Covid-19: I nativi americani soffrono di più. Chiedete a Trump

  Tommy Orange, scrittore appartenente alla tribù dei Cheyenne del Sud, è molto preoccupato per i cinque milioni di nativi americani particolarmente provati dal Covid-19: nelle riserve non c’è abbastanza acqua corrente per tutti, alcune aree sono prive di elettricità e gli spazi in cui convivono famiglie multigenerazionali sono troppo esigui, quindi ottimo veicolo di contagio. Orange, che si definisce fortunato perché vive vicino al parco nazionale di Yosemite, zona non colpita in modo serio dal virus, a proposito di Trump, in un’intervista telefonica a Marco Bruna, dice: “Trump odia i nativi americani e non ha mai perso occasione per dimostrarlo. Pensi che il presidente che più ammira è Andrew Jackson, che in lingua creek, ai primi dell’Ottocento, era soprannominato Sharp Knife per la sua crudeltà. Jackson fu un incubo per la nostra gente. Approfittando di questo momento, dell’attenzione di tutti verso il coronavirus, Trump prova a sottrarci le nostre terre sacre per sfruttarne le risorse naturali. Ai Mashpee Wampanoag del Massachusets ha già portato via oltre 120 ettari a fine marzo, mettendo a rischio la loro sovranità su quegli antichi territori. Purtroppo abbiamo a che fare con un presidente che non ama essere contraddetto e che non è capace di ascoltare. Chiunque lo abbia ostacolato politicamente non ha fatto una bella fine”.

  Come da copione, sono sempre i più deboli a pagare il prezzo più alto.

Covid-19: I nativi americani soffrono di più. Chiedete a Trumpultima modifica: 2020-04-21T13:26:07+02:00da VIOLA_DIMARZO

8 pensieri riguardo “Covid-19: I nativi americani soffrono di più. Chiedete a Trump”

  1. Quanto a Trump, poi, che di fatto risponde solo ai potentati che lo hanno mandato alla Casa Bianca, é ovvio che cozzi contro le istanze dei più deboli, qualsiasi significato assuma la parola “deboli”.

  2. Ci sono persone e personaggi a cui si puo’ dare colpa o responsabilita’ di tutto, anche della impiccagione di Gesu Cristo. Donald Trump e’ uno di loro, ma per inciso a me il biondone piace anche per questo suo essere un parafulmine . Come mi piacciono i nativi americani di cui so ben piu’ di qualcosa avendo frequentato di persona e poi per corrispondenza alcuni di loro.Corrispondenza che dura tuttora. Cheyenne del sud? in California? mi informero’ ma mi pare proprio una panzana. Cosi’ come in cerca di lettori mi potrebbe apparire, dalla tua descrizione il signor Orange. Che soffrano di piu’ o di meno mi pare non verificabile ed ininfluente, chi non e’ stato mai in una riserva indiana non si rende conto dello stile di vita che hanno scelto. Scelto, sottolineo, ad oggi non si puo’ dire che gli sia imposto alcunche’, e non credo proprio dalla amministrazione attuale.

  3. Mario, che possa farti tenerezza capirei, ma che Trump addirittura ti piaccia mi è difficile comprenderlo. Certo, in termini d’ipocrisia non è che i suoi predecessori fossero migliori di lui. Ecco, forse lui è apprezzabile perché non finge d’essere diverso da quello che è ovvero un americano a tutto tondo. 🙂

  4. Se Trump è un americano a tutto tondo, non mi piacciono gli americani e tutto ciò che rappresentano. Infatti hanno un presidente degno di loro

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