Novembre 2022: Mott The Hopple – ALL THE YOUNG DUDES (1972)
Data di pubblicazione: 8 settembre 1972
Registrato a: Olympic Studios, Trident Studios (Londra)
Produttore: David Bowie & Mick Ronson
Formazione: Ian Hunter (voce, chitarra, pianoforte), Mick Ralph (chitarra, voce, cori), Peter Overland Watts (basso, cori), Dale Griffin (batteria, percussioni, cori), Verden Allen (organo, cori)
Lato A
Sweet Jane
Momma’s little jewel
All the young dudes
Sucker
Jerkin’ crocus
Lato B
One of the boys
Soft ground
Ready for love/After lights
Sea diver
“All the young dudes è l’inno glam definitivo”
(Nicholas Pegg)
Da band dai trascorsi folk psichedelici alla Bob Dylan e cadenze hard rock in chiaro stile zeppellino, i Mott The Hopple devono la loro consacrazione ad un genio come David Bowie, che li traghetterà nell’ampio mondo del glam rock, che stava trasformando in tutti i sensi il rock dei primi anni ’70. Ambiguità sessuale, trasformismo, eccentricità erano i principali leit motiv del movimento, ma il genere era capace di regalare momenti di scrittura sublime e interpretazioni di un’intensità incredibile.
All the young dudes è per molti uno dei manifesti assoluti del glam rock, accostabile a Transformer di Lou Reed, Ziggy Stardust dello stesso David Bowie, Electric warrior dei T.Rex, e altri ancora… La formula sta in una musica dall’alto tasso di fisicità, una prorompente vivacità nel miscelare elementi blues al rock’n’roll di stampo anni ’50. Il resto lo fanno David Bowie e Mick Ronson dietro la consolle, consigliando al gruppo di misurarsi con Sweet Jane dei Velvet Underground e componendo uno degli inni assoluti della stagione glam. Ma il materiale autografo della band non è certo da meno. Il disco ottenne un successo strepitoso, il primo e probabilmente unico del gruppo inglese, ma tanto da bastargli per entrare di diritto tra i maggiori autori di tutta la storia del rock
“David Bowie è una delle poche persone che quando entrano creano la magia nella stanza. Ha un atteggiamento mentale molto curioso, è veloce e senti che sa più di te e ti metti completamente nelle sue mani”
(Ian Hunter)