Trovo la via per vincere il peccato (I)
Trovo la via per vincere il peccato (I)
Fratelli e sorelle, sia pace nel Signore! Mi sento oggi molto fortunato a poter condividere con tutti voi riguardo alle mie esperienze di accoglienza del Signore, e mi sento molto onorato e molto grato al Signore per avermi dato questa opportunità. Sono nato in una famiglia cristiana. Mia madre è una credente molto pia e, quando ero piccolo, aveva l’abitudine di guidarci a leggere la Bibbia e a cantare inni, e ci portava agli eventi organizzati dalla nostra Chiesa. Quando crebbi, lasciai la mia famiglia per lavorare e iniziai a frequentare gli incontri nella nuova chiesa del luogo in cui mi trovavo: dopo un paio d’anni, ne venni nominato responsabile. Poiché il prete non predicava mai nulla di nuovo, poiché nei suoi sermoni indicava sempre il modo in cui fare offerte ed era privo dell’illuminazione dello Spirito Santo, alcuni fedeli si addormentavano mentre ascoltavano le sue prediche e altri decidevano di non tornare più in chiesa, perché da lui non ricevevano niente. Per trattenere i credenti, a volte invitavamo predicatori di altre chiese a tenere sermoni o organizzavamo alcuni eventi. Ma questi metodi avevano un effetto solo temporaneo e i fedeli non ritornavano dopo aver frequentato l’incontro. Vi erano anche nuovi credenti che si presentavano per qualche giorno e poi non tornavano. Preoccupato, pensavo tra me e me: “Cosa sta succedendo qui? La situazione nella nostra Chiesa è talmente grave che non riusciamo nemmeno a convincere i nuovi credenti a rimanere. Stiamo facendo qualcosa che non è in accordo con la volontà di Dio? O la nostra Chiesa è stata da Lui abbandonata?”.Tuttavia, questo non era l’unico problema, poiché io stesso, che ero responsabile della Chiesa, commettevo continuamente peccati. Ogni volta che vedevo qualcuno condurre una vita più ricca della mia o essere migliore di me in qualcosa, mi sentivo molto geloso, al punto che cercavo buone ragioni perché il Signore mi benedicesse: “Perché il Signore non mi benedice?”, pensavo. “Mi impegno per Lui, per cui dovrei ricevere da Lui più benedizioni”. Inoltre, avevo sviluppato una dipendenza dai giochi online e il mio cuore era posseduto da queste cose, tanto che a volte non leggevo nemmeno la Bibbia e non pregavo regolarmente. Quando guardavo online fotografie di belle donne, avevo pensieri malvagi ed essi imponevano costantemente la loro presenza nella mia mente. Non potevo fare a meno di pensare a ciò che il Signore Gesù aveva detto: “Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per appetirla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5:28). “Sto commettendo peccato”, pensai. “Anche se prego il Signore, mi pento innanzi a Lui e cerco di trattenermi, pecco ancora continuamente. Proprio non capisco come sia possibile che pecchi ancora, pur pregando il Signore e cercando di dominarmi”.
E, così, comunicai al prete la condizione in cui mi trovavo, ma tutto ciò che egli fece fu cercare di consolarmi dicendo: “La Bibbia afferma: ‘Così anche voi fate conto d’esser morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù’ (Romani 6:11). Non preoccuparti. I nostri peccati, siano essi i peccati che abbiamo commesso nel passato o quelli che commetteremo nel futuro, sono tutti perdonati per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore. Tutto ciò che dobbiamo fare è pregare più spesso il Signore, e confessarci e pentirci al Suo cospetto”. Ciò che disse il prete non mi convinse molto e, invece, mi sentii ancora più confuso. La Bibbia afferma: “La santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:14), ma io ero ancora capace di peccare in continuazione. Tale comportamento era forse degno delle lodi del Signore?
