Mentre emergono le inconfutabili prove della frode elettorale USA, ventidue Stati americani sono territorio liberato

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Dal giorno della sconfitta, mai riconosciuta, del 45° Presidente degli Stati Uniti d’America Donald J. Trump è stato un susseguirsi di voci che denunciavano una frode, di grosse dimensioni, ai danni del Presidente allora in carica. Lo stesso Trump ne ha denunciato parecchie volte l’accaduto, invocando giustizia nei vari tribunali americani, fino alla Corte Suprema, che tuttavia si sono rifiutati di prendere in considerazione le numerose prove fornite dagli avvocati di Trump.

I sostenitori di Trump hanno visto sfumare così più volte le loro speranze, mentre Joe Biden veniva dichiarato Presidente degli Stati Uniti nel mese di gennaio 2021.

Tuttavia la battaglia sostenuta per ottenere giustizia, come aveva promesso Donald Trump ai suoi numerosi sostenitori prima di lasciare la Casa Bianca, non è mai stata abbandonata, anzi oggi sta proseguendo speditamente.

Come riporta infatti sul suo blog Cesare Sacchetti il 24 maggio scorso, negli Stati Uniti accadono fatti senza precedenti: stanno emergendo sempre più prove che una massiccia frode elettorale, ai danni di Donald J. Trump, sia stata perpetrata particolarmente in quegli Stati chiave americani storicamente decisivi per le sorti delle elezioni. La differenza sostanziale rispetto ai mesi di novembre e dicembre 2020, quando i ricorsi degli avvocati di Trump non erano stati presi in considerazione dalle corti federali fino alla Corte Suprema, è che adesso finalmente si stanno effettuando delle verifiche sulle schede elettorali.

Il 31 marzo scorso il Senato dell’Arizona ha deciso infatti di affidare l’appalto per il riconteggio e la revisione delle schede elettorali nella contea di Maricopa, la quarta per grandezza negli Stati Uniti, alla società Cyber-Ninja, specializzata in perizie informatiche. I democratici hanno quindi tentato immediatamente di bloccare il riconteggio delle schede cercando di fare ricorso davanti ad un giudice locale, che ha tuttavia chiesto ai ricorrenti di depositare un milione di dollari come cauzione. Al rifiuto dei democratici il riconteggio sta procedendo.

Il quotidiano americano The Gateway Pundit scrive di come riconteggio e verifica dell’autenticità delle schede sia estremamente seria e accurata. Si procede con il passaggio delle schede elettorali sotto una luce ultravioletta, per verificare la presenza di una filigrana speciale che ne attesti la autenticità. Sono già emerse migliaia di schede duplicate. Per poter essere valida la scheda duplicata deve presentare lo stesso codice a sei cifre della scheda originale, altrimenti la scheda duplicata si deve considerare a tutti gli effetti “fantasma” o semplicemente falsa.

Tutto questo sta accadendo ancora una volta nel più assoluto silenzio dei media mainstream mondiali, che si ostinano ad ignorare la realtà. Già nei mesi scorsi avevano ripetutamente attaccato e persino ridicolizzato Donald Trump, il quale tuttavia continuava a non dichiarare la sconfitta.

Nonostante tutto questo, la contea di Maricopa ha creato il cosiddetto effetto domino. Quando ha avuto inizio il riconteggio in Arizona, dal lato orientale degli Stati Uniti, nello Stato del Michigan, l’avvocato locale Matthew DePerno, che assiste un cliente che ha fatto ricorso contro la frode elettorale, sta coraggiosamente presentando massicce prove del broglio. Sono state trovate migliaia di schede illegali fantasma che sono state inserite nello scrutinio finale: queste schede hanno decretato la “vittoria” del candidato democratico Joe Biden.

E’ emerso come i voti siano stati spostati tutti nello stesso momento e nella stessa quantità: questa incredibile circostanza denota l’impossibilità della mano dell’uomo nello spostamento dei voti, i quali sono stati assegnati a Biden attraverso un algoritmo.

Sembrerebbe che Donald Trump stia preparando il terreno per nuove elezioni, ma molto prima del 2024. Occorrerà però cambiare le leggi elettorali che hanno permesso di conteggiare le schede illegali, e questo è già avvenuto nella quasi metà degli Stati americani. Mentre le dichiarazioni che Trump va rilasciando contro la frode elettorale del 2020 sono in continuo aumento, man mano che emergono via via i brogli nei vari Stati.


