens Abrignani racconterà l’enorme impresa che sta dietro alla formulazione dei vaccini. Ma anche quale futuro ci aspetta.

 

Un salto indietro di quarant’anni con

MARCO CIMMINO/TINO PALESTRA – 23 settembre h. 20.30, palazzo della Provincia, Bergamo

La battaglia dei bar: gli anni di piombo a Bergamo

Marco Cimmino, bergamasco, è uno storico e saggista specializzato in storia militare; ha dedicato numerose pubblicazioni alla Prima e alla Seconda guerra mondiale e alla storia bergamasca.

Insegnante, collabora con diverse testate giornalistiche locali e nazionali.

Tino Palestra, magistrato bergamasco, è stato giudice istruttore del «processone» a Prima linea celebrato di fronte al tribunale di Bergamo nella prima metà degli anni Ottanta; già presidente del Tribunale di Trento, il suo ultimo incarico è stato a capo della sezione Gip del Tribunale di Bergamo. La serata sarà dedicata a una riflessione sugli «anni di piombo» a Bergamo: tra partecipazione trasversale e lotta armata, una stagione che ha segnato la memoria collettiva della terra orobica.

 

Si torna poi sulla medicina con lo scienziato bergamasco

GIUSEPPE REMUZZI – 24 settembre h. 18.30, palazzo della Provincia, Bergamo

E’ tutto scritto nei geni. La migliore delle letture

Bergamasco, membro del Consiglio Superiore di Sanità (dal 2019), Giuseppe Remuzzi è direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, istituto di cui coordina tutte le attività di ricerca della sede di Bergamo e del Centro di ricerche cliniche per le malattie rare ‘Aldo e Cele Daccò’ a Ranica. Proprio a Ranica il professor Remuzzi e i suoi collaboratori stanno conducendo uno studio di grande importanza sulla correlazione fra genetica e malattia da Covid-19, per accertare se la gravità dell’infezione è determinata dai geni degli individui. Remuzzi, che nel 2006 ha ricevuto il riconoscimento di Commendatore della Repubblica italiana ed è tutt’ora l’unico italiano ad essere membro del Comitato di redazione delle riviste “The Lancet” e “New England Journal of Medicine”

, è stato fra i primi italiani a ricevere il vaccino contro il Covid-19: era il 27 dicembre 2020, in quell’ospedale di Alzano Lombardo divenuto tristemente celebre in tutto il mondo.

Al pubblico di Sapiens lo scienziato bergamasco farà il punto sulle sue ricerche, e suggerirà quali lezioni il mondo può trarre dalla pandemia.

 

C’è futuro senza sorriso?

FEDERICO PALMAROLI – 25 settembre h 18.30, sala eventi del Circolino, Bergamo (Città Alta)

Le più belle frasi di Osho, daje che tutto passa

Maestro di satira, Palmaroli è il creatore della seguitissima pagina social Le più belle frasi di Osho, pagina che su Facebook ha oltre un milione di seguaci a cui, anche durante la pandemia, ha saputo strappare sorrisi e risate. Le sue vignette satiriche non risparmiano nessuno, e sono ospiti fisse del salotto di Bruno Vespa di Raiuno e di Barbara Palombelli di Rete4. A Sapiens Palmaroli racconterà l’arte della satira, e come in questi mesi bui l’ironia di Osho sia riuscita a stemperare tensioni e regalare briciole preziose di luce e leggerezza.

Per guardare al domani, Sapiens dà spazio anche ai filosofi, maestri del pensiero. ELENA ESPOSITO – 27 settembre h 20.30, Salone delle terme, Darfo Boario Terme Intelligenza artificiale. Una macchina penserà meglio di noi?

