20 luglio 2016 Mercoledì – Fisioterapista : primo intervento di manipolazioni

Sono stati quattro giorni di dolori continui, soprattutto la notte. Domenica sera sono rientrato a Roma per andare lunedì a lavoro e la notte è stata tremenda. Non sono riuscito a trovare una posizione adatta che mi facesse diminuire il dolore. Mi alzavo per camminare e l’unica posizione che mi dava sollievo è seduto nello studio davanti al computer, al punto tale che ad un certo punto mi sono messo a lavorare, non potendo dormire.

Alla mattina avevo dormito si e no quattro ore e pure male.

Il dolore era tanto, come se avessi una spada conficcata nella schiena e nel gluteo sinistro.

Tutto mi faceva presagire un bello strappo procuratomi durante la partita di calcetto dell’altro giorno. Ripercorrendo i giorni precedenti alla partita e anche la mattina stessa non avevo alcun dolore, ero anche andato in bici da corsa la mia Bianchi 928L senza alcun problema, quindi era stato durante la partita che qualcosa mi aveva fatto male e i miei sospetti andavano sempre più a quel maledetto campo sintetico-gommato che blocca lo scorrimento dei piedi, anche perchè a mia memoria non ci sono state cadute o tuffi particolari, se non un epico salvataggio sulla linea come sono abituato da anni a fare, ma in cuor mio non mi era sembrato fosse così pericoloso per la mia schiena.

Fatto sta che durante i miei giri di lavoro in scooter, mi sono dovuto fermare in farmacia per prendere uno di quesi cerotti da applicare sulla muscolatura.

Malgrado il cerotto alla sera del lunedì 18 luglio ho dovuto farmi una borsa dell’acqqua calda per poter dormire qualche ora. Diciamo che il suo effetto lo ha avuto infatti mi sono addormentato quasi subito e la nottata è passata.

La mattina al mio risveglio sentivo un certo fastidio dietro alla schiena, come un bruciore.

Sono andato al bagno e non potevo credere ai miei occhi, la sera prima ero talmente stanco che non mi sono accorto che la borsa dell’acqua calda era troppo calda: mi erano venute due belle vescichedi almeno 3 centimetri dietro la schiena all’altezza dei reni. Non bastava quindi il dolore alla schiena e la spada conficcata nel gluteo, adesso avevo anche le vesciche.

Fortuna che ritengo di avere una soglia del dolore abbastanza elevata, quindi mi sono preparato a via al lavoro in scooter.

Faccio una premessa che adesso può sembrare poco importante ma si rivelerà di fondamentale importanza, negli ultimi venti anni della mia vita lo scooter è diventato il mio secondo ufficio consentendomi di effettuare i miiei appuntamenti di lavoro, e vivendo a Roma è praticamente l’unico mezzo di trasporto che ti permette di arrivare dovunque in poco tempo.

Fatto sta che continuando il dolore ho telefonato al mio amico fisioterapista Andrea per prendere appuntamento per un trattamento urgente.

Già in passato avevo avuto bisogno della sua opera, una prima volta in seguito al montaggio di un armadio dell’Ikea e una seconda volta dopo aver preso una brutta buca con lo scooter che mi ha inarcato la schiena. Entrambe le volte con una o due passaggi mi aveva rimesso in piedi facendomi passare completamente i dolori.

L’appuntamento di oggi Andrea me lo ha inserito tra una serie di appuntamenti già presi fissandomelo alle 14.00 praticamente all’ora di pranzo.

Dopo un ora e mezza di tentativi di manipolazioni della schiena e del gluteo, nonché dopo avermi conficcato degli aghi di agopuntura il dolore non passa, il che fa pensare sia a lui che a me che la questione è forse leggermente più seria del previsto e che dobbiamo aspettare qualche giorno prima di decidere sul da farsi nella speranza che nel frattempo il dolore si fosse attenuato.

Il dolore è costante e si trasmette per irradiazione anche alla parte anterioore della coscia destra.

Riesco a camminare, ma dopo un po’ mi devo mettere seduto in quanto il dolore diventa quasi insopportabile.

