Quando un’opera diventa icona non riusciamo ad immaginare altro di un artista. Uno dei baci più famosi ricordato in arte è senza dubbio quello di Klimt; i due amanti racchiusi nell’abbraccio Oro, la cura dell’abbraccio, la fusione dei segni grafici, un unisono di dolcezza nel bacio
Il bacio è una magia. Labbracadabra. (oppyum, Twitter)
E conosciamo Munch per il suo Urlo, emblema del disagio, della scoperta terrorizzante tra colori carichi di suspence e pennellate frettolose.
Tralasciando screamingfear psyco (Janet Leigh is shown screaming in a grab from the 1960 film Psycho) e kiss da url e i baci più famosi, dall’angiolesco Bouguereau all’impetuoso Picasso, da quello de “Gli amanti” di Magritte bendati ai baci in volo di Chagall, anche Munch rappresenta il bacio in disegni erotici.
“Morso”, in copertina, acquaforte datata 1914 e “Bacio alla finestra” sono etching, open bite. L’incisione è già morsa (mordente): e il morso, sottile succedaneo(?) di passione e bacio.
Un bacio che varca il confine del sapore. E quel morso gemito, urlo di piacere
Dizzly
arienpassant
dolcissima violenza
non accarezza, tocca
non bacia, assaggia
klimt su tutti. chagall evoca come abbinamento musicale “la donna cannone”, la mia canzone preferita.