Esposito è professoressa di Sociologia all’Università di Biefeld (Germania) e di Bologna. Ha condotto studi sulla teoria dei sistemi sociali, pubblicando molti testi sulla teoria della società, dei media, della memoria e anche sulla sociologia dei mercati finanziari. Negli ultimi anni si occupa in particolare della questione degli algoritmi predittivi e di intelligenza artificiale: la sua attuale ricerca sulla previsione algoritmica è finanziata da Advanced Grant dello European Research Council. Il suo ultimo libro, Artificial Communication: How Algorithms Produce Social Intelligence, sarà pubblicato nel 2021 da MIT Press. A lei il pubblico potrà indirizzare molte domande sul

domani: la tecnologia rimpiazzerà l’uomo? Che ne sarà delle competenze, del mestiere artigiano, del sapere collettivo? Ci sarà ancora spazio per i sapiens?

 

Il tema del festival l’ha ispirato lui.

SABINO CASSESE –  28 settembre h 18, evento in streaming

Una volta il futuro era migliore?

Giurista, accademico italiano e giudice emerito della Corte costituzionale, Sabino Cassese è stato Ministro per la Funzione Pubblica del 50° Governo della Repubblica italiana, presieduto da Carlo Azeglio Ciampi. Professore emerito della Scuola Normale di Pisa, Cassese ha pubblicato il saggio “Una volta il futuro era migliore” (I Solferini) che ha ispirato la seconda edizione di Sapiens. Al festival il giurista racconterà i grandi cambiamenti di un Paese nel corso di più di un secolo, partendo da storie esemplari e da casi attuali che illustrano le ombre della situazione odierna, ma che ricordano anche come l’Italia nel passato sia stata capace di rinnovarsi e rinascere più volte. Un incontro fra storia, politica, istituzioni ed economia: una lezione sul declino nazionale e sul futuro possibile.

 

Un altro maestro del pensiero, a Sapiens

MASSIMO CACCIARI – 29 settembre h 20.30, Audtorium comunale, Costa Volpino

Futuro

Filosofo, Massimo Cacciari nasce a Venezia nel ’44, dov’è stato a lungo ordinario di Estetica. Nel 2002 fonda la Facoltà di Filosofia dell’Università “Vita Salute” del San Raffaele di Milano, di cui è il primo preside; politico di lungo corso, è stato deputato della sinistra tra il ’76 e l’83 e sindaco di Venezia fra il 1993 e il 2000. È membro di diverse istituzioni filosofiche europee, tra cui il Collège de philosophie di Parigi. Tra le sue opere più recenti, Occidente senza utopie (Il Mulino, 2016), La mente inquieta. Saggio sull’Umanesimo (Einaudi, 2019), Della cosa ultima (Alelphi, 2019), Le sette parole di Cristo. Dialogo con Massimo Cacciari, con Riccardo Muti (Il Mulino, 2020).

 

Di spazio-tempo, categorie superate? parlerà

GUIDO TONELLI – 30 settembre h 20.30, Audtorium comunale, Costa Volpino

Il sogno di sconfiggere Chronos

Fisico del Cern, Tonelli è professore di Fisica all’Università di Pisa ed è uno dei protagonisti della scoperta del Bosone di Higgs proprio al Cern di Ginevra. Per il suo contributo a questo importante risultato, ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il Fundamental Physics Prize, il Premio Enrico Fermi e la medaglia d’onore del Presidente della Repubblica. Apprezzato divulgatore tra scienza e filosofia, ha dato alle stampe diversi best sellers tra cui, fra i più recenti, Genesi. Il grande racconto delle origini (Feltrinelli, 2019) e Tempo. Il sogno di uccidere Chrònos (Feltrinelli, 2021).

