Quanto costa fumare?

Secondo il sondaggio dell’esperto del credito KRUK, lanciato in occasione della Giornata Mondiale senza il Tabacco, le principali leve per smettere di fumare sono la salute e il portafogli (con ben il 30%)

A disposizione di tutti online un rapido calcolatore che consente di vedere quanto si possa risparmiare al mese, evitando vizi come quello del fumo

Quanto costa fumare, sia in termini di salvaguardia della propria salute sia in termini economici? Lo ha chiesto l’esperto del credito KRUK in un sondaggio agli italiani, in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, il prossimo 31 maggio. Secondo le risposte il 75% dei fumatori smetterebbe per preservare il proprio stato di salute, quello dei più giovani dando loro il buon esempio (40%), ma anche il portafogli (30%), sebbene il 55% del campione ammetta di non aver mai calcolato quanto potrebbe risparmiare smettendo di fumare!

Non si tratta soltanto del costo del pacchetto: quasi il 78%, infatti, non ha dubbi sul fatto che fumare costi molto, anche per far fronte a spese conseguenti, come cure mediche specifiche orali o per l’apparato respiratorio. Per non parlare dei cosmetici per il rinvigorimento della pelle per contrastare i danni del fumo, una spesa aggiuntiva secondo il 30% dei fumatori stessi.

Salute risparmio sono dunque, ancora una volta, gli elementi chiave della vita quotidiana degli italiani, soprattutto in questo periodo di Pandemia, in cui il Covid-19 colpisce quegli organi che più risentono del fumo. Senza contare che, a causa delle tante restrizioni, si preferisce in genere destinare i soldi risparmiati ad attività più sane e salutari.

Secondo la maggioranza – l’80% dei fumatori – per smettere di fumare basta la forza di volontà, ma quasi uno su tre dichiara di aver provato almeno una volta a smettere senza successo (di cui il 20% dichiara di averci provato innumerevoli volte).

E se un tempo fumare era considerato un gesto cool da divo del cinema adesso è visto dagli stessi fumatori e da chi ha a che fare con loro come un comportamento noioso che comporta un costante odore sgradevole che resta ovunque (78%), lo stop obbligatorio al tabacchi (26%) e la pausa sigaretta al ristorante (31%); per citare gli effetti e atteggiamenti meno popolari di un fumatore.

Meglio andare in vacanza! L’80% dei rispondenti al sondaggio dichiara, che se avesse a disposizione una cifra pari a circa 2.000 euro (valore commerciale di circa 1 pacchetto di sigarette al giorno per un anno) la userebbe per un viaggio o una vacanza.

IL CALCOLATORE ONLINE

Inserendo il numero di pacchetti di sigarette che si consumano alla settimana, in forma totalmente anonima e gratuita si può visualizzare in un click quanto si spende al mese o all’anno in sigarette.

https://it.kruk.eu/clienti/strumenti/calcolatore-delle-spese-personali

A proposito di KRUK

Fondato a Breslavia nel 1998, il Gruppo KRUK è quotato sulla Borsa di Varsavia e sul mercato obbligazionario del Warsaw Stock Exchange. Il gruppo è composto da 14 società presenti in sette Paesi e impiega oltre 3.000 persone. Con una quota di mercato del 21 per cento in Polonia e del 38 per cento in Romania, KRUK è leader nel mercato della gestione del credito in Europa Centrale. A fine 2019 il Gruppo può contare su un valore nominale complessivo di circa 17 miliardi di euro in gestione, pari a oltre 8 milioni di clienti.

 

A proposito di EKRUK

La piattaforma digitale di KRUK con funzionalità simili all’internet banking che permette agli utenti di controllare la situazione delle proprie pratiche, definire un piano di rientro personalizzato, monitorare lo storico delle rate pagate ed effettuare pagamenti online, veloci e gratuiti.

Dantebus, la rivoluzione della Tecnologia al servizio dell’Arte!

Dantebus Edizioni è la prima casa  Casa Editrice che nasce da un Social network per artisti ed offre strumenti professionali altamente tecnologici ed a basso costo, come App personalizzate e Gallerie 3D, per la diffusione dell’Arte

 

Dantebus Edizioni è la prima Casa Editrice nata da un social network per artisti: Dantebus.com.

