“Che cosa indossavi?” (Le ragazze in piazza Duomo banali piumini)

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Amanda Nguyen, 25 anni, nominata per il Premio Nobel per la Pace nel 2019, è stata la promotrice della legge sui diritti delle vittime di violenze sessuali, legge che tiene conto di molti elementi chiave tra i quali la conservazione delle prove del crimine. (La stessa Nguyen fu violentata quando studiava ad Harvard, ma il suo kit antistupro andò distrutto). Ora a New York l’attivista ha dato vita alla mostra What Were You Wearing (“Che cosa indossavi?”) in cui sono esposti i suoi abiti e quelli di altre donne al momento della violenza.

Solo in caso di violenza sono le vittime a doversi difendere rispondendo a domande come quella che dà il titolo alla mostra – spiega Amanda Nguyen. “La cultura in cui nasce lo stupro, che sposta sulle vittime la responsabilità di ciò che accade loro, è molto pervasiva. Far ricadere la colpa sulle vittime serve anche a sminuire il fenomeno così da non doverlo affrontare davvero. L’arte aiuta a costruire empatia”.

Secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 35 per cento delle donne, ovvero un miliardo e mezzo di persone all’incirca, ha subito violenze sessuali. Quello che è accaduto in piazza Duomo la notte di Capodanno dovrebbe indurre chi di dovere a considerare seriamente l’inasprimento delle pene. Anche per i minori.

“Che cosa indossavi?” (Le ragazze in piazza Duomo banali piumini)ultima modifica: 2022-01-17T12:08:19+01:00da VIOLA_DIMARZO

2 pensieri riguardo ““Che cosa indossavi?” (Le ragazze in piazza Duomo banali piumini)”

  1. Argomento ostico , non vorrei essere frainteso. La violenza e la prevaricazione sono sessualmente eccitanti e su questo scoglio si infrangono anche la educazione i buoni propositi e le pene inasprite.
    La zona d’ombra ingigantisce nelle situazioni in cui i freni inibitori saltano , servira’ lavorarci molto da vari ambiti ed ancora i risultati saranno -non garantibili- se non aleatori.

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