Come pregare—A quanto pare il Signore ci ascolterebbe una tale preghiera nella malattia!
Il cielo era particolarmente tranquillo quella notte, coperto di stelle che decoravano la volta celeste e la rendevano calda e colma di un sentimento magico. Ma una cristiana di nome Liu Xin non era dell’umore giusto per godersi questa scena notturna. Ella, invece, aveva sul viso un’espressione dolorosa e triste. In quel momento, si inginocchiò e pregò il Signore Gesù in lacrime: “Gesù, Salvatore misericordioso, in questi ultimi tempi ho sofferto spesso di un forte mal di testa e di vertigini. Non riesco a vedere nulla con nitidezza e spesso rigetto quando mi sento un po’ strana. Il dottore ha detto che soffro di idrocefalia. Mio Signore, per favore, mostra pietà di me e cura la mia malattia. Sto patendo davvero molto e posso contare solo su di te…”. Erano molte le volte in cui Liu Xin aveva pregato. La malattia la colpiva di tanto in tanto e lei non osava lasciare il Signore per un solo istante. Continuava a pregarLo ardentemente, sperando che avrebbe curato la sua infermità. I fratelli e le sorelle pregavano per lei al mattino, e per lei pregava persino un prestigioso predicatore. Tuttavia, la malattia la aggrediva ancora frequentemente. Liu Xin si sentiva molto confusa. Il Signore Gesù disse, “Perciò vi dico: Tutte le cose che voi domanderete pregando, crediate che le avete ricevute, e voi le otterrete” (Marco 11:24). Il Signore ci ha detto che non importa quali siano le difficoltà in cui ci imbattiamo: finché ci rivolgiamo a Lui in preghiera, Egli ci concederà ciò di cui abbiamo bisogno. Ho una malattia e prego il Signore, ma perché Lui non mi cura? Il Signore mi ha forse abbandonato? Pensando a ciò, Liu Xin si sentiva ancora peggio e allora il suo mal di testa ricominciava. Non poteva sopportare il dolore, per cui pregava il Signore perché la guarisse, e diceva persino che avrebbe preferito morire piuttosto che vivere così. Più pregava e più si irritava. Cominciò a deperire e a diventare restia a parlare con gli altri. Perse persino la fiducia nella vita, convincendosi di essere solo un peso. Si sentiva così infelice.
Come pregare—A quanto pare il Signore ci ascolterebbe una tale preghiera nella malattia!
Un giorno, dopo pranzo, Liu Xin ebbe di nuovo mal di testa e dovette mettersi a letto per riposare. In quel momento, la sua buona amica Zhou Li le fece visita. Quando Zhou Li le chiese come stesse fisicamente negli ultimi tempi, le lacrime di Liu Xin non poterono far altro che scorrere copiose. Raccontò a Zhou Li della sua sofferenza e della confusione che sentiva in quei giorni. Più parlava e più si sentiva turbata. Chiedeva continuamente a Zhou Li: “Il Signore non ha ascoltato le mie preghiere. Il Signore non mi vuole?”
Zhou Li tirò fuori due fazzolettini di carta e li porse a Liu Xin, dicendole con tono serio: “In passato, anch’io, come te, pensavo che il Signore Gesù ci aveva promesso di donarci qualunque cosa per cui Lo avessimo pregato, così ogni volta che mi imbattevo in qualche difficoltà, pregavo immediatamente il Signore e Gli chiedevo di creare per me un sentiero. Dopo aver pregato, ero colma di gioia e di gratitudine per Lui quando ricevevo le Sue benedizioni, ma quando non riuscivo a scorgere il Suo favore, mi facevo inerte e fiacca. Fraintendevo il Signore e mi lamentavo del fatto che Egli non ascoltava le mie preghiere. In passato non mi sembrava che questo fosse un comportamento sbagliato, ma un libro che ho letto di recente mi ha permesso di accorgermi che tali preghiere erano irragionevoli e non in accordo con la volontà di Dio”.
