Obama, il sopravvalutato

Barack Obama. Una terra promessa | Alter Media

A proposito di Una terra promessa di Barak Obama, il mio critico prediletto, Antonio D’Orrico, a conclusione della quasi stroncatura del libro – scaturita dall’aver letto “800 pagine di rimuginìo obamiano” -, ricorre a una frase di Christopher Hitchens “Le quattro cose più sopravvalutate nella vita sono lo champagne, l’aragosta, il sesso anale e i picnic“, e poi aggiunge: “E i presidenti degli Stati Uniti“.

Che Obama sia stato sopravvalutato è opinione piuttosto comune, e qui troviamo una disanima ben articolata in tal senso. Per parte mia sospendo il giudizio sull’Obama politico, e da lettrice doc sconsiglierei a chiunque di pubblicare un testo di 800 pagine o più. Perché in letteratura le imprese titaniche di successo sono prerogativa dei grandi scrittori.

P.S. Boccerei Obama già solo per la dedica che apre il libro:

A Michelle, mio amore e compagna di vita

e

a Malia e Sasha, la cui luce abbagliante fa scintillare ogni cosa.

Su Barak, puoi fare di più.

Obama, il sopravvalutatoultima modifica: 2021-03-24T15:45:58+01:00da VIOLA_DIMARZO

6 pensieri riguardo “Obama, il sopravvalutato”

  1. Non è affatto stato sopravalutato. E’ un grande uomo e la moglie una gran donna. Capisco che possano dare FASTIDIO in quest’epoca così senza valori.

  2. “Le quattro cose più sopravvalutate nella vita sono lo champagne, l’aragosta, il sesso anale e i picnic“, e poi aggiunge: “E i presidenti degli Stati Uniti“.

    Intanto benedico Hitchens. Uno così sarebbe il primo Presidente degli Stati Uniti che, almeno, dice di veramente nuovo in quel paese. Ricordo appena qualche giorno dopo la nomina di Obama a Presidente. Fu sfortunato perché capitò proprio in una delle tante crisi fra Palestina ed Israele, mentre il mondo inneggiava al primo presidente di colore. In effetti, come tutti gli altri, di colore aveva solo le stelle e strisce. Ne feci un post dicendo che non era nulla di nuovo ma, ancor peggio, nulla di diverso. Fui accusato, vista l’immediatezza, di giudicare con pregiudizio. Stessa cosa, se non peggio, accadde con papa Francesco.
    Leggendo il tuo post, mi sono sentito un po’ Gianni in quanto ad assonanza.
    Ottocento pagine non sono tante e nemmeno poche, anche un commento di trenta righe può essere solo logorrea, semmai, come la faccenda d’Israele, quelle due dediche iniziali sono un buon indizio per farti chiudere il libro prima ancora d’iniziarlo.
    L’unico appunto che mi sentirei di fare ad Hitchens sta nell’ordine. I presidenti degli Stati Uniti, li avrei messi prima dello champagne e dell’aragosta, e il sesso anale, proprio volendo, dopo i picnic.

  3. “Ne feci un post dicendo che non era nulla di nuovo ma, ancor peggio, nulla di diverso. Fui accusato, vista l’immediatezza, di giudicare con pregiudizio”. Mi sto chiedendo se ebbi l’ardire di commentare visto che, non capendo nulla di politica, sarà stato pure probabile che mi sia lasciata andare a qualche gridolino entusiasta in direzione di un uomo che, al di là di ogni discorso politico, ha un certo fascino. Per quanto riguarda la dedica del libro, ma ti sembra possibile che un personaggio della sua caratura possa scrivere ” la cui luce abbagliante fa scintillare ogni cosa”? Va beh, mi consola che sei d’accordo con me…ora mi toccherà ritrovare il tuo post su Obama, ma prima devo sottolineare che la frase di Hitchens non contempla “E i presidenti degli Stati Uniti” che è invece un’aggiunta di D’Orrico. Mea culpa, ho impostato male il periodo 🙂

  4. Allora, senza nemmeno indagare, ma fidandomi dell’assonanza, anche d’Orrico entra nei miei preferiti. Dopo di te, of course.

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