Dantebus.com (online dal maggio del 2016) è un social tutto italiano ed offre uno spazio professionale di condivisione per Scrittori (poeti e narratori), Fotografi, Pittori, Fumettisti, Artisti digitali. Il social, che ad oggi conta più di 100mila artisti iscritti con 500/1000 accessi unici al giorno, è totalmente gratuito e accessibile sia da browser che da mobile con la propria applicazione presente sia su dispositivi Android (Play Store) che iOS (Apple Store). Gli ideatori del social avevano un sogno: far nascere una casa editrice da un social per artisti. Sogno realizzato nel 2018 quando nasce la Casa Editrice Dantebus.

La Casa Editrice Dantebus unisce editoria tradizionale di qualità (per ogni artista viene redatta una recensione accurata, i libri vengono realizzati con carta di pregio e rilegatura a filo refe) ad elevato sviluppo tecnologico. In un periodo storico in cui l’arte ha bisogno di tutto il supporto che la tecnologia può fornirle per la sua diffusione, Dantebus realizza per gli artisti che seleziona degli strumenti quali un’App Personalizzata o una Virtual Gallery. Sono strumenti ad elevato contenuto tecnologico la cui peculiarità sta anche nel basso costo con cui vengono erogati.

L’app personalizzata permette a ciascun artista di avere una vetrina digitale che racchiude il proprio portfolio da condividere con un semplice click.

La Virtual Gallery è un vero e proprio viaggio all’interno di una galleria 3D che, riproducendo in maniera estremamente realistica una galleria d’arte, espone fino a 54 opere di un artista. E’ uno spazio di esposizione unico al mondo in cui inquadrature ad hoc e musica di sottofondo sottolineano il valore delle opere esposte.

È stata recentemente realizzata la Galleria Virtuale dell’artista coreano Joonhong Min (https://www.youtube.com/watch?v=W299QfqMBWo) e il CEO di Dantebus, Andrea Rosario Fusco, spiega: “È necessario che l’arte non si fermi e raggiunga un pubblico anche lontano. Le Gallerie Virtuali 3D rendono possibile, con pochi click, il viaggio dell’arte nella maniera più diretta ed emozionante possibile. Si tratta di un video che sfrutta 3 dimensioni per dare allo spettatore la sensazione di trovarsi all’interno di una mostra reale in cui sono esposte le opere dell’artista. La musica lo accompagna in questo viaggio degli occhi e del cuore”.

A tutto questo si aggiungono anche la realizzazione di siti web, booktrailer di presentazione e video-poesie per rendere l’esperienza della lettura ancora più emozionante e soprattutto condivisibile.

Dantebus entra in contatto con migliaia di artisti grazie ai concorsi indetti annualmente, a partecipazione totalmente gratuita, per poeti, pittori, fotografi e narratori. Ogni artista è valutato dal pubblico social e dalla giuria d’esperti Dantebus. Alla fine del concorso vengono decretati i tre migliori artisti per ciascuna categoria che ricevono un premio in denaro. Ad ogni partecipante viene rilasciato un attestato. Indipendentemente dall’esito del concorso ad alcuni artisti selezionati, viene data la possibilità di accedere a questi servizi altamente tecnologici ad un bassissimo costo di accesso. Consiste in questo la vera rivoluzione di Dantebus: dare a tutti gli artisti selezionati degli strumenti altamente tecnologici a pagamento ma a bassissimo prezzo. Gli strumenti per artisti di Dantebus nascono dal lavoro iniziato nel 2014 da un team, coordinato dal dott. Fusco,  che comprende programmatori, sviluppatori, videomaker, ingegneri informatici e grafici. Professionisti di altissimo livello che hanno speso anni di lavoro ed investimento economico al fine di realizzare innovazioni che potessero far viaggiare l’arte ovunque.

Una realtà solo digitale? No! Ad inizio novembre 2020, in piena pandemia, è stata inaugurata la galleria d’arte “Dantebus – Art & Book Showroom” dove gli artisti possono esporre le loro opere in via Margutta, la via degli artisti per eccellenza, tra le più suggestive di Roma, che è stata dimora di pittori del calibro di Giorgio De Chirico e Picasso.

La galleria espone ogni quindici giorni i dipinti di 30 artisti selezionati. Tali opere, oltre ad essere esposte fisicamente, sono anche inserite all’interno del magazine “Margutta” edito mensilmente da Dantebus Edizioni. Ogni opera esposta è dotata di un QR Code grazie al quale il visitatore può entrare in contatto diretto con l’autore del dipinto.

La galleria è anche libreria al cui interno è possibile trovare tutti i volumi (romanzi, raccolte poetiche, cataloghi di fotografia e pittura) editi dalla Casa Editrice Dantebus.

