Maggio 2022: Banco del Mutuo Soccorso – DARWIN! (1972)

Data di pubblicazione: Dicembre 1972
Registrato a: Ricordi Studios (Milano)
Produttore: Sandro Colombini
Formazione: Francesco Di Giacomo (voce), Vincenzo Nocenzi (organo, clavicembalo, sintetizzatore), Giovanni Nocenzi (pianoforte, ottavino), Marcello Todaro (chitarre), Renato D’Angelo (basso, contrabbasso), Pierluigi Calderoni (batteria, timpani)

Lato A
                        L’evoluzione
                        La conquista della posizione eretta
 

Lato B

                        Danza dei grandi rettili
                        Cento mani e cento occhi
                        750.000 anni fa… l’amore?
                        Miserere alla storia
                        Ed ora io domando tempo al tempo ed egli mi risponde… non ne ho!

“Ogni cosa ha il suo tempo”
(Francesco Di Giacomo)

Il rock progressivo trovò in Italia una stagione particolarmente florida, con tutta una serie di artisti e gruppi che cercarono di dire la loro all’interno di un fenomeno colto e da molti poi col tempo ingiustamente inviso. Sta di fatto che il rock progressivo cercò di rendere il rock non solo intrattenimento o fenomeno di costume, ma soprattutto un’arte che legasse letteratura e musica.
Tra i tanti fenomeni progressive italiani si distinsero i romani del Banco del Mutuo Soccorso, con una serie di dischi dalla tecnica impressionante, con strutture particolarmente complesse e tematiche imponenti, come quella dell’evoluzionismo che viene espressa nel loro secondo album Darwin.
Il disco dal punto di vista squisitamente musicale non ha nulla da invidiare a gente come Genesis o Emerson, Lake & Palmer, mentre dal punto di vista testuale si concentra come un concept sull’evoluzione della vita sulla Terra, ricreando atmosfere primordiali, un po’ come aveva già fatto Stanley Kubrick nel capolavoro 2001 Odissea nello Spazio. Dal punto di vista musicale si vorrebbe descrivere l’ambiente preistorico, la sua fauna e la sua popolazione fatta di dinosauri, ominidi e altre creature. Si vuole dare credito così alle teorie evoluzioniste del celebre biologo inglese Charles Darwin.
Il risultato è un album ritenuto a giusta ragione tra le pietre miliari del rock italiano, e nel tempo celebrato sia dalla stessa band che da altri artisti. Una eco che ha avuto riverbero al di fuori dei confini nazionali (il che non capita molto spesso per gli artisti italiani) e che nel tempo non ha perduto un briciolo del suo fascino