Catherine Spaak se ne è andata a 77 anni dopo una vita senza la figlia Sabrina, che solo alla fine si è riconciliata con lei.
Sabrina è nata da una giovanissima Catherine che era arrivata in Italia per girare un film, la ebbe a soli 17 anni ma non andava d’accordo con la famiglia del marito, Fabrizio Capucci fratello dell’affermato stilista Roberto.
In una intervista ha raccontato così questa triste vicenda: “Era il ’62, avevo 17 anni e, per la mentalità dell’epoca era uno scandalo. Per di più, in un Paese straniero lontano dai familiari. Fui vittima della mia età. Ero ospite a casa Capucci, dopo il mio matrimonio con Fabrizio. Mi aggiungevo alla sorella Marcella e Roberto, già affermato stilista. Ma non mi sono mai sentita a mio agio. Presi la bambina e scappai. Loro non me la perdonarono e sporsero denuncia. Fui arrestata a Bardonecchia. In frontiera. Allora c’era la patria potestà, una donna non era veramente libera. Così mi riportarono a Roma con mia figlia, per tutto il viaggio in braccio a un carabiniere.
A casa Capucci non si poteva discutere, non era ammissibile e così finimmo tutti in tribunale. La giustizia era molto più rapida di oggi. Il giudice fece presto ma fu una tragedia. Almeno per me. Mi tolsero la bambina, la motivazione era, a dir poco, discutibile. Sosteneva che la madre, cioè io, essendo un’attrice, era di dubbia moralità. Quindi la bambina sarebbe rimasta con la nonna paterna, e così hanno distrutto la mia vita. E quella di Sabrina. È stata una vendetta dei Capucci. Il lavaggio del cervello di Sabrina ha fatto il resto. Le hanno ripetuto: La mamma è cattiva. Ti ha abbandonato. Offese che hanno lasciato segni indelebili. Non sono riuscita a recuperare quello che il magistrato ha rovinato.”
La sorella di Catherine dice che negli ultimi tempi la figlia si era avvicinata alla madre che così se ne è andata serenamente, spero sia vero, che ne pensate?
Ecco una delle poche foto in circolazione di Sabrina
Qui con la madre da bambina
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Tempi andati, si potrebbe commentare, che allora erano l’effetto di una mentalità che vedeva ancora la sola liceità di coppia a creare una famiglia e gli eredi effettivi. Per certi versi in una epoca che ora non è più concepibile trovarne il buon senso, allora rappresentava la testimonianza sociale e religiosa del matrimonio sola unione che ne riconosceva sia lo stato che la chiesa “l’utilità” necessaria per non essere fuorilegge. Attualmente una correzione legislativa sarebbe utile per validare le unioni normali quando addirittura fu decisa di fare per riconoscere una unione omosessuale sia tra i due generi. Tempi andati oggi anche per queste situazioni che non hanno nulla da fare se non realizzarla a proprio compiacimento con una dichiarazione ” quasi notarile” Contenti loro !?!
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Pazzesco…!!! Un giudice folle.
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confermo il riavvicinamento tra madre e figlia e ne sono molto lieta, peccato per il tempo passato…ma lasciate in pace Sabrina
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La giustizia non è cambiata. Chi è potente può corrompere. Se si è riconciliata con sua figlia, starà riposando in pace.
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Ho quasi l’età di Catherine e ricordo perfettamente la vicenda di cui fu protagonista. Quanta crudeltà
e quanti pregiudizi separarono una madre dalla propria figlia e mi chiedo se la famiglia paterna si sia mai pentita del suo comportamento.A Sabrina voglio dire che la madre è stata una grande donna che ha saputo soffrire molto, per non fare alla figlia del male ulteriore . Oggi le cose sono un pò cambiate e la donna è vista QUASI, come una persona con i suoi diritti che vanno rispettati.MOLTO c’è ancora da fare, ma voglio ringraziare Catherine, che, con le sue idee e con tutta la sua vita, ha contribuito a migliorare la condizione della donna nella nostra società