L’artista oltre il visibile col suo Sgrif
Trasformare ogni peso di infelicità con la connessione ad altro – racconta Rosy Losito durante una piacevole conversazione in vista della personale. Per ritrovare una forza originaria, l’ascolto del sé, e lasciare esprimere. Il segno, il gesto, una scelta precisa di vivere l’arte decodificando la realtà e vedere il non visto estrapolandone energia e segni simbolo che concretano un alfabeto detto Sgrif. Da grifo, griphe.
Questo alfabeto, visto una prima volta in una collettiva d’arte contemporanea nel Lazio, si è legato indissolubilmente ad un codice ipnotico, alla scrittura automatica del Surrealismo, idee fluttuanti e libere di manifestarsi senza obbedire a criteri lessicali e formali. Trance, sogno, ipnosi, o semplicemente disciplina ad evadere e, citando Andrè Breton, non dalla realtà ma per un miglioramento del singolo e dell’Umanità. E un primato dell’immaginazione. E nuovi codici.
Cosa siano questi segni è arduo da definire. Alfabeto di scrittura asemica, potenzialmente illimitato, scaturito dall’emozione e dalla sfera più intima dell’artista, trasmette agli osservatori la forma di un incontro (Corrado Cagli). Ed è proprio la componente emozionale con i suoi rituali, ad emancipare la ricerca artistica di Rosy Losito e ad instaurare un dialogo forte con il pubblico.
Così, i nuovi lavori realizzati negli ultimi anni dall’artista – come si legge nel testo critico di Lauretana Sciscione, curatrice della mostra – sono un campo d’indagine, così ama pensarlo Rosi Losito: che rende visibile l’invisibile e fa percepire l’essenza prima che svanisca, trasformando quelle evanescenti sensazioni in segni con la leggerezza del gesto pittorico.
Percebili Evanescenze astrae luoghi, forse vegetazioni, in profumi e musica. Architetture semplicemente composte di energia, del flusso di una visione altra. Sovraimpressioni liberate in un dato momento dal sapore etereo, eterno e quantico. E dotate di Sgrif.
sitnewsfeel
15 – 30 aprile
Vernice sabato 15 aprile ore 18.00
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