EPISODIO 65°
finale precedente:
Solitamente si trattava di un piccolo spazio dotato di doppia porta stagna: praticamente il confine tra l’interno e l’esterno.
Ma la curiosità collettiva fu presto appagata dall’apparizione di certe figure in movimento.
Erano i sopravvissuti!
Alcuni stavano già scendendo la scaletta mentre altri si apprestavano a farlo.
65° episodio
Tutti i selenesi presenti avrebbero vissuto un momento unico e irripetibile.
Ma ogni momento è unico e irripetibile!
Certamente si trattava di un evento speciale! Tanto affascinante quanto incredibile nella sua insperata bellezza…!!
Piuttosto bassi di statura, circa un metro e trenta/trentacinque!
Ne contarono sette.
Solamente sette per un’astronave così grande…??
Esagerato, ma spontaneo, sincero ed emozionante l’abbraccio generale con il quale venne stabilito il primo contatto.
Le diversità delle loro tute, dimensioni a parte, non erano tali da destare clamorose evidenze rispetto a quanto in casa propria.
Regolate le loro radio sulla frequenza gemella fecero intendere, parlando un ottimo italiano, che l’equipaggio dell’astronave era in realtà formato da ventotto componenti, ventuno dei quali deceduti nel tragico atterraggio…!!
Immediata dimostrazione della loro totale disponibilità nel rassicurare i lunari circa una più che fattiva presenza in affianco alle squadre che si sarebbero dovute alternare al recupero di quei poveri corpi rimasti all’interno della loro astronave. Dal frontale dei loro caschi, ciononostante le luci vi si riflettessero contro, si notavano delle evidenti diversità somatiche verso le quali nessuno dei presenti osò una qualsivoglia osservazione. Vinti tutti i facili entusiasmi salirono sui fuoristrada per un trionfante rientro in città. I sette extra “terrestri/lunari” si sorpresero, e non di poco, nel vedere tanta e tale vastità dedicata agli spazi abitativi, pur non rendendosi ancora conto della reale grandezza del posto:
“una città di sessantamila abitanti”!
Ma quando si levarono le tute e i caschi…??…??…??
Tra i presenti ci fu un momento di grande stupore e meraviglia subito sostituito da una più che logica e umana comprensione. Perché la circostanza che lasciò tutti un po’ perplessi, ma allo stesso tempo anche particolarmente eccitati, non era la bassa statura, circa un metro e trentacinque, già notata mentre scendevano dall’astronave, e nemmeno i loro tratti somatici manifestamente diversi, bensì quell’incredibile somiglianza, a dir poco clamorosa, con ET.
Esaltazione generale…!!
Il simpatico personaggio rappresentato nell’omonimo e famoso film..!!
Una somiglianza molto forte anche se non erano proprio uguali sputati.
Di statura moderatamente più alta, mani più piccole, viso ovale, orecchie più grandi e leggermente appuntite. Il tutto per un risultato di bell’aspetto nella giusta proporzione! Il colorito della pelle non era verde ma di un chiaro che dava sul roseo. Ed erano tutti, nessuno escluso, dotati di vistose capigliature!
Il più vivace dei sette, l’unico ad avere una certa loquacità con espressioni e atteggiamenti da leader, iniziò a raccontare quanto accaduto in quei terribili momenti che avevano preceduto quel mezzo disastro definito atterraggio…..
Era lui….. il portavoce, praticamente il comandante dell’astronave!
L’intuizione fu immediata, una figura preponderante su tutte le altre, il suo nome: Luminor. La cui capigliatura nera, folta e non troppo corta, intrisa di gel e pettinata all’indietro, impreziosita da un grosso e alto ciuffo bianco, si staccava da tutte le altre capigliature che, sebbene originali nei loro tagli, non avevano il bicolor….
Gli orosetiani erano uomini con caratteristiche somatiche clamorosamente diverse rispetto ai terrestri e ai selenesi!
Vivevano su Oroset, un pianeta appartenente ad un altro sistema solare. Distante dalla Luna 21 anni luce (200 mila miliardi di chilometri)…!!
Una delle loro non poche virtù: parlare tutte le lingue conosciute e anche non…!!
Raccontarono del viaggio durato circa due anni, giorno più giorno meno.
Due soli anni per percorrere 200 mila miliardi di chilometri?? Una velocità strabiliante…!! Ma erano tutti molto stanchi e particolarmente stressati, com’era logico che fosse! Dopo una fugace rifocillata, rilassati come non avrebbero potuto immaginarsi prima, si lasciarono coinvolgere nella dolce atmosfera che si era venuta a creare grazie a tutti quei lunari che, presenti nella realtà identificabile come un vero miracolo, cercarono in tutti i modi di darsi da fare per soddisfare le loro necessità primarie. Di rimbalzo i sette sopravvissuti dimostrarono di apprezzare tutte le attenzioni ricevute elargendo ampi sorrisi di compiacimento! L’unica cosa che non accettarono fu la visita medica.
Effettivamente troppo stanchi!
Stavano bene e la loro unica sofferenza era alimentata da un più che comprensibile e giustificato accumulo di stress. Facile sistemarli provvisoriamente presso un grande appartamento dotato di ogni confort.
L’incontro, un’evento che segnava in modo marcato la nascita di una nuova fratellanza!