NUOVO EPISODIO 86°
finale precedente:
<Ciao Aleandro, impossibile da ricordare un tuo pensiero che ti sei tenuto dentro. Anche se la cosa ti può suonare strana non ci sono stati riferimenti circa l’orario di partenza! Comunque va tutto bene, il tempo di vestirci e arriviamo!>
<Allora sbrigatevi, alle sei e trenta ci troviamo giù da voi!>
86° episodio
<Ciao Aleandro, impossibile da ricordare un tuo pensiero che ti sei tenuto dentro. Anche se la cosa ti può suonare strana non ci sono stati riferimenti circa l’orario di partenza! Comunque va tutto bene, il tempo di vestirci e arriviamo!>
<Allora sbrigatevi, alle sei e trenta ci troviamo giù da voi!>
Bravi…!! Nulla da eccepire perché, malgrado la bagattella della sveglia, puntualissimi alle sei e trenta uscirono dalla porta della loro palazzina. Ad attenderli Aleandro e tre controller davvero esclusivi: Alfonso, Candido e Desiderio.
Dei compagni speciali, per una spontanea e generosa ospitalità nei confronti del terrestre, che si sarebbero sovrapposti al turno già in corso.
Una scarica di reciproche battute,
dopodiché s’incamminarono verso il CTS1
per il cambio di abbigliamento.
<Però queste tute, tutto sommato, non sono poi così scomode come verrebbe da pensare>, affermò Alex, <ti appesantiscono un po’ per via dello zaino tecnico ma nulla di insopportabile. Mi piace un sacco il modo con il quale il casco diventa un tutt’uno, ermeticamente parlando, con l’anello della tuta semplicemente spingendocelo contro fino a sentire il doppio clik!>
<Mentre per toglierlo è sufficiente tenere premuto per due secondi il bottone posto sul lato destro dello stesso anello!> riprese Isabel.
<E se per caso il dispositivo non dovesse funzionare allora si può rimediare manualmente con la levetta inserita sul lato sinistro. Uahahah…!!> proseguì un divertito Alex. <Eppoi a guardarlo bene è proprio figo con i tre occhi sul frontale e le due aste portabandiera posteriori???>
<Guarda che i tre occhi in realtà sono le due telecamere con al centro la luce. E quelle che tu chiami aste portabandiera non sono altro che le due antennine: una per i microfoni e l’altra per gli altoparlanti! Ahahahah…!!>
<Non avevo dubbi sugli occhi, mentre per le aste…?? Uahahah…!! Uahahah…!! Però dai….. sbrighiamoci perché non vedo l’ora di uscire!>
<Ahahahah…!! Ahahahah…!!> Ultimamente anche Aleandro non perdeva l’occasione per farsi una bella e sana risata. <Ma che simpatici questi ragazzi, ti mettono sempre l’allegria addosso! Caro Alex per te è già la seconda volta, ottima la descrizione del casco…..
Mi ero completamente scordato della tua eroica e grande passeggiata post sbarco…!! Ahahahah…!!>
<Uahahah…!!>
<Isabel tu che sai tutto sulla tuta spaziale racconta al tuo amico com’é fatta e l’importanza che ha!>
<Allora mio caro Alex, stiamo parlando di una tuta altamente tecnologica studiata per proteggere l’uomo che deve vivere all’esterno in un ambiente completamente ostile. In grado di sopportare sbalzi di temperatura compresi tra meno 200°C e più 150°C. Un tutt’uno con gli scarponi che sporgono fuori con la super soletta appositamente studiata per calpestare il suolo lunare. Può resistere anche all’urto non violento di piccoli frammenti meteoritici e a deboli strisciate senza rovinarsi… Ma non essendo indistruttibile c’è l’obbligo di prestare sempre la massima attenzione per evitare ogni tipo di strappo…!!>
Dotata di una serie di apparecchiature come le bombole dell’ossigeno, un sistema per la rigenerazione dell’aria respirata, la radio, l’amplificatore per le antenne e le batterie indispensabili per il buon funzionamento dell’intero mini habitat. Il tutto inserito nello zaino contenitore garantendo così l’autosufficienza di esecuzione nelle varie operazioni. Infine sulla parte anteriore il giusto spazio per la quasi totalità dei comandi.
<Grazie professoressa Isabel, mi hai dato una grande lezione:
“tecnologia di una tuta spaziale”.
Adesso mi rendo conto di essere alquanto ridicolo con la mia superficialità nell’affrontare certi argomenti. Anche se la cosa non mi preoccupa più di tanto perché la mia è solamente asineria pura! Sono un terrestre completamente ignorante in materia spaziale…!!>
<Saggio è colui che sa essere anche “modesto modesto”….. Però mi raccomando….. non ti buttare troppo giù…!! Ahahahah…!!>
<Uahahah…!!>
Uscirono tutti dal CTS1,
non prima di aver indossato le loro splendide tute bianche!
<Oh scusate ragazzi ma devo interrompervi perché ho ricevuto una comunicazione da parte di un tecnico, addetto ai lavori nella parte interna della zona porta di accesso seconda, che si sarebbe dovuto incontrare con i tre controller lungo il terzo anello, sembra per dei motivi personali…!!
L’appuntamento era fissato per le sei e trenta presso la targa della miniera del sale, ma alle sette i tre ancora non si erano fatti vivi!
Adesso sono le sette e quaranta e sono preoccupato perché tutti i tentativi di contattarli via radio sono andati a vuoto.
Tutto tace….. mi auguro nulla di grave!> comunicò Aleandro.
Appese alla parete interna del terzo anello, in corrispondenza di ogni singola opera realizzata nel secondo anello, si notavano ben distinte le rispettive targhette di riconoscimento per un riferimento immediato: miniera minerali, miniera uranio, miniera sale, lago, lago con centrale elettrica, ossigeno, acquedotto, e così via…!! Le miniere, come per i laghi, gli acquedotti, le centrali elettriche e le macchine per l’ossigeno, si trovavano nel secondo anello. La loro espansione fu tale che in alcuni casi oltrepassarono il terzo e ultimo anello lasciando perfettamente inalterate le strutture di superficie.
<Va bene è meglio che ci sbrighiamo>, disse uno dei tre controller: Alfonso, il capo del gruppo, <con le tute ci vogliono circa 8/9 minuti per raggiungere la porta di accesso prima e due abbondanti per il disbrigo delle porte stagne.>
<Allora muovetevi!> aggiunse Aleandro.