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Come cade la luce a San Francisco

Uno dei momenti più magici di tutto il mio viaggio è stato quello del mio incontro con la luce e l’architettura della città di San Francisco.
Quando sono uscito dalla stazione degli autobus, appena arrivato nella città per la prima volta, mi sono accorto subito di questa luce, di questi spazi, e ho avuto la conferma dentro di me, che quello era il posto giusto dove dovevo rimanere.
Non so spiegare il mistero dell’intensità di questa luce, che dona a tutte le cose un colore, una prospettiva, delle ombre che non ho mai visto da nessuna altra parte.
Non è poi vero ciò che a volte si dice di San Francisco, e cioè che è una città prevalentemente piovosa: C’è un periodo, durante l’anno, in cui le piogge la fanno da padrone, ma a parte questi 2/3 mesi, secondo me è la luce, è il sole a prevalere.
A volte, guardando verso l’infinito fotografico, “il lontano” per i nostri occhi, qui sembra che la luce sia come una sottilissima farina che si va tanto più aggregando e concentrando, quanto più le cose sono vicine a noi.
Un altro fenomeno riguarda invece le nuvole
Ora, dato che la Baia è naturalmente solcata, più o meno costantemente, dai venti, spesso ci sono grandi gruppi di nuvole che qui se ne vanno a spasso, molto più velocemente di quanto io non abbia mai visto fare ad altre nuvole, in altre città del mondo..
Tutto questo non ha niente di scientifico – non vuole essere scientifico, ed è anzi frutto forse della mia passione per questa città, che come capita con l’amore per una persona, per un animale, per una cosa, ci fa vedere ciò che vogliamo e ce le fa vedere più belle.
Ma aspetto sempre che qualcuno mi venga a dire: “ti sbagli, San Francisco è invece…”.
D’altra parte c’è un mezzo per misurare la velocità di spostamento o la grandezza di una nuvola?
Ce n’è uno che sappia valutare la bellezza dei colori di un luogo?
E se ci fosse, ce ne importerebbe qualcosa?
Felici osservazioni, della natura e del creato a tutti.

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