Share on Facebook

ARTevere

Arte giovane che non è sminuire OutsidExhibition, tutt’altro. La perfomance, realizzata da artisti provenienti dalle Accademie  con precedenti artistici e curatoriali rilevanti in eventi organizzati o in collaborazione con la Consulta dell’Accademia di Belle arti di Roma, altre Università, Istituti di cultura, e Biennali, è di autori Under 35, anzi poco più che ventenni; nomi e nomi d’arte “Eirene” e  “Brigdorius” al secolo Irene de Sanctis e Victor Albano, e Mitsuki Akiyama, Michele Vasca, i quattro che hanno partecipato al progetto ARTevere dell’Associazione Culturale  Collettivo  Valle del Tevere vincitrice del bando Vitamina G 2022 nell’ambito delle Politiche giovanili della Regione Lazio, con il sostegno del Dipartimento per la Gioventù.

Le installazioni presentate il 20 maggio 2023 al Wurth Art Forum di Capena –  sponsor tecnico con lo spazio espositivo del Gruppo Würth e un programma di mostre temporanee basato sulle opere della Collezione Würth – sono state pensate e realizzate dagli artisti durante una residenza artistica di circa un mese nei pressi della Riserva Naturale Tevere Farfa di Nazzano. Area naturalistica nella media valle del Tevere dove Tiberis, dopo quelle del Nera e del Velino a Orte, riceve le acque del fiume Farfa.

Quello che intende sottolineare la manifestazione artistica ideata da Ilaria RiccardiMatteo Carratoni “creatore” di Teverexplora insieme al suo gruppo e Lorenzo Baldazzi (Artevere) con un percorso espositivo di installazioni site specific, è un territorio alle porte di Roma, sicuramente frammentato, e non in rete dal punto di vista artistico, ma particolarmente attraente per l’ambiente naturale, e in questo speciale connubio promuovere quel regno dell’acqua, le sue biodiversità, il patrimonio culturale e l’avvicinamento al turismo di prossimità grazie a modelli di fruizione sostenibile.

Delle quattro suggestive installazioni artistiche visibili al Wurth i cui bozzetti sono illustrati nel flyer:

Ex Voto, Ferro, rame, elementi naturali di Eirene che integra ed intreccia elementi naturali, ed antropici – il piccolo teschio di una volpe, piccoli reperti di terracotta tra tondini e altri fil di ferro raccolti nell’esplorazione del territorio; e ne  immagina un nido che accoglie oggetti e storie portate dal corso del fiume.

Quello che ci rende la natura (IV), Legno e resina epossidica  di Mitsuki Akiyama coniuga interno e esterno nella forma dell’albero, il tronco trattato a  Shou Sugi Ban; il cavo dell’albero spiabile attraverso il disco di resina a rappresentare  una sola unitaria e universale realtà;  una introspezione non dualista.

Freezer, Ferro e plexiglass di Brigdorius un pannello rosso su telaio di ferro, una sorta di cartellonistica, un avviso urgente con intenti daltonici della visione, di filtro del contaminabile e incontaminato verde natura.

Itaca, Legno, ferro, vetro di Michele Vasca, l’ala iconografica in metallo associata alla forma barca trae e rilascia libertà tra atto e potenza nel fluire infinito, nell’avvenire; particolare interessante l’elemento vetro che riflette luce captata dall’ambiente circostante.

Le opere saranno successivamente inserite su itinerario presso l’Antiquarium Lucus Feroniae, l’anfiteatro di Nazzano, una terrazza sulla valle; presso la Wurth Art e  nello spazio nell’Oasi Tevere Farfa. Il programma si svilupperà inoltre a Torrita Tiberina e Nazzano con eventi di danza, laboratori ed escursioni naturalistiche sino al 25 giugno.

Cover: Irene De Sanctis Ex voto. Quello che ci rende la natura (IV), Wurth Art Forum di Capena

In galleria: Freezer di Brigdorius; Itaca di Michele Vasca. Ex voto di Eirene, Dettaglio Quello che ci rende la natura (IV) di Mitsuki Akiyama

SitFeelSiTNews feel

ARTevere

ARTevere ARTevere ARTevere

 

ARTevere OutsidExhibition |Capena Arte giovane E ambienteultima modifica: 2023-05-22T03:26:32+02:00da Dizzly