E’ primavera…svegliatevi gattini !

E siamo giunti al mio periodo preferito: quello delle pulci, delle zanzare  e dei vermi. Eh lo so, fa molto schifo. Figuratevi quanto fa schifo a me. Parecchio me ne fa. E proprio perché me ne fa parecchio, come ogni primavera, fo il pippone a riguardo.

Problema per i non esperti: esistono due malattie. Tra l’altro due zoonosi cioè malattie trasmissibili da uomo a cane e da cane a uomo. Sono due malattie parassitarie. Filaria e Leishmania. Sono portate da particolari zanzare: queste stronze ( io, in quanto non animalista, posso odiare un animale ) fanno le uova dentro le persone e dentro i cani. Queste uova si schiudono e fanno schiattare il cuore: ecco a voi la filaria, malattia molto interessante, ve? La leish è più o meno uguale solo che è più sudbola ancora perché attacca gli organi interni lentamente, così muori più tardi ma soffri di più. Giustamente: se sei una malattia, cazzo, sii seria. Divertiti fino in fondo.

E’ pericoloso tutto ciò? No. Perché noi viviamo in Italia e non in Africa ( e non è un commento razzista eh…ma, oggettivamente, in Africa le possibilità che abbiamo noi non le hanno e ci muoiono i bimbi di ‘ste cose mica i cani…e non è bello eh… ) e qui esistono dei fantastici farmaci in grado di debellare e prevenire entrambe le cose. I farmaci antifilaria ( Cardoteck o Interceptor ) hanno un’efficacia del 100% contro la filaria. E le goccine antipulci da mettere tra le scapole del cane ( Advantix o Frontline TriAct ) si avvicinano al 100% pure loro. INDI PER CUI POSCIA la domanda nasce spontanea: perché cazzo in Italia esiste ancora sia la filaria che la leish?

E ve lo dico io, ve lo dico. Perché le mamme-pucci hanno tanta paurina di dare la pasticchina. Perché accidentaccino, è come per il vaccino del morbillo per i bimbi, se poi al puffolino dolce viene la bua?
Ma possinammazzalle tutte. ( si fa per dire eh )

Andiamo per ordine: sono farmaci. Sì. E, come tutti i farmaci, possono dare reazioni avverse. Assolutamente sì. Anche il pollo può dare shock anafilattico se un cane è allergico. Per dire eh. Compri la scatolettina buona buona “gold menù” con pollo alla provenzale speziato su letto di lattuga raccolta a mano dalle carmelitane scalze e vergini…e il cane schiatta, se è allergico. Ora io non vorrei essere cinica ( ma lo sono ) ma a un certo punto…che devi fà? Se succede…succede.
I farmaci immessi nel mercato europeo, c’è da dire, sono farmaci ultra testati ed ultra sicuri. La percentuale di rischio è veramente bassa. Facebook invece non è né testato né sicuro e le storie di cani morti tra atroci sofferenze dopo aver messo Frontline pullullano e circolano. Adesso io pongo una domandina: a nessuno è mai venuto in mente che tutti questi cani morti e sepolti per colpa di Frontline…con modalità molto strane ( epilessia? Come reazione avversa? Convulsioni forse…ma epilessia come reazione avversa ad un antiparassitario? Torsione di stomaco per un antiparassitario? Cecità per un antiparassitario? ) che girano su FB…siano…tipo…i competitor che cercano di portare acqua al loro mulino? Che ne so la butto lì…la ditta che fa antiparassitari col basilico secco e li fa pagare 35 euro a boccetta…potrebbe dire in giro che Frontline uccide? Mah. Domandiamocelo tutti insieme.
Detto questo: essendo farmaci, naturalmente, si comprano con ricetta veterinaria. E il veterinario, prima di fare la ricetta, deciderà se il cane in questione è idoneo a prendere il farmaco…ammesso che dica sì, la reazione avversa può comunque scatenarsi…in percentuale consona agli studi in protocollo. ( 3%) Sappiate che i morti per allergia al Moment per i dolori mestruali sono stati molti di più, ad oggi. E i morti per aver bevuto troppo vino non parliamone neanche. Per dire, sempre eh.

Secondo problema. I farmaci veterinari vanno a kg. Perchè naturalmente non posso trattare un chihuahua come un mastino tibetano.
Adesso: Interceptor e Cardoteck, così come le pipette di Advantix e Frontline, hanno il dosaggio “0/4 kg”. Se ho un cane di 2 kg…gliene dò mezza?
No.
Se pesi 50 kg prendi mezza tachipirina? No. Eppure la stessa la prende il palestrato da 110 kg di puro muscolo. Giusto? Ora perché cazzo mi vuoi dare mezza dose in meno al cagnolino?
Il problema comunque non si pone: tanto, le mamme pucci, “un pezzettino” lo levano sempre. Al grido di “ma il mio ciccino pesa 3,8”. Alla fine molti veterinari dicono “ok gliene dia mezza”. Traduzione? “Fa’ come cazzo ti pare…meglio mezza che niente”. Tanto, comunque gliene danno mezza.
Ecco: no. Da 0 a 4 kg…si dà la pasticca da 0 a 4 kg. Non è difficile, minchia: da 0 a 4 kg una pasticca al mese. Punto! Hai un cane di 1 kg? Una pastiglia. Hai un cane da 4 kg? Una pastiglia. Hai un rottweiller di 60 kg? Compri quella “oltre 30 kg” ma non gliene dai due, sempre una gliene dai! Stesso dicasi con le pipette spot on.

Terzo problema. Le famose reazioni avverse. Quali sono?
Rare: shock anafilattico. Tutte quelle antologizzate riguardano cani già ampiamente allergici a molte cose, debilitati e malati. Ossia cani che non dovrebbero comunque prendere quei farmaci. Quindi problema risolto.
Non comuni: convulsioni e gravi reazioni gastrointestinali anche a carattere emorragico ( se il cane vomita sangue o fa diarrea con sangue 12 ore dopo il cardoteck si contatta il veterinario e si sospende il trattamento )
Comuni: E SOTTOLINEO COMUNI: nervosismo passeggero, apatia, perdita di appetito passeggero, prurito

Ergo: visto che filaria e leish sono mortali…e mezz’ora di prurito no…se il cane si gratta…che si gratti. Se invece il cane uggiola disperato e si gratta per tre giorni ne parliamo. Ma dire “Frontline è mortale perchè il mio puccino…il giorno della pipetta…aaaah signora mia come l’ho visto stranino stranino…guardi una peeeena…era tutto con gli occhietti lacrimosucci…”
Per. Favore.
Per. Carità.
Reazione avversa vuol dire reazione avversa. No “era strano”. No “ha mangiato una polpettina in meno”. No “si è grattato un po’”.

Sono cose importanti: filaria e leish sono trasmissibili all’uomo e per noi non è così facile debellarle. Tenere puliti e in prevenzione i cani significa non solo salvare la vita a loro ma:

  • mettere al riparo i randagi che non hanno mammina a casa che gli può mettere la pipetta
  • mettere al riparo tutte le persone
  • mettere al riparo i bimbi che giocano nei parchi
  • mettere al riparo tutti i cani allergici o malati che non possono prendere il farmaco
  • mettere al riparo i cuccioli sotto i 10 mesi che non possono prendere il farmaco
  • debellare, nel lungo periodo, queste due malattie che, nei canili costano milioni di euro l’anno in farmaci…e son soldi vostri eh

Non facciamo gli alternativi su ‘ste cose. No “mi hanno consigliato un intergratorino…uuuuh validissimo per la filaria…viene da Timbuctù” no “oooh hai provato l’olio di neem?” no “io solo robe naturale, strofino il barboncino nei gerani e via”. Ecco…no.

E’ la stessa storia del vaccino del morbillo: “se mio figlio fa il morbillo chissene, tanto l’ho fatto anche io…si fa gli anticorpi naturali”. Ok. Ma se tuo figlio che per scelta tua non è vaccinato attacca il morbillo al mio di 2 mesi che non si può vaccinare perché è piccolino e mio figlio, a 2 mesi, di morbillo ci muore…io ti impalo in pubblica piazza, cicci. E poi vado in galera felice. Perché va bene la naturalità, l’alternatività e le cazzate new age ma finchè si tratta di eliminare la cellulite in modo naturale o di far cadere le doppiepunte con la danza alla luna…se parliamo di vita o di morte tu non rompi il cazzo e ingrassi le case farmaceutiche, per te stesso e per gli altri. “E’ un mio diritto scegliere”…fino a pagina uno pure qui. Perché il bimbo allergico a tutto o con gravi problematiche che non può rischiare il vaccino…non può morire di morbillo perché tu mamma sei new age. Mi spiace. Così come tutte le cucciolate di 10 giorni di randagini che muoiono soffrendo come bestie…per la filaria…alcuni colpa della zanzara e ok. Ma la zanzara, se non punge un soggetto infetto, non infetta gli altri. E se tu mi fai l’alternativa, i cucciolini di 10 giorni che vediamo morire perché i vermi gli fan scoppiare i cuoricini…eh, ciccia. Ce li hai sulla coscienza tu, eh.

Ecco. Pippone fatto. Cambierà quacosa? Naaaaa. Resterà tutto uguale. Ma quantomeno lo diciamo.