Andrea Rosario Fusco, CEO ed editore di Dantebus, commenta così l’apertura della Galleria: “Nel novembre dello scorso anno abbiamo inaugurato anche una galleria fisica. La Galleria Dantebus Margutta è stato il nostro passaggio dal virtuale al reale e vuole essere un messaggio di forza e di speranza in un momento in cui troppa arte è ferma e non arriva al pubblico. L’arte è bellezza e, come sosteneva Dostoevski, la bellezza salverà il mondo”.

 

Open Innovability: nuova sfida Enel all’insegna della Data Monetization

Data Monetization. Letteralmente, Monetizzazione dei dati. È questo il tema della nuova sfida lanciata da Enel sulla sua piattaforma di crowdsourcing Open Innovability®. Enel Innovation Hubs – società del Gruppo che si occupa, tra l’altro, di Business Incubation  – è alla ricerca di modi innovativi per sfruttare i dati interni e quelli esterni al fine di generare nuovi flussi di reddito. Come? Attraverso la progettazione e creazione di modelli business, prodotti o soluzioni data driven.

Due le possibili strade da seguire: da un lato la vendita di dati grezzi, prodotti o servizi basati sui dati del Gruppo; dall’altro lo sviluppo di piattaforme digitali che permettano di “orchestrare” ecosistemi atti a far interagire tra loro diversi attori per creare valore condiviso a partire dai dati.

Le possibilità sono numerose soprattutto se si considera la mole di informazioni provenienti dalle diverse attività Enel. La compagnia è oggi uno dei più grandi player globali dell’energia, presente in oltre 30 Paesi nel mondo, con circa 70 milioni di clienti e oltre 20mila fornitori. Quotidianamente le risorse aziendali, gli utenti e le persone del Gruppo parlano attraverso dati che l’azienda organizza e utilizza. E che sono alla base della sua strategia di trasformazione in una Data Driven Company. Un percorso basato sulla consapevolezza di come la vita moderna sia “sempre connessa”. Per la Challenge i dati utilizzabili sono stati raggruppati in diversi cluster, tra cui: edifici e siti industriali, smart cities, mobilità elettrica, sevizi finanziari, mercato, infrastrutture e reti, meteorologia. L’obiettivo è monetizzare i dati interni all’azienda considerando anche l’integrazione di open data esterni che potrebbero risultare interessanti.

I partecipanti potrebbero, ad esempio, realizzare servizi specifici per il settore agricolo con i dati meteorologici Enel in maniera da aiutare i coltivatori ad aumentare la produttività in maniera sostenibile. E con la possibilità di integrare anche le informazioni fornite dall’hub Copernicus dell’Agenzia spaziale Europa (ESA). Oppure rispondere alle nuove tendenze e sfide urbane monetizzando i dati interni sulla mobilità elettrica in combinazione con gli open data delle municipalità. O ancora, impiegare i dati provenienti dai clienti del Gruppo in combinazione con quelli assicurativi per sviluppare un nuovo prodotto.

La sfida fornisce un contributo a 5 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: SDGs 8 (lavoro dignitoso per tutti); SDGs 9 (infrastrutture resilienti, innovazione, industrializzazione sostenibile) SDGs 11 (città inclusive, sicure e sostenibili); SDGs 13 (azione peri clima); SGDs 17 (partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile).

Per prendervi parte, c’è tempo fino al 17 maggio 2021. Qui tutte le informazioni.

#EnelOpenInnovability

Link a Rinnovabili.it: https://www.rinnovabili.it/innovazione/data-monetization-business-data-driven-sfida-enel/

Endovir Recovery, nasce il nuovo integratore alimentare multivitaminico completo

Un nuovo INTEGRATORE ALIMENTARE formulato attraverso un dosaggio vitaminico iper-concentrato: ENDOVIR RECOVERY è il secondo prodotto della innovativa linea che è stata lanciata da Ebtna-Lab. Dopo il successo ottenuto nei mesi appena trascorsi con lo Spray Orale ENDOVIR, l’azienda ha deciso di puntare con decisione su prodotti derivanti dall’alta tecnologia biotech.