Liu Xin si sorprese molto nel sentire queste parole e non riuscì ad accettare immediatamente la condivisione di Zhou Li. Aggrottò la fronte, e rifletté a fondo. Pensò a ciò che il predicatore diceva sempre: “Vivendo nel mondo, ciò di cui abbiamo bisogno sono la protezione e le benedizioni del Signore. L’amore del Signore è più grande di ogni cosa e il Suo potere supera tutto. Egli ci ha promesso che possiamo ricevere qualunque cosa per cui rivolgiamo le nostre preghiere”. Inoltre, sono molti coloro che nella Chiesa hanno pregato in questo modo e hanno ricevuto le benedizioni del Signore. Come possiamo asserire che tali preghiere non sono conformi alla Sua volontà? Notando l’espressione confusa di Liu Xin, Zhou Li le chiese a cosa stesse pensando. Dopo aver appreso il suo punto di vista, Zhou Li le rispose con un sorriso: “Il motivo che sta alla base della tua confusione dipende principalmente dal fatto che non conosci il vero significato delle parole del Signore Gesù: ‘Perciò vi dico: Tutte le cose che voi domanderete pregando, crediate che le avete ricevute, e voi le otterrete’ (Marco 11:24). In realtà, ci sono diversi retroscena all’opera e alle parole del Signore. Quando Gesù Cristo iniziò a compiere la Sua opera, anche se i discepoli Lo seguivano, essi non avevano una vera comprensione di Lui, né sapevano che Egli era il Dio incarnato. Non avevano vera fede nel Signore. Quindi Egli disse loro che avrebbero ricevuto qualunque cosa per cui avessero pregato, purché avessero fede. Il Signore disse ciò nella speranza che i discepoli potessero fare maggiore affidamento su di Lui, che si accorgessero del Suo grande potere, che in Lui avessero una fede sincera e comprendessero che il Signore è il Messia a venire, nella speranza che l’uomo non Lo avrebbe considerato un medico che cura i malati e accoglie ogni supplica. Poiché Dio è il Creatore, mentre noi siamo piccole creature, le nostre preghiere innanzi a Lui dovrebbero essere ragionevoli. Dovremmo mantenere nei nostri cuori obbedienza e rispetto verso Dio, e affidare la malattia nelle Sue mani. Indipendentemente da ciò che Dio compie, è appropriato che non ci lamentiamo di Lui e che non Gli rivolgiamo richieste. Qualche giorno fa ho stralciato alcune parole al riguardo, lascia che te le legga!”.
Vedendo che Liu Xin annuiva con gentilezza, Zhou Li estrasse dalla sua borsa un piccolo taccuino e lesse: “Quando vieni alla presenza di Dio per pregare, devi pensare a come parlare ragionevolmente e a cosa dire per riuscire a trasformare la tua condizione interiore in devozione. Umiliati, poi di’ una preghiera e sarai unto. […] Guarda la preghiera di Gesù (menzionarla non ha lo scopo di indurre le persone ad accettare il Suo stesso punto di vista e la Sua stessa posizione), Egli pregò nel giardino del Getsemani: ‘Se è possibile…’. Vale a dire, ‘se è possibile’. Ciò accade attraverso la consultazione, non dicendo: ‘Ti chiedo’. Egli conservò un cuore sottomesso durante la preghiera e, nel Suo stato sottomesso, pregò: ‘Se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi’. Pregò così anche la seconda volta e, la terza, disse: ‘Sia fatta la Tua volontà’. Comprese la volontà di Dio Padre, dicendo: ‘Sia fatta la Tua volontà’. Riuscì a sottomettersi appieno senza scegliere minimamente Sé Stesso. Disse: ‘Se è possibile, passi oltre da me questo calice!’ Che cosa significa? Queste parole derivano dal pensiero di sanguinare sulla croce fino all’ultimo respiro e di patire un grande dolore. Sottintendevano la morte e partivano dal presupposto che Egli non avesse ancora afferrato completamente la volontà di Dio Padre. Era molto sottomesso, dato che riuscì a pregare in quel modo, nonostante il pensiero del dolore della crocifissione. La Sua preghiera fu normale, Egli non pregò per concludere accordi né per dire che il dolore doveva essere allontanato, bensì per indagare le intenzioni di Dio in una situazione incomprensibile. La prima volta che pregò non capì e disse: ‘Se è possibile… ma come tu vuoi’. Pregò Dio in uno stato di sottomissione. La seconda, pregò in maniera analoga. In totale, pregò tre volte (naturalmente, queste tre preghiere non si verificarono semplicemente in tre giorni) e, nella Sua ultima preghiera, comprese appieno le intenzioni di Dio. Dopo, non chiese nulla. Nelle prime due, chiese e, chiedendo, era ancora in uno stato di sottomissione. Tuttavia