Loro ci provano

L: “Sai Tiff…io e…lui…ecco…ci stiamo provando.”
T: “A fare che, Lidia?”
L: “Come a fare che. Ci stiamo provando no?”
T: “Ho capito. Non sono mica scema. A fare che?”
L: “E sei scema sì! A fare che secondo te?”
T: “E che ne so io, secondo me? A fare che ci state provando? A costruire un castello di Madamadorè coi lego? A comprare una quota delle Ferrovie dello Stato? A trapiantare bonsai nella Foresta Amazzonica? Boh!”
L: “A fare un figlio, Tif! A fare un figlio. Stiamo provando a fare un figlio.”
T: “A fare un figlio?”
L: “Eh. Un figlio. Sai…quelle persone piccole…che rigurgitano…”
T: “E come ci state provando?”
L: “E secondo teeeee? Ci stiamo provando!”
T: “Ho capito che ci state provando. A fare un figlio. Non sono mica scema, ho capito. Ma come?”
L: “Ma Tiffany ma come ci stiamo provando secondo te? Devo spiegarti come nascono i bambini?”
T: “Ma no! Ovvio che lo so come nascono i bambini. Intendo dire…come? Cioè…avete un piano specifico?”
L: “Un piano per fare i bambini, Tif? Ma che è, un progetto dell’assessorato all’urbanistica? Ma si può sapere cosa cazzo stai dicendo? Io ti faccio una confidenza e tu, invece di fare come farebbe Charlotte in Sex and City e metterti a piangere mi chiedi se ho un piano? Ma che cazzo di gente stai a frequentà aho’! Come ti stanno riducendo…chi è stato? Charlotte, torna in te…”
T: “E tu torna a essere Samantha! Ma sei cretina? Provi a fare un figlio? Ma sai cosa vuol dire questo?”
L: “Che potrei diventare mamma?”
T: “Lidia…ma per piacere…hai 45 anni…”
L: “E allora? Non posso diventare mamma a 45 anni? Possono diventarlo solo le mocciose com’eri te?”
T: “Ma noooo! Non in quel senso. Certo che puoi diventare mamma a 45 anni. Anzi, meglio a 45 che a 20 ma non è questo il punto. E’ il provarci che è pericoloso…Lidia…provare a fare un figlio è pericoloso…”
L: “Ahhh è pericoloso. E sentiamo, raccontami. Cosa potrebbe succedermi?”
T: “Beh, tanto per cominciare potresti restare incinta.”
L: “Tiffany…”
T: “Ma insomma! Fai come Alice mo? Perchè ogni volta che parlate con me non fate altro che dirmi Tiffany Tiffany Tiffany. Basta mo cambio nome. Da oggi chiamatemi Sanpietroburga.”
L: “Ma Tiffany…:D 😀 😀 ”
T: “Nel senso. E’ pericoloso perchè…vuoi che ti spieghi con parole semplici?”
L: “Sì, ti prego.”
T: “Allora. Cerchiamo di ragionare. Per restare incinta, a meno che una non sia come me che sono piena di ovuli che scoppiettano bisettimanalmente come pop corn da microonde…bisogna fare del sesso mirato. Giusto?”
L: “Esatto. Precisamente tra il dodicesimo e il sedicesimo giorno del ciclo, quando la temperatura basale raggiu…”
T: “Baaaaasta! Smettila! E’ già successo. Vedi? E’ pericoloso.”
L: “E’ successo cosa? Ti è scoppiato un ovulo?”
T: “Sì. Probabilmente. Ma quello è normale. Io ovulo continuamente con tutta la pillola…mi hanno pure levato mezza ipofisi ma gneeeeente, io ovulo imperterrita da mane a sera non ne posso più sono isterica! Levatemi le ovaie no l’ipofisi…levatemele tutte io non ce la posso fare. Cosa stavo dicendo?”
L: “Tiffany non lo so che caspita stavi dicendo…sì…che è pericoloso provare ad avere figli.”
T: “Ecco già. Certo che è pericoloso. Ragioniamo.”
L: “Eh. Ma ragioniamo però. E’ mezz’ora che dici ragioniamo e stai solo sbraitando istericamente di ovuli. Tuoi, tra l’altro.”
T: “E certo che ragiono dei miei di ovuli. Devo ragionare dei tuoi? Ognuno si tenga gli ovuli suoi.”
L: “Vabbè…dunque? Perchè è pericoloso?”
T: “Cosa?”
L: “Provare ad avere figli, Tif…parlavamo di quello.”
T: “Ah sì. Allora. Ragion…ok ok vado al punto non guardarmi cpsì…qual è il problema delle coppie oggi? Il maggior problema?”
L: “E che ne so. Facebook?”
T: “Facebook? Ma te pare che Facebook possa essere un problema per la coppia?”
L: “Sì. E dovresti pensarlo pure tu. Visto che non accetti l’amicizia del tuo ragazzo perché hai paura di vedere il suo profilo.”
T: “Vabbè ma quello perché già so che mi farei immediatamente un film tridimensionale con finale aperto…comunque no…il problema maggiore nelle coppie è che gli uomini non…come dire…più.”
L: “Più che?”
T: “Sì dai lo sai. Negli ultimi anni gli uomini…hanno mal di testa.”
L: “Quali uomini?”
T: “Tutti. Perchè mi vuoi dire che il tuo uomo torna a casa la sera e ti spalma sul divano alla Mister Grey mentre tu stai cucinando le patate al forno?”
L: “Ma magari, Tif mia…seee bonanotte ai suonatori proprio…a quello per farlo decidere bisogna cominciare a sfruculiarlo tre giorni prima…ci son certe volte che lo devo piglià a tradimento mentre dorme ed altre che lo devo minacciare di farmi il suo migliore amico…e ti dirò…prima o poi mi risponderà…guarda…fai.”
T: “Ecco, lo vedi? Adesso: quando, dopo l’entusiasmo iniziale…che dura 12 giorni…meno di un ciclo mestruale…meno di un’ovulazione…cioè capisci che con l’entusiasmo iniziale non arrivi manco a fare il primo tentativo?”
L: “Tif ma non dilungarti…non andare fuori tema…mi rincoglionisci il cervello quando fai così…vai dritta al punto fija mia…sei peggio di Mattarella sei!”
T: “Se permetti io son più bellina di Mattarella, eh.”
L: “Allooooora!!!”
T: “Maleducata. Dunque: quando il problema nella coppia diventa che … uhm…insomma…diventa che per beccare la sera senza mal di testa bisogna fare l’estrazione al lotto e aspettare che Paolo Fox abbini i pianeti come in Candy Crush…se tu inizi a far diventare la questione una roba di numeri e temperatura basale…”
L: “Eh…”
T: “E’ un po’ un problema, Lidia. Io te lo dico. Perchè poi loro…già non ce ne hanno mezza…già tu non è che sei più nuova e quindi già solo perchè gliel’hai già data più di tre volte gli è passata la fantasia…se ti ci metti pure che venerdì alle 14.30 devi essere qua pronto perchè a me scoppia l’uovo….lo capisci che insomma…”
L: “Sì ma noi lo facciamo per uno scopo. Stiamo cercando di avere un figlio. Più motivazione di così…”
T: “Sì ma tu non devi dirglielo. Perchè a loro sennò gli passa la voglia. Avete stabilito che ci state provando? Lui è d’accordo e consapevole? Bon. Adesso tu quando la temperatura basale si alza…senza dirgli niente…”
L: “Tif l’hai capito o no che a volte lo devo minacciare di andare col suo migliore amico? E il dramma è che, come minimo, manco il suo migliore amico…”
T: “A maggior ragione secondo te a uno ridotto così gli vai a dire spicciati che ho la temperatura a 37?”
L: “Sì perchè almeno è motivato!”
T: “Ma motivato una fava…guarda che gli uomini poi perdono il desiderio…che già lo perdono di loro…è come per Lilli che gliel’ho sempre detto di non farsi vedere a partorire che poi…anzi mo la chiamo te lo dice lei…”
L: “Ma Tiffany…”
T: “Ma Lidia…pronto Lilli? E’ vero che gli uomini non devono vedere le donne partorire sennò poi perdono interesse sessuale? Diglielo un po’ a Lidia…no non è incinta…per adesso…ma ci sta provando…e come…come secondo te, Lilli? Hai appena partorito, te lo devo spiegare io come?”
L: “Ma possibile che siate tutte cretine? Tutte amiche cretine devo avere io? Amiche cretine, uomo cretino, migliore amico dell’uomo cretino, ma chi ho ucciso io nella mia vita precedente, ditemelo!”
T: “…sì Lilli sì…esatto…sìsìsìsìsìsì…infatti…come dici? Ah…riferisco…ciao Lilli, ciao, riposati eh.”
L: “Quindi?”
T: “Niente. Lilli dice che non lo sa perchè tanto quel pirla di Omar, anche se è entrato in sala parto tre volte non l’ha mai vista partorire perchè è sempre svenuto prima.”
L: “Ma Tiffany…”
T: “Ma che è colpa mia? Di’ ma Lilli…io quando ho partorito ero da sola, ero mezza anestetizzata per il cesareo e avevo solo paura che mi svenisse il ginecologo perchè c’era la partita dell’Italia e quelli si stavano per mangiare un rigore…e che ti svenga il ginecologo durante un parto…il tuo per l’esattezza…non è bello.”
L: “E quindi?”
T: “E quindi cercavo di tenerlo allegro…cantandogli…notti magicheeeee insegueeeeendo un goooool…”
L: “E lui?”
T: “Mi diceva stai ziiiiiiitta stai ziiiiiiitta che è una tragedia.”
L: “E tu?”
T: “E io dicevo e certo che è una tragedia, mi stai facendo un cesareo guardando la tv, è una tragedia sì grandissimo testa di cazzo.”
L: “Vabbè…comunque…io ti ho appena confidato che sto cercando di avere un figlio.”
T: “Ommioooooddddddio Lidia è bellissimo…è una notizia bellissima…meravigliosa…ma…”
L: “Ma?”
T: “Con chi? Col tuo moroso o col suo migliore amico?”
L: “Ma Tiffany…”
T: “Cerca di non partorire durante i mondiali o gli europei, Lidia. E, in caso, pretendi una ginecologa donna.”
L: “Tiffany…”
T: “Sai cosa funziona? I feromoni. Prova a comprarti i feromoni in farmacia e spruzzaglieli contro…tipo aglio coi vampiri…prrrrtttttt frrrrrttt…magari si ringalluzzisce un po’. Oppure sai cosa? Portalo a vedere 50 sfumature di nero: forse Mister Grey qualcosa può…o sennò digli di guardare Raz all’isola dei famosi…anzi no…che quello dice che so’ anni che è spirituale ci manca solo lui…cristosanto manco più su Raz si può contare…è spirituale…’sto pirla…”
L: “Ma Tiffany 😀 😀 😀 ”
T: “Una non si può manco più fare una fantasia in santa pace su Raz Degan perchè sul più bello ti appare la sua faccia che dice “io stasera non mangio carne…sono spirituale”…ma che cazzoooooo!”
L: ” 😀 😀 😀 Non mi confiderò mai più con te…mai più.”
T: “E fai bene. Che io di ascoltarvi tutte quante mi son proprio rotta le balle! Oooooh. Che ci ho i miei problemi io. Devo ovulare io. Continuamente. Sono impegnata.”

Come l’ultimo lupo

Ieri ho rivisto il film “l’ultimo lupo”. Sì quello de “hai preso un Dio e l’hai reso schiavo”, una frase che alla fine mi tatuerò in fronte, ho deciso, perché mi piace troppo. Così nascondo pure le corna, pensa che bello. E ho ragionato su due concetti. Ora: ok, io lo so benissimo di non essere un cane o, almeno, penso. La coda non ce l’ho, con mio grande rammarrico. E i peli nemmeno. Che non sarebbero male, specie d’inverno. Però io, a parte mia figlia ovviamente, gli unici familiari che ho avuto son sempre stati cani…e da loro ho imparato la maggior parte dei concetti che oggi, per me, sono pilastri del mio modus vivendi. Quindi io ci faccio caso a certe cose…e sono due quelle su cui ieri ho riflettuto.