Di fiducia nel futuro parlerà il “bambino che voleva costruire l’auto più bella del mondo” HORACIO PAGANI – 1 Ottobre h 18.30, Audtorium comunale, Costa Volpino Supercar: scienza, tecnica, arte, passione. E la potenza del sogno

Horacio Pagani è Fondatore e Chief Designer della celebre Pagani Automobili, a Modena, dove si creano le supercar più costose del mondo. La storia di Horacio Pagani è la storia delle determinazione a realizzare il proprio sogno. Figlio di emigranti italiani in Argentina, Pagani nasce a Casilda, cuore della pampa argentina. All’età di 21 anni costruisce integralmente una monoposto di F2 Argentina che partecipa al campionato ufficiale di Formula 2, catturando l’attenzione del campione del mondo di F1 Juan Manuel Fangio, grazie al quale si trasferirà in Italia nel 1983. Inizia a lavorare presso Lamborghini come operaio di terzo livello, fino a ricoprire il ruolo, negli ultimi anni di collaborazione, di responsabile della Divisione Compositi e divenendo il Designer interno di Automobili Lamborghini. Da lì inizia l’avventura dell’Atelier Pagani: nato inizialmente dal sogno di un singolo individuo, è composto oggi da un team di oltre 170 persone, tra cui tecnici, ingegneri ed artigiani che insieme condividono quella stessa passione e ne tramandano concetti e metodologie. Una storia di determinazione, passione, e talento: ma anche la storia di chi ce l’ha fatta, conservando la sapienza e l’umiltà degli inizi.

 

Il cibo ci salverà? A Sapiens Festival ne parlerà

ELIANA LIOTTA – 9 ottobre h 18.30, Salone delle terme, Darfo Boario Terme

Cibo e salute, cibo e ambiente, in tavola c’è il nostro futuro

Giornalista, scrittrice, divulgatrice scientifica, Eliana Liotta è autrice di libri best seller dedicati a cibo, salute, benessere. Il suo ultimo lavoro, intitolato Il cibo che ci salverà (La nave di Teseo) , è dedicato alla svolta ecologica a tavola che aiuta il pianeta e la salute ed è scritto in collaborazione con lo European Institute on Economics and Environment (Eiee) e il progetto Eat della Fondazione Gruppo San Donato. Per Sonzogno (gruppo Marsilio-Feltrinelli) Liotta ha ideato e dirige la collana editoriale Scienze per la vita. Tra i riconoscimenti: premio Montale per la saggistica, Premiolino (il più antico premio giornalistico italiano), Vivere a spreco zero, Bologna Award per la comunicazione della sostenibilità ambientale, premio Cicerone e premio Giuditta per la saggistica. Pianista, è vicepresidente del Teatro Dal Verme di Milano

A corredo della “prima” di Sapiens Festival, due appuntamenti per i più piccoli e uno per tutti.

  • 10 settembre h 14.30, Parco Taxodi, Paratico Laboratorio tra piante, fogli e fiori
  • 11 settembre h 11 Arboreto Fenaroli di Tavernola:

Nel cortile di Villa Elena, la giornalista Fabiana Tinaglia terrà una narrazione per bambini intitolata “Voglio crescere come una pianta!”. Nel frattempo, mamme, papà e nonni potranno partecipare alla visita guidata da Maria Fenaroli all’Arboreto Fenaroli, eccezionalmente aperto per l’occasione. Anche questi tre appuntamenti saranno ad ingresso libero, ma con prenotazioni obbligatorie sul sito www.sapiensfestival.it

CNA Milano, Matteo Reale è il nuovo presidente. Hub metropolitano per le PMI, digitalizzazione e transizione ambientale: le linee guida del programma

Reale: “Il nostro obiettivo è rafforzare l’associazione metropolitana per farla divenire un punto d’ingresso per imprenditori, professionisti e PMI verso opportunità di sviluppo e di rete”

Eletti anche:

  • 15 responsabili verticali di mestieri
  • 3 Presidenti di Raggruppamenti dei settori Pensionati, Cinema Audiovisivo e Professioni
  • 3 Presidenti Territoriali per Milano, Rho e Cinisello Balsamo

 

Matteo Reale è il nuovo presidente di CNA Milano. Consulente d’impresa e con esperienze nel campo del marketing e della sostenibilità, Reale al suo primo mandato, succede a Daniela Cavagna (presidente per 2 mandati) sarà affiancato dalla direttrice Laura Buscarini e dalla Presidenza composta da Fabio Massimo, Paolo Ponzini, Massimo Pagani e Antonio Casabona.