Per risolvere questo problema della mia vita spirituale, cominciai a cercare video su YouTube e visitai altri siti web per cercare informazioni a riguardo. Un giorno, mentre stavo cercando online, mi capitò di imbattermi in questo brano: “Sebbene molte persone credano in Dio, poche capiscono cosa significhi avere fede in Lui e cosa debbano fare per seguire il Suo cuore. Questo perché, sebbene le persone conoscano la parola ‘Dio’ e le espressioni ‘l’opera di Dio’, non conoscono Dio, né tantomeno la Sua opera. Non c’è da meravigliarsi, quindi, che tutti coloro che non conoscono Dio credano in modo confuso. Le persone non prendono seriamente la fede in Dio, perché credere in Lui è del tutto insolito, del tutto strano per loro. Di conseguenza, non sono all’altezza delle richieste di Dio. In altre parole, se la gente non conosce Dio e non conosce la Sua opera, non è adatta a essere usata da Dio, e tantomeno può realizzare il Suo desiderio. ‘Fede in Dio’ significa credere che Egli esiste; questo è il concetto più semplice della fede in Dio. Inoltre, credere che Dio esiste non è la stessa cosa di credere veramente in Lui; piuttosto, è un genere di fede semplice con forti implicazioni religiose. La vera fede in Dio significa fare esperienza delle Sue parole e della Sua opera nella convinzione che Egli ha la sovranità su tutte le cose. In tal modo sarai liberato dalla tua indole corrotta, realizzerai il desiderio di Dio e giungerai a conoscerLo. Solo mediante un percorso simile puoi affermare di credere in Dio. Tuttavia la gente vede spesso la fede in Dio come qualcosa di molto semplice e superficiale. La fede di queste persone è vuota e non avrà mai l’approvazione di Dio, perché percorrono la strada sbagliata. Oggi, c’è ancora chi crede in Dio in quanto mera norma e vuota dottrina. Questi individui sono ignari del fatto che la loro fede in Dio non ha sostanza e che non possono avere la Sua approvazione, e tuttavia pregano per ottenere da Lui la pace e la grazia sufficiente. Dovremmo fermarci a chiederci: la fede in Dio può essere realmente la cosa più semplice del mondo? Credere in Dio non vuol dire altro che ricevere abbondante grazia da Lui? Le persone che credono in Lui, ma non Lo conoscono e Gli si oppongono, possono realizzare veramente il desiderio di Dio?” (“La Parola appare nella carne”).
Mentre le leggevo, contemplavo le parole. Esse rivelavano cosa fosse un’autentica fede in Dio, che non si limitava a una richiesta di benedizioni o di grazia, ma, cosa più importante, significava credere che Dio governa tutte le cose e, su questa base, fare esperienza delle Sue espressioni e della Sua opera. Osservai la situazione nella nostra Chiesa. I sermoni del prete si incentravano sempre sul modo in cui renderci più ricchi e su come vivere una vita serena e felice. Non si predicava mai riguardo al modo in cui praticare le parole del Signore o in cui farne esperienza, o su quale fosse la Sua volontà, e il risultato di ciò era che credevamo in Dio solo per riceverne le benedizioni. Non c’era da meravigliarsi che i problemi della mia vita spirituale non potessero essere risolti. Pensai a come mi ingelosivo ogni volta che vedevo qualcuno vivere una vita migliore della mia, o qualcuno che possedeva una posizione più elevata della mia, e di come, poi, incolpavo il Signore e desideravo sfruttare al meglio il modo in cui mi ero impegnato per Lui, per cercare buone ragioni per essere benedetto e per porGli condizioni, chiedendoGli di benedire anche me. Quando terminai di leggere questo brano, compresi finalmente che il modo in cui credevo in Dio era sbagliato: la mia fede in Lui aveva lo scopo di ottenere in cambio le Sue benedizioni. Ero stato talmente egoista e spregevole con le mie costanti richieste di benedizioni e quel tipo di fede non era affatto degna di lode. Il Signore Gesù una volta disse: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è ne’ cieli” (Matteo 7:21). Il Signore disse che solo compiendo la volontà del Padre in cielo si può entrare in paradiso, eppure io non stavo compiendo la volontà del Padre celeste, né facevo esperienza delle parole e dell’opera di Dio nella mia ricerca. A credere in Dio in tale modo, tutta la vita di una persona era totalmente inutile, e io sapevo che non potevo portare avanti questa ricerca. Il brano che avevo letto online mi condusse a intraprendere il percorso corretto per credere in Dio e mi fece venir voglia di leggere ancora di più.