le persone non pregano così. Dicono sempre: ‘Dio, Ti chiedo di fare questo e quello, e di guidarmi in questo e in quello, e di preparare le condizioni per me…’. Forse Egli non preparerà condizioni adatte per te e permetterà che tu patisca delle privazioni. Se le persone dicessero sempre: ‘Dio, Ti chiedo di fare dei preparativi per me e di darmi il potere’, la preghiera sarebbe molto irragionevole! Devi mostrare ragionevolezza quando preghi, e devi pregare con il presupposto della sottomissione. Non decidere. Prima di pregare, pensi: ‘Devo chiedere questa cosa a Dio e dirGli cosa fare’. Questa preghiera è molto irragionevole. Spesso lo Spirito non ascolta affatto le preghiere degli uomini, pertanto esse sono fiacche”. “Pregare e chiedere alla presenza di Dio non significa costringerLo a fare questo e quello. Che cos’è una preghiera ragionevole? E una irragionevole? Lo capirai dopo aver fatto esperienza per qualche tempo. Per esempio, dopo aver pregato questa volta, hai la sensazione che lo Spirito Santo non operi e che non ti guidi in quel modo. La prossima volta non pregherai così, non costringerai Dio come hai cercato di fare l’ultima volta e non Gli chiederai delle cose secondo la tua volontà. Quando pregherai di nuovo, dirai: ‘O Dio! Ogni cosa viene fatta secondo la Tua volontà’. A condizione di concentrarti su questo approccio e di procedere a tentoni per un po’, capirai cosa significa ‘irragionevole’. […]” (“Il significato e la pratica della preghiera”).
Dopo aver letto queste parole, Zhou Li proseguì con la sua condivisione, “Ciò mostra che prima di essere crocifisso, anche se aveva debolezze umane, Egli non chiese al Padre celeste di allontanare il Suo dolore. Quando soffriamo per una malattia o una disgrazia, non cerchiamo mai la volontà del Signore e quel che dovremmo fare per soddisfare le disposizioni di Dio, ma chiediamo solo ciecamente la Sua grazia e la Sua misericordia. In sostanza, stiamo costringendo il Signore a fare questo e quello secondo le nostre richieste. Il nostro comportamento è così irragionevole. Come può il Signore esaudire le nostre preghiere? Pertanto, non importa quali malattie, disgrazie o cose brutte ci capitino, noi dobbiamo pregare ponendoci in una posizione corretta. Non possiamo chiedere ciecamente al Signore di seguire la nostra volontà. Invece, dovremmo obbedire e ricercare la volontà del Signore. Proprio come fece Giobbe quando affrontò le sue prove, la grande quantità di pecore e di bestiame che gli fu portata via dai ladroni, i suoi figli e le sue figlie che furono uccisi sotto le case crollate. In un attimo, Giobbe perse inestimabili possedimenti di famiglia e tutti i suoi figli. Quest’improvvisa disgrazia sarebbe stata insopportabile per chiunque. Ma quando Giobbe udì la notizia, non pregò Dio che i disastri venissero subito allontanati, ma cercò invece la Sua volontà. Alla fine, quando capì che tutte le sciagure non provenivano dall’uomo, nè derivavano dal caso, ma erano prove di Dio, egli stracciò il suo mantello e si prostrò a terra, dicendo: ‘Nudo sono uscito dal seno di mia madre, e nudo tornerò in seno della terra; Jahvè ha dato, Jahvè ha tolto; sia benedetto il nome di Jahvè’ (Giobbe 1:21). E quando Pietro fu arrestato e messo in prigione, i fratelli e le sorelle lo scortarono fuori dalla città. Proprio mentre stava fuggendo, il Signore Gesù gli apparve e gli disse che era stato crocifisso per lui. Sentendo questo, Pietro capì la volontà del Signore Gesù. In quel momento, invece di farGli richieste irragionevoli, Pietro ritornò a Roma per domandare di sua volontà di essere crocifisso a testa in giù. Dal modo in cui Pietro e Giobbe si comportarono nelle prove affrontate, possiamo comprendere che essi sono particolarmente ragionevoli dinnanzi a Dio, e non si limitano a chiederGli ciecamente di soddisfare la propria carne, ma cercano il modo in cui appagare la volontà di Dio. Quando lo scoprirono, si sottomisero a quanto Dio aveva preparato per loro e alle Sue disposizioni. Persone così sono ragionevoli dinnanzi a Dio. Allo stesso modo oggi, quando la prova della malattia ci colpisce, non dovremmo continuare a chiedere a Dio una cura rapida per la nostra infermità. Invece, dovremmo pregarLo con saggezza e consegnare la nostra malattia nelle Sue mani. Dovremmo vivere innanzi a Dio e imparare ad obbedirLo, non vivere sempre nella malattia”.