Ho sempre lavorato anche quando avevo qualche dolore. Mi alleno per la corsa da oramai quasi vent’anni e ho imparato sulla mia pelle che un dolore si combatte con lo sport, infatti salvo la fase acuta che richiede uno o due giorni di riposo, la ripresa della corsa mi ha sempre fatto passare tutto. Mi ricordo che una volta ho sofferto di una fastidiosa tallonite al piede destro e non ho mai smesso di correre, magari riducendo un po’ il carico e non effettuando lavori pesanti, ma con noon interrompendo mai l’allenamento il dolore è scomparso senza dover mai ricorrere a medicinali.

Questa volta però sentivo che era diverso, non riesco a correre per il dolore e questa settimana ancora non ho infilato le scarpe per i miei normali tre allenamenti settimanali.

Già però pregustavo le mie uscite in bici del prossimo week-end, dove avevo già programmato di andare a Cura di Vetralla dal mio amico e negozio di fiducia Vittorio Bike per vedere se potevo fare il salto di qualità dandogli indietro la mia bici da corsa e passare ad un altra in carbonio monoscocca di ultimo grido. Già questo mi ffaceva dimenticare per qualche minuto il dolore che continuava ad insistere sulla coppia gluteo coscia destra.

16 luglio 2016 Sabato– Big Bang: dove tutto è iniziato

Si prospettava un estate favolosa, uscite in bici da corsa, uscite in Bike, partite di calcetto, giornate all’aperto. Gli ingredienti c’erano tutti perchè tutto fosse perfetto. Dopo anni di maratone e mezze maratone, allenamenti di corsa con gli amici, un inverno passato senza traumi a giocare a calcetto e calciotto, senza dimenticare la maratona di Firenze a novembre dello scorso anno con cui mentalmente avevo detto basta con questo tipo di avventure non avendo più il tempo e soprattutto la voglia di prepararle, mi predisponevo a passare definitivamente a tempo pieno ed ufficialmente ad eleggere come mio primo sport il ciclismo che avevo scoperto circa due anni prima.

Quando alcuni amici del Lago di Vico, dove ho una casetta per le vacanze, mi avevano prospettato per oggi pomeriggio una partitella a calcetto, non ho esitato a dare la mia adesione e ad organizzare anche la cena post partita anche con le famiglie. Appuntamento alle 18 al centro sportivo di Punta del Lago. Dentro di me sapevo che quel campo era traditore. Già lo scorso anno avevo notato che, malgrado lo avessero appena rifatto, era di un materiale sintetico che tatteneva il piede e che quando si va in torsione, cosa normale per un portiere, la gamba e l”anca non lavora naturalmente ma fatica e crea un movimento pericoloso forzando anche i muscoli della schiena.

Scacciati dalla mente questi brutti pensieri, si comincia come dda programma a giocare.

Una partita favolosa che abbiamo vinto e che mi ha visto protagonista di una serie di interventi miracolosi a difesa della porta con almeno un paio di interventi di uscita in attacco.

Insomma ero soddisfatto della prestazione “maschia”.

Appena uscito dal campo ho subito notato una punta di dolore alla parte bassa della schiena, ma sinderamente non gli ho dato molto peso in quanto era in linea con i doloretti che già avevo da qualche tempo ma che non mi hanno mai creato problemi nello svolgere le attività lavorative e sportive.

Dopo la partita, veloci a farsi una bella doccia per poi prepararsi ad andare in pizzeria con tutti quanti, mogli e figli compresi.

Il dolore cominciava a prendere il sopravvento fino a riuscire a non farmi godere appieno della bella serata piena di risate e relax.

Al mio amico Andrea, fisioterapista di eccellenza, anche lui in pizzeria, già avevo preannunciato che in settimana a Roma sarei passato a studio per farmi stirare la schiena .

La serata in compagnia è proseguita bene e le risate e gli amici hanno attutito lievemente il dolore che sentivo nella zona lombare.

Nella mia testa una lampadina mi si era però accesa, facendomi risaltare che quel dolore così pungente non lo avevo mai provato e che con le ore continuava a salire.

Era il Big Bang, l’inizio di tutto quello che ha seguito e che con questo blog voglio raccontare nella speranza anche di poter scrivere un lieto fine.