“Il diritto alla moda” della compagna di Soumahoro e quello di glissare della sinistra

voi mi volete morto. io sono una persona integra, pulita' - lo show di aboubakar soukahoro... - Politica

Posto che il deputato Aboubakar Soumahoro non è indagato perché l’attività investigativa riguarda la sua compagna e la di lei madre (sarebbe improprio definirla suocera), è assordante il silenzio, giusto per usare un ossimoro di nessuna originalità, che connota tanta parte della tv schierata a sinistra. Con buona pace del “diritto alla moda” della compagna di Soumahoro – come dallo stesso ribadito all’indomani dello scandalo – è altresì un diritto di Bianca Berlinguer, di Roberto Saviano e di tanti altri tacere? Direi di no perché fanno informazione, e dunque non dovrebbero ergersi a paladini della barbarie che strizza l’occhio alla partigianeria (sì, lo so, non viviamo nel migliore dei mondi possibili, ma possiamo sempre lottare per miglioralo, giusto?). Solo Massimo Giletti, ieri sera, ha posto in primo piano – dopo la parentesi compassionevole dedicata a Memo Remigi – la vicenda del deputato che passerà alla storia per aver varcato la soglia del Parlamento con gli stivali di gomma. Simbolo e metafora di una storia che era troppo bella per essere vera.

Scrive Corrado Formigli:

“Non conoscevo Aboubakar Soumahoro prima dell’intervista a Piazzapulita. Quando l’ho incontrato a pochi secondi dalla fatidica lucetta rossa che segna l’inizio della diretta, ho pensato: quest’uomo è completamente solo. Attaccato e deriso dalla destra, abbandonato di colpo dalla sinistra, Aboubakar era all’improvviso divenuto un’icona al rovescio, un uomo nero senza più alcuna verità (…) Troppo facile – dicevo fra me e me – accanirsi adesso, mancare di rispetto all’eroe nella polvere “.

Tipica ipocrisia di sinistra, caro Formigli.

Da scriverci una fiction

Perché l'agenda sugli immigrati di Soumahoro non sta in piedi - ilGiornale.it

La coppia è una monade che basta a se stessa, e se funziona non ammette ingerenze. Ma che succede quando uno dei due nasconde qualcosa all’altro, e soprattutto per quanto tempo potrà farlo impunemente? Per scaltri che si sia, i segreti presto o tardi vengono a galla e quello dei due che ne era all’oscuro, sentendosi tradito,  o gira i tacchi e dà il benservito oppure, per un proprio tornaconto, diventa complice di quel fango che gli era stato nascosto. Io non credo che intrallazzi importanti possano essere nascosti all’altra metà, come non credo alla buonafede di un uomo di 42 anni che pure di cose ne ha viste. Toccherà ai giudici, come si dice in questi casi, accertare la responsabilità. Noi, però, ora che la monade Soumahoro-Murekatete non è più tale possiamo ingerirci. Cominciando da lui che in ogni dichiarazione parla al singolare “Cosa c’entro io con quella cooperativa?“, come se moglie e suocera fossero avulse dal suo contesto famigliare. E infatti, sentendosi “un bersaglio ideale della destra“, piagnucola: “Ma perché lo chiedete a me?  Perché non sono andati a chiedere notizie a mia suocera o a mia moglie? È la dimostrazione che è solo fango per delegittimare me e la mia lotta“.

P.S. Sembra passata una vita da quando, trionfante, Soumahoro  alzava il pugno dopo l’elezione alla Camera con la lista Europa Verde-Sinistra Italiana.