Nel caso di ENDOVIR RECOVERY, che è un MULTIVITAMINICO COMPLETO, l’obiettivo, che è stato raggiunto dai tanti ricercatori che lavorano quotidianamente per scopi scientifici, è stato quello di abbinare all’interno di un unico integratore tanto molecole naturali quanto vitamine. Gli ingredienti sono così in grado di apportare benefici di diversa tipologia. Il nuovo INTEGRATORE ALIMENTARE in questione è, a tutti gli effetti, indicato per RIATTACCARE LA SPINA in seguito a malanni, oppure per il recupero, dopo essere stati interessati da una fase di stanchezza o di affaticamento. Non è tutto: Ebtna-Lab ha già annunciato, per le prossime settimane, la commercializzazione di un disposito medico SPRAY NASALE e di un COLLUTTORIO. La ricerca di Ebtna-Lab, che è frutto del Made in Italy, segna così un ulteriore punto nel campo della ricerca scientifica attorno alle molecole naturali.

La linea potrà dirsi completa soltanto dopo l’arrivo di un DISPOSTIVO MEDICO in forma di SPRAY NASALE e di un COLLUTTORIO. Le schede di entrambi i prodotti possono già essere approfondite sul sito istituzionale dell’azienda. Aiutati, dopo STANCHEZZA ed affaticamento, a recuperare la tua ENERGIA. ENDOVIR RECOVERY contiene il folato, la vitamina B6 e la vitamina C, che contribuiscono a ridurre la stanchezza e l’affaticamento, ma anche la vitamina C, la B12 e la tiamina, che contribuiscono al normale metabolismo energetico e alle funzioni psicologiche e del sistema nervoso.
Infine, nel Recovery abbiamo inserito anche la vitamina D, che contribuisce al mantenimento della normale funzione muscolare.

www.endovir.it

E-mail: ebtna@assomagi.org

Numero: 0464-420795

LG presenta i nuovi moduli fotovoltaici serie NeON H e NeON R

LG fornisce prodotti solari ad alta efficienza in grado di offrire livelli di potenza e affidabilità unici, assieme ad una delle migliori garanzie sulle prestazioni

LG Electronics porta anche sul mercato italiano l’ultima generazione del solare ad alto rendimento. La società ha lanciato le serie NeON H e NeON R, moduli fotovoltaici caratterizzati da alti livelli di potenza e affidabilità. “I nostri nuovi prodotti sono la soluzione più affidabile ed efficiente che LG abbia mai realizzato”, spiega Kevin Kim, vice presidente e a capo dell’unità Energy Business della LG Electronics Business Solutions Company. Entrambe le serie si affidano alle innovative celle formato M6 con drogaggio di tipo N, capaci di offrire prestazioni migliorate e stabili nel tempo. Anche in caso di basso irraggiamento solare o condizioni meteo avverse. Ideali sia per applicazioni residenziali che commerciali,  nuovi moduli fotovoltaici LG, mantengono alte le prestazioni per tutta la loro vita utile.

Le serie NeON H e NeON R utilizzano sofisticate celle solari con doping tipo N. Una scelta in diretta controtendenza con il trend più diffuso sul mercato (celle di tipo Mono PERC) ma che garantisce ottimi risultati finali.

Nel dettaglio, i moduli fotovoltaici NeON H impiegano 120 Celle Half Cut Formato M6, generando una potenza massima di 390 Watt con un coefficiente di temperatura di -0.33% per grado Celsius. Inoltre, la struttura bifacciale di queste celle permette al pannello di assorbire la luce sia dal lato anteriore che da quello posteriore. La nuova serie NeON R, invece, impiega 60 celle Tipo N formato M6 con struttura a contatto posteriore. Il coefficiente termico è di 0.29% per grado Celsius e il pannello può raggiungere una potenza di picco di 405 Watt.

La società è il primo produttore al mondo a gestire strutture interne di collaudo solare certificate da due importanti organismi internazionali di ispezione e certificazione: UL e TÜV Rhein-land. I test a cui sono stati sottoposti hanno dimostrato che i moduli fotovoltaici NeON H e NeON R soddisfano a pieno gli standard del settore. Entrambe le serie sono garantite 25 anni sul prodotto e 25 sulla resa con un livello finale di potenza al 25° anno fino al 92,5% delle loro prestazioni originali. “Siamo uno dei pochi produttori ad offrire una garanzia di 25 anni sui prodotti fotovoltaici e continueremo a lavorare per fornire soluzioni efficienti ed efficaci che resistano alla prova del tempo”, aggiunge Kim.

 L’offerta LG arriva sul mercato italiano forte anche di una rete di installatori presente in modo capillare su tutto il territorio. Un network in continua crescita a cui la società ha dedicato il LG PRO Partner Program”, programma che fornisce ai partner, formazione tecnica, supporto marketing e convenzioni esclusive.