  1. La riconoscenza: il cane, si sa, si affeziona alla persona che gli dà da mangiare. E’ un animae servile e assoggettato, è nella sua natura. Tu dai la pappa al cane lui ti considera il suo capobranco e ti ama e ti è fedele. Il lupo no. Nel film fanno vedere una scena molto realistica: il lupetto semi-addomesticato da questo studente cinese in trasferta in Mongolia è al guinzaglio. Il suo padrone gli sta insegnando a non avventarsi sulle carcasse di animali perché, in quel periodo, spesso erano trappole esplosive per uccidere i lupi. Ma il lupetto…a un certo punto…sente l’odore di un lupo morto, probabilmente esploso con una di quelle carcasse…e inizia a tirare e tirare perché vuole andare a onorare quel lupo morto. Il padrone lo tira…lo strattona…cerca di afferrarlo per il collare e lui lo morde, ferocemente. E il padrone dice una cosa molto umana “ma come hai potuto mordermi, ingrato? Proprio a me che ti ho cresciuto e nutrito”. Ora: questa frase è davvero l’essenza umana. Ci si percepisce dentro un sentimento che possiamo tutti capire: la delusione di non aver ottenuto riconoscenza, il fatto di esserci sbattuti tanto per qualcuno e poi non essere ricambiati. Ecco: il lupo non conosce riconoscenza. E in questo è meglio di noi. La riconoscenza è un sentimento malato, un sentimento violento. Noi lo annoveriamo tra quelli “buoni” ma così non è: la riconoscenza costringe molte persone a subire e subire, in virtù magari di una buona azione ricevuta tempo prima. Esempio. Prendi un ragazzo qualsiasi che, magari, viene raccomandato per pigliare un buon posto di lavoro: poi sul lavoro magari lo costringono a fare cose turche. E lui, se va via, manca di rispetto a chi magari si è impegnato per lui…e subisce subisce. Oltretutto, favorendo il nepotismo che potrebbe essere combattuto se molti non continuassero ad accettare per riconoscenza, appunto. Vuoi dire “no grazie” allo zio che ha chiesto un piacere per me? E quello si offende… E questo in tutto: in quante situazioni essere riconoscenti mette in uno stato di obbligata sottomissione? “Non posso dirgli niente perché lui per me ha fatto…” Il lupo se ne fotte. Nel loro intendere la società la riconoscenza non esiste: tu capobranco mi dai da mangiare? E’ il tuo ruolo. E’ il tuo compito. Io non ti devo niente se non il rispetto che devo a tutti, in quanto lupo, creatura dignitosa. Mi salvi la vita? Hai fatto il tuo dovere. Dirti grazie o evitarti un morso perché stamattina mi hai dato una ciotola piena? Non esiste: se ti meriti un morso te lo becchi, se ti meriti una leccata te la becchi ma a prescindere da quelli che sono i tuoi doveri. Pensate a trasporre questo concetto all’umanità: quante situazioni si risolverebbero?

 

2. La dignità nel perdere. A un certo punto questo gruppo di coloni volevano uccidere il caprobranco maschio dei lupi selvatici. Lo rincorrono con le jeep…per km e km…e lui corre corre corre. Finché si stanca. Si ferma. Li guarda negli occhi…li guarda fisso fisso fisso…aspetta…e muore. E queste cose, i lupi, le fanno davvero anche in natura, eh. Cosa significa? Lui si è battuto fino alla fine per vincere la sua gara, la sua partita della vita. Ha dato il massimo. Ha corso 40 km con le jeep alle calcagna. Dopodiché ha capito di aver perso. Si è fermato ed è morto guardando in faccia i suoi vincitori. Punto. Ora io vorrei sapere perché noi non siamo capaci. Il politico perde le elezioni? “Eh ma io non mi sento di aver perso, per me è già stata una vittoria…” Bettarini perde il GFvip? “Sì ma io ho comunque vinto la mia sfida!” La gnarella perde “Amici” “Non importa, per me è già una vittoria”. NO CAZZO. No. Nelle gare VINCE UNO SOLO. Punto e fine. Uno vince gli altri perdono. E’ sbagliato eliminare dalla faccia della terra il concetto di perdita, sono sbagliati i premi di consolazione…il bimbo perde al gioco? Piange? Amen. E’ giusto. E’ giusto piangere perchè si è perso. E’ giusto anche riprovarci duecentomila volte finchè non si vince ma “perdere” è un concetto che non deve essere addolcito, secondo me. Altrimenti mettiamo davvero al mondo uomini che vengono lasciati per un altro e sparano due colpi alla ex compagna o donne che vengono abbandonate dal fidanzato e gli tirano in faccia un secchio di acido o gente che perde a Miss o Mister Italia e allora va dal chirurgo e si trasformano in Ken e Barbie e ci lasciano le penne a 23 anni. Nella vita bisogna saper perdere e farlo dichiarandolo. Come fa il lupo: ha dato il massimo. Ma quando si è accorto che era finita…è morto guardando in faccia i suoi vincitori. C’è qualcosa di più dignitoso al mondo di una perdita ammessa? Ma sarà più dignitoso saper perdere in quel modo lì anzichè vincere o parlare della propria sconfitta camuffandola da vittoria? Ma non era il lupo cattivo che si travestiva da nonna per mangiarsi Cappuccetto Rosso?

 

Ma possibile che dobbiamo essere peggio delle brutte bestie delle favole?

Io a volte lo guardo il mio Lupo…anzi, io lo guardo un sacco. E lo vedo…lo vedo che non mi guarda con amore o affetto. Mi guarda come una del branco. Io so che se sbagliassi con lui mi darebbe un morso. ( Zeus no, mai ) So anche che non lo farebbe per prepotenza o cattiveria…lo farebbe perché è giusto così. Nella legge della natura…nella legge del branco…chi sbaglia viene punito. Punto. Non importa che grado di parentela abbia con te: se vuoi sopravvivere ti devi comportare bene perché basta che uno si comporti male per compromettere tutto l’equilibrio del branco. Guardate che, se ci pensate, è uguale per noi: bastano pochi bastardi nel mondo…per far sì che questo mondo stia minando la sopravvivenza di tutti. Solo che noi, a differenza del lupo, non sappiamo dare le giuste punizioni perché quello ha il nome importante, quello è mio fratello, quello lo conosce mio cuggggino, quello ci ha i soldi e quello eri mi ha regalato la mazzetta…e noi siamo riconoscenti. E vinciamo sempre, anche quando perdiamo.

Donne dell’est…e uomini dell’ovest?

E parliamone di ‘ste donne dell’est. Che poi…porelle loro non c’entrano nulla. Son state messe in mezzo nella più colossale stronzata si potesse dire: tra l’altro, di stronzate simili Salvini e Adinolfi ne dicono tre al giorno e stanno in Parlamento. La Perego l’han sbattuta fuori dalla Rai con le pezze al kiul. M è normale? Comunque, non è di lei che mi interessa parlare tanto, di fame, non muore: ma di me. Che lo sapete che io so’ egocentrica.

Premessa uno: questo post è esclusivamente frutto del mio labile e simpatico cervello. Io la penso così. Io sono donna così. Non mi fate le menate femministe o maschiliste perché io, in quanto né l’una né l’altra cosa rivendico al diritto a pensarla come cazzo me pare.

Dunque: ho discusso di quest’argomento altrove e mi è stato risposto “la donna dell’Est, bella, sottomessa e che non rompe le palle è il sogno di tutto gli uomini”. Bon. Ora io spero…ma ne sono anche sicura…che gli unici a pensare che l’uomo italiano sia uno scemo di guerra convinto che “l’Est” sia un posto fatato popolato da Eve Herzigove che cucinano polpette sorridendo e poi sfoggino perfomances da youporn…siano i cretini della Rai. Ecco. Io voglio crede che l’uomo italiano sappia perfettamente che “l’Est” è un posto tale e quale all’Italia con una percentuale identica di gnocche e di racchie solo che ci sono più bionde. Ma parliamoci chiaro: se una è un comodino…che sia di ciliegio o di rovere cambia poco, comodino resta. Ma questo non ci interessa. Ammettiamo pure che le donne dell’Est siano più belle delle italiane ( tanto a me che me ne fotte…non so’ né una né l’altra…) che è l’ultimo dei nostri problemi. Sono…mi si dice “sottomesse, tranquille e non rompono i coglioni”.

Ora. Miei cari. Voi che conoscete il mondo. Quand’è che una donna è sottomessa e non rompe i coglioni? Da morta, direte voi. Ok ma adesso non è questo l’argomento. Quando ha bisogno, cari miei. Le donne che voi credete arrivino qua e si spappolino di fronte alla vostra imperitura figaggine stendendosi a pelle d’orso e pregandovi di potervi servire e riverire…sono donne che, probabilmente, stanno cercando di sfuggire a un presente e a un futuro di merda. Ora: io, personalmente, non ci trovo niente di sbagliato, anzi, lo trovo totalmente umano…quello che trovo sbagliato sono questi uomini che si approfittano di queste situazioni per tenersele sottomesse e zitte. Perché l’esempio, cari miei, vale anche per le donne italiane, svizzere, portoghese e australiane: tra una disoccupata e una donna in carriera quale sarà quella che se ne sbatte un po’ meno se il suo matrimonio va in rovina? La disoccupata, di solito. Di solito, sì. Perché? E risponde il masculo medio “perché queste donne in carriera chissà che si credono di essere!”
E invece no…è così perché la disoccupata, soprattutto se ha figli, deve pensare a tante cose, purtroppo. Ed è quello che io dico sempre a mia figlia: l’indipendenza economica è la cosa più importante della vita. Perché è quella che ti permette di scegliere in modo davvero libero senza doverti piegare. E se un marito permette che la moglie disoccupata si pieghi…e mi dispiace ma la merda è lui. Così come la merda è quello che si prende la fantomatica ragazza dell’est ( che poi io le vorrei vedè dove stanno tutte ste modelle dell’Est che vagolano per le strade implorando gli italiani di sposarle e di conceder loro di preparargli le polpette ogni sera…e voglio dire, ci mancherebbe pure che ce ne fossero molte! Si facessero pagare per bene, altrochè! E non parlo di soldi: rispolverassero un po’ la famosa capacità di corteggiare dei vitelloni italiani…che ndo cacchio è finita nun se sa…se riescono a beneficiarne loro ne siamo felici, sa’ )  nell’intenzione di ritrovarsi la moglie sottomessa che lava le mutande canterellando felice…è sempre lui.

Ma torniamo a noi. E a questa faccenda dell’uomo che vuole la donna sottomessa perché queste donne moderne che fanno carriera in corriera li disturbano. Io ho la mia idea di essere donna: giusta o sbagliata non son fatti di nessuno è la mia. E ho la mia idea di come intendo un uomo. Per come la vedo io…un po’ è vero che la donna debba essere un pochino meno chiassosa di fianco al suo uomo, un po’ più comprensiva, un po’ più sensibile, un po’ più propensa a prenderlo con le buone…per il mio modo di vedere ci sta. Però attenzione. Tutto questo ci sta se di fianco ci hai un uomo che fa il masculo. Perché se ti ritrovi di fianco un uomo-fighetta che passa la vita a mettersi il rimmel e ad aspettare che qualcuno gli dica “ciao” per fare la coda perché ha ricevuto il complimentino o che si mette a fare gli strilletti davanti alla vetrina di scarpe o che si mette a fare i capricci come una bambina a cui non piace la frangia…eh be’ allora un attimo va’, che forse la voglia di essere femminile passa e viene tanta voglia di impugnare il forcone e andarsene nella stalla a spalare fieno e far due chiacchiere col toro, tanto per vedere, almeno, un po’ di testosterone che gira. No perché tra un po’, qua, ci toccherà spedir cestini di viole mammole per invitare a cena qualcuno e passarli pure a prendere e apirgli la portiera sennò mettono in broncino. Rendiamoci conto.

E quando dici così ti rispondono “avete voluto la parità?” e credono di aver detto la grande cosa intelligente.
Certo che abbiamo voluto la parità. Ma non ci è comunque cresciuto il pisello, eh. Io ve lo dico…tanto per chi non lo sapesse. Abbiamo voluto la parità giuridica mica stiamo chiedendo quella ormonale. C’è una bella differenza tra il dire “non ci sembra molto giusto che non possiamo andare a scuola né votare” e arrivare al “quando esci con un uomo, per prima cosa, fagli i complimenti per i begli occhi che ha e controlla se arrossisce”. Scusate eh. Una può pure votare e guidare un camion e poi, magari, voler essere abbracciata se si spaventa del film horror…o essere trattata con una certa virilità a letto…per dire eeeh. Non è che siccome voto allora un uomo non mi può cedere il passo o tenere aperta una porta sennò arriva Berlu e mi straccia la tessera elettorale, abbiate pazienza pure voi.

