Fin da piccola, il mio desiderio di prestigio è stato sempre molto forte e, quando interagivo con le persone, prestavo particolare attenzione alla mia immagine, alla mia reputazione agli occhi degli altri, e al giudizio che davano su di me. Per questo, permettevo sempre agli altri di avere tutti i vantaggi, i benefici, e semplicemente seppellivo nel mio cuore difficoltà e rancori. Non esprimevo queste cose a nessuno e, quando gli altri incontravano difficoltà, pensavo sempre a qualche modo per aiutarli. Così, agli occhi dei miei genitori, ero una brava ragazza, una vera delizia. Agli occhi dei miei vicini e dei miei amici, ero cordiale e generosa. Dopo essermi sposata, riuscii anche ad andare d’accordo molto bene con la famiglia di mio marito. Quando mia cognata e mio cognato trovarono dei partner e si sposarono, correvo intorno come una pazza. Offrii soldi e sforzi, e condivisi gli oneri con i miei cognati. Dopo non molto, ero diventata una buona nuora e una brava sorella maggiore. In realtà, in quel tempo, ogni giorno ero esaurita e mi consumai fino al midollo, perché camminavo continuamente qui e là in punta di piedi per mantenere le mie relazioni con gli altri e per prendermi cura dei sentimenti di tutti; tenevo d’occhio le loro espressioni e poi parlavo di conseguenza. Avevo paura di ferire qualcun altro e di lasciarlo con una cattiva impressione, danneggiando così la mia reputazione. Dopo essermi guadagnata una “buona fama”, nel mio cuore mi sentivo orgogliosa, e ritenevo che valesse la pena pagare quel prezzo. Sentivo che, come essere umano, avevo molto successo. Spesso, dicevo a me stessa: se un giorno dovrò affrontare delle difficoltà, i miei amici, la mia famiglia e i miei vicini sicuramente tenderanno le loro mani verso di me e mi aiuteranno a uscire dai guai. Ma proprio mentre mi stavo crogiolando nelle mie “imprese” come essere umano, dal nulla mi arrivò un disastro, che distrusse completamente le mie fantasie e cambiò il mio punto di vista. » Read more