Come sfuggire alla schiavitù del peccato per entrare nel Regno dei Cieli?
Possiamo entrare nel Regno dei Cieli, se i nostri peccati vengono perdonati?
In seguito, per caso, un’amica della Chiesa mi ha posto questa domanda: “Il Signore Gesù ha perdonato le nostre colpe, ma noi pecchiamo ancora, non possiamo attenerci alla via del Signore e, nella nostra vita quotidiana, ancora inganniamo, mentiamo, agiamo in modo disonesto, astuto, tramiamo e complottiamo, siamo invidiosi e litighiamo tra di noi, e siamo arroganti e moralisti. Viviamo in un ciclo in cui ogni giorno pecchiamo e ogni notte confessiamo le nostre colpe, e non siamo sfuggiti alla nostra natura peccaminosa, né siamo stati purificati. Il Signore Gesù disse: ‘In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. Or lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figliuolo vi dimora per sempre’ (Giovanni 8:34–35). In 1 Pietro 1:16, Egli dice anche: ‘Poiché sta scritto: Siate santi, perché io son santo’. Da queste parole possiamo comprendere che persone come noi, che non sono sfuggite dalla schiavitù del peccato, non possono entrare nel Regno dei Cieli. Dio è santo e giusto, per cui solo coloro che sono sfuggiti al peccato sono legittimati a entrare nel Regno dei Cieli. Dovremmo credere nel Signore in accordo alle parole del Signore, non in accordo alle parole dell’uomo. Paolo era solo un discepolo, nient’altro che un uomo corrotto. Non sei d’accordo?”.
La domanda della mia amica non poteva fare a meno di spingermi a pensare che lei avesse ragione su questo punto. Dio è santo e giusto, per cui i peccatori non sono autorizzati a rimanere nel Suo Regno. Egli possiede la chiave della porta del Regno dei Cieli, mentre Paolo è semplicemente un uomo corrotto. Come potevano le sue parole essere il parametro in base al quale accedere al Regno dei Cieli? Se vogliamo entrarvi, dobbiamo stabilirne la via sulla base delle parole di Dio, non facendo riferimento alle parole di un uomo.
Io sono una peccatrice e Dio è santo, il che rappresenta un ampio divario tra me e Dio. Come potrei mai sperare di entrare nel Regno dei Cieli, mentre questa distanza ancora sussiste? Pensare che vi avrei potuto accedere, significava solo ingannare me stessa. Dopo aver formulato queste considerazioni, ogni volta che leggevo versetti della Bibbia come “La santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:14) e “Poiché il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23), il mio cuore era trafitto dal tormento. Spesso involontariamente peccavo e resistevo a Dio, ero immersa nella schiavitù della colpa e mi mancava la forza per sfuggirvi, e ciò significava che non sarei mai stata degna di vedere Dio. Entrare nel Regno dei Cieli era per me solo un sogno.
Ho provato diversi metodi per sfuggire alla schiavitù e ai vincoli del peccato. In passato, avevo digiunato, ero salita in cima a una montagna e avevo pregato al cospetto del Signore per confessare le mie colpe, ma dopo ciò ancora avevo peccato. Mi ero anche sforzata di praticare le Sue parole e di essere una persona onesta e di smetterla di mentire, ma nel momento in cui qualcosa veniva a toccare i miei interessi, ancora involontariamente dicevo bugie e ingannavo Dio e le altre persone. E non era solo questo: quando vedevo i miei fratelli e le mie sorelle predicare sermoni migliori dei miei o condividere con più chiarezza di quanto io sapevo fare, diventavo gelosa, mi rifiutavo di darmi per vinta e cercavo segretamente di competere con loro. Sapevo chiaramente che essere gelosi degli altri è qualcosa che Dio detesta e Lo avevo pregato molte volte e avevo cercato di controllarmi per impedirmi di peccare, ma ogni volta che vedevo che i miei fratelli e le mie sorelle venivano elogiati, non riuscivo a impedirmi di sentirmi invidiosa di loro… Tutto ciò mi turbava profondamente e non so quante lacrime ho versato innanzi al Signore, mentre Lo invocavo: “Signore, come posso sfuggire alla schiavitù del peccato ed entrare nel Regno dei Cieli?”