Io, l’ho sempre detto, sono una che crede nei ruoli. Che non hanno nulla a che vedere con la parità professionale, giuridica, di diritto. Che comunque non esiste comunque, vi farei notare: sì è vero votiamo. Però i nostri capi ci pagano comunque meno degli uomini, anche quando abbiamo capi donne. Sì, è vero, possiamo accedere alle Università: ma quando c’è il progetto importante, 90 su 100, ci arrivano prima con le sgrinfie i colleghi uomini. Ci hanno riconosciuto pure il femminicidio ( manco fossimo panda del WWF che se ammazzi una donna vale due punti ) eppure ci ammazzate lo stesso. Non ve ne fotte proprio. E il bello che lo facciamo pure tra di noi, perché, in quanto donne, siamo confuse…e contro la violenza degli uomini siamo tutte compatt…uhm no…non è vero…perché troppe ne ho sentite di donne che hanno detto ad altre “te la sei cercata”. Però diciamo che contro la violenza maschile, un po’ di più, siamo compatte. Ma tra di noi…basta ingrassare un chilo o avere il seno rifatto o essere troppo belle o avere un marito troppo gnocco…e te saluto la Mariagiovanna….quello che si riesce a scatenare spaventerebbe persino Belzebù.
Comunque dicevamo? Ah sì i ruoli. Che non c’entrano con la parità. Uomini e donne devono avere gli stessi diritti per quanto concerne la società: questo però non significa che quando smettono i panni di elettori, di professionisti, di operai o di panettieri e si ritrovano sul divano di casa…la donna non possa essere un’eccellente neurochirurga a cui piace essere coccolata dal marito e fare un po’ di capricci ( che la donna deve fare un po’ la bambina capricciosa, su…) e l’uomo non possa essere un ottimo ostetrico che poi a casa tiene un po’ le redini mentali della situazione e si occupa di portar su le cassette d’acqua da sei che possinoammazzare chi le ha progettate io una volta o l’altra ci lascio un polso, lo so.

Le donne alla fine si sono arrese, più che altro, in tante cose, secondo me. Hanno assunto ruoli maschili perché è bastato, appunto, ribellarsi a delle ingiustizie e sottomissioni oggettive…per scatenare un tale rifiuto dai parte dei reucci decaduti. Non sei più donna schiava zitta e lava? E allora fottiti, mi metto a farla io. Ma non è normale, eh! Che ragionamento è? E a furia di fare “il dispetto” di femminizzarsi…è successo davvero. Gli uomini, oggi, nel ruolo di Principessa sul Pisello ci stanno benissimo. E le donne so’ diventate tutte un po’ Rambo. Mi è stato pure detto, ultimamente, che io “non so vivere il sesso liberamente a causa di una forte educazione cattolica”…da una donna. Adesso: a parte che io non sono cattolica…e la mia famiglia o quella specie di famiglia che ho avuto per qualche tempo…non era cattolica. Ma no nel senso “non praticante”…no…cioè proprio un’altra parrocchia, per restare in tema. Ma poi: se il concetto di “libertà sessuale” di alcune donne moderne è: stasera mi faccio uno e poi me ne vanto in tutti i luoghi, in tutti i laghi e posto la sua testa stile trofeo come fa il cacciatore col cervo cornuto…cioè questo è già brutto quando lo fa un uomo. Che le donne arrivino a dover avere queste esigenze, a mio parere, non è indice di femminilità. Il sesso si fa…possibilmente se ne fa parecchio e fatto bene….ma, sempre a mio parere, resta dove è stato fatto. Poi pure le mie amiche hanno il vizio di venirmi a raccontare le loro prodezze eh e io le ascolto, le commento e mica perdo stima in loro: ognuno fa quello che vuole. Però a mio avviso i ruoli sevono anche a questo. E’ giusto, secondo me, che la donna sia quella che “lascia correre un po’ di più”…perché dovremmo essere più accoglienti, più comprensive e anche un po’ più emotivamente intelligenti…è giusto però che l’uomo cerchi di avere una forte personalità, sia quello che fa fronte ai capricci e sia quello che ci sappia prendere un po’ per il nostro verso. Ci sta che una donna ogni tanto faccia la bambina che pesta i piedi…ci sta meno se lo fa un uomo…poi ripeto questo è il mio modo.

Per concudere? Dell’est…dell’ovest…del circolo polare artico…nessun essere umano “è sottomesso” di natura. Ma se lo è ha dei motivi. E chi se ne approfitta è una merda. Carissimi uomini che pensate che “sia meglio una donna sottomessa”…sarà forse che non siete in grado di gestire e confrontarvi con una donna alla pari? Eccerto. Cominciate a fare gli uomini. Che non vuol dire pomparsi il bicipite ( ma non lo esclude, ovviamente ) in palestra o alzare il vocione roboante quando non avete più argomenti. E vedrete…che anche le donne in carrierissima…se prese da donne e trattate con dignità e rispetto della loro femminilità…si sottomettono. Uh se si sottomettono. Non vedono l’ora di farlo. Ma sottomettersi, inteso al femminile non significa la stessa cosa che pensano molti maschi…per una donna ( sempre nella mia concezione ) sottomettersi vuol dire “accontentare chi si ama”. Eh…ma se tu non accontenti me…perché cazzo ti devo accontetare io visto che ho uno stipendio e mangio pure senza di te? Facile sottomettere una che ha fame…convinci una con la pancia piena a farti contento. Allora sì che sei un uomo. E a quella che ha fame…offrile un pranzo senza pretendere niente. Che male non ti fai.

Scomodo? Mais oui

Questo era un argomento molto da “blog di là” ma ho evitato di postarlo di là ( da E&K&H ) perché si rischia l’incidente diplomatico e allora meglio che l’incidente lo faccia solo io. Ho partorito una riflessione. Pipponica. E non vedo l’ora di raccontare un po’ di cazzi miei al mondotutto. Dunque: io sono etichettata ovunque come “quella che litiga”. Ed è vero. Io litigo. Ma io, però, in realtà…vengo da un popolo che del pacificismo ha fatto la sua tomba. Io vengo da un posto dove arrivano quattro americani del cazzo e dicono a della gente di spostarsi da casa loro…e i ragazzi del mio posto, se volessero, con due schiaffoni li lascerebbero tutti a terra…e invece pigliano e si spostano a capo chino. Più pacifici di così? E pure io ero così…ma da quando sono arrivata qui non faccio altro che litigare con tutti e sembro sempre la cagacazzi estrema ma perchè? E allora ci ho riflettuto. E ho elaborato.

A mio avviso il problema si basa su un concetto molto importante. Io vengo da un posto in cui tutta la vita si basa sul concetto di “sopravvivenza”. Qua, invece, la maggior parte delle vite si basa sul concetto di “devo vivere meglio possibile”.
Ergo: se io là prendo un pesce…per il concetto di sopravvivenza…devo dividerlo per il numero dei presenti perché l’obiettivo fondamentale è quello di arrivare a sera con più gente viva possibile.
Se qua prendo un pesce invece…l’obiettivo fondamentale è scassarsi la faccia a vicenda per fotterselo perché l’obiettivo è arrivare a sera avendo accumulato più agi possibili.
In questa ottica…se io prendo un pesce e lo divido…si scatenano due reazioni: quelli che mi danno della scema e quelli che mi accusano di aver fatto sbagliato, io non capisco una mazza perché per me dividere il pesce è normale, mi arrabbio e sbotto e poi non so dove vado a parare perché in fin dei conti è vero che siamo pacifici ma siamo pur sempre gente con cervello “a livello scimmia” e le reazioni poi son quelle…

Adesso io vorrei fare degli esempi pratici. E farò esempi molto cretini perché io vorrei farli su cose importanti…ma ho imparato ( a mie spese ) che le cose importanti della vita è meglio non raccontarle troppo. E dopo vi spiego perché.
Su FB avevamo creato questo gruppo. Io avevo aiutato questa persona che era scappata da Libero perché non si divertiva più e ho detto “ok, io ti aiuto a promuoverlo” ecc ecc. Perché lo sapete che io sono una che simpatizza con cani e porci e quindi ho tanti contatti, ma per forza di cose, mica perché so’ simpatica…ma perché accetto laqualunque umanità.
A un dato momento è uscito, su ‘sto gruppo, il sondaggione. Vogliamo renderlo privato e non pubblico? E io ho chiesto perché? Risposta: perché alcune persone con lavori importanti non entrano nel gruppo pubblico perché non si sentirebbero libere di dire cazzate, visto che hanno ruoli importanti.
Ora: io, candidamente, a mo’ di agnellino ingenuo coniglietto di Pasqua nella fossa dei serpenti…ho risposto “ma scusate…ma a me sembra offensivo…cioè se uno fa un lavoro importante nella vita è ovvio che non è che dirà mai cazzate su FB quindi che motivo c’è di chiuderlo per proteggere eventuali genti importanti che a mio avviso, visto che sono importanti, cazzate non ne dicono?”
Naturalmente mi s’è scatenata l’ira funesta di Achille il Pelide contro. Io son rimasta imbambolata come sempre ( a mo’ di “e che cazzo ho fatto di male ora????” ) e dopo il solito attimo di “gnegnegne ma perché ce l’han tutti con me” ho reagito a mio modo…e chiaramente abbiamo, come al solito, tutti degenerato finché con immensa diplomazia la persona in questione mi ha sbattuta fuori dal gruppo.
Ora: 1) a casa mia, sbattere qualcuno fuori da un gruppo equivale praticamente a un omicidio 2) tutti gli altri…mi domando…che hanno seguito la discussione…ma come cacchio fanno non solo a non dire niente ma poi a continuare imperterriti a star lì a ridere e scherzare in un gruppo dove si sbatte fuori la gente per queste motivazioni?
Ed ecco che si arriva alla mia riflessione: non è cattiveria…è proprio filosofia di vita. Il pesce si deve mangiare più pezzi possibile…riempirsi la pancia più possibile non importa a sera quanti arrivano vivi, quello interessa a chi campa di sopravvivenza…non so se mi sto spiegando.

Altro esempio.
Da noi, per dire, i rapporti sono fondamentali. Proprio perché…senza sentimenti…non si sopravvive. Allora c’è talmente tanta stima nei rapporti che se io devo scegliere se fare uno sgarro a un amico o un conoscente…lo fo all’amico. Perché? Perché ragiono e mi baso sul fatto che il mio amico ( e io per lui ) se mi fa uno sgarbo non lo farebbe mai per farmi del male apposta ma perché ha talmente stima di me che intanto preferisce mettermi a parte e poi dopo i motivi me li spiegherà…ad esempio. Se io sono alla festina della scuola e rimane un solo biscotto…io magari lo dò all’altra bambina e non a mia figlia…ma mica perché non voglio bene a mia figlia! A mia figlia, poi, andiamo al super e gliene compro 18 kg di biscotti tutti per lei…lo faccio perché so benissimo che mia figlia non prenderebbe mai e poi mai quel gesto come “sgarro” ( e infatti, lei che ha 8 anni, ‘ste cose le capisce…del resto l’ho cresciuta io ) perché non penserebbe mai che la mamma ha voluto levarle un biscotto di bocca! Invece qua, se ragioni così, l’amico s’incazza e ti leva il saluto. Un gesto di infinita stima ( litigo con te…tanto io e te restiamo amici a prescindere…non litigo con quello perché non me ne frega un cazzo, preferisco tappargli la bocca col biscotto e ciaolepalle ) viene preso con un’onta. E invece magari mi sento dire che io tratto male mia figlia…ma non è affatto vero…mica che non glielo dò il biscotto, dopo gliene compro tanti…lei lo sa benissimo perché ho fatto così…lo sa, ve lo giuro, non s’è mai arrabbiata per ‘sta cosa…ragiona come me…però io vengo additata come la mamma ingiusta ma non è vero non è che non le compro i biscotti!

