Dicembre 2022: Blonde Redhead – MELODY OF CERTAIN DAMAGED LEMONS (2000)
Data di pubblicazione: 6 giugno 2000
Registrato a: Bear Creek (Woodinville)
Produttore: Guy Picciotto & Ryan Hadlock
Formazione: Kazu Makino (voce, chitarra ritmica, tastiere), Amedeo Pace (voce, chitarra, basso, tastiere), Simone Pace (batteria, percussioni, tastiere), Toby Christensen (piano)
Tracklist
Equally damaged
In particular
Melody of certain three
Hated because of great qualities
Loved despite of great faults
Ballad of lemons
This is not
A cure
For the damaged
Mother
For the damaged coda
“Siamo sempre in lavori in corso”
(Kazu Makino)
Questo album ha certamente un suono specifico adattato alle relazioni spezzate e fragili. È interessante pensare all’atmosfera, ma al mio primo ascolto, la musica qui non è del tutto piccante per i miei sensi musicali Ciò che diventa evidente dopo un po’ di ascolto è che la musica è “viscida” come le persone descritte nei testi. Gli arrangiamenti sembrano strani come se ci fosse abbastanza atonalità negli strumenti per buttare giù il tuo umore. Poi ci sono le parole di queste canzoni: situazioni sociali ambigue e dialoghi. Ogni canzone del disco sembra sempre distopica: gli altoparlanti sembrano intrappolati mentre interagiscono con partner o conoscenti poco sinceri. O almeno, orientare queste persone in un modo che non ferisca nessuna delle parti.
Il quinto album in studio dei Blonde Redhead è duqnue uno sfocato indie-rock bohémien, saturo di vibrazioni gotiche e che mostra un vantaggio creativo che lo colloca altamente nel suo genere un po ‘sovraffollato. La superba combo uno-due di In particular e l’incisiva Melody of certain three costituisce un’apertura infernale, mentre il resto dell’album mantiene una qualità altrettanto alta in tutto. Kazu Makino e Amedeo Pace si alternano alla voce di canzone in canzone, con Makino che suona fragile, distante e simile a una trance, il che rende una performance coinvolgente, mentre Pace offre in modo più diretto durante i suoi turni, con la sua voce che spesso agisce come un contrappunto che purifica il palato a quello di Makino. Coeso, breve e abbastanza sperimentale da mantenere le cose interessanti, Melody of Certain Damaged Lemons è un punto culminante indie-rock