Dopo aver letto tutto ciò, ho capito che la ragione per cui non potevo sfuggire alla schiavitù e al controllo della mia natura peccaminosa era che il Signore Gesù aveva compiuto solo l’opera di redenzione, non di purificazione e di trasformazione delle nostre indoli. Egli aveva solo redento gli esseri umani dalle leggi e aveva dato loro l’opportunità di giungere direttamente innanzi a Lui, di pregarLo e di ricevere la Sua salvezza. Per quelli di noi che ascoltano le parole del Signore, ma non riescono a praticarle e vivono disperatamente intrappolati in un ciclo di peccati e di pentimenti, il Signore non ci giudica e non ci condanna. Negli ultimi giorni, Egli ritornerà, pronuncerà molte nuove parole e ci giudicherà, ci purificherà e ci trasformerà, permettendoci di sfuggire completamente alla schiavitù del peccato e di vivere a somiglianza di autentiche persone. In quel momento, mi sono sentita improvvisamente illuminata: “Signore, grazie, perché mi guidi e mi conduci, e perché mi aiuti a capire come sfuggire alla schiavitù del peccato”.
Poi, nella lettera della mia amica, ho letto il seguente passo: “Durante gli ultimi giorni, Cristo utilizza una serie di verità per insegnare all’uomo, rivelarne l’essenza e analizzare le sue parole e le sue azioni. Queste parole comprendono diverse verità, quali il dovere dell’uomo, come l’uomo dovrebbe obbedire a Dio, come dovrebbe esserGli fedele, come dovrebbe vivere la normale umanità, così come la saggezza e l’indole di Dio, e così via. Queste parole sono tutte dirette all’essenza dell’uomo e alla sua indole corrotta. In particolare, le parole che rivelano come l’uomo rifiuta Dio vengono pronunciate a proposito di come l’uomo sia la personificazione di Satana e una forza nemica di Dio. Quando Dio comincia l’opera di giudizio, Egli non Si limita semplicemente a chiarire la natura dell’uomo solo con poche parole, ma compie la rivelazione, il trattamento e la potatura a lungo termine. Tale metodo di rivelazione, di trattamento e di potatura non può essere sostituito con parole ordinarie, ma con la verità che l’uomo non possiede affatto. Solo tale modo di lavoro viene considerato giudizio; solamente attraverso tale giudizio l’uomo può essere assoggettato, pienamente convinto a sottomettersi a Dio e inoltre può ottenere la vera conoscenza di Dio. Ciò che l’opera di giudizio realizza è la comprensione da parte dell’uomo del vero volto di Dio e la verità riguardo alla sua ribellione. L’opera di giudizio permette all’uomo di ottenere molta comprensione della volontà di Dio, dello scopo della Sua opera e dei misteri che non possono essere compresi dall’uomo. Inoltre, consente all’uomo di riconoscere e conoscere la sua sostanza corrotta e le radici della sua corruzione, come pure di scoprire la sua bruttezza. Questi effetti si realizzano tutti tramite l’opera di giudizio, perché la sua sostanza è di fatto l’opera di svelare la verità, la via e la vita di Dio a tutti coloro che hanno fede in Lui. Quest’opera è l’opera di giudizio svolta da Dio”.
La mia amica continuava la sua lettera con queste parole: “Quando Dio giungerà negli ultimi giorni per compiere l’opera di giudizio e castigo, Egli userà principalmente l’espressione di tali parole per rivelare la nostra natura satanica e per analizzare le parole e le azioni con le quali Gli resistiamo e tradiamo la verità. Egli ci indicherà anche un percorso per sfuggire alla schiavitù del peccato, oltre a rivelarci ciascuna e ognuna delle verità della vita. Con la guida di queste parole di Dio, saremo finalmente capaci di avere vera conoscenza delle nostre indoli corrotte e delle nostre nature peccaminose, e sapremo anche che Dio è giusto e santo, conosceremo quel che Egli ama e odia, e sapremo come dobbiamo praticare per acquistare la Sua approvazione. In tal modo, indipendentemente da quanta ribellione o resistenza a Dio vi sia in noi, nella misura in cui accoglieremo la Sua opera negli ultimi giorni, saremo purificati dalle parole di giudizio degli ultimi giorni di Cristo e saremo finalmente completamente salvati da Dio, ed entreremo nel Regno dei Cieli”.
Alla fine, la mia amica della Chiesa scrisse che sarebbe tornata entro pochi giorni e che avrebbe continuato a condividere con me su questo aspetto della verità. Ne fui felice e non potei fare a meno di sospirare e pensare: “Grazie alla guida di Dio, c’è finalmente per me una speranza di sfuggire alla schiavitù del peccato!” Tutta la gloria appartiene a Dio! Amen!
Fonte: Investigare la Bibbia