Altro esempio.
Quando faccio la vittima. Anche lì: io racconto certe cose mie…perché per “la sopravvivenza” se io ho un’esperienza e la divido…ho “regalato” un pezzettino di vita a tanta gente. Trasposto alla mentalità di qui…è come se invece io volessi dire “ehi gente guardate che pesce grosso che ho io pappappero”. Quando poi vengo accusata…io davvero non capisco…non capisco perché…e reagisco come una vipera cornuta.

Adattarsi ad una mentalità così diversa…non è semplice, gnari. Io ho imparato la lingua…il dialetto…l’uso della forchetta…camminare sui tacchi…ma certe cose io ancora non ci sono dentro nei meccanismi, purtroppo non è che sia così intelligente e sveglia, non tutto tutto l’ho capito. Anche perché ( non per fare la vittima ma è così ) non è che io sia arrivata qui e avevo a casa mamma e papà che giornalmente mi dicevano “Ah ok Tiffany, sì, è successo questo perché tu hai fatto così…e qui invece si pensa cosà…”. Io per capire certe dinamiche le ho dovute provare, riprovare, sperimentare, giorno per giorno…e qualcuna alla fine l’ho capita…ma secondo me…tante altre proprio no. E a volte mi dicono “fai la bambina” ma è vero: perché davvero in certe cose sono come una bambina che viene sgridata per una cosa secondo lei è naturale ma invece non lo è…e non capisce perché! Visto quando un bimbo molto piccolo dà un giocattolo in testa all’altro ( perché secondo lui è normale: l’ha disturbato, lo mena ) e viene sgridato? Ti guarda con gli occhi sbarrati come a dire “be? Che ho fatto che non va?” poi piano piano capisce…crescendo, capisce. E su alcune cose io sono ancora davvero così…resto spiazzata…perché non ci posso credere che quello che ho fatto non venga capito. Poi tantissime cose le ho imparate eh e mi son fatta furba pure io, oh, la sopravvivenza è anche adattarsi al nuovo ambiente…ma su altre ancora ho qualche problema.

Ecco: per dire. Rispettare le culture è anche questo. Non approfittarsene. Perché io vedo che la mia filosofia viene rispettata solo quando fa comodo. Perché se io scrivo di un momento delicato mio…le mie “amiche” mi fanno il commentino e bon. Ma poi ci vengono in pvt a farmi i pipponi giocando sulla mia personalità per dirmi che non devo permettermi di scrivere questo o quello perché “devo comprendere” “devo avere la sensibilità”. E certo. E la sensibilità verso di me, di capire che certi concetti per me sono ostici e bisogna un po’ aiutarmi a comprenderli…quando? Mai. Perché quando io vengo trattata male per queste cose o sbattuta fuori tutti zitti e, anzi, nel gruppo ci si pasteggia ancora. E certo. Solo che io non posso più leggere e voi me, sì. Perché io non mi nascondo neanche quando le cazzate le dico davvero, pensa te…se dico una cazzata mi becco pure il pippottone da destra e pure da manca. E pure io faccio un lavoro che ha la sua dignità eh…come tutti i lavori.

Detto questo: certo, ho fatti esempi cazzoni. Però…se siete intelligenti…capirete che i grandi concetti passano ANCHE da queste cagatine. Perché anche da queste cagatine si capiscono le persone e io, di episodi grossi e importanti preferirei non parlarne più qua sopra…ma s’è capito cosa intendo no? Dite 33 se s’è capito…date cenno di vita.

ps: NATURALMENTE E’ UN DISCORSO GENERALE EH…NON STO DICENDO CHE TUTTI SON COSI’ ED E’ SEMPRE COSI’ non c’è bisogno che io lo specifichi, vero? Però…in generale…la tendenza maggiore va un po’ così…secondo me.

T: “Prontooooo chi èèèèè ???” ( sniiiif )
A: “Sono io. Frigni?”
T: “Sìììì. Molto.” ( sniiif )
A: “Perchè?”
T: “Come perchè. Perchè sto guardando Paola e Raz.”
A: “Madonna Tiff baaaasta con ‘sti due ma veramente. T’è pijata l’ossessione eh.”
T: “Ma certo che mi è pigliata l’ossessione. Non vedi che amore meraviglioso?”
A: “Ma dai, è tutta una roba televisiva, via!”
T: “E due! Ti ci metti pure tu? Non ci provare sa’…a rovinarmi Paola e Raz. Fammi sognare.”
A: “Vabbè vabbè…”
T: “Ma perchè io non ho mai potuto avere una storia così? Eh?”
A: “Perchè non sei la Barale.”
T: “Vabbè che c’entra. Non è che pretendo neanche uno come Degan eh. In debita proporzione, dico.”
A: “Ma sai cosa? Loro non stanno neanche insieme, loro sono ex. Dovresti provare con un ex, ecco.”
T: “Ma sei matta? Se io andassi sull’isola da un mio ex quello mi infilzerebbe su uno spiedino e mi arrostirebbe come una porchetta, lo sai che mi odiano.”
A: “Vabbè magari non tutti…”
T: “Tutti, tutti. Fidati. E se c’è qualcuno che non mi odia è perchè lo odio io. Bon. Discorso chiuso. Noi non ce lo meritiamo un amore così…”
A: “Finto e televisivo?”
T: “Alice sei veramente cinica. Sei cinica come…guarda…sei cinica come…sei cinica come te. Che è l’unico paragone possibile.”
A: “Ma io a volte, devo dire, non vi capisco eh. Sul serio. A voi…gente. Ma che cazzo volete da un rapporto, alla fine? Cosa? Che non vi va mai bene niente.”
T: “Beh. Innanzitutto serietà. Tipo: se stiamo insieme, stiamo insieme. Se non ci stiamo, no. Che qua è tutto un tira e molla…un po’ sì un po’ no, un po’ forse, te lo dico il mese prossimo…i tira e molla stressano. No?”
A: “Tif, tu, nella tua vita, hai sempre avuto storia coi tira e molla. Sempre. Riesci sempre a cacciarti nella stessa situazione e, di solito, è colpa tua.”
T: “Infatti! Perchè è il karma. Più non vuoi una cosa più te la provochi. Eppure sarebbe così semplice. Siamo fidanzati? Sì? Bon. Appena possiamo ci sposiamo. E basta. Non se ne parla più. Finchè morte ( la tua ) non ci separi. Ecco.”
A: “Infatti dovrebbe essere così ma sai bene che non è possibile.”
T: “Non è possibile perchè non siamo seri. Ed è tutta colpa di Renzi. E di Berlusconi, prima di lui.”
A: “Che c’entrano ora?”
T: “Certo. E’ stato Silvio a introdurre il concetto di precariato. E Renzi appresso a lui, con ‘sta storia che il posto fisso non deve più interessare e oggi si deve vivere a cococò, cocopro, ambaraba e ciccicoccò. I cccciovani, secondo loro, dovevano entrare nell’ottica del precariato. E ‘sti pirla ci sono entrati. Ed ecco fatto. Ma io dico non ascoltano mai nessuno…mo proprio Silvio dovevano ascoltare? Bah.”
A: ” 😀 😀 😀 ”
T: “Ma che ti ridi, guarda che è una tragedia. A me scade il contratto tutti gli anni, ogni volta c’ho un’ansia…da prestazione proprio. Roba che il giorno prima della scadenza prendo la pillola e mi metto il diaframma. Sai, per la paura della trombata.”
A: “Tu usi il diaframma, Tif?”
T: “No, mai usato. Ma l’ho sentito dire da Bridget Jones. Lei lo usava.”
A: “Ah ecco 😀 Ok. Allora ci vuole la serietà.”
T: “Ovvio. Un rapporto d’amore dovrebbe essere come un posto fisso statale. Timbri il cartellino tutti i giorni, se ti assenti devi giustificare, il contratto non scade mai e le ferie sono programmate in anticipo. Infatti…se tu fai caso…c’è molta più complicità nei posti di lavoro statali che non in quelli privati. Sai perchè? Perchè lo sanno che dovranno passare coi colleghi il resto della loro vita…e quindi cercano di comportarsi al meglio per andare d’accordo. Invece vedi le commesse di Calzedonia che si beccano tutto il tempo come delle cocorite? E’ perchè, porelle, le licenzano ogni due secondi. Cazzo gliene frega a loro di andar d’accordo? Tanto il giorno dopo arriva n’altra…”
A: “Sai Tif che tu…a volte…fai dei ragionamenti e delle similitudini che credo che solo il tuo cervello possa partorire.”
T: “Perchè è un cervello raro.”
A: “No. Perchè è un cervello idiota. Ma nella tua idiozia, a volte…”
T: “Vero? A volte in idiozia veritas. E comunque, per tua norma e pure regola, sai cosa mi è stato detto in questi ultimi giorni? Eeeh? Mi è stato detto…che io sono troppo intelligente per avere un uomo.”
A: “E ti fa piacere sta cosa?”
T: “Nooooooooooooooooooooooooo sniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiif che disgraziaaaaaaaaaaaaaaaaaaa sniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiif mais porquoi à moi? Non potevo nascere figa e deficiente? Alice…ti avviso…se mi dici che per metà ci sono riuscita ti spacco la faccia ‘stavolta eh. E al diavolo alla non violenza.”
A: ” 😀 😀 😀 ”
T: “Comunque. A parte la serietà. Poi sai cosa ci vuole?”
A: “Un po’ di zucchero e la pillola va giù?”
T: “Brava. Un po’ di zucchero. Ci vuole eh. Bisogna saper perdonare. Passare oltre. Tu sai perdonare, Alice?”
A: “No.”
T: “Ottimo. Nemmeno io. Poi ci vuole…mah…cazzate. Non ci vuole un bel niente. Ci vuole un incontro d’anime. De li mortacci loro. No vabbè dai siamo serie. E’ come dice Eros. E’ un incontro d’anime. Punto. Quando succede…eh niente, quando succede è come Raz e Paola.”
A: “Tiffany basta…è tutta una roba pubblicitaria ma secondo te? Questi si so’ lasciati dalla notte dei tempi e adesso si rivedono sull’isola e sembra che siano Cenerentola con Principe daaaaai. E’ ficton.”
T: “Non è vero. Guardali in faccia.”
A: “Sono attori, Tif.”
T: “Non è vero. La Barale non è un’attrice e Raz Degan che cavolo di attore è che ha la scioltezza dell’Orso Yoghi quando ruba le merende? Raz Degan ha detto “sono fatti miei” una volta…le donne italiane sono svenute in massa…fine della sua carriera. Che attore è?”
A: “Tiffany ma è tutto uno show…suvvia…poi t’incazzi se ti dico che sei deficiente…”
T: “Senti. Io guardo la luce. Lo vedi che loro quando si abbracciano si sprigiona la luce proprio…”
A: “Sono i fari della produzione…”
T: “Alice tu sei arida. Questa è la verità. Sei un’anaffettiva del cazzo e non riconosci l’amore neanche dove c’è e non è il tuo. Uno squalo bianco è più affettivo di te. Sei arida. Come il deserto dell’Honduras.”
A: “Perchè in Honduras c’è il deserto?”
T: “Sì.”
A: “Come nella tua testa.”
T: “Alice sai cosa c’è? Il mio problema non è tanto non avere un ex come Raz Degan…perchè a quanto pare Raz Degan va bene solo se è un ex sennò caga il cazzz…oh l’ha detto Paola eh, che da ex rende di più. Il problema è che io ho te per amica al posto della Dottoressa Tibi.”
A: “E chi è la Dottoressa Tibi?”
T: “La scimmia! Ha battuto Simone Susinna in tutte le prove. E sarebbe sicuramente un’amica migliore di te. Ora la contatto su Instagram e se mi risponde, cara mia, tu sei licenziata!”
A: “Tiffany vuoi contattare una scimmia su Instangram?”
T: “Ovvio! C’è gente che passa la vita a contattare oche su Instagram e ora io non posso contattare una scimmia? Eh?”
A: “Ma Tiffany… 😀 😀 😀 ”
T: “Ma Aliceeeeee!”