Rinnovabili.it: https://www.rinnovabili.it/energia/fotovoltaico/moduli-fotovoltaici-ad-alto-rendimento-lg-neon-h-neon-r/

In Another Country, Isabelle Huppert si fa in tre nel film di Hong Sang-Soo, gratuito e in streaming

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Dopo tanti noir, il consueto appuntamento con il cinema coreano organizzato dall’Istituto Culturale Coreano è dedicato alla commedia con In Another Country, film applauditissimo al Festival di Cannes nel 2012. Il film del regista Hong Sang-Soo sarà trasmesso da mercoledì 28 Aprile ore 16.00 a giovedì 29 Aprile ore 16.00 previa iscrizione alla newsletter dell’Istituto inviando una email all’indirizzo cinemacoreano.icc@gmail.com entro le 12:00 del 29 aprile.

Ecco la sinossi. Una giovane donna si rifugia nella cittadina balneare di Mohang insieme alla madre a causa dei debiti che le opprimono. Per cercare di calmare i suoi nervi, comincia a scrivere un racconto con protagoniste tre donne straniere, tutte e tre di nome Anne. Le tre Anne, in tre differenti momenti nel tempo, visitano Mohang, alloggiano nello stesso posto ed esplorano i medesimi luoghi, conoscendo anche le stesse persone, compreso un misterioso bagnino che vaga irrequieto su e giù per la spiaggia vicina. Tre Isabelle Huppert. Tre passeggiate al faro. Tre variazioni sulla seduzione in spiaggia, collegate in un’infinità di sfumature e di risvolti.

La profilassi antitrombotica a domicilio nei pazienti affetti da Covid-19, il modello Cremona

Formazione continua ai medici di base per permettere agli ospedali di accogliere solo i casi che necessitano di un immediato ricovero (e non solo per il Covid-19) e in particolare corsi sulla profilassi antitrombotica per trattare i pazienti a casa, fanno di Cremona un modello da replicare, anche grazie al sostegno di Italfarmaco. Lo spiega Sophie Testa, Presidente della Federazione Centri per la Diagnosi della Trombosi e la Sorveglianza delle Terapie Anticoagulanti.

La realtà vissuta a Cremona – uno dei fronti principali della pandemia –ha permesso al personale sanitario di accumulare velocemente grandi esperienze soprattutto in funzione del fatto che l’ospedale, nel giro di pochi giorni, si è riempito di pazienti Covid con 650 posti letto occupati.

Subito ci si è resi conto che l’infezione da Covid-19, con espressione di una grave insufficienza respiratoria, aveva due caratteristiche salienti: da una parte, come in molte condizioni infettivologiche acute, esponeva i pazienti ad un rischio tromboembolico venoso elevato (e di questa si aveva già conoscenza rispetto ad altre situazioni), secondariamente c’era lo sviluppo di una malattia infiammatoria acuta che determinava poi le lesioni microvascolari polmonari tipiche della fase più avanzata della malattia.

Nel considerare l’aspetto trombotico legato al tromboembolismo venoso, viene messa in atto la profilassi eparinica. Con la medicina generale, sono stati strutturati degli incontri in quanto i medici stessi chiedevano aggiornamenti ed informazioni al fine di poter gestire a domicilio quei pazienti che non erano giunti ad ospedalizzazione, che non trovavano posto in ospedale, che non erano in fase di insufficienza respiratoria acuta, ma che comunque meritavano un trattamento che non fosse la semplice osservazione o il semplice controllo della temperatura corporea e dell’ossimetria. A seguito di questa esperienza e della letteratura disponibile vengono oggi presi in considerazione tra i fattori di rischio, l’immobilità a letto (o comunque l’ipomobilità), eventuali precedenti eventi trombotici venosi, l’obesità, un trattamento ormonale in atto, l’età, eventuali malattie concomitanti (es. cancro) e viene assegnata la profilassi eparinica. Inoltre si sottolinea l’importanza di una buona idratazione.

È stato un percorso che è partito dall’evidenza della prevalenza di complicanze tromboemboliche e della conseguente necessità di profilassi precoce domiciliare, profilassi da proseguire in alcuni casi anche dopo la dimissione ospedaliera; nella seconda e terza ondata questa pratica si è consolidata. Una raccomandazione per il futuro è quella cercare di avere sempre controllo e conoscenza dell’emocromo e della funzionalità renale per escludere condizioni di controindicazione assoluta alla profilassi. Se questo aspetto è stato difficile da gestire nella prima ondata, passati i primi due mesi si è organizzato un servizio domiciliare anche per controllare l’assetto emostatico e la creatinina, sempre memori che dell’indispensabilità della modulazione del trattamento”.