Consulente di direzione attivo in progetti di sviluppo d’impresa e business transformation, Reale ha lavorato in passato per PMI del mondo dei servizi in tecnologia, comunicazione e sostenibilità ambientale, dove ha ricoperto il ruolo di direttore marketing. Già vicepresidente di CNA Milano, è stato socio di una società di consulenza per startup, è inoltre fondatore di una onlus impegnata nella lotta al cambiamento climatico.

«Milano è oggi più che mai uno snodo nazionale per la crescita – afferma Matteo Realeneoeletto presidente di CNA Milano -. Il nostro obiettivo è quello di rafforzare l’associazione metropolitana per farla divenire un punto d’ingresso per imprenditori, professionisti e PMI verso opportunità di sviluppo e di rete, individuando progetti di business e confrontandoci con le istituzioni locali ed europee. L’associazione è per noi un “aggregatore naturale”, che abilita un’ampia community di valori e di business, nella quale sono centrali lo scambio e il confronto, ma soprattutto la forza conferita dall’attività comune».  «Il valore aggiunto di CNA è quindi quello di fornire rappresentanza a 360° degli interessi di artigianato e imprenditoria diffusa, che resta la colonna vertebrale del sistema economico e sociale – prosegue Reale -. Nei prossimi mesi costruiremo inoltre un percorso che porti i nostri associati verso il pieno sfruttamento delle opportunità della digitalizzazione e della transizione ambientale, driver ineludibili dello sviluppo».

L’assemblea congressuale è stata l’occasione per fare il punto sull’economia di Milano e della provincia, un’area che conta 134 Comuni e oltre 3.200.000 abitanti, il 32% di tutta la Lombardia. Le imprese attualmente in questo territorio sono 377.948 imprese (-2769 attive nel 2020), di cui 305.395 attive e sono il 39,81% dell’intera Lombardia. Commercio, costruzioni, attività immobiliari e manifatturiero, rispettivamente con il 23,7%, 13,5%, 10% e 9,6%, sono i settori trainanti di Milano e provincia.

Inoltre, in riferimento al 2020, la popolazione attiva di Milano e provincia occupa il 32,54% (2.818.000 persone) dell’intera Lombardia, mentre il tasso di attività si ferma al 72.9% (77,7% per gli uomini, 68,2% per le donne), così come quello dei disoccupati fermo al 5,7%. Per gli occupati, invece, i settori che vede Milano e provincia al primo posto sono quelli dei servizi e quello dell’industria che registrano rispettivamente un 39,12% del totale lombardo e un 22,82% sul totale lombardo; per il settore agricolo il capoluogo e la provincia si piazzano al quinto posto occupando il 9,86%.

Durante l’elezione è intervenuta Marta Mainieri fondatrice di Collaboriamo, organizzazione che si occupa di platform&community design che accompagnerà CNA nel disegno di una community fra i soci: «L’associazione è già di fatto una community, ma CNA ha l’ambizione di rafforzare la relazione con i propri stakeholder creando strumenti che facilitano lo scambio di informazioni e competenze al fine di co-produrre valore fra i membri e con CNA stessa».

Oltre all’elezione di Matteo Reale, come presidente di CNA Milano, in queste settimane le assemblee di CNA Milano sono state protagoniste di altre 15 elezioni relative ai responsabili verticali di mestiere3 relative ai raggruppamenti Pensionati, Cinema Audiovisivo e Professioni e 3 di Presidenti Territoriali per Milano, Rho e Cinisello Balsamo.