A tutto questo si aggiungono anche i sospetti che la frode elettorale abbia trovato sponde anche all’estero: nel mese di dicembre alcune scottanti notizie, riguardanti la frode elettorale ai danni del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sono state divulgate dall’ex agente della CIA, Bradley Johnson, il quale ha fatto il nome di alcuni italiani coinvolti in quello che sembra preannunciarsi come uno dei più grossi scandali di tutti i tempi. Tra questi, ci sono i nomi del Generale Claudio Graziano e del diplomatico Stefano Serafini, che sarebbe stato inviato in Italia per impostare la frode.

Qui di seguito, il link del video con le affermazioni di Bradley Johnson: https://www.youtube.com/watch?v=TxDTypLz_P4&t=617s

Poiché il video è stato rimosso rimando ad un altro video pubblicato sul sito detoxed.info, dove Bradley Johnson parla ancora sulla frode elettorale USA.

Il prof. Alfio D’Urso, avvocato, di via Vittorio Emanuele, Catania 95131, Italia, ha fornito il resoconto dei fatti come comunicato in alcuni incontri con un funzionario dei servizi di sicurezza dell’esercito di alto livello. Il prof. D’Urso è autore di un Affidavit dell’imputato Arturo D’Elia, di cui qui di seguito espongo il contenuto. La data ed il luogo riportati in calce sono: 6 gennaio 2021, a Roma, in Italia. 

the italian job: l'affidavit di arturo d'elia

Arturo D’Elia, ex capo del Dipartimento Informatico di Leonardo SpA, è stato accusato dalla Procura della Repubblica di Napoli per manipolazione dei dati tecnologici e impianto di virus nei principali computer di Leonardo SpA, nel mese di dicembre 2020.

D’Elia è attualmente indagato dal giudice del Consiglio a Napoli: in testimonianza giurata, il 4 Novembre 2020 avrebbe portato avanti un’operazione per trasferire i dati delle elezioni presidenziali americane del 3 novembre, sotto istruzione e direzione di persone di nazionalità statunitense che lavorano presso l’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma. Il risultato dell’operazione eseguita avrebbe spostato, in modo significativo, il margine di vittoria accumulato da Donald Trump a favore dell’altro candidato Joe Biden, in un certo numero di Stati americani dove Joe Biden stava invece perdendo i voti.

L’ex capo del Dipartimento Informatico, D’Elia, ha dichiarato che si trovava al lavoro nella struttura di Pescara della Leonardo SpA e ha sfruttato le capacità di crittografia della guerra informatica di livello militare per trasmettere voti per mezzo del satellite militare della Torre del Fucino fino a Francoforte, in Germania. D’Elia ha giurato che i dati potrebbero essere stati scambiati, in qualche caso, per rappresentare più del totale degli elettori registrati.

Inoltre D’Elia ha dichiarato che testimonierà su tutti gli individui e le entità coinvolte nel passaggio dei voti da Donald Trump a Joe Biden, quando sarà sotto totale protezione per se stesso e per la sua famiglia.

L’imputato, avendo ricevuto istruzione di fornire prove in tribunale su questo argomento, afferma di aver assicurato in una posizione segreta il backup dei dati originali e dei dati scambiati.

E’ così che i dati della società canadese Dominion (il cui server ha gestito il conteggio elettronico nei vari Stati americani), partiti dai server tedeschi, sono stati criptati e poi sono stati inviati tramite questi satelliti, verso gli Stati Uniti.

Come riporta il giornalista Cesare Sacchetti sul suo blog, Dominion è una società molto legata agli uomini più vicini al partito democratico, come lo speculatore finanziario George Soros e la fondazione dei coniugi Clinton.

Arturo D’Elia sarà successivamente estradato negli Stati Uniti, mentre l’avvocato Carlo Taormina ha annunciato lo scorso aprile in un videomessaggio, dal suo profilo Facebook, di essere stato nominato da Donald Trump come suo difensore di fiducia per la tutela degli interessi penali, in sede giudiziaria e stragiudiziali, relativamente all’accertamento dei brogli elettorali delle elezioni USA 2020.