Saipem: ecco Agnes, l’hub energetico green da 620 MW

A quasi 20 km dalla costa di Ravenna, sorgerà Agnes. Concepito insieme a Quint’x, sarà uno dei primi (e più grandi) distretti energetici verdi d’Europa

Riconversione, sviluppo sostenibile ed energie rinnovabili. Sono tre dei pilastri della Transizione ecologica e sembra proprio che al largo delle coste ravennati coesisteranno tutti in uno degli hub energetici più avanzati d’Europa. Dalla partnership tra Saipem e Quint’x, azienda italiana specializzata da più di 20 anni nelle energie rinnovabili, nasce Agnes (Adriatic Green Network of Energy Sources) – il primo impianto al mondo su scala commerciale dove eolico offshore e fotovoltaico galleggiante produrranno energia elettrica in maniera integrata e saranno contemporaneamente in grado di generare idrogeno verde tramite elettrolisi. Un piano ambizioso che richiederà investimenti superiori al miliardo di euro e raggiungerà una potenza istallata complessiva di 620 MW, a cui si aggiungeranno ben 4 mila tonnellate di idrogeno prodotto ogni anno. Secondo Legambiente si tratta di “un segnale importante, in linea con gli obiettivi europei, nazionali e regionali di decarbonizzazione”.

Uno dei più grandi parchi eolici del Mediterraneo, con 65 turbine dalla capacità di 520 MW. Aerogeneratori a elevata efficienza in cima a fondazioni fisse sul fondo del mare, disposte lungo due siti, Romagna 1 e 2, a 10 e 13 miglia nautiche dalla costa (quasi 20 chilometri). E poi altri 100 MW di pannelli fotovoltaici galleggianti – il cosiddetto solare flottante – costruiti con la tecnologia e l’esperienza di Moss Maritime, azienda norvegese controllata da Saipem, specializzata nella progettazione di infrastrutture offshore e floating. Il distretto energetico concepito interamente in ottica green produrrà 1.5 TWh di energia, abbastanza da soddisfare il fabbisogno di 500 mila famiglie. Sono questi i numeri ambiziosi con cui la società fondata nel 1957 da Enrico Mattei promette insieme alla partner Quint’x di contribuire alla decarbonizzazione dell’area industriale di Ravenna.

Francesco Balestrino Renewable and Green Technologies Product Manager di Saipem afferma che “il progetto è unico al mondo per taglia e per integrazione di diversi tipi di tecnologia. Il modello finanziario si baserà su un’economia di scala: oltre l’energia prodotta ci sarà anche la possibilità di mettere a sistema le competenze presenti sul territorio con l’obiettivo di creare una filiera italiana che sia di supporto allo sviluppo di questa tipologia di progetti”.

Per il manager, infatti, Saipem ha da tempo avviato un percorso “per consolidare il proprio ruolo sempre più da protagonista nel settore delle energie rinnovabili, attraverso un modello di business orientato al processo di evoluzione energetica globale e la realizzazione del progetto AGNES costituisce un ulteriore importante passo in questa direzione, con cui l’azienda vuole offrire il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione nazionali ed europei, mettendo a sistema anche le valide competenze della filiera italiana”.

“Oggi Ravenna ha la possibilità di avviare una nuova leadership nel settore delle rinnovabili, sfruttando le risorse presenti nel mare davanti alle sue coste per combattere il cambiamento climatico”, ha dichiarato Alberto Bernabini, Ceo di Quint’x. L’impianto infatti integrerà degli elettrolizzatori sulle piattaforme oil&gas esistenti, che sfrutteranno l’energia in eccesso per generare idrogeno verde tramite l’elettrolisi dell’acqua marina. I picchi di produzione caratteristici delle grandi installazioni eoliche e fotovoltaiche saranno invece assorbiti da batterie agli ioni di Litio da 100 MWh di capacità.

