Settembre 2018: Fleet Foxes – FLEET FOXES (2008)

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Data di pubblicazione: 16 giugno 2008
Registrato a: London Bridge Studio (Seattle), Avast! Recording Co. (Seattle)
Produttore: Phil Ek
Formazione: Robin Pecknold (voce, chitarra acustica), Skyler Skjelset (chitarra elettrica, mandolino, cori), Craig Currain (basso, cori), Casey Wescott (tastiere, mandolino, cori), Nicholas Peterson (batteria, percussioni, cori), Gwen Owen (flauto)

 

Tracklist

 

                        Sun it rises
                        White winter hymnal
                        Ragged wood
                        Tiger mountain peasant song
                        Quiet house
                        He doesn’t know why
                        Heard them stirring
                        Your protector
                        Meadowlarks
                        Blue ridge mountains
                        Oliver James

 

Volevamo due sentimenti molto diversi
(Robin Pecknold)

 

Si riferisce al dipinto ritratto sulla copertina del loro primo album Robin Pecknold, che riporta un dipinto del pittore fiammingo Pieter Brugel, scelta proprio perché ad una primissima impressione sembra raffigurare uno stralunato scenario bucolico, mentre se poi si fa attenzione, la scena riporta una sorta di caos quotidiano, ben diverso da uno scenario di campagna. Il sentimento contrastante quindi è quello che muove i Fleet Foxes in questa avventura musicale, coniugando tanto le antiche melodie folk d’altri tempi, quanto la modernità dei tempi di oggi, caotici e veloci. Sono questi quindi i sentimenti diversi che abitano in queste canzoni, che prendono direttamente spunto da Crosby, Stills, Nash & Young, e li proiettano in questi tempi, per un’immersione in una genuina sensibilità fuori dal tempo.
Nel loro barocco folk-pop risiedono i canti antichi di tempi andati, e nello stesso tempo ci si apre alla modernità del rock indipendente del nuovo millennio. Non saranno “originali” i Fleet Foxes, e di certo non hanno inventato nulla che già non ci fosse, ma il loro merito è stato appunto quello di coniugare nel rock moderno questo spirito pacificato eppure sempre tormentato, facendo propria la lezione dei padri. Ed in questo il loro omonimo album d’esordio, registrato nella Seattle che in tempo fu la patria del grunge, è rappresentativo di un rock estatico e meditabondo, che alla carnalità preferisce la contemplazione, all’eccesso la pacificazione, al caos la purificazione.
Il disco si apre con i cori di Sun it rises, che tanto ricordano Smile dei Beach Boys, per poi proseguire su una specie di mini-suite sonore tanto cara all’aridità folk di Crosby, Stills, Nash & Young, coniugando tanto la California con Woodstock. White winter hymnal prosegue echeggiata, armonizzandosi in un vortice corale irresistibile, e si fa fatica a pensarla come una canzone del 2008, perché sembra partorita proprio negli anni ’60. Lo spirito di Brian Wilson riappare nell’arido calore soul di Ragged wood, che non misconosce assonanze con i Wilco. Tiger mountain paesant song invece è una bellissima ballata acustica, delicata e dolcemente amara. Decisamente difficile non lasciarci su una lacrima di pura emozione. Segue una assolata Quiet houses, dove ancora i Wilco e i Beach Boys si danno la mano, e accorciano le generazioni, per poi far esplodere la sinfonia pop di He doesn’t know why, altro vero capolavoro del disco dopo Tiger mountain paesant song. Sinfonia pop che prosegue nei territori più crepuscolari di Heard them stirring e nella bucolica Your protector. Meadowlarks invece è una straniante e straziante ballata per sola voce e chitarra acustica, sublime e toccante, e Blue ridge mountains si contamina di sonorità psichedeliche d’altri tempi. Chiude il disco una deliziosa Oliver James.
I Fleet Foxes apparvero sulle scene con un disco bello e importante, per dargli un solo seguito con l’ancor più concentrato Helpnessness blues e l’eclettico Crack-up, anch’essi ben radicato nella tradizione della premiata ditta Crosby, Stills, Nash & Young. Da grandi maestri derivano quindi grandi talenti, e da grandi talenti grandi potenzialità, e la bellezza scorre placida e serena!

 

Settembre 2018: Fleet Foxes – FLEET FOXES (2008)ultima modifica: 2018-09-03T11:03:32+02:00da pierrovox

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