Sempre Siano Lodate

E io poi che l’ho iscritta alla scuola multietcnica. Iscritta…diciamo che ero talmente felice che, per una volta, suo padre facesse il padre ( “per mia figlia solo il meglio…pago ioooooo!” ) che la gioia del momento ( durato esattamente tre giorni ) mi ha totalmente rincoglionita. Ed ero convinta di trovare…gente…come dire…gente colorata di pelle e di cuore, ecco. E invece sticazzi perchè, a quanto pare, i multietnici che ci hanno due soldi in tasca diventano peggio degli etnici, ora mi aspetto solo che votino Salvini e si mettano a cagare il cazzo sulla storia degli alberghi e degli smartphone e poi ho visto tutto! E io, che i due soldi in tasca non ce li ho ( perchè ha pagato tutto lui…quello, in effetti, l’ha fatto eh…e chi l’ha visto più, poi? Tttacci sua…) ogni mattina devo confrontarmi con loro…le Super Mamme.

Io nun gliela fo. Io non so se le odio…se le amo…se le invidio…nutro sentimenti contrastanti. Di sicuro hanno il potere di farmi sentire ‘na merda, tutti i santi giorni. Perchè loro fanno le brioches, le maledette. Le fanno due volte a settimana e fanno la colazione a casa. Con le brioches senza olio di palma ( aaaaaaaaarg! ) e senza grassi idrogenati ( ma che cacchio sono, poi, ‘sti grassi idrogenati…ma ditemelo…) e invece io, nove volte su dieci, arrivo davanti scuola a pelo d’orologio con quella povera crista che sgranocchia biscotti…sicuramente pieni di olio di palma ( o forse no…non lo so ) perchè prima di uscire di casa ho caricato la lavatrice ( approposito: le Super Mamme non fanno mai un bucato tutto rosa perchè si scordano un reggiseno rosso nei bianchi…le Super Mamme non hanno biancheria rossa…so’ sante le Super Mamme…si son riprodotte per osmosi…che ne so! ) e ho urlato settordici volte “Nanaaa sbrigati” e lei, che non è figlia di una Super Mamma, mi ha risposto “Sì, mamma, mi sto sbrigando” mentre si faceva gli affaracci sua…ma siccome io stavo di sotto a contemplare il bucato rosa…

Le Super Mamme promuovono, con volantini fatti da loro, la bellezza del parto naturale. Perchè secondo loro, se non hai partorito con dolore, non sei abbastanza “dentro” la maternità. “Tu hai fatto il naturale?” “Io no…” “Ah, strano, al tuo paese il cesareo non te l’avrebbero mica fatto…” “E infatti, al mio paese sarei morta. Mi scuso per l’incresciosità del non avvenimento!”
Le Super Mamme fanno torte di carote, mele e mandorle. Io ho sciolto un pollo nel microonde. Le Super Mamme vanno in palestra a fare cose strane. Tipo yoga. Ooooommmm. Loro. Loro vanno a fare oooooommmm. Cazzo avranno da calmarsi io davvero non lo so. E vanno due volte a settimana dal parrucchiere. Io devo trovare il tempo di andare a portare la risonanza della mia stramaledetta ipofisi al dottore milanese ( che non va di nuovo bene…io ci muoio con ‘sta ipofisi, ho già capito…no perchè se poi vi racconto l’assurdita che è saltata fuori negli ultimi mesi c’è da non crederci eh ) e son due mesi che sto a rimandà.
Le Super Mamme organizzano le merende…col the. Bevono il the. A me servirebbe un triplo rum solo per affrontare loro.
E poi sanno sempre tutto. Un bambino tossisce? Loro sanno già cos’ha, che medicina deve prendere, in quanto tempo guarirà e quanti bambini infetterà.
Un bambino frigna perchè l’amichetto gli ha tirato qualcosa in testa? Loro sanno già i due problemi comportamentali che hanno entrambi, le cause, i sintomi, la diagnosi, la terapia, siamo lì col prozac tutti quanti…nononononono io non ce la posso fare…

Io i figli ( anzi, la figlia…ma se ne avessi 37 sarebbe uguale ) li tiro su a “fa’ un po’ come cazzo ti pare finchè non esci dal lecito”. Io non potrei mai rincorrere mia figlia con una cucchiaiata di spinaci. Se gli spinaci non le piacciono…mangerà n’altra cosa, ma mo siamo sicuri sicuri che senza spinaci si muoia? Non mi farò mai venire le convulsioni per un insufficiente…o per una nota…capita, no? Vabbè la sgrido, sì…perchè chiaro, ogni tanto dovrò pur sgridarla…ma è brava…è una bambina serena, tranquilla ma come lo sono tutti anche gli altri…si potrà sempre far scenate? Ora mi aspetta un mercoledì da paura: il consiglio di classe.
Le Super Mamme hanno deciso che la maestra “fa troppe assenze” e non ho la più pallida idea di che cacchio di storia vorranno tirare in piedi…ma io dico…ma puoi te andare a sindacare quanta malattia fa una maestra? Che poi…quanta malattia ha fatto ‘sta cristiana, 10 giorni, 15, dall’inizio dell’anno ma potrà avere avuto un’influenza visto che ‘sti mocciosi li spediamo a scuola con addosso più bacilli di un laboratorio chimico?

Eeeeh ma poi rimangono indietro col programma. Ma sono in terza elementare…cosa può mai succedere se per 10 giorni la maestra non c’è e va la supplente? Stanno studiando l’indicativo presente di essere ed avere…mica progettando uno shuttle che deve salvare il mondo entro il 15 giugno…eh ma io non capisco la gravità della situazione. Che vuoi fà io sono una selvaggia, mica una personcina d’elite. Io mica vado dal parrucchiere: li sto a perde tutti i capelli…infatti ho iniziato a ingurgitare pillole a cazzo, tanto, cosa può mai succedermi, al massimo muoio, chi ha tempo di andà dal medico? Ma soprattutto…anzichè preoccuparci della maestra in mutua non sarebbe il caso di capire come mai i medici di base ricevono 3 giorni a settimana dalle 10 alle 11,30? E io come ci vado alle 10 di mattina dal medico di base eeeeh?

Adesso saltano tutti la gita. Perchè in classe di mia figlia sono troppo discoli, soprattutto alcuni bimbi e le maestre non si fidano a portarli in giro perchè l’ultima volta ancora tre secondi e succedeva un guaio. Cioè io, sinceramente, son più serena. Nel senso: se le due maestre non possono contare su una classe più o meno diligente…e tocca che corrano dietro a tre o quattro che partono sparati come dai cannoni in mezzo alla strada…succede che pure quelli che restano fermi e buoni…comunque restano soli lì finchè la maestra non torna. Sinceramente, se dev’essere così, io son più tranquilla se stanno in classe. Ma le Super Mamme no. Devono protestare. E le maestre sono sfinite e, se potessero, ci ucciderebbero tutte. Gli scodelliamo in classe dei mocciosi viziati, maleducati e che gliene combinano di tutte ( compreso menarle, prenderle a parolacce ecc ecc ) e se li sgridano le denunciamo…e poi pretendiamo pure che li portino in gita…e senza fare neanche un giorno di mutua. Io non ce la fo. So già che arriverò al consiglio di classe col trucco sfatto, trafelata dopo una giornata di lavoro, dopo aver pregato in ginocchio il collega di sostituirmi per un’ora e aver dovuto promettere in cambio nonsisacosapotrebbeesseretutto…e dovrò dire alle Super Mamme “non sono d’accordo con voi”.

Il che mi sbatterà definitivamente e per sempre nel girone d’inferno dantesco delle Mamme Snaturate e sarò guardata con schifo e disprezzo fino alla fine dell’anno scolastico amen. E morirò. A causa dell’olio di palma. E le Super Mamme al mio funerale diranno: “Certo che però ehhhh…lo sapevo io che era snaturata…infatti ecco, è morta e ha abbandonato la figlia”. Io non ce la fo. Nooooooooooooooooooooooooooooon ce la fo. E se per una volta andassi contro il mio principio del “dico sempre quello che penso” e dessi ragione a loro? Ma soprattutto: riuscirò a rifarmi il trucco ai semafori rossi per non arrivare somigliante a un procione della Patagonia? Anzi scusate…ma se io pagassi…qualcuno ci andrebbe al mio posto a quel benedettissimo consiglio di classe che ve lo giuro a me fa venì un’ansia ma un’ansia…cioè io sono quella che “ha partorito col cesareo” parto già malissimo. Per fortuna che c’è la mamma di Amel che è snaturata quanto me. Mi ha confidato che compra a sua figlia il Pan Bauletto e glielo frigge in padella con l’uovo, quando si rifiuta di mangiare la verdura. Credo che, come al solito, ci metteremo entrambe all’ultimo banco. E cercheremo di confonderci con la parete, quella decorata con gli animaletti del bosco. Tanto io faccio il procione e lei la volpe…che s’è fatta la tinta in casa per risparmiare e non s’è capito come mai è diventata arancione tipo Trump. Noi mamme snaturate facciamo ‘ste cose, che devi fa…

Poi dice “non si integrano”. Seeee come no. Queste se so’ integrate tutte benissimo, sa’. Son diventate peggio delle sciure bene di Corso Magenta. Io lo sapevo che dovevo buttarmi sulla scuola pubblica dove c’erano un sacco di snaturate come me e la multietnicità c’era uguale! Ma perchè sono andata a infilarmi in questo ambiente Shabby Chic mais porquoi ??