La scelta di Ravenna non è casuale: è ben noto il background industriale dell’area, specie nei settori navale e petrolifero che negli ultimi anni hanno subito flessioni significative. Ripristinare piattaforme O&G e tutte quelle altre infrastrutture fisse in dismissione è un primo forte cambio di passo, dalla pratica alla teoria, del tanto atteso processo di Transizione ecologica. L’esempio ravennate di Agnes potrebbe diventare un modello replicabile grazie al know-how ingegneristico di Saipem nei tanti altri siti italiani con caratteristiche analoghe. “Stiamo studiando anche in Sicilia e Sardegna progetti simili, che prevedono l’utilizzo della nostra tecnologia basata su fondazioni galleggianti per le turbine eoliche”, hanno commentato Francesco Balestrino di Saipem e Matteo AnzalonerRenewable Engineer della divisione XSIGHT di Saipem – che curerà il progetto.

Ultimate le prime tappe del percorso autorizzativo, i vertici della società guidata da Stefano Cao puntano entro il 2022 a completare la redazione dello Studio d’Impatto Ambientale e presentare il Progetto Definitivo per arrivare al rilascio delle varie autorizzazioni e concessioni demaniali nel 2023.

Infrastrutture elettriche, e se la riparazione guasti fosse “laparoscopica”?

Enel lancia una nuova sfida tecnologica attraverso la sua piattaforma di crowdsourcing Open Innovability®.  L’obiettivo? Ridurre al minimo l’impatto ambientale dei cantieri urbani per gli interventi sulle reti di distribuzione elettrica

Sotto la superficie del manto urbano si nasconde una fitta trama di sottoservizi. Dagli acquedotti alle condutture fognare, dalle reti di distribuzione elettrica a quelle delle telecomunicazioni, dalle condotte per il teleriscaldamento alle tubature del gas, le città ospitano un mondo apparentemente invisibile. Tutt’altro che invisibili sono invece gli interventi di manutenzione in caso di danni o guasti. Riparare le infrastrutture sotterranee richiede tempo, soldi e soprattutto spazio da dedicare agli scavi. E se i lavori di ripristino di condotti e cavi sotterranei non fossero “operazioni a cuore aperto” ma discreti interventi di “laparoscopia”? Su questa possibilità si sta impegnando Enel che oggi lancia una nuova sfida tecnologica attraverso la sua piattaforma di crowdsourcing Open Innovability®.  La challenge ha un obiettivo preciso: ridurre al minimo l’impatto ambientale dei cantieri urbani per gli interventi sulle infrastrutture elettriche facendo leva su soluzioni sostenibili, a beneficio delle comunità locali e di tutti gli stakeholders delle geografie dove Enel opera.

L’impiego di cavi interrati è l’opzione preferita per le reti di distribuzione Enel in Europa e Sud America. Sono più facilmente collegabili ai nuovi edifici, offrono sicurezza nei confronti delle derivazioni illegali e resilienza alle severe condizioni climatiche, annullando l’impatto visivo. Inoltre, hanno solitamente costi di manutenzione e di esercizio ridotti grazie ad un minor numero di interruzioni transitorie rispetto le linee aeree.

Ma in caso di guasti o incidenti le attività di riparazione risultano dispendiose sia in termini di soldi che di tempo nella fase di scavo.

Per risolvere la sfida, il gruppo sceglie ancora una volta l’approccio “aperto”, chiamando all’appello grandi imprese, società innovative e PMI provenienti da qualsiasi paese. La nuova sfida Enel cerca soluzioni a livello commerciale (TRL ≥ 6) che permettano di raggiungere e/o aggiustare il punto difettoso del cavo, con il minimo lavoro di scavo e occupazione del suolo possibile. Minimizzando quindi oneri e costi di perforazione. La partecipazione richiede di tenere in conto alcuni requisiti, dagli standard ambientali, sanitari e di sicurezza ai requisiti locali. Cercando di puntare al minimo dispendio di tempo, ad un costo competitivo e ad una buona flessibilità operativa (che permetta di usare le soluzioni in condizioni di suolo differenti).

La piattaforma su cui è stata lanciata la challenge è nata per dar spazio ai progetti di sviluppo improntati alla sostenibilità, all’efficientamento e all’equità sociale, in linea con quanto raccomandato dagli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In questo caso, il punto di riferimento è l‘obiettivo 9 “Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile”.

Qui tutte le informazioni.

#EnelOpenInnovability

LA REMISE EN FORME È UN DOVERE O UN PIACERE?

Il sondaggio dell’esperto del debito KRUK rivela – per l’80% degli italiani l’attività fisica è la regina della remise en forme! Il 37% la considera un “dovere”, mentre per il 36% è un piacere.