Lessi poi un altro passo: “Oggi, Dio ha un’opera nuova. Potresti non accettare queste parole, forse ti sembreranno strane, ma ti consiglio di non rivelare la tua reale natura, perché soltanto coloro che hanno veramente fame e sete di giustizia davanti a Dio possono ottenere la verità e soltanto coloro che sono veramente devoti possono essere illuminati e guidati da Lui” (“La Parola appare nella carne”). Leggendo ciò, rimasi sorpreso e mi chiesi: “Dio sta eseguendo una nuova opera? Come è possibile ciò?”. Non ne avevo mai sentito parlare prima. Il mio cuore era pieno di confusione, ma quando avevo letto le parole “Soltanto coloro che hanno veramente fame e sete di giustizia davanti a Dio possono ottenere la verità”, avevo pensato a ciò che il Signore Gesù aveva detto: “Beati i poveri in ispirito, perché di loro è il regno de’ cieli” (Matteo 5:3). Ritenevo che queste parole fossero straordinarie e sentivo che sarebbero state in grado di risolvere il problema dei miei peccati, quindi, perché non cercare e indagare? Nella colonna della chat scrissi, pertanto, tutto sulla mia confusione riguardo al problema di commettere peccati. Scrissi anche che desideravo capirne di più sulla nuova opera di Dio. Fu una sorella a rispondermi. Poiché era difficile spiegare questo problema in una chat online, decidemmo di connetterci e di condividere su Facebook.
La sorella disse: “Come persone che credono nel Signore, stiamo tutti attendendo il Suo ritorno. Ma ora Egli è davvero ritornato, ed è ritornato nella carne per compiere una nuova opera…”. Quando sentii queste parole, non osai credervi. “Il Signore Gesù è veramente ritornato?”, pensai.
La sorella continuò, poi, la sua condivisione, dicendo: “Con tale Sua nuova incarnazione, Dio questa volta sta principalmente esprimendo le Sue parole per salvare le persone, il che adempie con precisione la profezia fatta dal Signore Gesù: ‘Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire’ (Giovanni 16:12–13). Poiché le levature delle persone in quel momento erano tanto limitate ed esse non avrebbero potuto sopportare ciò che il Signore Gesù doveva esprimere, vi furono molte verità che Egli non rivelò. Quando ritornerà negli ultimi giorni, tuttavia, Egli ci svelerà tutte queste verità e questi misteri. Ora, questa profezia è adempiuta e Dio Onnipotente è il Signore Gesù ritornato. Egli esprime tutte le verità che consentono alle persone di essere purificate e di ottenere la vera salvezza, e compie l’opera di giudizio e di purificazione. Solo accettando l’opera di giudizio di Dio negli ultimi giorni, assumendo le verità che Egli esprime come nostra vita e vivendo secondo le Sue parole, le nostre indoli corrotte possono essere purificate e, alla fine, possiamo essere legittimati a entrare nel Regno di Dio”.
Ascoltai la condivisione della sorella e contemplai questi versetti della Scrittura. Anche se li avevamo letti spesso in precedenza, non avevamo mai capito il loro vero significato. Solo ora capivo che il Signore Gesù in essi stava affermando che ci avrebbe detto più cose quando sarebbe ritornato negli ultimi giorni. Ciò mi fece pensare a quello che il Signore Gesù aveva affermato: “Io sono la via, la verità e la vita”. Solo Dio Stesso può dare all’umanità la verità, mostrare alle persone la via e permetterci di guadagnare la vita.