Febbraio 2024: Badly Drawn Boy – ABOUT A BOU (2002)
Data di pubblicazione: 8 aprile 2002
Registrato a: Cello Studios, Larrabee East (Los Angeles)
Produttore: Badly Drawn Boy, Steve McLaughlin & Tom Rothrock
Formazione: Badly Drawn Boy (voce, chitarre, basso, piano, sintetizzatori, tastiere, xylofono, armonica, corno, orchestrazioni, flauto, pecussioni, triangolo, cori), Sasha Krivstov (basso), Joey Waronker (batteria), Pete Thomas (batteria), Tom Rothrock (batteria, percussioni, basso), Jon Brion (chitarra, basso), Mike Brenner (lap steel), Steve McLaughlin (tastiere), Patrick Seymour (tastiere), Pete Beechill (trombone), Jeff Turmes (sassofono), Jonathan Reese (direttore d’orchestra), London Metropolitan Orchestra (orchestrazioni), Chuy Flores (effetti sonori), Suzie Katayyama (conduttrice d’orchestra), Sharon Celani, Gia Ciambotti, Ashley Arrison (cori)
Tracklist
Exit stage right
A peak you reach
Something to talk about
Dead Duck
Above you, below me
I love NYE
Silent sigh
Wet, wet, wet
River, sea, ocean
S.P.A.T.
Rachel’s flat
Walking out of stride
File me away
A minor incident
Delta (Little boy blues)
Donna and Blitzen
Nick Hornby ha spesso parlato della musica nei suoi libri, a cominciare dai famosi tesi 31 songs o Alta fedeltà. Nel 2002 un suo romanzo divenne nuovamente un film (era già successo col già citato Alta fedeltà): si trattava di About a boy. Il film fu girato da Paul e Chris Weitz e vide impegnati nel ruolo dei protagonisti Hugh Grant e Nicholas Hoult. La trama si concentrava sulle dinamiche di crescita di un adolescente, ma anche sull’uscire definitivamente dalla perenne adolescenza da parte di un adulto che si cullava delle propria ricchezza, senza peraltro essersela guadagnata.
La colonna sonora fu affidata al talentuoso Damon Michael Gough, in arte Badly Drawn Boy, che si era già messo in mostra con il promettente The hour of bewilderbeast. La colonna sonora di About a boy gli permise di liberare tutto il suo talento, che spaziava dalla forma canzone debitrice della malinconia poetica di Elliott Smith, particolarmente ravvisabile nel singolo tema di Something to talk about, ma anche in molte divagazioni che spaziavano dalla psichedelia alla folk impegnato. Ne venne fuori un piccolo gioiellino di scrittura ed interpretazione che diede risalto alla pellicola, ma che nello stesso tempo ampliò la popolarità di un bravo musicista e compositore.
