18 opere nella Project Room di CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia - di Irene Kung (Berna, 1958) intitolata Monumenti : una selezione visiva che ricompone un'indagine introspettiva e sociale sul paesaggio, sia esso urbano, archeologico o naturale.
Fondamenti puri della visione che, spogliati dal contesto si presentano allo spettatore come ritratti aulici che emergono dall'oscurità e grazie al potere dell'estetica e alla forza dell'immagine - annullano il tempo e ordinano il caos con la loro armonia costruttiva, pur facendo emergere dalla bellezza una sottile inquietudine.
L’artista astrae il soggetto riqualificandolo nella sua potenza originaria e creativa. Tutto il nero della post produzione conferisce la maggiore aurea alle architetture antiche e una dignità surreale alle moderne focalizzandone una unicità intrinseca nella vignettatura, altra tecnica cui ricorre. Con la medesima post produzione opera graficamente col bianco. Le sue immagini sono Ferme Affascinanti e Immobili .
Il suo cimentarsi nel digitale, nell’elaborazione di una propria visione, sconfina con materiali di tavolozza tra le tecniche con uno scavallamento magico del realistico nella surrealtà della post produzione, e la rendono artista emulata da molti ma anche fortemente criticata.
La rappresentazione raffinata e onirica di Kung è – come dice lei stessa – un tentativo di generare un nuovo significato a partire dalle percezioni di un’esperienza emotiva, unastrazione che la conduce dalle zone più in ombra alla dimensione meditativa, fino agli spazi inconsci dell’anima.
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