Questo il messaggio di Carlo Taormina: James Flynn, direttore del Comitato DEFENDING THE REPUBBLIC, per incarico di Donald Trump, mi ha nominato difensore di fiducia del Comitato medesimo per la tutela degli interessi penali, in sede giudiziaria e stragiudiziali, relativamente all’accertamento dei brogli elettorali che hanno favorito Biden e hanno danneggiato Trump, per la parte relativa ai fatti di broglio verificatisi in Italia ed in relazione ai quali pende una inchiesta dinanzi a una Procura italiana. Ho accettato l’incarico”.


Come si manifesta ormai chiaramente, la battaglia è tutt’altro che finita. Anzi, la lotta è arrivata oggi nel suo momento più cruento e decisivo.

In questo scontro all’ultimo respiro tra le forze del bene e quelle del male, come più volte ne ha scritto anche l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, le parole pronunciate a Fatima dalla Madonna acquistano un particolare significato, anche se il valore profetico di questo messaggio è a tutt’oggi ancora lungi dall’essersi concluso.

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Il Presidente Donald Trump insieme alla moglie Melania, in visita al Santuario dedicato a San Giovanni Paolo II a Washington, il 3 giugno 2020. E’ stato un evento bollato dall’arcivescovo di Washington, Wilton D. Gregory, e dai media mainstream con l’accusa di “manipolare la Chiesa” durante il periodo di grave guerriglia urbana che aveva devastato gli USA: molti ignorano tuttavia che Melania Trump professa la fede cattolica ed è devota alla Beata Vergine Maria, esercitando anche una certa influenza sul marito


Dal suo esito dipendono le sorti dell’umanità intera, poiché l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale, voluto dai mondialisti e da famiglie di banchieri potentissime come i Rothschild, non può instaurarsi senza che gli Stati Uniti ne facciano parte. Trump ha tuttavia dalla sua parte quei patrioti militari che lo hanno sostenuto fin dall’inizio oltre alla grande maggioranza dei cittadini americani che, come sta emergendo chiaramente dai brogli, gli hanno riconfermato la fiducia per il rinnovo del mandato presidenziale del 2021.

Come riporta ancora il giornalista Cesare Sacchetti, Lynn de Rothschild, moglie del banchiere Evelyn de Rothschild, proprietario dell’Economist, una rivista abbastanza importante per le comunicazioni simboliche della cabala globalista, ha convocato lo scorso 10 aprile in un vertice straordinario cento amministratori delegati delle grandi corporation americane in rappresentanza di tutto l’establishment economico e finanziario degli Stati Uniti. L’incontro si è svolto su Zoom, la celebre piattaforma per le videoconferenze, che ha contato la partecipazione di nomi del calibro di Mary Barra, amministratore delegato di General Motors e James Murdoch, figlio del noto magnate Rupert.

Lo scopo dell’incontro, secondo Sacchetti, sarebbe impedire che la riforma delle leggi elettorali venga fatta in senso “restrittivo”, perché ciò significherebbe consegnare una vittoria praticamente certa a Donald Trump.

L’evento sembra essere una ripetizione dei fatti accaduti lo scorso anno, quando tutto il gotha economico degli Stati Uniti si sarebbe coordinato per poter eseguire la frode elettorale ai danni di Trump che si è consumata lo scorso novembre. Anche la stessa rivista Time ha rivelato come tutto l’establishment americano abbia lavorato a stretto contatto per poter consentire il golpe elettorale contro Trump.

In questo scenario ormai evidente di conflitto epocale, si innesta anche la decisione di revocare le misure anti-CoVID da parte di molti Stati americani, smarcandosi così in maniera netta dall’adesione a quel Nuovo Ordine Mondiale tanto voluto ed invocato dai potenti della Terra.

Il medico americano Michael J. Hauke, MD, laureato all’Università dell’Indiana, specializzato in Medicina d’Urgenza e praticante la professione medica presso il Kadlec Regional Medical Center, ha scritto un interessantissimo e significativo articolo che Maurizio Blondet ha pubblicato lo scorso 20 maggio su Blondet & Friends.

Come si vede dall’immagine mostrata in basso, gli Stati Uniti sono attualmente spaccati in due opposte visioni, mentre Donald J. Trump ha aperto dalla fine del gennaio 2021 nella contea di Palm Beach in Florida, dove risiede, l’ “Ufficio del 45° Presidente degli Stati Uniti, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe arredato identicamente a quello che occupava alla Casa Bianca. Dal suo Ufficio del 45° Presidente, Trump sembra stia progressivamente attuando una strategia più efficace oggi che nel tempo in cui rivestiva il suo incarico presidenziale.