Dopo aver ascoltato questa condivisione, Liu Xin giunse a comprendere che quando il Signore Gesù disse: “Perciò vi dico: Tutte le cose che voi domanderete pregando, crediate che le avete ricevute, e voi le otterrete” (Marco 11:24). Egli mirava a darci fiducia nella nostra esperienza, e non farci formulare richieste irragionevoli a Dio. Ripensando alle sue preghiere, Liu Xin si accorse di aver sempre chiesto a Dio di curare la sua malattia il più presto possibile, senza mai cercare la volontà del Signore. Le sue invocazioni erano così irragionevoli, come avrebbe potuto il Signore ascoltarle? Liu Xin comprese che doveva essere sensata e che doveva imparare a cercare la volontà del Signore quando era malata. Solo in questo modo, Egli avrebbe ascoltato le sue preghiere.
Qualche giorno dopo, mentre stava pulendo la sua stanza, Liu Xin ebbe un improvviso mal di capo e si sentì girare la testa. Si appoggiò al muro e lentamente si sedette sul divano, cominciando a pregare come prima: “Signore! Per favore, cura la mia malattia, oh Signore…”. Dopo aver pregato, la colpì un passo: “Nelle preghiere devi chiedere e sottometterti; per esempio, se incappi in una situazione che non sai come gestire, dici: ‘O Dio! Si è presentata questa situazione e non so come gestirla. Sono disposto a soddisfarTi in questa circostanza, sono pronto a cercarTi, desidero che si compia la Tua volontà, desidero agire secondo le Tue intenzioni e non secondo le mie. Sai che le intenzioni degli uomini trasgrediscono la Tua volontà; Ti resistono e non si conformano alla verità. Desidero solo agire secondo le Tue intenzioni. Ti chiedo di illuminarmi e di guidarmi in questa circostanza, cosicché io non Ti offenda…’. Questo tipo di tono di voce durante la preghiera è adeguato. […]” (“Il significato e la pratica della preghiera”).
Pensando a queste parole, Liu Xin si rese conto che non doveva più presentare richieste irragionevoli al Signore, ma cercare la Sua volontà riguardo alla propria malattia. Così pregò: “Signore! Quando il corpo di Giobbe era coperto di piaghe, egli non si lamentò di Te, né Ti chiese di allontanare da sè la sua malattia. Invece, egli obbedì a quanto avevi predisposto per Lui e alle Tue disposizioni e credette in Te. Ma quando sono stata colpita dalla mia infermità, io ho continuato a chiederTi di curarmi. E quando non sono guarita, mi sono spesso lamentata di Te, Ti ho frainteso e ho vissuto nell’inerzia e nella negatività. Signore! Mi rendo conto oggi che sono troppo irragionevole e disobbediente. Ora sono disposta ad affidare questa malattia nelle Tue mani. Come Giobbe, manterrò fede in Te e coprirò completamente di vergogna Satana. Tutto è nelle Tue mani ed io Ti obbedirò”. Dopo aver pregato, anche se Liu Xin si sentiva ancora un po’ intontita, era però salda e luminosa nel suo cuore.
In seguito, ogni volta che sentiva le vertigini, pregava così: “Signore, che Tu mi ami o no, che Tu mi dia o meno la grazia, che la mia malattia sia guarita o no, io Ti seguirò, continuerò ad amarTi, e non concluderò più accordi con Te…”. Liu Xin non si aspettava che ubbidendo sinceramente a Dio, le sue vertigini sarebbero diminuite gradualmente e imparò anche a pregarLo nella malattia in modo ragionevole e a ricercare la Sua volontà.
Fonte: Vangelo della vita eterna