Maggio 2022: Tuxedomoon – DESIRE (1981)

Tuxedomoon - Desire

 

Data di pubblicazione: 1981
Registrato a: Jacobs Studios (Farnham)
Produttore: Gareth Jones
Formazione: Steven Brown (voce, sassofono, tastiere), Peter Dachet (basso, chitarra, sintetizzatore, programmazioni ritmiche, voce), Blaine L. Reininger (violino, chitarra, tastiere, voce), Winston Tong (voce, cori), Vicky Aspinall (violino), Al Robinson (violoncello)

 

Lato A

 
                        East
                        Jink
                        …
                        Music #1
                        Victims of dance
                        Incubus (Blue suit)
 

Lato B

 

                        Desire
                        Again
                        In the name of talent (Italian Western Two)
                        Holiday for Plywood (Holiday for strings)
 

 

Una delle formazioni più originali e meno rock
(Piero Scaruffi)

 

I Tuxedomoon sono partiti come un duoa nel 1977, due polistrumentisti che stavano studiando musica elettronica al San Francisco College. Hanno ampliato la formazione e l’anno successivo hanno avuto una grande svolta aprendo i concerti dei Devo. Hanno in seguito firmato per l’etichetta Ralph Records dei Residents. La loro musica era avanguardia avanguardia purissima, presentando molta elettronica. Desire è il loro secondo album, e universalmente considerato come una delle loro opere migliori. Le prime quattro si fondono tutte insieme per creare una suite di quasi quindici minuti. East si apre con le corde mentre entra incredibile linea di basso, subentra un organo, e poi un corno sostituisce l’organo mentre le corde e il basso continuano
Jinx si apre con basso, percussioni, tasti e archi. È orecchiabile arriva la voce rievocando i Talking Heads. La voce andrà e verrà e suoneremo un corno circa tre minuti. La voce diventa teatrale prima di quattro minuti e mezzo, comprese alcune risate. “…” ha schegge sparse di elettronica e violoncello, mentre Music #1 ha elettronica e basso insieme ad altri suoni sperimentali. L’organo va e viene con brevi scoppi.
Victims of the dance ha bassi, tasti e sax, mentre una melodia contorta rivela un po’ di umorismo. Incubus (Blue suite) ha un ritmo orecchiabile, dove subentrano delle chitarre impazzite.
Desire sfoggia un superbo basso e chitarra. Ma nel complesso rivela una susseguirsi di cacofonie assolutamente straordinarie. Again parte in sordina con tappeti elettronici e organo, per cominciare quando il basso si unisce alla voce solenne. In the name of talent (Italian Western Two) si apre con sax e organo, per poi avviare un cambiamento man mano si alzano ritmi veloci e qualche chitarra cattiva mentre l’organo prosegue. Holiday for Plywood (Holiday For Pings) viene introdotta da una tastiera luminosa, prima di un cambiamento all’inizio come acquisizione di beat, basso e sax.
Desire è un album incredibile. I fan della musica sperimentale dovrebbero provarlo. Probabilmente non è così astruso come la musica dei Residents, ma tra le sue pieghe si avverte quel desiderio di sovvertire qualsiasi stilema

Maggio 2022: Tuxedomoon – DESIRE (1981)ultima modifica: 2022-05-26T10:03:13+02:00da pierrovox

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