Tra i tanti responsabili verticali di mestiere sono stati eletti Andrea Lopane, come Presidente di CNA Milano Carrozzerie. Il laboratorio di Lopane (anche Presidente dell’Unione Servizio alla Comunità per CNA Lombardia), fondato negli anni ’50, è una piccola impresa a conduzione e passione famigliare per le macchine d’epoca, che a Cormano, ritrovano vita e valore nel laboratorio attraverso innovazione, digitalizzazione tecnologia. Con il Politecnico di Milano Lopane sviluppa inoltre un metodo per ricavare modelli per la battitura a mano delle lamiere con un processo che collega scansione 3D delle forme, modellazione matematica delle superfici, produzione a taglio laser di sezioni e fresatura in cad-cam di solidi. «L’autoriparazione è un settore strategico sia per la sicurezza dei cittadini che per il fatturato che genera – commenta -. Bisogna quindi ridare centralità al lavoro rispetto alla burocrazia che coinvolge il settore e perché questo avvenga bisogna dare importanza alla formazione del carrozziere che non è un mestiere di ripiego».

Per uno dei settori chiave dell’economia milanese e non solo è stata invece eletta Nicoletta Fasani, nuovo presidente di CNA Milano Moda Tessile e Abbigliamento, imprenditrice di successo nel campo della moda sostenibile e docente di sartoria per donne straniere e detenute. Ha aperto la sua attività dal 2009 e proprio prima che scoppiasse la pandemia di Covid-19 ha inaugurato la sua “bottega di quartiere” a Villa Pizzone, una vera e propria bottega artigiana con laboratorio sul retro e vetrina su strada «Così come noi piccoli artigiani siamo il cuore pulsante dell’azienda, allo stesso modo dobbiamo essere attivi all’interno della realtà associativa – sottolinea -. CNA Milano ci accompagna nel viaggio, ma siamo noi imprenditori che decidiamo dove andare e la strada da percorrere».

Pensiline fotovoltaiche innovative: il progetto GeVERI

Il progetto, condotto da Green Utility SpA e il Dipartimento di Ingegneria dell’Università Roma Tre ha costruito e testato un sistema integrato di gestione dei vettori energetici incorporando le ultime innovazioni fv

Pensiline fotovoltaiche intelligenti ed innovative, capaci di produrre energia sfruttando anche la luce diffusa e riflessa per ricaricare i veicoli elettrici. Questo l’obiettivo raggiunto da GeVERI, progetto di ricerca tutto italiano, cofinanziato dal POR-FESR 2014-2020 della Regione Lazio. A realizzarlo, Green Utility SpA, azienda leader nel settore delle energie rinnovabili, e il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi Roma Tre. Insieme gli esperti delle due realtà hanno progettato, costruito e testato un sistema integrato di gestione dei vettori energetici che incorporasse le ultime novità in campo solare: pensiline fotovoltaiche dotate di impianto d’accumulo e in grado di rifornire le colonnine di ricarica dell’e-mobility. “Il progetto ha un grande valore aggiunto e rappresenta un plus per la crescita del settore produttivo della Regione Lazio”, spiega l’avvocato Silvio Gentile, Ceo della Green Utility. “La partnership, l’innovazione, la sostenibilità e la ricerca sono le parole chiave che nel progetto GeVERI si concretizzano e diventano tangibili”.

Il progetto GeVERI, acronimo di Gestione Vettori Energetici e Ricarica ha vinto il bando della Regione Lazio “Circular Economy ed energia” ottenendo un’agevolazione di circa 509mila euro. E dopo 18 mesi di tempo ha presentato un prodotto sostenibile e all’avanguardia. Le nuove pensiline fotovoltaiche sono con moduli fotovoltaici innovativi integrati a sistemi di accumulo elettrochimico e di ricarica dei veicoli elettrici. “Il connubio tra un’azienda come la Green Utility SpA, da sempre attenta alla sostenibilità e all’innovazione, con una delle Università più all’avanguardia, Roma Tre, – sottolinea Gentile – ci ha consentito di ideare un prodotto che se distribuito su larga scala, potrà dare un grande contributo alla mobilità sostenibile”.

