Gennaio 2024: Norah Jones – FEELS LIKE HOME (2004)
Data di pubblicazione: 10 febbraio 2004
Registrato a: Allaire Studios, Avatar Studios, Sorcerer Sound Studio (New York)
Produttore: Arif Maradin
Formazione: Norah Jones (voce, pianoforte, organo), Garth Hudson (organo), Rob Burger (organo), Kevin Breit (chitarre, banjo, cori), Jesse Harris (chitarra acustica), Adam R. Levy (chitarre), Tony Scherr (chitarra elettrica), Lee Alexander (basso, lap steel), Brain Blade (batteria), Andrew Borger (batteria, percussioni), Levon Helm (batteria), Dolly Parton (voce), Daru Oda (flauto, cori), Jane Scarpantoni (violoncello), David Gold (viola), Arif Maradin (orchestrazioni)
Tracklist
Sunrise
What am I to you?
Those sweet words
Carnival Town
In the morning
Be here to love me
Creepin’ in
Toes
Humble me
Alone ground
The long way home
The prettiest thing
Don’t miss you at all
Artista sensibile e delicate, Norah Jones fu una delle tante “next big thing” all’alba del nuovo millennio, grazie ad una capacità interpretativa elegante e una propensione alla scrittura che si era già messa in mostra nel notevole disco d’esordio Come away with me, pubblicato nel 2002. Il suo secondo album, Feels like home, fu dunque particolarmente atteso all’epoca, e una volta pubblicato non deluse certo le aspettative molto alte che gli furono riposte. Si ha a che fare con una Norah Jones cresciuta dal punto di vista interpretativo, e che aveva affinato bene la sua capacità alla scrittura, grazie ad una manciata di canzoni in bilico tra eleganza e morbidezza pop, riscontrabili nella traccia d’apertura Sunrise, che divenne un successo incredibile.
Rispetto al disco d’esordio, questo secondo album mostra più colore, e una maggiore propensione all’apertura verso altri mondi stilistici, a cominciare dall’R&B all’Aretha Franklin’ di What am I to you? o Carnival Town fino alla gran capacità cantautorale fi Thow sweet words, che ricorda Joni Mitchell. Di soul trasudano molte canzoni, richiamando alla memoria quella grandissima Laura Nyro, che mai ebbe in vita il successo di Norah Jones. Creepin’ time poi è un’incursione nel folk bucolico, stante a certificare la grande curiosità di questa ragazza. Si apprezza nel pezzo anche la partecipazione di Dolly Parton.
Purtroppo da lì in poi Norah Jones perderà lo smalto che aveva contraddistinto i primi due lavori, pur restando una cantante di tutto rispetto. Ma si può certo dire che dei primi anni 2000, lei è senza dubbio una delle autrici più interessanti