Riporto qui di seguito integralmente l’articolo del dott. Michael Hauke, così come pubblicato su Blondet & Friends.

 

di Michael Hauke

In 22 Stati degli Stati Uniti non ci sono state misure Corona per mesi … e ancora nessun sistema sanitario sovraccarico

Tutte le misure della Corona sono state revocate nello Stato americano della Florida nel settembre dello scorso anno. Non c’è stato alcun obbligo di maschera lì per oltre sette mesi, nessuna regola sulla distanziamento e certamente non più lockdown.
Il governatore della Florida, Ron DeSantis, aveva un coprifuoco di un mese all’inizio del periodo Corona, nell’aprile 2020. Ora si è scusato con i suoi cittadini per questa decisione.
Con la decisione di revocare tutte le misure, l’anno scorso si è guadagnato molto scetticismo. È stato accusato di una politica irresponsabile che avrebbe provocato decine di migliaia di morti Corona. Tuttavia, è diventato subito evidente che i numeri si stavano sviluppando in modo non diverso, in alcuni casi anche migliore, rispetto agli Stati che hanno continuato ad attuare misure molto restrittive. In termini di tasso di mortalità, la Florida è ora ben al di sotto della media degli Stati Uniti.
Il Texas ha seguito l’esempio della Florida come prossimo Stato all’inizio di quest’anno. Anche qui non c’è stato un sovraccarico del sistema sanitario – e non sono morte più persone del solito. Sempre più Stati si sono uniti, ora ci sono 22 Stati USA che non hanno più misure Corona.

E negli ospedali? Tutto è normale! I video di questi Stati mostrano ristoranti affollati, feste chiassose, arene sportive esaurite, concerti, ecc. L’economia è in pieno svolgimento. Una vita che non puoi più immaginare in questo Paese.
Queste immagini da sole sono così incredibili per un normale tedesco che non vengono mostrate nei soliti media. Non è più una rotta speciale, perché gli Stati senza misure Corona ora costituiscono ben più della metà dell’area degli Stati Uniti. Ne avevo già parlato nel numero 05/21 del 10 marzo 2021. In Germania non sarà più possibile occultare la revoca totale delle misure nei molti Stati americani.

Probabilmente allora la completa libertà negli Stati Uniti sarà giustificata da un’elevata quota di vaccinazioni. Ma questo è sbagliato da due punti di vista, perché in primo luogo, la Florida ha revocato tutte le misure prima dell’inizio della campagna di vaccinazione, e il tasso di vaccinazione completa negli Stati Uniti era inferiore al 10% all’inizio di marzo, quando la maggior parte degli Stati ha revocato le misure. Ma c’è anche una seconda circostanza: in dodici Stati federali è vietato il certificato di vaccinazione digitale, che presto deciderà sui diritti fondamentali e sulla partecipazione alla vita sociale. Avete letto bene: dodici Stati degli Stati Uniti hanno reso questo tipo di discriminazione un reato penale. Quindi la vaccinazione non ha avuto alcun ruolo nella revoca delle misure.
Immaginate che in Germania si saprebbe effettivamente che gli Stati americani senza misure hanno esattamente gli stessi – in alcuni casi anche significativamente migliori – valori Corona rispetto agli Stati con maschera obbligatoria, regole sulla distanza e blocchi. Si potrebbe cominciare a mettere in discussione il significato di tutto ciò. O peggio, potresti scoprire che sono state fornite prove che maschere, spazi e blocchi non hanno alcun effetto su ciò che accade. Un mondo sarebbe davvero crollato.

Gli Stati in cui i governatori locali non solo non obbligano, ma spesso hanno positivamente vietato le mascherine e/o le vaccinazioni. Ancora una volta dovremo attendere la liberazione dagli USA?

La Croce Rossa americana: i vaccinati non possono donare il sangue, perché il vaccino distrugge completamente i loro anticorpi naturali…
Lo avevamo anticipato con i nostri studi, ora la conferma ufficiale. INVECE IN ITALIA LI VOGLIONO VACCINATI I DONATORI DI SANGUE !!!!!!
www.rinascimentoitalia.it

 

 

 

Mentre emergono le inconfutabili prove della frode elettorale USA, ventidue Stati americani sono territorio liberatoultima modifica: 2021-05-29T08:42:09+02:00da daniela.g0