Modus Rimorchiandi

A: “E’ giunta l’ora di trovarmi un nuovo ragazzo.”
T: “Minchia Alice, di già? Ancora non hai digerito il vecchio. Datti pace, figliola. E magnati un bignè…sempre se ce lo portano. Anzi sai cosa? Fidanzati con quello stupido barista così magari la mattina riusciamo a fare colazione ogni tanto.”
A: “Tiffany…quel barista è vecchio per me, avrà almeno la tua età.”
T: “…………”
A: ” 😀 😀 😀 ”
T: “Siccome sono buona e carina ti faccio scegliere: cicuta nell’aperitivo o coltellata mentre dormi?”
A: “Allora. Da oggi parte l’operazione rimorchio coatto.”
T: “Aliiiice. Alice minchia. Minchialice. Sono lustri che tento di istruirti e lustri che non mi dai manco una soddisfazione. Mai avuta un’allieva scarsa come te. Quante volte te lo devo dire che gli uomini non si rimorchiano mai. Per nessun motivo al mondo. Si mettono in condizione di rimorchiare te.”
A: “E certo. E come?”
T: “Con una cosa molto semplice: una maglietta scollata e il sorriso. E tanto rimmel.”
A: “Tiffany, per piacere. Sei la solita sempliciotta. Gli uomini si conquistano con la psicologia e una tattica ben precisa, sempre detto io, resterai zitella visto che ragioni al pari di un’oca allevata per il fois gras.”
T: “Ma la psicologia di cosa? Ma perchè la mia non è psicologia?”
A: “No. Ci vuole metodo. Tattica. Entrare nel loro cervello.”
T: “Quale loro cervello?”
A: “Quello che hanno in testa.”
T: “Ah perchè hanno un cervello anche lì? Eh ma ditemele le cose però eh…”
A: “Tiffany…”
T: “Alice…”
A: “Allora, sentiamo. Come si fa? Sentiamo la guru della seduzione.”
T: “Non si fa. Semplicemente. Tu metti una maglietta scollata e inizi a deambulare per il mondo sorridendo qua e là, tipo Dea dispensatrice di pace e bene. Tipo Valeria Marini dopo una seduta di filler. Ecco. E qualcosa succede.”
A: “Tif ti rendi conto che, nel mondo moderno, se sorridi a uno sconosciuto questo è capace che ti denuncia per stalking?”
T: “Ah sì, beh, questo è un rischio. In effetti gli uomini di oggi son molto strani. Hanno un sacco di interessi ma quello che dovrebbero avere di base, purtroppo, gli si è spuffolato. Adesso son più attratti dalla cucina…dai piccoli cani fuffosi…fortunatamente qualcuno continua ad amare il calcio, tanto per darci ancora una speranza che il cromosoma Y abbia ancora un pourquoi. Allora forse la carta vincente è travestirci da Cracco.”
A: “Tiffany…”
T: “Senti. Io lo amo. Ma da Cannavacciuolo non mi travesto!”
A: “Non la puoi mettere giù così. Il rimorchio è un’arte complicata. Un connubio di intelligenza, psicologia inversa e metodo manipolatorio. Il tutto fatto con tatto, un tatto sottile in cui il maschio puntato deve pensare di essere lui ad aver scelto.”
T: “Appunto. Maglietta scollata e push up.”
A: “E insisti?”
T: “Oh allora! Sei tu che insisti con ‘sta storia del cervello, dell’intelligenza e blabla. Certo. Così poi io scrivo tutto nel blog e la gente pensa che io sia un’oca sessista che pensa che basti una maglietta scollata per ottenere quello che si vuole…”
A: “E infatti è così! Tu sei un’oca sessista che pensa queste cose!”
T: “Non è vero che le penso! Le ipotizzo!”
A: “Ce la facciamo a elevare un filo di livello questa conversazione che sta diventando imbarazzante?”
T: “Sai qual è la vera verità? E’ che io sono nel posto sbagliato. Sai dove dovrei essere io?”
A: “In galera…”
T: “Sul trono di Uomini e Donne! Ecco. O al Grande Fratello. O all’Isola…ecco, prima sul Trono a diventare famosa e poi all’Isola. Lì sì che mi capirebbero. Mica qua, circondata da burini che non siete altro tutti quanti.”
A: “All’Isola con Raz.”
T: “Esatto! All’Isola con Raz. Che mo martedì arriva la Barale…aaaahhhh io sto già piangendo da due giorni…come sono cariiiiiini…”
A: “Tif tu non stai piangendo da due giorni per Raz e la Barale.”
T: “Anche. Mi piacciono. Ho deciso che si devono rimettere insieme. Cazzo si son mollati a fare? Cioè dico: una volta tanto che esiste la coppia perfetta questi si mollano? Dovrebbe essere vietato dalla legge.”
A: “Vabbè comunque adesso concentrati su di me. Troviamo un modo per farmi uscire dala singletudine che mi ha già socciato…”
T: “Troviamo prima di un modo di farci portare ‘sto cazzz di cappuccino…”
A: “La maglietta scollata non funziona?”
T: “Alice…è marzo. Fa ancora freddo. Ci abbiamo un’età ormai. Se ci mettiamo la maglietta scollata adesso ci viene la pleurite.”
A: “E quindi?”
T: “E quindi niente aho’. Il cappuccino ce lo beviamo a giugno.”
A: “Ma Tiffany…”
T: “Nel frattempo però potremme andare a fare un giro da Calzedonia a comprarci i push up. Lo shopping dà sempre soddisfazione. Del resto si sa che il vero punto g sta lì…alla fine della parola shopping. Hai voglia a cercà…”
A: “Ma Tiffany…”
T: “Vorrai mica che mi presenti sul trono di Uomini e Donne senza push up…”
A: “Ma Tiffany…”
T: ” 😀 😀 😀 Ma Aliceeee…lassami perde che devo andare a lavorare, io. E a fare sondaggi all’Esselunga. Cosa ne vuoi sapere tu. Tu intanto espleta la tua psicologia che poi stasera mi racconti eh. Espleta, Alice, espleta. E di’ a quell’idiota di barista, appena arriva, che lo licenzio perchè n’è possibile, ogni mattina la stessa storia!”
A: “Non puoi licenziarlo, il bar è suo.”
T: “E allora glielo vendo.”
A: “Ma è suo!”
T: “E allora glielo compro così diventa mio e poi vediamo!”
A: “Non hai i soldi per comprare un bar…”
T: “Esatto! Capito perchè devo andare a Uomini e Donne e al Grande Fratello? Uffaaaa…e meno male che tu saresti l’intelligentona dalle tattiche psicologiche…come no…un premio Nobel! Capisci ‘na fava…”
A: “Devi andare lì…per comprarti un bar?”
T: “No!!!! Devo andare lì per poter bere il cappuccino la mattina!”
A: “………………. ma una via più semplice?”
T: “Alice. Io non sono un’oca sempliciotta, chiaro? Io, per fare le cose, mi autosfido scegliendo sempre la strada più compessa e difficoltosa. Fa parte del vivere a 360° l’opportunità della vita, esplorando tutti i sentieri più irti e non vivere andando in autostrada asfaltata. Chiaro?”
A: “Sì ma poi arrivi sempre in ritardo.”
T: ” ………………………………”

Un tranquillo mercoledì mattina

Negli spogliatoi della piscina dopo la lezione di nuoto dei bambini. Terza elementare. Anni 8-9…

“Mamma, mammaaaaa…”
“Ohhh Nana…ciao. Ma sei stata bravissima…ora spicciati fai la doccia che mamma c’ha fretta eh…”
“Sìsì mi spiccio. Mi hai comprato lo shampoo all’albicocca?”
“No…mi avevi detto che volevi quello rosa mio…”
“Sì ma ora ho cambiato idea.”
“E certo…comunque…che è successo con Youssef che ho visto che il maestro lo rimbrottava?”
“Ah…che non vuole andare sott’acqua con la testa.”
“Ohhh Signur. Ora vado a parlarci io.”
“Col maestro?”
“Ma no, con Youssef.”
“Mamma perchè non ti fai i fatti tuoi? Se non c’è riuscito il maestro a convincerlo…”
“Eeee seeee. Perchè ora è bravo solo il maestro. E’ capace solo lui. Sta a vede eh…dov’è Youssef?”
“Nello spogliatoio dei maschi.”
“Bon. Tu fai la doccia eh…”
“Mamma non puoi andare nello spogliatoio dei maschi.”
“Certo che posso. C’è andata anche la mamma di Daniele.”
“Sì ma lei è vecchia, può.”
“……. Oh Mes Dieux…vedi perchè poi una mamma ama tanto i suoi figli? No perchè io ti amo, sappilo. Da morire. Smaaaack.”
“Mammaaaa! Non baciarmi davanti alla gente, daaaai. Ho una reputazione io…rispettala! Sempre appiccicata mi stai…e baci e abbracci oh….cos’è tutta ‘sta confidenza!”
“Ma forse perchè siamo parenti? Eh? Che dici? Vabbè…vado.”

UOMO DA SPOGLIATOIO DEI MASCHI: “Guarda che questo è lo spogliatoio degli uomini.”
“Lo so. Quindi?”
“E quindi…e quindi…”
“E quindi vada lì nel suo cubicolo là e faccia le sue cose che nessuno la guarda.”
“Sì ho capito ma…”
“Ma cosa? Sempre a sottilizzare state. Vada. Che sto cercando mio figlio. Yousseeeef doooove sei?”
“Ma Youssef non è il figlio della Priscilla?”
“Aloooora. Il padre è sempre certo. La mamma non si sa.”
“Mah…io non la sapevo così…”
“Senta. Che ne vuol sapere lei? E’ mai stato mamma?”
“Eeeh bona! Sempre così zittite le persone voi. Solo perchè avete il ciclo e partorite e allora avete sempre ragione!”
“Infatti. Noi abbiamo il ciclo. La sua scusa per essere rompiballe qual è?”
“…..”

“Youssef!”
“Ah…ciao…che ho fatto ora?”
“Niente hai fatto ora…cioè…almeno immagino. Dunque. Cos’è ‘sta storia che non metti la testa sott’acqua?”
“No. Perchè sott’acqua non si respira.”
“E infatti non devi respirare sott’acqua.”
“E io non voglio.”
“Ma insomma…ma è bello…vai sott’acqua al mare, puoi vedere tutti i pesciolini…”
“Io non li voglio vedere i pesci. Io li voglio solo mangiare. Al cartoccio.”
“Ecco. Il cinismo proprio già a 8 anni…”
“Quindi io sotto non ci vado.”
“Ho capito ma poi prendi un brutto voto…”
“Non mi importa. Senti. Se dovevo andare sott’acqua nascevo squalo. Sono nato bambino e sott’acqua non ci vado.”
“Uhm. Messa così…non posso neanche darti torto…e allacciati bene ‘sta camicia, guarda, tutta storta…”
“Sai che sei buffa?”
“Buffa? Ma che si dice buffa a una donna? Ma oh…niente v’insegnano. Niente. Solo la matematica e la geometria che tanto non vi servirà a un’emerita mazza. Alle donne si dice bella, carina, dolce…che si dice buffa?”
“Vabbè ma io ti dico anche bella però sei anche buffa. Somigli alla Barbie mora di mia sorella.”
“Ohhhh che doooooooolce!”
“Posso sposarti da grande?”
“No…cioè sì…cioè quando tu sarai grande io sarò molto vecchia.”
“Vabbè allora ti sposo un po’ prima.”
“Ohhhhh che ma dooolce…tu sì che sei un vero uomo…del resto lo siete tutti fino a 10-12 anni…poi non si capisce che caspita vi succeda…smaaaack!”
“Eeeh ma non baciarmi davanti a tutti…”
“Ma insomma! Pure tu? Ma che è un’epidemia? Poi non ho capito prima mi vuoi sposare e poi ti dò un bacio ti pulisci come quell’altra di là che è peggio di te?”
“Vabbè ma da grande ti bacio mica ora…”
“Ah ecco…”
“E poi…io non sono bravo ad andare sott’acqua…poi gli altri sono più bravi e faccio brutta figura.”
“Ma amooooore della zia. Ma non devi essere così competitivo tu. Che fa? Non è una gara. A te serve per imparare, per migliorarti, mica devi dimostrare niente a nessuno…non si deve essere così competitivi nella vita.”

