Solo qualche settimana fa, in collegamento con Propaganda Live su La7, aveva paragonato la pandemia del coronavirus con la Seconda guerra mondiale. Francesco Guccini, in un’intervista precedente allo stesso conduttore Diego ‘Zoro’ Bianchi, aveva utilizzato un’espressione poetica ed efficace al tempo stesso: «Dopo la fine della guerra c’era una voglia di ballare che faceva luce». Oggi, però, Francesco Guccini si mostra decisamente pessimista sugli scenari che si svilupperanno a fine pandemia.
«Non credo che dopo la pandemia saremo persone migliori. Anche dopo l’11 settembre si diceva che sarebbe cambiato tutto ma non è cambiato nulla» – ha spiegato il cantautore a ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 1 – «Un po’ è la storia che non insegna, un po’ gli uomini che non imparano. E credo che non impareremo neanche stavolta. Sono abbastanza cinico da questo punto di vista. È nella natura umana il dimenticarsi presto delle tragedie passate per riprendere la vita di sempre».
Francesco Guccini ha rivelato anche tanti aspetti della propria vita quotidiana in isolamento forzato a causa dell’emergenza: «Sto facendo quello che facevo prima, più o meno. Mi muovo poco, ascolto audiolibri, scrivo e guardo un pò la tv. Non ascolto musica da anni, non suono neanche più la chitarra, credo di non esserne più capace, ammesso che lo fossi stato». Quando l’emergenza finirà, i piani di Guccini sono chiari: «La prima cosa che farò sarà sicuramente andare al ristorante con qualche amico. Il 14 giugno compirò 80 anni, sono tanti. Non so se si potrà organizzare una festa ma quando si raggiunge un’età simile non è che ci sia tanta voglia di fare grandi feste…».
