Febbraio 2018: Nina Simone – AT TOWN HALL (1959)

Data di pubblicazione: Dicembre 1959
Registrato a: The Town Hall (New York)
Produttore: Jack Gold & Bob Blake
Formazione: Nina Simone (voce, pianoforte), Jimmy Bond (contrabbasso), Albert Heath (batteria)

Lato A

                        Black is the colour of my true love’s hair
                        Exactly like you
                        The other woman
                        Under the lowest
                        You can have him

Lato B

                        Summertime (Intrumental)
                        Summertime
                        Cotton eyed Joe
                        Return home
                        Wild is the wind
                        Fine and mellow

“Il jazz è un termine bianco per definire i neri.
La mia musica è musica classica nera”
(Nina Simone)

Uno dei nomi di punta della musica “nera” del ventesimo secolo, Nina Simone è stata senza dubbio un vero e proprio genio. La sua peculiare attitudine è stata quella di coniare un genere musicale in cui fondere gli elementi dei generi più disparati, dalla musica classica (che era la sua formazione musicale) al jazz, dal gospel al folk, dal soul al blues. In questa fusione c’era lei e la sua grande passione che sapeva infondere in ogni nota, in ogni vocalizzo.
Sesta di otto fratelli, nasce e cresce nel South Carolina. Sin da piccola rivela una grande talento per la musica, tanto da cominciare ad esibirsi, assieme alle sorelle, nel coro della chiesa. Inizia a prendere lezioni di pianoforte, e nel tempo decide di trasferirsi a New York, anche per sfuggire al pregiudizio razziale delle sue zone d’origine. Qui ha la possibilità di esibirsi nei vari locali jazz, ispirandosi perlopiù a Billy Holiday. E nello stesso tempo inizia ad incidere alcune sue prime canzoni.
In questa sede, per omaggiarla, ci orientiamo invece al bellissimo live al Town Hall di New York, pubblicato nel 1959, ed in un certo senso rappresentativo del magnetismo e della stragrande bellezza delle sue esibizioni nella fine degli anni ’50.
Il disco riprende alcune canzoni di quelle esibizioni, e parte dall’intensa e pianistica Black is the colour of my true love’s hair, un traditional della comunità nera, che Nina interpreta con particolare trasporto. Si prosegue con le armonie jazz di Exactly like you, frizzante e briosa. The other woman si distende sognante e romantica, con tutte le sue atmosfere notturne. Giunge poi l’esibizione dello strumentale Under the lowest, un etno-jazz eclettico e vivace. E chiude il primo lato la nenia romantica di You can have him.
Il lato B si apre con due versioni di Summertime, una totalmente strumentale e una cantata, ma entrambi dotate di grande fascino ed intensità. Il traditional Cotton eyed Joe viene poi eseguito con particolare passione. Return home fonde nelle sue trame sonore molti elementi distintivi dei più disparati generi musicali, attingendo tanto da antiche tradizioni etniche, quanto dal jazz. Wild is the wind è un ulteriore esempio di quanto fosse intensa e potente la sua abilità interpretativa. Il disco viene chiuso da una briosa Fine and mellow.
Nina Simone diventerà così uno dei punti cardine della musica black dei primi anni ’60, ma il suo impegno civile a favore della causa nera e del femminismo, lascerà numerosi strali, che la vedranno allontanarsi dagli Stati Uniti dopo che avrà accusato la CIA e l’FBI di scarsa cooperazione contro il razzismo. Tornerà al successo negli anni ’80, aprendo la curiosità di tanti artisti nei suoi confronti (da Nick Cave agli U2, che scriveranno per lei la bellissima Love is blindness, poi finita in Achtung baby). Un tumore al seno se la porterà via il 21 aprile del 2003.

“È un genio della musica del XX secolo e io ho avuto il privilegio di conoscerla e assistere ai suoi concerti. La sua potenza espressiva, il temperamento umorale, il modo di interpretare hanno avuto un impatto fortissimo sulla mia personalità e sulle mie scelte”
(Nick Cave)