Il lavoro è iniziato mettendo in relazione “sul campo” le diverse tecnologie solari in termini di resa energetica, tramite realizzazioni sperimentali. Nel dettaglio, il confronto ha riguardato i moduli tradizionali con quelli bifacciali in grado di catturare anche la luca riflessa e diffusa attraverso il lato posteriore. GeVERI ha valutato, inoltre, la gestione ottimale degli assorbimenti delle utenze elettriche presenti sul sito. Ricaricare i veicoli elettrici utilizzando direttamente l’energia solare massimizza i benefici ambientali e abbassa i costi di ricarica. Il progetto si è dedicato infine all’integrazione di differenti tecnologie come lo stoccaggio elettrochimico, la ricarica intelligente e piattaforme ICT gestionali operative 24 ore su 24. L’obiettivo? Riuscire ad ottimizzare il bilanciamento delle varie componenti del sistema integrato per proporre agli utenti finali prezzi non più dettati dai traders, ma il più possibile competitivi. Oggi lo scopo è passare dalla fase di sperimentazione alla riproduzione industriale, grazie al consolidamento del know-how e all’ottimizzazione del prodotto.

https://www.rinnovabili.it/energia/fotovoltaico/pensiline-fotovoltaiche-intelligenti-progetto-geveri/

Mangrovia Blockchain Solutions e REVO: partnership strategica per la digitalizzazione del settore assicurativo

La software house Mangrovia Blockchain Solutions ha sottoscritto un accordo vincolante con REVOSpecial Purpose Acquisition Company (SPAC), promossa da Alberto Minali e Claudio Costamagna, quotata all’AIM Italia.

La finalità della partnership è quella di accelerare lo sviluppo di prodotti parametrici. Questi ultimi sono una nuova tipologia di soluzioni assicurative che, attraverso l’utilizzo della tecnologia blockchain e degli smart contract, subordina la liquidazione dell’indennizzo direttamente alla certificazione automatizzata del verificarsi di un evento, rendendo superfluo l’accertamento del danno.

L’expertise di Mangrovia nella creazione, implementazione e commercializzazione di servizi ad elevato valore tecnologico, con particolare focus sulla tecnologia blockchain, affiancherà REVO nel progetto che punta a creare una società leader del settore insurtech e punto di riferimento in ambito dei rischi parametrici.

L’accordo prevede l’acquisizione da parte di REVO del 10% del capitale sociale di Mangrovia a fronte di un corrispettivo pari a 2 milioni di euro, oltre ad un earn-out fino a Euro 800 mila in caso di raggiungimento degli obbiettivi di piano, nonché lo sviluppo in esclusiva per la durata di almeno quattro anni di soluzioni informatiche e digitali per assicurazioni parametriche i cui diritti saranno di proprietà REVO a titolo originario.

“La partnership con Revo rappresenta per noi un ottimo punto di partenza di un percorso di rinnovamento e digitalizzazione di settori come quello assicurativo” – commenta Angelomario Moratti, CEO di Mangrovia. “Grazie alle soluzioni tailor-made di Mangrovia Blockchain Solutions, – prosegue ancora,  “rendiamo l’innovazione accessibile ad ogni azienda, indipendentemente dal business, dalle dimensioni o dalla complessità dei processi e questo progetto ne è a dimostrazione”.

L’Amministratore Delegato di REVO, Alberto Minali, ha dichiarato: “Attraverso la partnership con Mangrovia, REVO intende accelerare lo sviluppo e la realizzazione di soluzioni innovative basate su tecnologia blockchain al fine della successiva commercializzazione da parte di REVO di prodotti assicurativi parametrici.”