 

Milano, 31 marzo 2021 Lockdown a singhiozzo, limitazioni dell’attività fisica e il tempo trascorso in casa hanno portato molti a “trascurarsi”, ma con l’arrivo della primavera torna la voglia di rimettersi in forma per affrontare i prossimi mesi con una nuova energia. KRUK, l’esperto del debito, ha indagato attraverso un sondaggio quali saranno i comportamenti degli italiani per quanto riguarda la remise en forme e propone suggerimenti perché la prova costume non si trasformi in una nuova occasione di revenge spending.

 

Il revenge spending è il comportamento che spinge la popolazione a spendere più del normale in seguito a forti limitazioni, sia per bisogno di recuperare spese e acquisti rimandati in precedenza, sia come strategia compensativa. E, secondo il sondaggio KRUK, pare che possa interessare proprio la remise en forme di questi mesi primaverili. Infatti, il 41% dei rispondenti ha dichiarato che, dopo i vari lockdown invernali, vorrebbe utilizzare parte dei soldi risparmiati per rimettersi in forma in vista della bella stagione. Soltanto un 10% non farà niente, dal momento che potrebbero non esserci vere e proprie vacanze all’orizzonte.

 

Un dovere o un piacere? Il 37% considera la l’impegno per rimettersi in forma un “dovere”, mentre per il 36% è un piacere, una motivazione in più per prendersi cura di sé.

Che siano mossi da un genuino bisogno di allenarsi o dal senso di colpa, quasi la totalità dei rispondenti (80%) confermano che l’attività fisica è la regina della remise en forme! E i rientri in palestra comprenderanno non soltanto i fitness addicted (24%), ma anche chi prima dell’emergenza la frequentava più di rado, e ora ne sente invece la necessità dopo tanto tempo costretto a stare fermo (24%).

 

La palestra, il personal trainer (o PT come si dice in gergo) e l’abbigliamento per un allenamento con stile non sono le uniche voci di spesa, ma solo la punta dell’iceberg nella lunga metamorfosi verso la prova costume. In molti, acquistano trattamenti corpo (20%) e hanno l’appuntamento fisso annuale con il dietologo o nutrizionista (17%), fino a spingersi a trattamenti di ultima generazione come la crioterapia (3%) che può costare dai 100€ in su a seduta e viene eseguita sino a 3 volte alla settimana. Per le donne, continua ad avere grande importanza la cura della propria pelle: circa il 70% delle rispondenti, infatti, ammette di acquistare maggiormente prodotti anti-age, anticellulite e snellenti in vista dell’estate, per rendere e mantenere il proprio corpo tonico, mentre si osserva tra gli uomini un trend in crescita (15%) tra chi acquista creme anti rughe, detergenti, ma anche prodotti make up.

 

Ma quanto costa la Remise en formeIl 17% risponde ben oltre 350€, sebbene sia una spesa che l’87% dei rispondenti non avrebbe mai preventivato a priori. Questo si riflette anche nelle scelte di consumo in occasione di saldi e offerte: il 44% dichiara di guardare agli sconti per alcuni prodotti, ma non su quelli preferiti che acquista a prescindere dal prezzo. La scelta beauty, infatti, è una scelta dettata più dall’impulso che dalla ragione! Per questo motivo, KRUK suggerisce di non farsi prendere dall’ansia (o dalla competizione!), evitando gli acquisti dettati dall’istinto ma ragionando sempre sul budget che si può spendere per la per fitness e beauty.

 

Per pianificare al meglio la propria remise en forme ed evitare brutte sorprese è necessario dedicare una voce del proprio budget familiare per allenamento, trattamenti ed acquisti beauty, facendo in modo di non attingere dai propri risparmi, o peggio ancora dal paniere di soldi necessari per i beni di prima necessità.

In questo senso, arriva direttamente dal Giappone un aiuto prezioso, sotto forma di libro dei risparmi: si tratta del KAKEBO, un valido alleato per ottimizzare i propri costi, tenendo traccia delle proprie spese. A questo link il KRUKEBO, il KAKEBO di KRUK, ricco di preziosi consigli di risparmio!

O, se si preferisce fare subito un check sul budget di spesa da dedicare alla prova costume, basta fare un rapido calcolo con il metodo 50/30/20, disponibile in un click e in forma totalmente anonima sul sito di KRUK Italia. Questo metodo suddivide e calcola sulla base delle proprie mensili le spese essenziali (50%) come casa, cibo e trasporti, le spese superflue (30%) come ristoranti e vacanze e il risparmio (20%).