MAESTRO DI PISCINA: “Tiffany che ci fa qua? E’ lo spogliatoio degli uomini.”
“Lo so. Ma che vi credete tutti quanti che non so vedere la figura dell’ometto sulla porta?”
“E che ne so. Sei qua…”
“E certo. Stavo convincendo Youssef ad andare sott’acqua.”
“E ci sei riuscita?”
“No.”
“Visto? Pensavi che se ci fosse margine non ci sarei riuscito io?”
“E certo. Perchè sei bravo solo te. Se una cosa non la fai te non la può far nessuno.”
“Su alcune cose sì. Però se vuoi ti dò due lezioni di nuoto.”
“Cooooooooooooooooooooooooooooosa? Uè Ninni. Moccioso…’scoltami bene. Tu dai lezioni di nuoto a me? Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu?”
“Io sì. Io. Sono un maestro qualificato. Un atleta.”
“Sìsì. Atleta. Ma sarà più facile che due lezioni di nuoto te le dò io a te. Che io nuoto da…da…da…tanti anni.”
“Quanti?”
“Non te lo dico da quanti! Che si chiede l’età a una donna? Un cavolo v’insegnano! Un cavolo. E guarda lì…tutta l’accappatoio allacciata storta c’hai. Tutti uguali, una mania.”
“Bene. Allora, visto che sei tanto brava, mercoledì prossimo, prima della lezione, gara. 4 vasche a stile libero, col tempo e con valutazione dello stile.”
“Ma sicuro. Sicuro. Così finalmente mangi un po’ di polvere. I sorci verdi, rossi, blu e in technicolor ti fo vedere…’sto sborone…vuole insegnare a nuotà a me…”
“Ti aspetto mercoledì eh…vedrai che ridere…”
“Vedrai vedrai…ridere…ti fo piangere io. In giapponese. Altrochè…”

“Mamma allora? Hai convinto Youssef?”
“No. Vie’ qua che ti pettino…”
“E allora?”
“E allora niente, in compenso ho un appuntamento col tuo maestro di piscina.”
“Vi fidanzate?”
“Ma no. Ci sfidiamo. A nuoto. Lo devo fare nero.”
“Mamma….ti prego…ti ricordi, vero, com’è finita col maestro di sci?”
“Che c’entra. Lì è perchè non so sciare. Ma nuotare so nuotare.”
“Ma mamma….ma possibile che ti debba sempre infilare in queste competizioni che poi per far la figa di Parigi ne combini sempre una?”
“Oooooooh aloooora! Ma chi te le insegna ste espressioni?”
“Tu mamma.”
“Ah ecco.”
“Ma non potresti drogarti come tutta la gente normale?”
“Alooooooora! E queste????”
“Queste me le insegna papà.”
“Ah ecco.”
“Comunque. Il tuo maestro mercoledì prenderà una legnata che se la ricorda finchè campa, guarda. Userà tutte le coppe che tiene in bacheca per farsi il pediluvio la sera…’sto burino…approposito com’è andato il compito di matematica?”
“Bene ho preso 8! Ho battuto Martina!”
“Nana! Quante volte ti ho detto che non bisogna essere così competitivi nella vita? Eeeeh?”

 

 

 

….

T: “Ciao Alice, che fai?”
A: “Sto facendo l’elenco dei miei ex per vedere chi riesumare. Non guardarmi così, so che non approvi.”
T: “Infatti. Lo sai come la penso sulle ex.”
A: “Sì, che dovrebbero morire tutte.”
T: “Esagerata! Morire no. Ma levarsi dai coglioni sì però. Possono anche vivere…ma più in là.”
A: “Beh allora anche tu. Anche tu sei la ex di Matteo mica sei andata a vivere più in là.”
T: “Che c’entra. Quando è fidanzato però mi tolgo dalle palle.”
A: “Questo è vero. Beh, io no.”
T: “Ovvio. Perchè le donne non sono corrette. Figurati quale donna rinuncia a qualcosa per correttezza nei confronti di un’altra. Seeee. Spetta e spera. Sai quanto cazzo gliene fotte a loro. Basta che raggiungano i propri scopi, poi, passerebbero pure sul cadavere della madre, che è donna pure lei, mica per nulla.”
A: “Ma perchè la correttezza paga che tu sappia?”
T: “No. Mai. E infatti, alla fine, gli uomini preferiscono quelle scorrette eh. Non lo dicono perchè non lo possono dire, si farebbero un clamoroso autogol. Ma le rispettano di più: più una li fa disperare, fa la scema in giro, spegne il telefono, li blocca su Whatsapp…più loro ci perdono il sonno. Quando una invece è placida e tranquilla come una gattona obesa sul divano e sanno che tanto la trovano lì…ma chi glielo fa fare di rispettarla? Come dice sempre tua nonna: nessuno munge la mucca se ha il latte il frigo!”
A: “Mia nonna dice così?”
T “Sì, Alice. Dovresti ascoltarla di più tua nonna. Dice un sacco di cose interessanti.”
A: “Che altro dice?”
T: “Che noi donne moderne siamo tutte sceme. Perchè dovremmo imparare a non darla mai a nessuno. Per nessun motivo al mondo. Mai. Mai mai mai mai mai mai. E le ho anche chiesto: ma proprio maiiiiii? E lei ha confermato: mai. Perchè, dice tua nonna, che se cedi e gliela dai quelli poi si stufano.”
A: “E ha ragione.”
T: “E appunto, ti dico, dovresti ascoltarla di più. Ad esempio non sarebbe d’accordo nemmeno lei sulla riesumazione dell’ex.”
A: “Stai dicendo che tu e mia nonna ragionate uguali?”
T: “Sì. Va bene? Sono scesa a patti con me stessa e ho accettato la mia vecchiaia. Ragiono come una nonna. E me ne vanto. Ok?”
A: “Tiffany non c’è niente di meglio di riesumare un ex quando le cose vanno male. I vantaggi sono molteplici: A) lo conosci e ti conosce quindi la faccenda è rapida, veloce, poco impegnativa e non devi sbatterti con ansie da prestazione B) ti dà il senso del potere di potertelo riprendere quando vuoi e quindi non ti senti sola nel mondo C) fondamentalmente di lui non te ne frega niente quindi non sei tesa a far bella figura per forza né ci interessa se il giorno dopo non ti chiama D)…”
T: “Guarda, smettila che mi sta già venendo da vomitare. Poi però se lo fanno loro…eh…siamo subito pronte a urlare al bastardo.”
A: “Tif…ma seriamente. Quando mai far la cosa giusta, nella vita, ha portato benefici?”
T: “Mai. Per questo adesso mi mangerò un gelato con la panna. Tanto mi trattano male lo stesso, chi me lo fa fare di far la fame?”
A: “Ed è per questo che io chiamerò un mio ex a caso.”
T: “Certo. Così magari sta con la fidanzata, quella si ingelosisce, litigano…e così nel mondo, anzichè esserci solo tu che frigni e stai male ci sarà un’altra donna che frigna e sta male e un uomo in più convinto di essere un superfigo supremo conteso come un Tronista di Maria. No ma ottima mossa, eh. Vedrai come girerà meglio il mondo se coninuiamo così.”
A: “Tu hai sempre avuto dei problemi con le ex.”
T: “Certo che sì. Perchè sono scorrette e cagacazzi. E frignano. Frignano sempre ‘ste gattemorte. Che non si capisce come mai, quando frigna una ex uno va subito in brodo di giuggiole e con una sensibilità superiore la giustifica perchè quando aveva 6 mesi poverina la mamma le ha tolto il biberon a tradimento e allora bisogna capirla…poi frigni tu perchè ti è crollata la casa sulla testa, ti è morto il gatto e anche tutta la sua generazione, ti hanno rigato la macchina e anche il garage…e ti dicono di non rompere le balle che loro hanno ben altri problemi per la testa. Certo. Per esempio consolare la ex perchè si è spezzata l’unghietta santa del mignolino del piedino santo adorato. Ma glie venisse il cagotto a spruzzo a tutti quanti.”
A: “Sì ma tu non hai problemi solo con le ex. Tu sei gelosa e basta. Lo sei perfino di quelle della tv.”
T: “Certo che lo sono. Ovvio. Perchè se una in tv rutta ti devi sorbire una serata sana sana sull’analisi del rutto perfetto e sul talento naturale. Ooooohhhh ma hai sentito che rutto? Ma ti rendi conto? Ma che taleeeeento mischiato a cotanta belleeeeezza…e tu come rincoglionita devi dire oooooh sììììì è vero. Sennò si offendono eh. Se non ammiri quelle della tv che piacciono a loro…minchia s’incazzano. Le difendono. Poi il giorno dopo tu vinci il Nobel, Sanremo, prendi 18 lauree, vinci lo Scudetto, il Gran Premio e ti eleggono Madrina della Sagra Della Salsiccia…e ti dicono…uhm…brava.”
A: “Eh ma lo sai, gli uomini son così…”
T: “Eccerto. Scorretti pure loro. Mica che no. Scorretti fino alla fine. Sai cosa dice tua nonna?”
A: “Ma quanto cazzo chiacchiera mia nonna?”
T: “Tanto. Se tu l’ascoltassi…tua nonna dice che le donne non si sposano gli asini solamente perchè quelli strappano le lenzuola. E me l’ha pure spiegata, perchè non l’avevo capita: vuol dire che non impareranno mai a comportarsi perchè noi continuiamo a corrergli dietro lo stesso, anche quando non si comportano bene.”
A: “A me non m’interessa come si comportano. A me adesso serve un mio ex. Ho deciso che chiamo lui.”
T: “Sei zuccona eh.”
A: “Esercito i miei diritti da ex. Avrò anche io diritto a frignare e farmi adorare il mignolino santo, no?”
T: “Eccerto. Qua ci avete tutti i diritti voialtri. Siete tutti pieni di diritti. Io vi toglierei pure quello di voto, guarda un po’. Che a pensare che il Paese è in mano a gente come voi…e infatti…e infatti…prendi Renzi. Pure lui è un ex. E infatti eccolo là bello fresco un’altra volta. Pronto a distruggere il paese. Vai Matty. Sei tutti noi.”
A: “Dovresti andarci tu a fare il Premier.”
T: “Ah puoi dire giuro. Se prendessero me a fare il Premier…altrochè. Ti farei vedè io come li sistemo in due giorni, quei quattro scalcagnati. Un bello scranno fucsia in Montecitorio…arrivo con la mia borsa con Snup ed Eros…vedi te.”
A: “Una bella legge anti-ex ed anti-tv.”
T: “Assolutamente. Prima riforma. Tutte le ex e gli ex nel giro di 50 metri di perimetro multa e 2 anni di reclusione. Così vediamo se imparano a levarsi dai maroni. E ad ogni idolatrazione di personaggio televisivo oltre la decenza…1 punto in meno alla squadra del cuore. Tiè.”
A: “E vale anche per Raz Degan?”
T: “Assolutamente sì. Tanto io la squadra del cuore non ce l’ho…”
A: “Tiffany…ma sei scorretta!!!!! 😀 😀 ”
T: “Ovvio. In fondo sono una ex pure io. E mica di uno solo. Esercito i miei diritti. E che stracazz.”